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Euro 2020 Marco D'Ottavi 11 giugno 2021 5'

Guida alla Russia

Una squadra che sembra andare in difficoltà non appena si alza i livello delle avversarie.

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Non è più la Russia dei nostri padri, quella intramontabile con Akinfeev in porta, i fratelli Berezuckij e Ignashevich in difesa. Dopo aver raggiunto i quarti di finale nel Mondiale di casa, la Nazionale russa ha iniziato un’opera di ringiovanimento che procede con più ombre che luci. Nel girone di qualificazione è arrivata seconda in un gruppo piuttosto facile, perdendo però contro il Belgio per 3-1 e 4-1 nel doppio confronto; in Nations League è arrivata dietro l’Ungheria, subendo una sconfitta storica, 5 a 0, dalla Serbia; nelle recenti sfide per Qatar 2022 ha perso con la Slovacchia.


L’allenatore Cherchesov non è molto amato in Russia, nonostante il grande Mondiale. Poco propenso a parlare con la stampa e fissato con i suoi uomini, non sembra essere stato in grado di creare un gruppo in grado di competere con le migliori Nazionali. Pur essendo nella fascia più alta della Lega B di Nations League ha fallito per due volte la promozione in Lega A. 

 

Come gioca?

Negli ultimi due anni Cherchesov ha cambiato spesso moduli e interpreti, per cui non è facile intuire quale sarà il modo in cui vorrà affrontare questi Europei (ad esempio nelle ultime due amichevoli si è diviso tra una difesa a 3 e una a 4). L’ipotesi più plausibile è un 3-4-2-1, più adatto a esaltare le qualità dei due giocatori più tecnici della rosa Golovin e Aleksey Miranchuk.

 

A prescindere dal modulo è facile aspettarsi una squadra dal baricentro basso che una volta recuperato il pallone vada alla ricerca della testa di Dzyuba per risalire il campo o che si affidi alle catene laterali dove giocano Karavaev dello Zenit San Pietroburgo, terzino non particolarmente brillante ma che corre molto e tira fortissimo (in alternativa c’è Mario Fernandes, che però dopo il grande Mondiale si è un po’ perso). A sinistra, magari non ci credete, il titolare è ancora Yuri Zhirkov. A 37 anni non è più il giocatore meraviglioso dei tempi del Chelsea, ma Cherchesov sembra fidarsi ciecamente di lui e si è chiesto perché dovrebbe guardare il passaporto prima di scegliere se schierare un suo giocatore. La sua presenza è comunque un segno della difficoltà del ricambio generazionale della squadra. 

 

Yuri Zhirkov. 38 años cumple en agosto. pic.twitter.com/SoSmGMeRid

— Minuto Ruso (@MinutoRuso) June 6, 2021

Però fatelo voi questo. 

 

Se negli anni la difesa della Russia era un reparto che trasudava carisma e spazzate di testa, oggi è il punto debole della squadra. I tre difensori più impiegati Semonov, Dzhikiya e Kudryashov (o Barinov) non offrono grandi garanzie e in porta Shunin è stato così deludente che si era parlato di richiamare Akinfeev. A centrocampo Ozdoev e Zobnin fanno tutto un lavoro oscuro di copertura e cucitura dei reparti notevole. Non sono centrocampisti molto tecnici, ma in una squadra che finisce per giocare spesso in un campo troppo lungo riescono a rendersi utili grazie a una buona capacità di coprire grandi porzioni di campo. Davanti a loro, sulla trequarti, Golovin e Miranchuk sono liberi di muoversi alla ricerca degli spazi in cui ricevere. L’esterno dell’Atalanta occupa la zona di centro-destra da dove col suo sinistro può andare direttamente per la porta o cercare la rifinitura, mentre Golovin si muove più sulla sinistra senza dare punti di riferimento alle difese avversarie. A contendere una maglia da titolare ai due trequartisti ci sarebbe dovuto essere anche Arsen Zakharyan, la prossima cosa meravigliosa del calcio russo. Ha appena compiuto 18 anni e non ha ancora esordito con la Nazionale, ma ha giocato un girone di ritorno così brillante con la maglia della Dinamo Mosca che sarebbe stato difficile tenerlo fuori. Alla fine però è stato tagliato a causa di un’infezione batterica che non gli ha permesso di allenarsi al meglio. 

 

Forse ci sarebbero modi migliori di sfruttare il talento in rifinitura di Golovin e Miranchuk, ma la Russia ha un obiettivo preciso e molto visibile: Artem Dzyuba. Il centravanti della Nazionale russa ha una capacità unica di ricevere spalle alla porta anche ben dentro l’area di rigore e difendere il pallone per crearsi un tiro oppure assistere i compagni grazie a una tecnica e a una visione di gioco inaspettate per il suo corpo spigoloso. Pochi giocatori hanno la sua influenza dentro l’area di rigore e in un torneo in cui molte squadre tendono a difendere basse, Dzyuba potrebbe diventare il miglior grimaldello di Cherchesov. All’allenatore della Russia devono piacere molto i centravanti enormi: oltre a Dzyuba (197 centimetri) ha convocato Zabolotny (191 centimetri) e Sobolev (192 centimetri). 

 

 

 

In pochi secondi due diversi esempi di come Dzyuba può essere decisivo in area di rigore, non solo con i gol. 

 

 

Chi tenere d’occhio?

Come dicevamo Dzyuba ha il talento e le caratteristiche perfette per tornei estivi molto bloccati, come già dimostrato ai Mondiali. Vederlo giocare è una di quelle esperienze strane ma piacevoli, come incontrare un pellicano in città. Dzyuba è uno un po’ pazzo dentro e fuori dal campo e, insomma, se gli Europei di solito non offrono grande spettacolo dal punto di vista del gioco, se volete godere di puri momenti di divertimento estemporanei, lui potrebbe soddisfarvi. Tuttavia se parliamo di talento e aspettative, le luci sono tornate su Golovin. Nell’estate del 2018 dopo una grande stagione con il CSKA Mosca e con la Nazionale ai Mondiali era il centrocampista del futuro, da comprare a tutti i costi, poi è sembrato sparire sotto il peso delle aspettative. La realtà è che a frenarlo sono stati gli infortuni. In questa stagione, dopo aver saltato tutta la prima parte, in appena 1071 minuti di Ligue 1 ha segnato 5 gol e servito 9 assist. 

 

Ha punti deboli?

La quasi totalità dei convocati della Russia gioca in patria e non sembra abituata a un livello di gioco più alto. Negli ultimi due anni ha perso quasi sempre contro avversari di pari o superiore valore. Non ci sono difetti evidenti, se non nella qualità di alcuni dei titolari, però questa Russia non è una squadra in grado di spiccare in niente di particolare. Di solito le Nazionali che riescono a fare grandi tornei da underdog hanno un’identità evidente, che sia la difesa o l’organizzazione o magari l’improvvisa esplosione di alcuni singoli. La Russia sembra invece non essere ne carne ne pesce. Inoltre tra infortuni e scelte di Cherchesov, la squadra ha dei veri e propri buchi, come sulla fascia sinistra. 

 

Dove può arrivare?

Il ripescaggio di quattro migliori terze su sei per accedere agli ottavi fa pensare che alla Russia potrebbe bastare un risultato rotondo contro la Finlandia, la cenerentola del girone B, per passare al turno successivo. A quel punto si troverebbe davanti una tra Spagna, Francia, Germania, Portogallo o Svezia, tutte avversarie contro cui è difficile ipotizzare una vittoria.

 

Tags : euro 2020russia

Marco D'Ottavi è nato a Roma, fondato Bookskywalker e lavorato qui e là.

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