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Marco D'Ottavi
Guida al Monza 2022/23
11 ago 2022
11 ago 2022
Il Monza arriva alla prima A della sua storia dopo un mercato importante.
(di)
Marco D'Ottavi
(foto)
Nicolò Campo/Sipa USA
(foto) Nicolò Campo/Sipa USA
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Piazzamento lo scorso campionato: neopromossa Chi in più: Marlon (Shakhtar), Gianluca Caprari (Verona), Filippo Ranocchia (Juventus), Samuele Birindelli (Pisa), Matteo Pessina (Atalanta), Stefano Sensi (Inter), Andrea Carboni (Cagliari), Andrea Ranocchia (d, Inter), Alessio Cragno (Cagliari), Warren Bondo (Nancy), Pablo Mari (Arsenal).Chi in meno: Gaston Ramirez (svincolato), Leonardo Mancuso (Como), Lorenzo Pirola (Salernitana).Una statistica interessante della scorsa stagione: Nella scorsa stagione di B il Monza è stata la squadra con la maggior percentuale di possesso palla (56.1%).La promozione del Monza in Serie A, la prima della sua storia, è stata cannibalizzata a livello mediatico dalla presenza di Silvio Berlusconi come proprietario e Adriano Galliani come mastro di chiavi, ma è certamente più del riscatto di una coppia che ha fatto la storia del nostro calcio. Dietro c’è una squadra che dopo una stagione di B vissuta tra alti e bassi, con un suicidio all’ultima giornata della stagione regolare costato la promozione diretta, è riuscita a uscire vincente dall’inferno dei playoff al termine di un doppio scontro con il Pisa assolutamente folle, finito al supplementare della partita di ritorno, chiusa con una vittoria per 4-3 con echi da Italia e Germania all'Azteca nel 1970.Dall’arrivo della nuova proprietà il Monza ha puntato con decisione sul massimo campionato, investendo risorse fuori scala per le serie minori e infilando una girandola di acquisti più o meno azzeccati tra calciatori fuori categoria e vecchie glorie, che pur con qualche intoppo (anche Boateng e Balotelli sono passati da Monza) ha pagato: dopo la promozione immediata dalla C, al Monza di Berlusconi sono bastati due anni per salire in A (l’anno prima era stato eliminato ai playoff). Giovanni Stroppa, arrivato all’inizio della scorsa stagione al posto di Brocchi, è riuscito a ripetersi anche in Lombardia, dopo aver già portato il Foggia dalla C alla B e il Crotone dalla B alla A. Bisognerà vedere però il suo impatto con la Serie A: con i pitagorici fu piuttosto duro, esonerato a marzo dopo 24 partite in cui aveva subito 57 gol e mostrato un calcio volenteroso ma davvero troppo ingenuo.Se in quell’esperienza Stroppa aveva pagato i problemi che possono avere le neopromosse con poca esperienza in Serie A, il Monza - pur da assoluta Cenerentola - sta lavorando per presentarsi ai blocchi di partenza con una rosa che può addirittura ambire a entrare direttamente nella classe media del nostro campionato. Certo, non è mai facile predire l’andamento della stagione di una squadra che sale di categoria, e a volte cambiare tanto è peggio che rimanere come si è, ma gli acquisti fatti fin qui dal Monza non sono assolutamente da neopromossa. È infatti una rarità che una squadra che sale dalla B possa permettersi di prendere, seppure in prestito, giocatori come Matteo Pessina, campione d’Europa e - anche se reduce da una stagione non brillante - titolare dell’Atalanta. Nato a Monza e cresciuto nel Monza, sarà il capitano e volto delle ambizioni della squadra. Insieme a lui sono arrivati altri calciatori che era difficile immaginarsi in una squadra appena salita dalla B: Gianluca Caprari, uno dei migliori trequartisti della scorsa Serie A a Verona; Stefano Sensi, che se gli infortuni gli daranno una tregua rimane un giocatore che fa la differenza anche a alti livelli, Marlon, fedelissimo di De Zerbi prima al Sassuolo e poi allo Shakhtar, e in questi giorni si sta completando l’arrivo di Andrea Petagna dal Napoli che dovrebbe completare l'attacco. A questi nomi altisonanti, poi, si aggiungono altri acquisti più “normali” ma che miglioreranno la rosa, aggiungendo titolari: in porta è arrivato Alessio Cragno, che tra i pali offre grandi garanzie, in difesa Andrea Ranocchia, Pablo Marí e Andrea Carboni, i primi due per portare esperienza e carisma, il secondo reduce da una buona stagione a Cagliari e con buone prospettive per il futuro. A centrocampo invece sono stati aggiunti anche Samuele Birindelli, uno dei migliori terzini della B, e Filippo Ranocchia, giovane scuola Juventus di cui si parla molto bene. È comunque difficile che sia finita qui: il Monza ha grandi ambizioni e il mercato chiuderà solo tra due settimane. Tutta questa infornata di nomi non cambierà però le intenzioni di Stroppa, che è uno di quegli allenatori fedeli alla propria idea di gioco e al modulo con cui applicarla. Il Monza dovrebbe quindi ripartire dal 3-5-2 con cui ha affrontato tutta la scorsa stagione. Se schierarsi con tre difensori centrali è vista come una mossa difensiva a prescindere, bisogna dire che il Monza è tutt’altro che una squadra conservativa. In B è stato il secondo miglior attacco dopo il Benevento (il migliore aggiungendo i playoff) e solo la sesta difesa. Ciò in cui ha brillato di più è la fase di possesso palla, la più alta in percentuale della categoria, che parte da una costruzione dal basso paziente e ben curata che serve a attirare la pressione avversaria per poi approfittare degli spazi che si aprono anche cercando azioni rapide in verticale fatte di giocate memorizzate.

Si spiegano anche così gli acquisti di Marlon, che è una garanzia per quanto riguarda la fase di possesso (è nel 99esimo percentile dei difensori in tutte le statistiche sui passaggi) e di Ranocchia, abituato a giocare in squadre che vogliono comandare con il pallone. Con loro dovrebbe chiudere il reparto come terzo di sinistra o Carboni o Pablo Marí, anche lui particolarmente abile in gioco coi piedi, anche se in quel ruolo può essere schierato anche Carlos Augusto, uno dei protagonisti delle ultime due stagioni del Monza. Strappato a una concorrenza più blasonata dal Corinthians, è un terzino brasiliano che abbina tecnica e forza fisica. Partendo da dietro può essere un’arma in più per spezzare il pressing avversario con corse palla al piede oppure per supportare la manovra offensiva entrando dentro al campo, come visto in Coppa Italia contro il Frosinone. È più probabile, però, che in stagione lo vedremo schierato come quinto di sinistra dove può avere comunque un buon impatto con la Serie A. Le alternative in difesa sono Marrone, generalissimo di Stroppa, Antov, gigantesco difensore bulgaro, Caldirola e Paletta (sì, quel Paletta).Dal punto di vista della solidità difensiva, queste prime settimane della nuova stagione non sono state particolarmente indicative. Il Monza ha giocato principalmente contro squadre di livello inferiore (Piacenza, Renate, Novara, San Giuliano City) forse preferendo testare i meccanismi di gioco con la palla più che senza. Nella fase difensiva gli esterni si abbassano, disegnando un 5-3-2 stretto, che cerca di difendere meglio la zona centrale. Qualche problema il Monza ce l’ha nel difendere le transizioni negative - come nel primo gol subito dal Frosinone alla prima partita ufficiale della stagione in Coppa Italia. Voler tenere gli esterni e le mezzali molto alte inevitabilmente ti espone inevitabilmente a dei rischi in caso di perdita del possesso, bisognerà vedere se saranno più o meno dei vantaggi.

Se la superiorità tecnica in B permetteva al Monza di poter tenere il pallone con relativa tranquillità per costruire i propri attacchi, in Serie A non sarà così facile. Il possesso della squadra di Stroppa rischia di essere sterile quando ben controllato e infruttuoso contro sistemi di pressing asfissianti come esistono in Serie A. Anche per questo il mercato ha puntato molto sul rinforzare il centrocampo e stravolgerlo totalmente rispetto alla scorsa stagione (anche se questo vale un po’ per tutti i reparti). Due mezzali come Pessina e Sensi daranno a Stroppa una dimensione molto più dinamica e un gioco senza palla più raffinato, così da poter abbinare partite in cui si cerca un domino del gioco con il pallone ad altre, contro le squadre più forti, dove si può scegliere una strada più conservativa, con attacchi più diretti. Inoltre per settimane Galliani ha cercato di portare a Monza anche Gonzalo Villar, che sarebbe un po’ il mediano ideale di una squadra di Stroppa: bravo a eludere la pressione, abituato a toccare tanti palloni abbassandosi tra i difensori per impostare la manovra. Lo spagnolo è però finito alla Sampdoria. Ora sembra vicino l’acquisto di Rovella, che ha giocato più come mezzala ma può essere schierato anche davanti alla difesa, magari meno metodista di Villar ma garantirebbe una grande copertura degli spazi che tendono a lasciare le mezzali quando accompagnano la fase offensiva. In queste prime amichevoli hanno giocato davanti alla difesa Barberis, che nella scorsa stagione era il titolare in quel ruolo e Machin, che però è dato come possibile partente. Un'opzione è quella di schierare Sensi mediano: in queste prime partite anche da mezzala era lui a abbassarsi per aiutare i difensori e il mediano nella costruzione del gioco. Se in qualche versione dell’Inter di Conte ha fatto la seconda punta, al Sassuolo ha giocato anche davanti alla difesa e magari potrebbe essere anche una possibilità vederlo schierato lì.

Sensi si abbassa quasi sulla linea dei difensori, mentre il terzo centrale Carlos Augusto è così in alto da essere fuori dalla ripresa televisiva.

Il Monza è comunque una squadra con una rosa lunga, con Stroppa che non ha problemi a far ruotare i suoi titolari (la scorsa stagione solo il portiere Di Gregorio ha giocato più di 2800 minuti). Solo per i due posti di mezzala al momento, con un mercato tutt’altro che finito, può schierare Valoti, molto abile tecnicamente, Ciurria, anche lui una seconda punta convertita mezzala nella scorsa stagione (sempre per la volontà di Stroppa di avere giocatori tecnici in mezzo al campo in grado di giocare combinazioni rapide a uno o due tocchi), Machin, che pur non trovando continuità ha mostrato lampi da ottimo centrocampista, Filippo Ranocchia, giovane di cui si parla molto bene e Andrea Colpani. Di proprietà dell’Atalanta, non ha esperienza in A, ma la scorsa stagione, pur non partendo titolare, è stato autore di alcuni gol importanti. È una mezzala di quelle che una volta chiamavamo box-to-box, sa fare cioè più o meno tutto. In questo precampionato quando è stato impiegato ha fatto molto bene. Suo, ad esempio, l’assist per il gol vittoria contro il Frosinone. Sugli esterni, come ogni 3-5-2 italiano che si rispetti, Stroppa vuole due calciatori con grandi capacità atletiche, capaci di supportare la manovra salendo sempre molto alti sul campo. Da questo punto di vista l’arrivo di Birindelli a destra è una garanzia, visto che la scorsa stagione è stato uno dei terzini più debordanti della B con la maglia del Pisa.In avanti l’allenatore predilige schierare una seconda punta più mobile, capace di abbassarsi sulla trequarti per cucire il gioco, e una prima punta più vicina all’area di rigore, ma comunque capace di associarsi con i compagni. Anche per questo la scorsa stagione ha variato tra un attacco Dany Mota e Gytkjaer e uno in cui il portoghese fungeva da prima punta con a supporto uno tra Valoti o Ciurria. Gytkjaer è stato il miglior marcatore della scorsa stagione del Monza (14 gol di cui 5 nei playoff) ma ha giocato circa la metà di Mota, proprio per la sua minore duttilità e abilità nel gioco palla a terra. L’arrivo di Petagna, in ogni caso, cambierà le gerarchie. La seconda punta sarà Caprari, a cui saranno affidate la maggior parte delle responsabilità creative sulla trequarti. In questi primi scorci con la nuova maglia, Stroppa gli ha chiesto di giocare molto spalle alla porta, anche scendendo dietro la metà campo per ricevere dai compagni o comunque fungendo da riferimento per la risalita del pallone, anche ricevendo in spazi stretti, con la pressione degli avversari. Avere un giocatore con questa qualità tecnica renderà più facile per Stroppa organizzare la sua fase offensiva. Nel ruolo di centravanti, l’acquisto di Petagna - che ieri sembrava fatto ma che in questo momento è bloccato dal passaggio di Simeone al Napoli che dovrebbe comunque arrivare a breve - si spiega con la volontà di avere un profilo in grado di giocare spalle alla porta (e forse liberare un po’ Caprari da questo obbligo). Petagna infatti, più che un finalizzatore, è un centravanti da manovra, abile a fungere quasi da muro per le risalite veloci dei compagni, sia sui lanci lunghi che in passaggi rasoterra. Non necessariamente come risorsa da sfruttare rinunciando alla costruzione del gioco, ma certamente è un possibilità. La scorsa stagione il Monza ha diviso i suoi gol fra tanti elementi della rosa e c’è da pensare che anche per questa Serie A non ci sarà l’attaccante da 30 gol, cosa che Petagna difficilmente sarà, ma una responsabilità offensiva condivisa.Insomma il Monza di Stroppa sembra orientato a un 3-5-2 che cerca la costruzione dal basso per poi far sfogare la manovra con rapide combinazioni verticali che passano per il centro o gli esterni, ma la rosa lasciata in eredità dal mercato potrebbe anche spingere l’allenatore a cambiare qualcosa, anche se difficilmente da subito. Caprari, ad esempio, si è affermato in un ruolo di trequartista, partendo da zone più esterne per influenzare la fase di rifinitura del Verona. Allo stesso modo anche Pessina e Sensi hanno giocato da trequartisti, brillando in particolar modo nel gioco senza palla. Anche una difesa a tre ambiziosa come quella del Monza in Serie A può essere rischiosa e magari, se le cose dovessero non andare come sperato, si potrebbe pensare a moduli diversi. In ogni caso il lavoro fatto in estate può far ben sperare i tifosi. Per la sua prima A della storia il Monza sta costruendo un instant team per la salvezza, anche a vedere le formule dei vari acquisti, tutti prestiti con obblighi che scattano se la squadra resterà in A. È una formula particolare, forse rischiosa, con una spesa limitata in questa stagione che però esploderà nella prossima se le cose dovessero andare come previsto, ma è anche un buon modo per costruire un progetto più solido senza troppe ansie nell’immediato. Ai giocatori più pronti che affronteranno questa stagione, infatti, il Monza ha affiancato qualche giovane interessante come Warren Bondo, già due stagioni nella B francese ad appena 18 anni, strappato - pare - alla concorrenza del Milan, senza dimenticare Samuele Vignato, fratello di Emanuel, arrivato dopo il fallimento del Chievo nonostante avesse offerte da tutte le migliori squadre d’Europa. Di lui se ne parlava come del miglior talento italiano under 18 (è del 2004) e già la scorsa stagione ha messo insieme qualche presenza in B. Se l'idea era quella di assistere alla favola Monza, una squadra che dopo una storia di serie minori riesce a conquistarsi la A, sembra piuttosto che quella che vedremo sarà una solida realtà, una società con possibilità economiche e ambizioni da metà classifica, almeno per oggi. Il futuro del Monza sembra roseo, ma passerà comunque da questa prima stagione e dalla qualità del lavoro di Stroppa e dei suo giocatori. Miglior scenarioStroppa riesce a inserire la montagna di nuovi acquisti nelle trame del suo gioco rapidamente, costruendo una squadra dalla proposta offensiva coordinata e avvolgente fin dalle prime giornate. In una Serie A dove molte squadre di medio livello hanno cambiato allenatore e venduto i migliori giocatori, la freschezza del Monza porta la squadra stabilmente nella zona appena sotto l’Europa grazie alla conferma di Caprari come uno dei giocatori più influenti del campionato nella trequarti avversaria. L’ottimo risultato della sua coalizione alle elezioni spinge Berlusconi a investire ulteriormente nel mercato di gennaio, rafforzando ulteriormente la squadra. Approfittando del calo di Atalanta e Fiorentina, a fine stagione arriva un incredibile settimo posto - con la ciliegina sulla torta di una vittoria e un pareggio con l'Inter fondamentali per regalare lo scudetto al Milan - e una storica qualificazione alla Conference League. Peggior scenarioLo stravolgimento della rosa rende indigeste l’apprendimento delle idee di Stroppa. La squadra risulta troppo naïf nella fase difensiva e in avanti Caprari non si conferma sui livelli della scorsa stagione, mentre né Petagna, né Mota e né Gytkjaer vedono la porta. Sensi e Pessina sono più in infermeria che fuori. A gennaio, con la squadra in piena lotta per la retrocessione, Stroppa viene esonerato e al suo posto arriva Tudor, lasciato libero dal Marsiglia. La scossa è impercettibile, la squadra continua a non trovare un equilibrio. La salvezza arriva solo nelle giornate finali e porta con sé l'obbligo di riscattare quasi tutti gli acquisti, con una spesa altissima per dei giocatori che non hanno funzionato, inguaiando il futuro del Monza. Giocatore chiaveDalla capacità di ripetersi di Caprari passeranno molte delle ambizioni del Monza. L’anno scorso al Verona era uno dei giocatori più influenti in rapporto all’attacco della squadra. Toccava molti palloni, dribblava molto, creava occasioni e segnava (12 gol e 7 assist). Stroppa gli chiederà di fare lo stesso partendo da una posizione più centrale. Se riuscirà con continuità a trovare lo spazio dove ricevere e a girarsi, sarà l’arma in più per il Monza, un giocatore che le altre neopromosse non hanno. Giocatore dal prendere al Fantacalcio Puntare su Caprari potrebbe essere più costoso del suo rendimento effettivo, per cui provate a buttarvi sulle mezzali. Soprattutto Pessina finirà spesso in area di rigore e potrebbe portare qualche +3. L'alternativa, come sempre nei 3-5-2, sono gli esterni: Birindelli e Carlos Augusto (che potrebbe però fare anche il terzo di difesa, lasciando lo spazio a sinistra a D'Alessandro) possono regalare qualche assist e un paio di gol, inoltre sembrano poter offrire prestazioni solide.

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