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Daniele V. Morrone
Guida all'Inter 2022/23
09 ago 2022
09 ago 2022
Dopo un mercato soddisfacente (per ora), Inzaghi è sotto osservazione.
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Daniele V. Morrone
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Lorenzo Di Cola/NurPhoto via Getty Images
(foto) Lorenzo Di Cola/NurPhoto via Getty Images
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Piazzamento lo scorso campionato:Chi in più: Romelu Lukaku (Chelsea), André Onana, Henrikh Mkhitaryan (svincolati), Kristjan Asllani (Empoli), Raoul Bellanova (Cagliari);Chi in meno: Ivan Perisic (Tottenham), Matías Vecino (Lazio), Arturo Vidal (Flamengo), Andrea Ranocchia (Monza), Ionut Radu (Cremonese), Alexis Sánchez (rescissione), Aleksandr Kolarov (ritiro);Una statistica interessante dello scorso campionato: L’Inter ha chiuso il campionato come terzultima per dribbling tentati totali (434). Solo Sampdoria e Cagliari ne hanno tentati di meno (9 e 22 in meno rispettivamente), il Torino quartultimo ne ha tentati 54 in più. Il Milan primo 320 in più. Intervistato durante il ritiro precampionato Inzaghi si è detto soddisfatto della sua prima stagione a Milano, sia per il gioco della sua squadra sia per l'andamento del campionato, che ha visto l'Inter giocarsi lo Scudetto fino alla fine. Il discorso di Inzaghi è comprensibile. L’Inter era partita all'inizio della scorsa stagione con l'arduo compito di assorbire l’addio di due tra i migliori giocatori della squadra che aveva vinto lo Scudetto, e ovviamente anche quello del suo allenatore. Nonostante questo, la squadra ha tenuto botta dopo la tempesta perfetta dell’estate post-scudetto, rimanendo competitiva in campionato, uscendo dalla Champions League in modo più che dignitoso (grazie a un’ottima gara di ritorno vinta ad Anfield contro una squadra chiaramente più forte come il Liverpool in Klopp) e alzando anche due trofei, Coppa Italia e Supercoppa italiana, entrambi contro gli eterni rivali della Juventus. Certo, questo non smussa necessariamente l'amarezza dei tifosi per il finale di stagione, in cui l'Inter ha mancato lo scudetto in maniera difficilmente comprensibile, a favore del Milan per di più. L’Inter ha perso 4 partite in campionato, 2 in casa e 2 in trasferta, solo una in più della stagione precedente. A giudicare l'intera stagione con il bilancino, quindi, si potrebbe arrivare a dire che lo Scudetto sia stato perso probabilmente proprio con quella sconfitta in più, visto che l’Inter ha chiuso due punti sotto al Milan campione. Il mese decisivo è stato quello di febbraio: con la squadra in vetta alla classifica e reduce da 14 risultati utili consecutivi sono arrivate la sconfitta nel derby (con la celebre doppietta di Giroud in tre minuti), il pareggio col Napoli e poi la sconfitta col Sassuolo nell’arco di 15 giorni. In quel periodo l’Inter non ha solo perso il primato a favore del Milan, ma ne ha anche rafforzato l'inerzia positiva. Se si esclude il recupero contro il Bologna, partita persa in maniera surreale che ha impedito alla squadra di Inzaghi il definitivo controsorpasso, né Inter né Milan hanno perso una partita tra marzo e maggio. In questo senso la sconfitta di Bologna è ancora più dolorosa, perché è andata a macchiare uno score di 8 vittorie consecutive con cui la squadra d’Inzaghi ha chiuso il campionato. Il colpo di coda finale non è bastato per lo Scudetto e neanche per cancellare la sensazione di una squadra che a tratti ha giocato il miglior calcio della Serie A. L'Inter, però, ha forse raggiunto il picco del suo gioco troppo presto e, quando sono calate le prestazioni di giocatori fondamentali per il sistema come Calhanoglu e Dzeko, chi doveva sostituirli non è riuscito a colmare la loro assenza. Nel suo periodo migliore l'Inter di Inzaghi era riuscita a prendere le distanze dalla versione di Conte, con un gioco più fluido e imprevedibile. Con il calo dei suoi giocatori migliori, però, i nerazzurri sono diventati progressivamente sempre più rigidi, lasciandosi trascinare dalle individualità in grado di uscire dallo spartito con una giocata, Perisic e Lautaro (o anche Alexis Sanchez, nel suo momento migliore). Quanto dell'Inter della scorsa stagione vedremo quest'anno? Di sicuro quella di Inzaghi sarà ancora una squadra che si ordina a partire dall’uscita dalla difesa, gestita innanzitutto da Brozovic e con un lato forte a sinistra, dove spicca la presenza di Bastoni e Calhanoglu. A quel punto si proverà di nuovo ad attirare l'avversario su questo lato forte per cambiare gioco velocemente e attaccare il lato debole. Il piano di riserva quando l’uscita viene sporcata da un pressing ben calibrato o da una marcatura a uomo ben gestita su Brozovic, è quello di verticalizzare per le due punte, che fanno risalire la squadra trascinando direttamente il pallone in conduzione, oppure appoggiandosi a una delle due mezzali (in questo sarà importante l'apporto di Barella). È una dinamica che prevede un grande lavoro anche atletico soprattutto per le due punte e per le due mezzali, e che ha forse contribuito al calo fisico di alcuni giocatori chiave nel momento decisivo della stagione. Su questo Inzaghi dovrà lavorare molto.Le amichevoli estive sono sempre un terreno poco affidabile per dare giudizi sul gioco di una squadra, come fatto notare da Inzaghi stesso. Durante queste partite infatti ci si concentra più sulla preparazione fisica, e anche l’arrivo scaglionato dei giocatori in ritiro non aiuta. Ci sono state però alcune mosse di Inzaghi che possono dare dei suggerimenti. Innanzitutto sembrano delineate le due coppie d’attacco: quella titolare, Lautaro-Lukaku, e quella di riserva, Correa-Dzeko. Un’altra mossa è stata quella di provare Darmian come centrale destro nella linea a tre invece che come esterno a tutta fascia, un ruolo che sembra sposarsi bene con le sue caratteristiche e che sembra avere senso visto l'arrivo di Bellanova (ovviamente queste valutazioni cambierebbero in caso di cessione, per ora difficile, di Dumfries). Dal mercato, però, si aspettano nuove risposte. Dumfries è arrivato solo un anno fa con il compito apparentemente impossibile di sostituire Hakimi (che avevamo premiato come miglior acquisto di quella stagione) ed è comunque riuscito a dare il suo contributo, inserendosi subito nel gruppo e riuscendo con le sue caratteristiche a non far sentire troppo la mancanza del marocchino. Inizialmente sembrava che la strategia di calciomercato dell'Inter fosse quella di cercare di non far perdere troppa qualità alla rosa nonostante la cessione di Skriniar, che a giugno sembrava inevitabile. L’Inter si è mossa subito cercando di dare maggiore profondità alla rosa con gli innesti giovani di Asllani e Bellanova, e l'arrivo a parametro zero di Mkhitaryan e Onana. L'arrivo in prestito oneroso di Lukaku, che sembrava il preambolo di un mercato in grande stile, ha però cambiato un po' le cose, rendendo per esempio più difficile arrivare a Dybala (promesso sposo di inizio mercato). Anche l'acquisto improvviso di Bremer da parte della Juventus ha forse bloccato la cessione di Skriniar, che a sua volta sembra aver paralizzato il successivo mercato dell'Inter. L’attesa di un'offerta adeguata per uno dei migliori centrali del campionato ha tenuto in ostaggio anche i tifosi, sempre in bilico tra un presente che vede comunque l'Inter come una delle squadre più quotate per la vittoria della Scudetto e un futuro finanziario che sembra fragile e incerto. Rimanendo su quello che è stato già fatto sul mercato, comunque, la situazione più incerta sembra quella di Bellanova, su cui Inzaghi per ora non sembra avere molta fiducia. L'esterno a tutta fascia è un ruolo più complesso di quanto sembri, e necessita di letture giuste sia col pallone che senza, e da questo punto di vista Bellanova sembra essere ancora acerbo. Se così lo considerasse anche Inzaghi, Darmian potrebbe tornare a destra, abortendo l'esperimento fatto al centro della difesa. Sulla carta l’undici titolare dovrebbe avere almeno tre cambiamenti rispetto a quello della scorsa stagione: Onana in porta, Gosens sulla fascia sinistra e Lukaku in attacco. Onana ha uno stile senza compromessi. È un portiere reattivo tra i pali e con tutte le caratteristiche per aiutare l'Inter nella costruzione dal basso. È stato uno dei giocatori chiave della cavalcata in Champions del 2019. Insomma, sembrava dovesse giocare titolare, visto anche il calo di Handanovic lo scorso anno, ma per ora la situazione è incerta e potrebbe essere il classico giorno della marmotta. La situazione del portiere per l'Inter è delicata: Handanovic non sembra più del tutto affidabile, e se Onana fosse il portiere di tre stagioni fa sarebbe un miglioramento rispetto alla scorsa stagione.

Gosens va a prendersi il posto che lascia libero Perisic, una perdita che non è detto non si faccia sentire visto che il croato è stato il miglior giocatore dell’Inter nel girone di ritorno. Nel frattempo la concorrenza di Dimarco non può che fare bene a entrambi. Gosens e Dimarco sono giocatori agli antipodi per caratteristiche ma il sistema dell’Inter sembra abbastanza flessibile da poter funzionare con chiunque dei due giochi. Lukaku, invece, è apparso immediatamente quello che aveva lasciato Milano una stagione fa, e questo non può che essere una buona notizia. L’Inter ritrova quella che è probabilmente la migliore punta del campionato (o insomma, una delle), mentre Lukaku torna in una squadra in cui è libero di fare il calcio che gli piace, quello che lo vede svariare, abbassarsi nel mezzo spazio di destra, da lì tagliare improvvisamente o ricevere sui piedi e col pallone giocare verso Barella o girarsi subito e puntare la porta. In sostanza aggiungere una dimensione ulteriore al gioco dell'Inter rispetto a quella più improntata alla rifinitura di Dzeko. Lukaku-Lautaro è un attacco autosufficiente, che non necessita di giocate codificate.

In questo gol nell’amichevole contro il Lione si può apprezzare il ritorno della coppia, con il movimento in area di Lukaku che crea due opzioni per Lautaro: dargli il pallone in profondità oppure sfruttare lo spazio creato dal taglio. Alla fine prenderà questa seconda strada, servendo l'inserimento di Barella alle sue spalle.

I due nuovi arrivati Henrikh Mkhitaryan e Kristjan Asllani serviranno invece a far rifiatare i centrocampisti senza far perdere troppa qualità all'undici titolare. Nelle amichevoli hanno dato già buone risposte, anche se Asslani è sembrato ancora immaturo in certe letture difensive - quando staccarsi in pressing e quando tenere la posizione? A conti fatti il mercato non ha coperto tutte le lacune della scorsa stagione, come la difficoltà nel superare l’uomo in situazione di attacco posizionale (proprio da questo punto di vista la partenza di Perisic sembra particolarmente sanguinosa), ma ha alzato il livello medio in ogni reparto, soprattutto in attacco. Al contrario della scorsa stagione Inzaghi può essere soddisfatto in maniera sincera e smettere i panni dell'allenatore aziendalista. In questo senso il suo lavoro è quello più sotto osservazione quest'anno. L’Inter parte come una delle poche squadre che può ambire ai 90 punti e non può permettersi errori di gestione e passi falsi costosi come quelli visti nella scorsa stagione.Migliore scenario possibileL’offerta per Skriniar non arriva, permettendo al centrale slovacco di chiedere il rinnovo e la fascia da capitano. Al suo posto viene ceduto Dumfries per 40 milioni al Chelsea. La coppia Lukaku-Lautaro riprende da dove aveva lasciato e trascina la squadra subito in vetta. Saldamente in lotta per lo scudetto, supera il girone in Champions League e arriva ai quarti, dove esce contro il Manchester City dopo un doppio scontro combattutissimo. A marzo ha solo il campionato a cui pensare e con questa tranquillità mette di fila otto vittorie consecutive nelle ultime otto giornate che la portano allo scudetto. Fondamentali le parate di Onana, tra cui una su rigore al novantesimo contro il Napoli alla penultima giornata, che viene ricordata come la copertina di questa fantastica stagione.Peggiore scenario possibileAlla cessione di Dumfries si aggiunge all’ultimo giorno del calciomercato quella di Skriniar per l’offerta irrinunciabile di 70 milioni. Marotta non riesce a sostituirlo e il malumore è evidente. La difesa dell’area di rigore diventa un problema e anche Onana si rivela inaffidabile. Il tifo si raffredda con l’arrivo dell’inverno, la stagione non sembra mai realmente decollare, Lukaku e Lautaro tornano stremati dal Mondiale di metà stagione. Dzeko e Correa non riescono a metterci una pezza. L’Inter vince con le piccole, ma non riesce ad avere la meglio contro le altre contendenti per lo Scudetto e a febbraio è fuori dalla Champions League. Il campionato si conclude senza troppi sussulti in quarta posizione. Inzaghi viene confermato tra il disappunto dei tifosi e l’estate inizia nel modo peggiore con il ritorno di Lukaku al Chelsea. Giocatore chiave Il ritorno di Romelu Lukaku ha suscitato sentimenti ambivalenti. Da una parte il brutto sapore lasciato in bocca dopo l'addio di un anno fa, dopo le grandi promesse d'amore; dall'altro la soddisfazione di veder tornare una persona con cui eravamo stati felici. Lukaku era stato il miglior giocatore della Serie A, nell'anno dello scudetto dell'Inter e sebbene non ci sia Conte, il contesto tattico ed emotivo che ritrova sembra cucito su di lui. Se Lukaku segna e incide sul gioco con la continuità di due anni fa, la dimensione dell'Inter cambia e non fare il suo nome è impossibile. D'altra parte, se volete un giocatore meno scontato bisogna citare Robin Gosens, che rientra da un anno di stop e dovrà cancellare tutti i dubbi sulla sua adattabilità a un sistema diverso da quello di Gasperini. Gosens potrebbe essere un onesto esterno, oppure uno dei fattori del campionato (se ricordiamo cos'era solo due anni fa...), la forbice del suo rendimento appare la più ampia in rosa e quindi la sua stagione risulterà decisiva. Giocatore da prendere al FantacalcioCalhanoglu si è spento nel girone di ritorno, ritrovando la forma troppo tardi. In totale, però, 7 gol e 13 assist sono un bel ritorno in termini di bonus per un giocatore in lista come centrocampista (nel mantra è anche trequartista). Se dovesse costare troppo, anche considerando che quest'anno potrebbe non essere più primo rigorista visto l’arrivo di Lukaku, meglio però battere altre strade. Una scommessa economica ma dall'alto rendimento potrebbe essere Dimarco, che pur partendo come riserva avrà un buon minutaggio ed è listato come difensore pur essendo di fatto un rifinitore.

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