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Federico Principi
Guida al Frosinone 2018/19
16 ago 2018
16 ago 2018
La presentazione della stagione dei ciociari, che hanno puntato su un mercato di esperienza per salvarsi.
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Federico Principi
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3° in Serie B (vincitore dei playoff)

 

Marco Sportiello (Fiorentina), Alessandro Iacobucci (Virtus Entella), Edoardo Goldaniga (Sassuolo), Bartosz Salamon (SPAL), Francesco Zampano (Pescara), Paolo Ghiglione (Genoa), Cristian Molinaro (Torino), Lorenzo Crisetig (Bologna), Emil Hallfredsson (Udinese), Joel Campbell (Betis), Stipe Perica (Udinese), Rai Vloet (NAC Breda).

 

Mauro Vigorito (Lecce), Matteo Ciofani (Pescara), Roberto Crivello (Spezia), Moussa Koné (Erzurumspor), Danilo Soddimo (Lecce).

 

Ha sfiorato la promozione diretta pur senza primeggiare né come gol fatti (quarto posto), né come miglior difesa (sesto posto), né come differenza reti (quarto posto).

 



 


Per la prima volta ospitato in uno stadio di proprietà, il “Benito Stirpe” (in memoria del padre dell’attuale presidente Maurizio Stirpe), il Frosinone nella scorsa stagione è diventato il terzo club italiano dopo Juventus e Udinese ad attrezzarsi di un proprio impianto, beneficiandone di tutti i privilegi. I ciociari hanno preparato il nuovo assalto alla Serie A sotto una nuova cornice che avrebbe dovuto far dimenticare il gol di Gaetano Letizia, che all’86esimo minuto della semifinale di ritorno dei playoff dell’anno precedente aveva condannato il Frosinone a una nuova stagione di purgatorio.

 

L’arrivo di Moreno Longo dalla panchina della Pro Vercelli ha mantenuto altissimo il livello del Frosinone in una Serie B popolata dal ritorno in auge di squadre prestigiose come Bari, Parma e Venezia e dalle eccellenti retrocessioni dalla Serie A di Empoli e Palermo. I ciociari hanno costantemente gravitato nelle prime tre posizioni in classifica per tutto il campionato, nonostante un marzo singhiozzante con la sconfitta contro il Palermo e i pareggi contro Salernitana e Ternana, oltre a due successive sconfitte negli scontri diretti contro Empoli e Parma. Ma sarà l’ultimo incredibile gol incassato nella regular season – quello di Roberto Floriano del Foggia – a condannare il Frosinone a un 2-2 casalingo e al sorpasso del Parma, costringendo nuovamente i ciociari a dover passare attraverso le strade anguste dei playoff.

 

Due tremebondi 1-1 contro il Cittadella hanno rappresentato il lasciapassare verso la difficile finale contro il Palermo. La sconfitta per 2-1 del Barbera è stata poi ribaltata dal 2-0 del ritorno in un clima reso totalmente infuocato prima dai mind games e dalle battaglie di ego dei calciatori, e successivamente sul finale dall’inqualificabile comportamento dei raccattapalle e degli stessi componenti della panchina del Frosinone, che durante le azioni pericolose del Palermo negli ultimi minuti hanno lanciato altri palloni in campo a scopo ostruzionistico. Alla fine una bella storia di successo di programmazione societaria e organizzazione tattica è stata sporcata da una brutta pagina, ma quanto meno gli aspetti puramente sportivi non ne escono intaccati.

 


Per attrezzarsi in vista della seconda stagione in Serie A della sua storia, il Frosinone non ha deciso di puntare su giocatori giovani, ma ha preferito percorrere l’altra strada classica delle neopromosse, quella sostanzialmente degli esodati delle squadre di medio-basso livello della Serie A, sufficientemente esperti. In porta è arrivato dall’Atalanta in prestito Marco Sportiello, un portiere di lusso per una squadra del livello del Frosinone. In difesa sono arrivati Goldaniga dal Sassuolo e Salamon dalla SPAL, entrambi abituati al 3-5-2, che sarà il modulo di riferimento del Frosinone. A loro si sono aggiunti i due terzini Cristian Molinaro e Francesco Zampano, sinistro e destro rispettivamente, che nel 3-5-2 verranno impiegati come esterni titolari di centrocampo.

 

A centrocampo sono arrivati Crisetig dal Bologna – solo 8 presenze lo scorso anno – e soprattutto l’esperienza e la fisicità di Hallfredsson. Ma accanto al centravanti di peso Stipe Perica – diciamo un miglioramento rispetto a Citro, Matarese e Daniel Ciofani – il Frosinone ha aggiunto il grande colpo a sorpresa di Joel Campbell, arrivato a titolo definitivo dall’Arsenal, abbinando il prestito di un’altra seconda punta, Rai Vloet.

 





 

È un mercato che ha rifondato l’organico ed è in linea con delle possibilità di salvezza, avendo nel frattempo confermato alcuni profili chiave dalla Serie B. A Frosinone sono rimasti il difensore centrale mancino Luka Krajnc, riscattato dal Cagliari, il mediano Raffaele Maiello (che si giocherà con Crisetig il posto davanti alla difesa e che sembra essere il favorito) e soprattutto il fantasista-seconda punta Camillo Ciano, al debutto in Serie A a 28 anni dopo aver disputato tutte le 48 partite della scorsa stagione – compresi playoff e Coppa Italia – ed essere stato il miglior realizzatore in campionato con 14 gol.

 


Lo scorso anno il Frosinone ha cambiato tantissimi moduli di gioco, arrivando a giocarsi le ultime partite della regular season con un propositivo 4-2-3-1 per far fronte all’infortunio del centravanti Daniel Ciofani. Il bruciante pareggio contro il Foggia e l’accesso ai playoff hanno convinto Moreno Longo a puntare su un 3-5-2 piuttosto semplificato e verticale, proteggendo il centro in fase difensiva e puntando sulle verticalizzazioni verso le punte, gli scarichi verso gli esterni e gli inserimenti delle mezzali. In fase di non possesso, invece, il Frosinone tendeva e tende a schiacciarsi subito nella propria metà campo con una linea difensiva a 5, limitando al minimo le fasi di recupero alto e proattivo del pallone.

 

Rispetto allo scorso anno, in questa stagione Longo sembrava favorire almeno inizialmente l’utilizzo di due punte vere – Perica e Dionisi – anziché di un rifinitore di qualità come Ciano, ma l’arrivo di Campbell dovrebbe nuovamente rovesciare le gerarchie in favore di una seconda punta di maggiore talento. Sia con Ciano, che eventualmente con Campbell, la manovra in fase offensiva cambia drasticamente rispetto alla coppia Perica-Dionisi: Ciano ad esempio è mancino ma è dotato di un eccellente controllo di palla con entrambi i piedi e per questo è il target perfetto per addomesticare le verticalizzazioni che solitamente provengono dai due difensori centrali laterali, per poi rifinire. La stessa cosa avverrebbe con Campbell: pur essendo meno dotato di Ciano con il piede destro, il costaricano dispone di una fisicità che lo aiuta nei controlli spalle alla porta.

 

Pur essendo a tutti gli effetti un fantasista, Ciano è comunque abituato ad attaccare la profondità se il centravanti viene incontro a ricevere ed effettua quindi movimenti combinati con il compagno di reparto, e lo stesso Campbell dispone di una grandissima velocità che torna utile nella corsa sullo spazio. Con due punte vere come Perica e Dionisi, invece, il Frosinone perde qualità nella rifinitura per aggiungere rapidità nelle combinazioni e nell’attacco alla profondità. Forse questa scelta rispondeva all’esigenza di Longo di velocizzare ulteriormente la manovra in verticale, in vista di un aumento del ritmo di gioco rispetto alla Serie B, ma a questo punto l’investimento su Campbell presuppone che la soluzione delle due prime punte sia definitivamente accantonata dopo l’esperimento estivo.

 




 

I profili acquistati sul mercato, anzi, sembrano presagire quanto meno a un possibile tentativo di passaggio al 3-4-3, senza sacrificare la difesa a 3 che anche in virtù dei nuovi difensori sembra essere la scelta migliore. L’aggressività di Goldaniga è perfetta per un difensore centrale laterale, così come le capacità palla al piede, sia nello stretto che nel gioco in verticale, sono alla base dell’acquisto di Salamon che già l’anno scorso alla SPAL poteva sostituirsi al regista arretrato Vicari nelle verticalizzazioni verso le due punte. Anche per questo sono rimasti in rosa Krajnc e Ariaudo, due centrali difensivi mancini che potrebbero tornare utili nel ruolo di difensore centrale sinistro proprio per andare velocemente in verticale.

 

Anche l’acquisto di Hallfredsson e la presenza in rosa di due mediani che si giocheranno il posto – Maiello e Crisetig – potrebbe essere lo scenario perfetto per una coppia di mediani, eventualmente con Ciano e Campbell ai lati di Perica a rinforzare la qualità offensiva del Frosinone. Hallfredsson nel 3-4-3 potrebbe evitare di ricoprire un ruolo che gli richiede molto dinamismo come quello della mezzala del 3-5-2, mentre nel ruolo di mediano le ottime capacità di Crisetig di smistare nel gioco corto non sembrano sufficienti a convincere Longo per il momento a togliere Maiello, un profilo più dinamico negli smarcamenti e più abituato ad andare in verticale, più regista, seppur dotato di meno sensibilità nel corto rispetto a Crisetig, ma più adatto al calcio verticale espresso dal Frosinone. Ma se si decidesse di puntare più spesso sul 3-4-3, il gioco del Frosinone dovrebbe naturalmente svilupparsi in senso più fraseggiato e a quel punto l’importanza e le possibilità per Crisetig dovrebbero aumentare.

 


I puristi dovrebbero privilegiare un profilo storico e in questo senso la maglietta culto del Frosinone è senza dubbio quella di Daniel Ciofani, che oltretutto rimane un giocatore importante in caso di assenza o di scarso rendimento di Perica. Ciofani già tre stagioni fa fece bene in Serie A, segnando 9 reti di cui una capolavoro all’Olimpico contro la Roma, e a 33 anni compiuti il suo ruolo all’interno della squadra non sarà semplicemente quello di collante nel gruppo.

 





 


Camillo Ciano non è partito titolare nell’amichevole contro il Betis e nella partita di Coppa Italia contro il Südtirol, ma dopo averlo sempre fatto giocare nello scorso anno è difficile che Longo non gli trovi il giusto spazio nel corso dell’anno. Ciano, tuttavia, dopo l’arrivo di Campbell ha il suo posto a rischio, a meno che il Frosinone non venga schierato con un 3-4-3 o 3-4-2-1. L’altra fregatura è che non è stato considerato trequartista ma attaccante. Difficile occupare uno slot per lui, a meno che la spesa non sia davvero minima e siate molto fiduciosi sul suo rendimento. Da tenere d’occhio Molinaro, catalogato come difensore, ma che potrà risultare una buona fonte di bonus in virtù dell’utilizzo offensivo che il Frosinone fa dei suoi esterni di centrocampo.


 


Non è da trascurare l’importanza di Goldaniga in fase difensiva, di Salamon in costruzione e di Hallfredsson per esperienza e fisicità a centrocampo. L’arrivo last minute di Joel Campbell, tuttavia, ha realmente cambiato le prospettive del Frosinone, nonostante sia reduce da un anno di sofferenza per non essere riuscito a entrare nei meccanismi del gioco di posizione di Quique Setien e per avere anche perso il posto da titolare in Nazionale ai Mondiali. Campbell ha il compito di aumentare la qualità nella trequarti e al contempo di diventare quel marcatore da almeno 10 gol di cui tutte le piccole squadre hanno bisogno. Il suo rendimento, e in alternativa un possibile adattamento positivo di Ciano alla Serie A da debuttante, sono le condizioni imprescindibili affinché il Frosinone riesca a ottenere la salvezza tramite i suoi uomini migliori.

 


Senza dubbio il Frosinone non può ambire a un traguardo migliore rispetto alla salvezza, ma si tratta di un obiettivo non irraggiungibile visto il livello dell’organico di altre squadre come ad esempio Empoli, Parma, Chievo, Bologna, Udinese o SPAL. Il Frosinone sembra avere comunque un’identità abbastanza definita, seppur da oliare in tutti i suoi meccanismi e che forse verrà nuovamente modificata per venire ulteriormente incontro alle esigenze dei nuovi acquisti. Il livello medio della rosa, in ogni caso, sembra abbastanza in linea con le esigenze della bassa classifica della Serie A.

 


Ovviamente nella peggiore delle ipotesi il Frosinone deve contemplare la retrocessione, ma difficilmente rappresenterà quella figura iconografica di squadra materasso che soprattutto negli ultimi due anni – con Pescara e Benevento – si è materializzata attraverso almeno una delle neopromosse in Serie A. Il tutto è legato a molte situazioni, soprattutto all’inserimento dei nuovi acquisti in una squadra sostanzialmente rivoluzionata nell’organico, oltre che ovviamente al rendimento delle dirette concorrenti. Ma sulla carta il Frosinone sembra più attrezzato di quello che retrocesse tre stagioni fa, senza troppe speranze di salvezza.

 

 

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