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Daniele V. Morrone
Guida alla Fiorentina 2023/24
10 ago 2023
10 ago 2023
È l'anno decisivo per il ciclo di Vincenzo Italiano.
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Daniele V. Morrone
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IMAGO / Gribaudi/ImagePhoto
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Piazzamento lo scorso campionato:Chi in più: Fabiano Parisi, Arthur Melo, Abdelhamid Sabiri, Gino Infantino, Yerry Mina, Oliver Christensen Chi in meno: Igor, Riccardo Saponara, Aleksa Terzic, Lorenzo Venuti, Cabral Una statistica interessante dalla scorsa stagione: la Fiorentina ha chiuso come terza squadra per maggior numero sia nelle conduzioni progressive (789 totali o 20.8 p90) che nei passaggi progressivi (1627 totali o 42.8 p90). Nel primo caso dietro Napoli e Milan, nel secondo dietro Napoli e Atalanta.Formazione tipo: 4-2-3-1: Terracciano; Dodo, Milenkovic, Martínez Quarta, Biraghi; Arthur Melo, Amrabat, Bonaventura; Ikoné, Nzola, Nico González. La Fiorentina di Italiano è una delle squadre più riconoscibili della Serie A, potrebbe scendere in campo con una maglia gialla e senza i nomi dei giocatori scritti dietro e dopo pochi secondi di gioco saremmo comunque in grado di riconoscerla. I principi di gioco, come sappiamo, non sono negoziabili per Italiano, qualunque siano i giocatori a disposizione. Il pressing alto e l’intensità in fase di recupero palla, le triangolazioni sulle catene di fascia per risalire il campo, i cambi nello stretto per arrivare alla rifinitura, sono alcune delle caratteristiche più evidenti del suo gioco. Quando le cose vanno come si deve la Fiorentina riesce ad essere un avversario ostico per chiunque, a giocarsela alla pari contro qualsiasi avversario sia nel controllo della manovra che dei ritmi di gioco. Una delle poche squadre a imporre il proprio ritmo in Serie A senza guardare in faccia a nessuno.

Il risvolto della medaglia è stato che quando le cose non giravano la Fiorentina difficilmente è riuscita a raccogliere punti e sembrava mettere troppo in evidenza i limiti dei singoli come Igor, Arthur Cabral o Ikoné. Ci sono stati momenti difficili in cui proprio i principi di gioco voluti da Italiano, quelli che sembravano i punti di forza di questo ciclo, sono stati criticati: la Fiorentina provava ad imporre il proprio ritmo, a pressare alto e portare più uomini possibili in zona di rifinitura, ma finiva solo a giocare con tanta foga, con distanze lunghe e sterilità in area avversaria. Una squadra che faceva difficoltà a creare occasioni pulite e sembrava fragile non appena veniva superata la prima pressione, e che di conseguenza non riusciva ad avere continuità di risultati in Serie A. Le cose sono cambiate radicalmente con la fine dell’inverno grazie anche ad alcuni aggiustamenti tattici da parte di Italiano che hanno rimesso in carreggiata la squadra. Quello principale è stato l'avanzamento di una delle due mezzali sulla trequarti (passare insomma da un 4-3-3 ad un 4-2-3-1), un aggiustamento che ha permesso di passare al 4-4-2 in fase di pressing che, utilizzando la Fiorentina l'uomo come riferimento, avvantaggia la copertura del campo contro le squadre che escono dalla difesa con 3 uomini sulla linea difensiva e 2 laterali alti (ormai la maggioranza della Serie A). Pressando meglio la Fiorentina riesce a stare più alta sul campo e quindi avere più facilità a fare il suo gioco. Il ritorno di alcuni uomini chiave, come ad esempio Nico Gonzalez o un Amrabat uscito rinforzato dal Mondiale, ha alzato il livello della squadra e ha permesso di mascherare un minimo le lacune rimaste nella finalizzazione e nella gestione della linea difensiva. In questo modo, nell'ultima parte di stagione la Fiorentina ha ritrovato una certa continuità di risultati che le ha fatto scalare la classifica fino a diventare la migliore della classe media e soprattutto l'ha portata a un percorso storico nelle due coppe. Come sappiamo la Fiorentina non ha vinto le due finali, incapace di superare le due lacune principali presenti tutta la stagione e con la beffa atroce nel finale in quella europea contro il West Ham. Questo ha lasciato un sapore dolceamaro alla stagione ma anche la sensazione che non manchi molto per fare il decisivo salto di qualità. La Fiorentina ha iniziato l’estate con tre posizioni dell’11 titolare da dover rinforzare (portiere, centrocampista e punta) al netto delle possibili cessioni importanti che sarebbero arrivate durante la sessione. Tutti si aspettavano quella di Amrabat, che ancora non è arrivata, ma nel frattempo è stato ceduto Igor al Brighton e proprio nelle ultime ore è arrivata un'importante offerta del Brentford per Nico Gonzalez che sta facendo tremare le gambe ai tifosi viola. In ogni caso, i nuovi innesti sono pensati per rafforzare il sistema della scorsa stagione. Un esempio è l'acquisto di Arthur Melo, un centrocampista dal gioco estremamente definito e forse proprio per questo molto voluto da Italiano stesso. Un giocatore che sembra da tempo aver perso lo slancio dei primi mesi al Barcellona e che non abbiamo proprio visto in campo la scorsa stagione a Liverpool, ma ancora teoricamente nel picco della carriera, integrità fisica permettendo. Forse cosciente di questo, Italiano l’ha inserito col contagocce nelle amichevoli estive (la prima da titolare è arrivata alla quinta amichevole) e sempre comunque con accanto un centrocampista più dinamico. Italiano insomma non sembra intenzionato a tornare al 4-3-3, magari utilizzandolo come regista, ma sembra considerarlo più un mediano nel doble pivote, un centrocampista in grado di gestire il possesso che dovrebbe arricchire la Fiorentina di una dimensione extra di sicurezza col pallone in zone di campo dove la scorsa stagione era più verticale.

Dall'Empoli arriva invece Fabiano Parisi e sarà interessante se riuscirà fin da subito lo vedremo scalare la gerarchia, che al momento lo vede alle spalle del capitano Biraghi. Al di là di questo, comunque, non cambia il fatto che per Italiano il terzino sinistro deve muoversi lungo tutta la fascia e Parisi questo lo sa fare bene, anche se con uno stile diverso rispetto a quello di Biraghi, che invece di condurre palla preferisce ricevere in corsa per crossare dal fondo. In porta invece è arrivato dall'Herta Berlino Oliver Christensen, che si giocherà il posto con Terracciano. Dovrebbe essere più a suo agio a giocare coi piedi e questo piace a Italiano, ma staremo a vedere chi dei due sarà il titolare. Poi c'è Sabiri, forse l'acquisto più indecifrabile fino adesso. Nelle amichevoli di precampionato è stato fatto partire sia dalla fascia sinistra per ricevere dopo essersi accentrato nel mezzo spazio, che direttamente al centro della trequarti. La Fiorentina con lui in campo perde dinamismo ma guadagna in rifinitura. Il suo ampio utilizzo estivo potrebbe suggerire un suo utilizzo anche al centro, in sostituzione di Saponara nelle rotazioni. L’altro giocatore che abbiamo visto alto a sinistra nelle amichevoli è Brekalo, oggetto misterioso nella scorsa stagione, che però ha mostrato segni di vita in alcune fiammate che hanno fatto vedere il suo indubbio talento. Soprattutto a partita in corso rimane un’opzione interessante. A proposito di entrata a partita in corso, tra i giovani visti nelle amichevoli di precampionato che possono ambire ad entrare nelle rotazioni stagionali ci sono due campioni d’Europa con la nazionale Under 19: il terzino sinistro Michael Kayode e il centrocampista Lorenzo Amatucci. Con loro c’è da aspettare però la chiusura del mercato. Intanto l’arrivo a zero di Yerry Mina, che avrà 29 anni questa stagione, può essere visto come una scommessa da fare in una zona del campo scoperta, in attesa di prendere quello che sarà il vero sostituto di Igor. Il gigante colombiano al momento non sembra molto adatto alla linea alta voluta da Italiano, ma lo stesso si diceva anche di Milenkovic (che ha una struttura fisica simile) e non è detto che non riesca ad adattarsi. In ogni caso non va sottovalutato il suo apporto sui calci d’angolo, anche in termini di gol. A proposito di gol, ancora non è arrivata la punta titolare della stagione, una scelta decisiva viste le poche certezze restituite sia da Arthur Cabral che da Jovic la scorsa stagione. Cabral è stato ceduto al Benfica e non è detto che parta anche Jovic. Intanto è arrivato un attaccante che Italiano conosce bene, cioè M’Bala Nzola dello Spezia (allenato sia lì che a Trapani), e uno meno noto, ma che potrebbe avere più margini vista la giovane età, come Lucas Beltran del River Plate. Entrambi sono punte che fanno tanto movimento come piace ad Italiano e sono buoni finalizzatori.

Tutto questo con da considerare il fatto che la cessione o meno di Amrabat non è un tema da poco visto che l’eventuale sostituito difficilmente avrà la stessa incredibile capacità di gestione delle transizioni difensive del marocchino e questo potrebbe avere delle ripercussioni tattiche più grandi del semplice sostituzione numerica. Ma in ogni caso, chiunque possa essere il suo sostituto, niente andrà a stravolgere il modo proattivo con cui Italiano vuole che giochino i suoi centrocampisti.Miglior scenario possibileLa squadra di Italiano è ormai una macchina oliata alla perfezione che grazie ai gol di Beltran, nuova rivelazione del campionato, riesce finalmente a concretizzare la mole di gioco creata. La Fiorentina non ha la continuità di risultato per lottare per la vetta della classifica ma può battere chiunque nella singola partita e questo le permette comunque di ritrovarsi in lotta per una qualificazione in Europa per tutta la stagione. Chiude al sesto posto. La migliore notizia, però, arriva dall'Europa, dove le sconfitte in finale della scorsa stagione sono state di insegnamento per il gruppo, che questa volta vince la finale di Conference League ad Atene contro l’Aston Villa.Peggior scenario possibile Beltran si rivela un bluff poco affidabile in zona gol e la cessione di Amrabat non viene compensata con l’arrivo di un mediano altrettanto portentoso difensivamente, cosa che rende la transizione difensiva troppo blanda. La Fiorentina è una squadra sterile davanti e fragile dietro e non riesce a trovare continuità nei risultati, facendo un campionato da mezza classifica ben lontano dai posti europei e uscendo contro il Lille di Paulo Fonseca agli ottavi di Conference League.Si chiude così, abbastanza mestamente, il ciclo di Italiano, che pochi giorni dopo l’ultima di campionato viene presentato come nuovo allenatore del Napoli.Giocatore da prendere al FantacalcioGino Infantino è considerato uno dei 2003 più promettenti del campionato argentino. Nel Rosario Central ha messo in mostra tecnica, dinamismo e una tendenza a dettare i ritmi della squadra. Italiano potrà scegliere se utilizzarlo ugualmente partendo dall’esterno, sulla trequarti o direttamente a centrocampo. Infantino ha tutto per poter diventare uno dei giocatori rivelazione della stagione ma non ditelo troppo in giro se volete prenderlo a pochi crediti all’asta.Giocatore di cui avere la magliaAntonin Barak è un buon giocatore, con un stile di gioco peculiare, che ancora non è riuscito a ritagliarsi un posto da titolare fisso nella Fiorentina. Solitamente un giocatore così non è in cima ai pensieri del tifoso che pensa di farsi una maglia personalizzata, se non fosse che al gol di Barak allo scadere dei tempi supplementari contro il Basilea è legato l’attimo di maggiore godimento per un tifoso della Fiorentina in tempi recenti. In un calcio contemporaneo fatto di giocatori che vanno e vengono, un attimo di felicità pura può valere l’omaggio di una maglia personalizzata.

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