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Marco D'Ottavi
Guida alla Finlandia
11 giu 2021
11 giu 2021
Una squadra affiatata, ma dallo scarso talento individuale.
(di)
Marco D'Ottavi
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Illustrazione di Andrea Chronopoulos
(foto) Illustrazione di Andrea Chronopoulos
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Il 6 giugno del 2007, durante la sfida tra Finlandia e Belgio, un gufo reale è planato sul terreno di gioco dell’Olympiastadion di Helsinki costringendo l’arbitro a interrompere il gioco. Per oltre sei minuti se ne è rimasto come in posa sopra la traversa mentre i tifosi lo acclamavano impazziti. È da questo episodio che è nato l’attuale soprannome della squadra Huuhkajat, i gufi reali. https://youtu.be/Q_ad8Iu7AJI La Finlandia parteciperà per la prima volta alla fase finale di una competizione, un risultato impensabile qualche anno fa, quando la squadra attraversava una crisi di gioco e risultati senza fine. Nelle qualificazioni europee, invece, è riuscita a centrare il secondo posto dietro l’Italia, superando la Grecia e la Bosnia in maniera un po’ inaspettata grazie ai gol di Teemu Pukki, autore di 10 reti, più del doppio di Belotti, secondo miglior marcatore nel gruppo J. Un momento d’oro che però sembra finito: nelle tre partite di qualificazione ai Mondiali sono arrivate tre sconfitte, l’ultima addirittura contro l’Estonia. Come gioca?Nel 2009 Markku Kanerva portò la Finlandia u21 alla fase finale dell’Europeo, questo risultato gli valse anche il premio di Markku dell’anno (sembra sia un nome molto diffuso in Finlandia, tanto da avere una sua associazione e un premio annuale). Oggi allena la Nazionale maggiore e a lui va il merito di aver creato una squadra dallo spirito indistruttibile e dai meccanismi collaudati. In Finlandia si dice che è così fissato con tutto ciò che circonda la sua squadra da sapere dove si trovano gli irrigatori in campo prima di ogni partita.La Finlandia gioca esattamente come immaginate: baricentro basso, tre difensori molto stretti a coprire il centro, due esterni più attenti alla difesa che non all’attacco e un’intensità fuori dal comune. L’alternativa al 5-3-2 è un 4-4-2 basso e compatto e, insomma, la prima preoccupazione della squadra è quella di non lasciare troppo campo da attaccare agli avversari soprattutto al centro. I tre difensori Toivio, Arajuuri e Väisänen (sì, quello del Chievo) hanno il compito di coprire l’area di rigore, respingere ogni tiro anche immolandosi, far valere i loro centimetri. In porta c’è da più di 10 anni Hradecky, non amatissimo portiere del Bayer Leverkusen che però in Nazionale ha sempre fatto il suo. Questo non vuol dire che sia una squadra totalmente rinunciataria: l’idea della Finlandia è di mettere la partita sul piano fisico e in fase di non possesso vuole rendere un inferno la prima costruzione dell’avversario, prima di eventualmente abbassarsi e creare il suo fortino. Essendo una squadra con poca tecnica, l’idea è quella di sfruttare al massimo ogni calcio d’angolo, rimessa laterale dalla trequarti o cross per creare pericoli. Tuttavia l’arma principale è sempre quella di innescare il più rapidamente possibile Pukki, il miglior giocatore della Finlandia. L’attaccante del Norwich (anche quest’anno vicino ai 30 gol in Championship) è molto abile nel giocare sulla linea difensiva avversaria, punire squadre che si sbilanciano ingolosite dalle fragilità della Finlandia. Vicino a lui gioca Pohjanpalo, attaccante sgobbone visto all’Union Berlin la scorsa stagione, il cui movimenti sono finalizzati ad aiutare il più possibile Pukki. Chi va tenuto d’occhio?Se c’è una squadra in cui le individualità sono più sfumate nel collettivo quella è la Finlandia. Non solo per la difficoltà di pronunciare i nomi dei vari giocatori, ma è proprio il modo in cui si comunicano i gufi reali: “Siamo come un club” è il loro mantra, un’unione d’intenti che si nota sia in campo che nei video postati dall’account ufficiale della squadra.

Se proprio cercate un nome, e che quel nome non sia Pukki, Glen Kamara viene da un’ottima stagione nei Glasgow Rangers e la sua energia al centro del campo è sicuramente uno dei segreti di questa squadra. Ha punti deboli?Beh, onestamente la Finlandia ha più punti deboli che forti. Più che una mancanza di talento, che è palese ma non può essere riempita in nessuno modo - l’ultimo giocatore tecnico nato in Finlandia deve essere stato Litmanen - certe volte i giocatori peccano di ingenuità, commettono errori che a questo livello finisci per pagare. Nella recente amichevole contro la Svizzera, due sbavature individuali sono costate due gol, in una partita persa 3-2. Dove può arrivare?Anche in una fase a gironi che premia 4 su 6 migliori terze è difficile immaginare la Finlandia agli ottavi o un miracolo tipo Islanda 2016. L’entusiasmo con cui affronteranno le tre partite del girone potrà aiutare a non fare brutte figure, che è l’obiettivo minimo, al massimo vincere una delle partite, magari quella contro la Russia, contro cui esiste una rivalità storica da secoli sfociata nella Guerra d’Inverno combattuta tra i due paesi tra il 1939 e il 1940.

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