Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Marco D'Ottavi
Guida al Belgio
11 giu 2021
11 giu 2021
Una Nazionale dall'enorme potenziale offensivo, ma sempre leggermente irrisolta.
(di)
Marco D'Ottavi
(foto)
Dark mode
(ON)

Arriva l’estate, i pantaloni corti, le birre all’aperto e la fatidica domanda se è finalmente arrivato il momento del Belgio. A vedere il percorso per arrivare a questi Europei, si direbbe di sì: 10 vittorie su 10 partite disputate nelle qualificazioni, con 40 gol fatti e 3 subiti, il primo posto nel girone di Nations League davanti a Inghilterra e Danimarca, il primo posto mondiale nel ranking FIFA (per quel che vale) e una generazione dorata che si conosce ormai da una vita. Eppure anche quando tutto sembra andare bene c’è sempre qualcosa che frena l’entusiasmo. Una difesa ormai avanti con l’età, il pessimo biennio di Hazard, un perenne scetticismo verso la capacità di alzare il livello di squadra quando conta. Dopo il terzo posto al Mondiale del 2018, il Belgio è forse all’ultima chiamata per vincere un trofeo e partirà con questo obiettivo in testa. Come gioca?Da quando Martinez si è seduto sulla panchina dei "diavoli rossi", ormai cinque anni fa, la squadra è passata dal 4-3-3, modulo di svolta diventato il punto di riferimento della Federazione e di tutte le squadre giovanili del Belgio, a un 3-4-2-1 che vede sulle fasce un esterno più offensivo a sinistra, Ferreira Carrasco o Thorgan Hazard, e uno più conservativo a destra, con Castagne che negli ultimi mesi sembra aver scavalcato Meunier nelle gerarchie. Dietro il terzetto di centrali ricompone la storica coppa Alderweireld e Vertonghen (tutti e due oltre le 100 presenze in Nazionale), che magari non offre più le garanzie di un tempo, ma rimane una sicurezza per quanto riguarda la gestione del possesso e la difesa dell’area di rigore. In mezzo ai due dovrebbe piazzarsi il più veloce Denayer, preferito spesso al terzo moschettiere Vermaelen. Al centro del campo il Belgio sta provando disperatamente a recuperare Alex Witsel, fermo da gennaio per la rottura del tendine d’achille. L’allenatore lo ha convocato, ma la sua presenza è a forte rischio visto il tipo d’infortunio. La capacità del centrocampista del Borussia Dortmund di proteggere la difesa e coprire in maniera preventiva le avanzate del compagno di reparto De Bruyne sarebbero fondamentali per l'equilibrio tattico di una squadra piena di giocatori offensivi. Per sostituirlo Martinez ha due alternative: Dendoncker, più impostato per giocare davanti alla difesa con compiti difensivi, o Tielemans, più portato a un gioco verticale e rischioso che mal si combina con quello di De Bruyne.Tuttavia al momento la scelta di Martinez è stata quella di inserirli entrambi nell’undici titolare avanzando KDB tra i due trequartisti. Una soluzione d’emergenza che però è ideale per risolvere l’altro grande dubbio che segue il Belgio in questi Europei: la condizione di Eden Hazard. Le rare apparizioni con il Real Madrid non lasciano tranquilli i tifosi dei "diavoli rossi", ma Martinez si è detto soddisfatto dello stato di forma del suo numero 10, che però non gioca una partita in Nazionale dal novembre del 2019. Difficile pensare che inizierà la competizione da titolare, ma se dovesse ritrovare la scintilla partita dopo partita è più facile che a fargli posto sarà Dries Mertens, l’altro trequartista, che non un arretramento di De Bruyne, che in posizione più avanzata è diventata una macchina di assist per Lukaku, che in attacco è inamovibile, come il sole al centro del nostro sistema solare. https://youtu.be/V6te9Py9lBc?t=208

Alla prima occasione in cui la Repubblica Ceca si fa trovare scoperta, De Bruyne trova il corridoio per Lukaku, che batte il suo avversario e segna. Per gli amanti del calcio come gioco semplice.

Il Belgio, come da tradizione, gioca un calcio offensivo che è un piacere per gli occhi. Non è una squadra con una struttura rigida, ma anzi i giocatori sono molto liberi di muoversi, scambiare le posizioni, cercare le zone migliori dove ricevere. Nessuna squadra in questi Europei -tranne forse la Francia- può contare su più varietà nel gioco d’attacco: i "diavoli rossi" possono lanciare su Lukaku appena recuperato palla e provare attaccare in spazi larghi, oppure possono farlo in maniera posizionale, costruendo dal basso, risalendo il campo con pazienza prima di innescare le connessioni tra i tre giocatori offensivi. Contro difese strette che chiudono il centro possono contare sulle qualità in dribbling di Carrasco e Hazard sugli esterni, oppure, più semplicemente, possono mettere il pallone tra i piedi di De Bruyne e aspettare che accada qualcosa. Se anche tutte queste cose non dovessero funzionare, possono sempre affidarsi alle conclusioni dalla distanza di De Bruyne e Tielemans o alla capacità di Mertens di occupare gli spazi aperti da Lukaku. Chi va tenuto d’occhio?Ovviamente Kevin De Bruyne e Lukaku, due dei migliori giocatori al mondo che sembrano nati per giocare insieme. Il centrocampista del Manchester City sta ancora recuperando dall’infortunio subito durante la Finale di Champions che potrebbe limitarlo. De Bruyne sarà assente alla prima partita con la Russia e poi dovrà giocare con una mascherina a protezione del viso, non l’ideale per un giocatore che fa della vista periferica il suo superpotere. Se non sarà in grado di giocare il suo calcio al meglio, per il Belgio si metterebbe male. Oltre loro due, un nome da seguire è quello di Youri Tielemans: esploso giovanissimo all’Anderlecht, dopo qualche passaggio a vuoto quest’anno ha avuto la miglior stagione della carriera a Leicester. Se invece amate le storie di riscatto: Ferreira Carrasco è tornato dalla Cina per vincere la Liga da protagonista con l’Atletico. Potrà ripetersi con la maglia del Belgio? Ha punti deboli?In alcune occasioni il Belgio ha mostrato una particolare fragilità difensiva. Pur giocando con tre centrali non a loro agio nel coprire il campo alle loro spalle, una volta occupata la metà campo avversaria Martinez non ha paura di tenere la difesa alta per facilitare il pressing in caso di perdita del possesso. Quando salta la prima linea di pressione o se perdono i duelli sulle seconde palle, i difensori hanno la tendenza a scappare indietro allargando lo spazio al centro in cui gli avversari possono attaccare. Sia contro la Repubblica Ceca che contro la Danimarca il Belgio ha subito gol lasciando un buco da attaccare agli avversari davanti l’area di rigore. Anche per questo la (molto probabile) assenza di Witsel potrebbe essere un grande problema per Martinez. https://youtu.be/4OdE2CvQQYk?t=62 Dove può arrivare?Un girone non impossibile può aiutare il Belgio a recuperare la forma e l’entusiasmo di alcuni giocatori, per poi affrontare le sfide a eliminazione diretta nella miglior condizione psicofisica possibile. Dopo il terzo posto all’ultimo Mondiale, ogni risultato diverso dalla finale sarebbe un fallimento. Certo la pressione di dover vincere senza averlo mai fatto, a differenza delle altre Nazionali favorite, potrebbe diventare un peso troppo grande. Ma per il Belgio, se non ora, quando?

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura