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Dario Pergolizzi
Guida all'Atalanta 2023/24
22 ago 2023
22 ago 2023
Un mercato ambizioso ha consegnato a Gasperini una squadra che punta a tornare tra le prime quattro.
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Dario Pergolizzi
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IMAGO / Nicolo Campo
(foto) IMAGO / Nicolo Campo
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Piazzamento lo scorso campionato: 5°

Chi in più: Gianluca Scamacca, El Bilal Touré, Sead Kolasinac, Mitchel Bakker, Michel Adopo, Marco Carnesecchi, Nadir Zortea, Charles De Ketelaere.

Chi in meno: Rasmus Hojlund, Jérémie Boga, Marco Sportiello, Joakim Maehle, Merih Demiral.

Una statistica interessante dalla scorsa stagione: Nonostante un’altra stagione al di sotto degli standard offensivi a cui ci aveva abituato, l’Atalanta è stata comunque la seconda squadra del campionato per xG prodotti su azione (1.10 per 90 minuti), dietro solo all’Inter (1.21), e la seconda anche per passaggi dentro l’area avversaria (3.42 per 90 minuti), dopo il Napoli (3.66).

Formazione tipo: 3-4-2-1; Musso; Toloi, Scalvini, Kolasinac; Zappacosta, De Roon, Koopmeiners, Bakker; Pasalic, Lookman; Scamacca.

La stagione appena conclusa è stata forse la più strana nel ciclo di Gasperini. Il brutto finale dell’anno precedente, che aveva condannato i bergamaschi a una stagione senza coppe europee, lasciava presagire addirittura un cambio in panchina dopo un’epopea con pochi eguali nella storia del calcio italiano. Alla fine, però, l’Atalanta aveva deciso di ripartire ancora dal tecnico piemontese, cercando di basare il graduale ricambio generazionale sulle certezze dell’identità di gioco portata avanti in questi anni. Gasperini, insomma, ne è uscito con un ruolo ancor più di rilievo non solo nella storia del club ma anche nella programmazione futura.

Per tutta la prima parte dell’ultimo campionato, l’Atalanta è stata una bestia diversa da quelle che ci eravamo abituati a conoscere, e non solo per la rosa diversa a disposizione. Proveniente da un’annata abbastanza negativa dal punto di vista difensivo, Gasperini ha iniziato il suo nuovo percorso con un baricentro difensivo generalmente più basso, nell’ottica di partire dalla compattezza per trovare convinzione. Lo stesso Gasperini non è sembrato troppo entusiasta di questo cambiamento: dopo la vittoria per 1-0 contro la Roma nel girone di andata, aveva fatto capire senza troppi giri di parole la sua “dolce” amarezza: «Se si vuole stare lassù però bisogna fare un altro tipo di calcio. Se vuoi vincere devi far gol, non c’è altra possibilità. L’obiettivo mio però è un altro: in difesa e contropiede non vinci. Questa roba viene poi esaltata in Italia».

In effetti, l'Atalanta è cambiata non solo nel baricentro difensivo ma anche nel modo in cui attaccava: passando, cioè, da una supremazia territoriale asfissiante, portando tanti uomini dentro l’area di rigore avversaria e quindi tante possibilità per la finalizzazione, a manovre in inferiorità numerica, in transizione lunga, aggrappata soprattutto alle intuizioni di Lookman, Koopmeiners e agli sprazzi di Hojlund. L’Atalanta 22/23 è stata la squadra in Serie A con più dribbling tentati nei novanta minuti, 16.42, con un’efficacia del 53% (quarto posto ex aequo col Milan). Numeri che trovano una spiegazione anche nella presenza in rosa di giocatori come Boga (6.25), Muriel (4.28), Lookman (3.35) e, anche se con un minutaggio esiguo collezionato nella prima metà di stagione, Malinovskyi (3.43).

Grafici StasBomb.

Anche confrontando statisticamente le ultime due stagioni si può notare una sensibile differenza nell’approccio difensivo che, nonostante il valore identico nella quantità totale di xG concessi, mette in luce una qualità media degli xG per tiro concesso più favorevole alla "Dea". Sono anche significativi il valore dei passaggi concessi per azione difensiva (in aumento), la distanza difensiva percorsa e il numero di tiri subiti su contropiede, entrambi in netta diminuzione, probabilmente per il modo più prudente di attaccare che l'Atalanta aveva quest'anno. Dal punto di vista offensivo, come già accennato, la squadra di Gasperini ha avuto invece una contrazione evidente delle prestazioni: meno xG prodotti, meno xG per tiro prodotto, meno tiri, e un aumento dell'importanza dei cross sul totale degli ingressi in area avversaria.

In definitiva, l’annata trascorsa è rimasta una delle meno produttive offensivamente di tutto il ciclo di Gasperini, anche se comunque sopra a gran parte del resto del campionato, come già detto. Forse sarebbe ingeneroso dire che Gasperini abbia deciso di snaturare l’Atalanta, dato che comunque i principi di occupazione degli spazi e gestione difensiva non sono stati del tutto rinnegati; piuttosto, sono stati adeguati, a tratti, a una fase storica della squadra in cui lo stesso allenatore non pare aver avuto una grandissima fiducia nelle qualità complessive della rosa. Il tecnico della "Dea" ha avuto ragione dal punto di vista dei risultati, rimanendo, peraltro in testa alla classifica per 10 giornate a inizio campionato e comunque mai fuori dalla zona europea, ma di certo la sua ultima Atalanta ha perso quel tocco di magia che l’ha accompagnata negli ultimi anni, pur rimanendo un’avversaria molto ostica da fronteggiare per ragioni diverse.

È probabile che, alla luce di quest'ultima stagione, Gasperini abbia chiesto di alzare il livello offensivo della squadra. Sotto questa luce si possono leggere i 53 milioni di euro spesi per l’arrivo di Scamacca ed El Bilal Touré (quest'ultimo purtroppo subito infortunato gravemente per via di una rottura dell'inserzione del tendine del retto femorale destro), nonostante la presenza in rosa di Muriel e Zapata (almeno fino a questo momento). Allo stesso modo l’arrivo di Bakker e Kolasinac potrebbe alzare la consistenza atletica al centro e sugli esterni della difesa, oltre alla disponibilità di mancini nell’undici titolare.

Con un attaccante come Scamacca, pesante fisicamente ma anche incline ad associarsi rapidamente con i compagni a rimorchio, è possibile che l’Atalanta torni ad occupare con più frequenza la trequarti avversaria e a giocare un numero di palloni nell’area di rigore più vicino a quelli a cui ci aveva abituato. In questo senso, riuscire a trattenere Koopmeiners sarebbe importante, considerata non solo l’influenza dell’olandese nello sviluppo dei possessi ma anche il suo “peso” realizzativo. Allo stesso modo, l’arrivo di De Ketelaere ha il suo fascino. Nonostante la stagione negativa al Milan, un’esplosione del belga cambierebbe parecchio le carte in tavola per quanto riguarda le caratteristiche a disposizione di Gasperini sulla trequarti, potendo tornare ad alternare al bisogno l’utilizzo di una coppia di punte o di due giocatori alle spalle del centravanti. Il gol e la traversa all'esordio contro il Sassuolo fanno ben sperare.

Nel precampionato non sono mancati i gol contro avversarie di vario livello. Nell’unica partita senza gol segnati, che è stata anche l’ultima prima dell’inizio del campionato, cioè lo 0-0 contro la Juventus, l'Atalanta ha avuto comunque una grande quantità di occasioni da gol recuperando in alto il pallone e arrivando con grande intensità in area di rigore.

Qualche situazione offensiva interessante nell’ultima partita di precampionato. Penetrazione in area attraverso passaggi corti, arrivi in area con tanti uomini, trappole di pressing centrali, ripartenze rapide da fuori a dentro.

Chiaramente una rondine non fa primavera, e lo stesso si potrebbe dire anche della convincente vittoria contro il Sassuolo all'esordio in campionato, ma le intenzioni sono le migliori. Con un Gasperini tirato a lucido e un calciomercato ambizioso, l'Atalanta spera di tornare tra le prime quattro, in una Serie A in cui le gerarchie non sono mai state così fragili.

Miglior scenario possibile

L'Atalanta torna a una produttività offensiva paragonabile ai golden standard del ciclo Gasperini. La "Dea" rimane tutta la stagione tra le prime quattro, finendo la stagione terza davanti all'Inter. Rimarrà nella storia la vittoria per 4-0 al Maradona contro il Napoli campione d'Italia.

Peggior scenario possibile

L’Atalanta, ancora una volta, non si dimostra più all’altezza di poter alzare i giri dal punto di vista offensivo senza assorbire adeguatamente i rischi. La stagione inizia sinistramente a somigliare alla 21-22 finché le cose non vanno addirittura peggio. A fine stagione, dopo uno scialbo nono posto, Gasperini si dimette da allenatore dell'Atalanta e si prende un anno sabbatico.

Giocatore chiave

Se rimarrà a Bergamo, Teun Koopmeiners affronterà una stagione da leader tecnico della squadra: la sua incisività negli ultimi 30 metri si è dimostrata una delle principali risorse lo scorso anno. Auspicando in un rendimento di buon livello da parte di Scamacca e Lookman, l’olandese sarà probabilmente il polo magnetico da cui passano tutte le migliori opportunità dell’Atalanta.

Giocatore di cui avere la maglia Se le cose non dovessero funzionare avrete la migliore maglia per il LOL per molti anni a venire. Se invece le cose dovessero funzionare, cosa ve lo diciamo a fare. Quest'anno non c'è altra maglia da prendere se non quella di Charles De Ketelaere.

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