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Guida alla Sampdoria 2018/19
20 ago 2018
20 ago 2018
Giampaolo dovrà trovare di nuovo la quadra tattica ad una rosa rivoluzionata dal mercato.
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Jakub Jankto (Udinese), Omar Colley (Genk), Albin Ekdal (Amburgo), Ronaldo Vieira (Leeds), Grégoire Defrel (Roma), Emil Audero (Venezia), Junior Tavares (San Paolo), Alex Ferrari (Bologna), Rafael (Napoli), Vid Belec (Benevento), Riccardo Saponara (Fiorentina), Lorenzo Tonelli (Napoli).

 

Lucas Torreira (Arsenal), Duvan Zapata (Atalanta), Ante Budimir (Crotone), Emiliano Viviano (Sporting Clube), Matias Silvestre, (Empoli), Ricardo Alvarez (Atlas), Filip Djuricic (Sassuolo), Ivan Strinic (Milan), Leonardo Capezzi (Empoli).

 



 

La seconda stagione di Marco Giampaolo sulla panchina della Sampdoria ha lasciato un retrogusto agrodolce. Nonostante in estate il mercato ne avesse sventrato l’intelaiatura, con le cessioni remunerative di Skriniar, Muriel, Bruno Fernandes e Schick, la squadra genovese ha messo in campo per il secondo anno di fila una delle identità tattiche più peculiari e definite della Serie A, con punte di grande calcio soprattutto nella prima parte di campionato, in cui ha battuto Milan, Roma e Juventus.

 

La Sampdoria è scesa sempre in campo con l'ambizione di dominare il possesso, attaccandosi e difendendosi con il pallone, che cerca di recuperare con un'aggressione costante e una riaggressione molto intensa. Quella genovese è stata di nuovo una squadra di principi, con pregi e difetti molto chiari.

 

Ma cos’è rimasto alla fine della stagione del calcio espresso sul campo? A voler ridurre la stagione della squadra blucerchiata solo ai risultati non rimane che un nono posto a pari merito con il Torino, una distanza di dieci punti dal primo posto utile per una qualificazione all’Europa League e un’eliminazione precoce dalla Coppa Italia, agli ottavi di finale contro la Fiorentina.

 

Alla Sampdoria l’anno scorso è sembrata mancare la forza, a volte persino la volontà, di fare il definitivo salto di qualità, per affrancarsi dal grigiore di una classe media della Serie A a cui, per gioco espresso in campo, sembra non appartenere. La squadra di Giampaolo ha mollato la presa nella parte decisiva del campionato, quella in cui le premesse vengono trasformate in risultati, raccogliendo appena 5 vittorie e un pareggio nelle ultime 15 partite di campionato.

 

Al deludente finale di stagione è seguita poi un’altra vorticosa sessione di mercato, che ha di nuovo rivoluzionato la squadra costringendo Giampaolo a rifare la sua tela da capo. I titolari ceduti sono addirittura sei: Viviano allo Sporting Clube, Ferrari al Sassuolo, Silvestre all’Empoli, Strinic al Milan, Torreira all’Arsenal e Zapata all’Atalanta. Proprio il mercato è il campo in cui la forbice tra aspettative e realtà blucerchiate si allarga di più, nonostante la Sampdoria a giugno abbia ingaggiato Walter Sabatini proprio per tutelarsi sugli all-in che è sempre più solita fare durante il calciomercato estivo.

 

È sotto questa luce che vanno lette le velenose

dopo la striminzita vittoria per 1-0 nel primo turno di Coppa Italia contro la Viterbese: «Abbiamo bisogno di tre giocatori, forse quattro per essere competitivi. Poi bisogna che si integrino».

 



Il risentimento di Giampaolo è comprensibile se si pensa che la Sampdoria ha perso almeno un giocatore cardine per reparto, ognuno importante a suo modo per ragioni diverse: un portiere con un grande gioco con i piedi che ne facilitasse l’uscita palla, un terzino che garantisse solidità difensiva e una buona capacità di associarsi con i compagni, il regista più promettente del campionato e il secondo capocannoniere della squadra. La società di Ferrero ha scommesso in maniera pesante sul mercato, insomma, l’incognita è ovviamente se si sia tutelata a sufficienza con i nuovi arrivi.

 

In porta, a sostituire Emiliano Viviano, è arrivato Emil Audero, girato dalla Juventus in prestito oneroso con diritto di riscatto (e controriscatto) dopo la stagione positiva al Venezia, in Serie B. Audero è un portiere dagli ottimi riflessi, dall’impostazione tecnica italiana, e che fa delle uscite basse il suo principale punto di forza. Di certo, quindi, aiuterà la Sampdoria a coprire il campo alle spalle dei difensori, un’abilità fondamentale per una squadra che tende a difendere sempre molto in alto. D’altro canto, però, l’ex portiere del Venezia ha un gioco con i piedi più rudimentale di quello di Viviano, e la Sampdoria potrebbe quindi avere qualche problema in più a far uscire il pallone dal basso in maniera pulita. Non bisogna sottovalutare il fatto, poi, che Audero ha 21 anni ed è alla sua prima stagione in Serie A, e potrebbe quindi aver bisogno di un periodo più o meno lungo di adattamento alla massima serie.

 

La difesa, come detto, è stata ricostruita per tre quarti. Per sopperire alla partenza della coppia di centrali Ferrari-Silvestre la società ha acquistato Omar Colley dal Genk e, nell'ultima giornata di calciomercato, Lorenzo Tonelli dal Napoli.

 

Colley arriva in Italia sulla soglia dei 26 anni, per una cifra vicina agli 8 milioni di euro, dopo una carriera passata tra Finlandia, Svezia e Belgio. Il centrale gambiano è molto alto e slanciato, con un fisico filiforme e un sinistro non banale, che utilizza in impostazione soprattutto nel gioco lungo, con una visione di gioco originale che lo porta a volte a prendere scelte rischiose ma efficaci. Le principali incognite sul suo utilizzo risiedono più che altro nel gioco senza palla: Colley è un centrale attendista, molto lento sui primi passi, che tende ad essere un po’ piantato quando viene puntato in campo aperto. Potrebbe quindi soffrire a coprire il campo all’indietro quando la Sampdoria si sbilancia in transizione difensiva (cioè molto spesso).

 

Al suo fianco, in questi primi vagiti di stagione, Giampaolo gli ha affiancato il giovane centrale danese Joachim Andersen, arrivato nella scorsa sessione estiva dal Twente e già provato nelle ultime partite dello scorso campionato. Anche Andersen ha un’ottima sensibilità tecnica nell’impostazione da dietro, anche se predilige il gioco corto e basso, e sembra soffrire degli stessi limiti difensivi di Colley: cioè una certa legnosità nei cambi di direzione, che lo portano a soffrire gli uno contro uno e la copertura della profondità.

 

Forse proprio dalle scarse garanzie dimostrate dalla coppia Colley-Andersen, la Sampdoria ha acquistato all'ultimo momento Lorenzo Tonelli, che dovrebbe prendere il posto nell'undici titolare del centrale danese. Tonelli viene da un biennio difficile a Napoli, dove ha giocato in tutto 9 partite in tutte le competizioni, nonostante godesse della stima di Sarri. Ci vorrà del tempo prima che ritrovi una forma fisica ottimale, quindi, anche se avrà sicuramente il vantaggio di inserirsi in un sistema tattico che conosce alla perfezione, dopo il lungo periodo di apprendistato all'Empoli. Rimangono, invece, le incognite in fase di transizione difensiva, perché anche Tonelli non è del tutto a suo agio a coprire troppo campo alle sue spalle.

 

A sinistra, per sopperire all’uscita di Strinic, la Sampdoria si è buttata sul mercato sudamericano, il preferito di Sabatini, prendendo Junior Tavares dal San Paolo. Tavares è un terzino estremamente tecnico, con un sinistro dolcissimo e una visione di gioco quasi da regista, ma difensivamente è tutto da costruire e anche fisicamente non sembra ancora prontissimo per la Serie A.

 



 

Non è un caso che in queste prime uscite Giampaolo gli abbia preferito Murru, che almeno all’inizio sarà il titolare.

 



Ma i principali investimenti sono stati riversati sul centrocampo, dove sono arrivati Jakub Jankto dall’Udinese (circa 15 milioni), Albin Ekdal dall’Amburgo (2,2 milioni) e Ronaldo Vieira dal Leeds (6,5 milioni). La società è sembrata voler assecondare la necessità di Giampaolo di avere una batteria di mezzali capaci di coniugare intensità e capacità di andare in verticale velocemente e con qualità. In questo senso, l’acquisto di Jankto sembra rafforzare il centrocampo della Sampdoria, che acquista molto in termini di pericolosità offensiva. Il centrocampista ceco è uno specialista degli inserimenti in area e ha chiuso la stagione 2017-18 all’Udinese con 6 gol e 7 assist in tutte le competizioni.

 

Meno leggibile invece l’acquisto di Ronaldo Vieira. La Sampdoria ha puntato molto su di lui per la sostituzione di Torreira (6,5 milioni non sono pochi per un giocatore di 20 anni proveniente dalla Serie B inglese), ma Giampaolo per adesso sembra poco convinto del suo talento preferendogli Barreto nelle amichevoli estive e nel primo turno di Coppa Italia.

 

Ronaldo Vieira è un regista molto moderno, con un’ottima tecnica di base unita ad una grande esplosività sui primi passi, che utilizza principalmente per prevedere le linee di passaggio avversarie e andare in anticipo. Vieira è meno creativo di Torreira, e forse non ha nemmeno la sua protezione del pallone spalle alla porta, ma può garantire comunque un’ottima gestione del possesso, con una grande disinvoltura nel cambiare campo e nell’andare in area con verticalizzazioni improvvise direttamente dal centrocampo, e una certa sfrontatezza tagliare il campo in verticale palla al piede. Se dovesse adattarsi velocemente alla Serie A e al gioco di Giampaolo, la Sampdoria potrebbe contare in futuro su un’altra corposa plusvalenza. Intanto possiamo goderci il suo splendido nome: sua madre Regina, calciatrice ed appassionata di calcio,

in onore di Ronaldo “il Fenomeno”, scegliendo invece Romario per il fratello gemello, a sua volta un centrocampista professionista del Leeds.

 




 

Più problematica invece sembra la transizione da Zapata a Defrel. Con le sue progressioni e la sua fisicità, l’attaccante colombiano era uno degli uomini cardine dell’attacco della Sampdoria, uno dei pochi a riuscire a dare imprevedibilità ad una struttura tattica a volte troppo rigida. Defrel è un giocatore molto dinamico senza palla, e quindi a suo agio nel grande lavoro richiesto da Giampaolo alla seconda punta, ma difficilmente potrà avere il suo impatto, anche a livello realizzativo. Forse è per questo motivo che la società aveva provato all'ultimo momento a prendere Zaza (19 gol nelle ultime due stagioni di Liga), che ha poi deciso di accettare l'offerta del Torino.

 

In questo senso, Gaston Ramirez sarà probabilmente ancora più responsabilizzato nella trequarti avversaria, per far sì che l’attacco blucerchiato non finisca per inaridirsi troppo. Per questo motivo è anche difficile che possa rientrare tra i titolari Riccardo Saponara, arrivato nelle ultime ore di mercato alla ricerca dell'ennesimo rilancio dopo un anno e mezzo in chiaroscuro alla Fiorentina.

 

In ogni caso, gran parte delle speranze della Sampdoria di fare un’altra stagione positiva passano ancora una volta per le mani di Marco Giampaolo. L’allenatore di Bellinzona non è uno famoso per venire a patti con i propri principi: la squadra di Genova proverà anche quest’anno a dominare il possesso contro chiunque, con una struttura posizionale rigida e un gioco senza palla molto impegnativo a livello fisico e mentale. L’incognita è se riuscirà ancora una volta a trovare una quadra tattica di un mercato così caotico, convincendo di nuovo una rosa quasi del tutto rinnovata a credere nelle sue idee. Giampaolo ci è riuscito per due stagioni di fila, ma questa sembra quella in cui la sfida si preannuncia più dura.

 



La maglietta della Sampdoria è una delle più belle in assoluto. La maglietta della Sampdoria con il nome di tre dei più grandi giocatori della storia del calcio è un capolavoro dell’arte contemporanea. Non c’è alcuna scelta al di fuori di Ronaldo Vieira.

 



Se volete puntare sull’usato sicuro potete sperare in un’altra grande stagione di Quagliarella, che però con ogni probabilità andrà via per molti crediti. Un investimento più oculato potrebbe essere Gaston Ramirez, che viene da una stagione da 5 gol e 11 assist in tutte le competizioni, e quest’anno potrebbe crescere ancora. Per gli amanti dei difensori che segnano, infine, segnalo il ritorno da titolare di Lorenzo Tonelli: 3 gol segnati in 7 partite di Serie A con il Napoli; 7 in due stagioni da titolare con l'Empoli.





La Sampdoria non accusa la rivoluzione di mercato e continua a muoversi come un orologio automatico. In inverno esplodono i talenti di Tavares e Vieira, mentre Ramirez offre assist a profusione. Dopo un leggero calo nei risultati all’inizio di gennaio, Ferrero decide di puntellare la difesa nel mercato invernale. La squadra di Giampaolo acquisisce finalmente in solidità e conclude la stagione con uno storico sesto posto, qualificandosi ai preliminari di Europa League.

 



Le cessioni estive si rivelano più dolorose del previsto e la Sampdoria ne risente fin da subito: la difesa si dimostra essere una delle più fragili della Serie A, mentre l’attacco fa fatica a segnare. Dopo un campionato anemico, a febbraio una striscia di cinque sconfitte di fila senza gol segnati porta all’esonero di Giampaolo. Il campionato si chiude con la fine del suo progetto tattico e un grigio tredicesimo posto.

 

 

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