Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Gabriele Anello
Guida alla Sampdoria 15/16
24 ago 2015
24 ago 2015
Nove domande a un tifoso doriano e a due osservatori esterni per provare a inquadrare la nuova stagione blucerchiata.
(di)
Gabriele Anello
(foto)
Dark mode
(ON)

 



 



La storia è sempre una buona maestra, e tutte le retrocessioni più inattese degli ultimi anni sono passate attraverso altrettanto inattese eliminazioni ai preliminari di competizioni europee: dal Saragozza dei fratelli Milito, alla stessa Sampdoria di Pazzini e Cassano, fino all’Hull City di Ramírez e Hernández nell’ultima stagione. Superare una delusione è un passaggio delicato, e ulteriormente delicato è affrontarlo ad agosto: bisogna saper ricalibrare la bilancia emotiva.

 

Per fare un esempio, la scorsa settimana la Samp aveva in calendario il turno preliminare decisivo per l’accesso ai gironi, e si è ritrovata a Chiavari per un’amichevole improvvisata con il Virtus Entella. Inoltre ho il sospetto che i due milioni e mezzo derivanti dall’accesso ai gironi avrebbero almeno coperto qualche falla negli instabili bilanci blucerchiati.

 



Non credo ci potesse essere inizio peggiore che perdere 4-0 in casa (per modo di dire, visto che si giocava a Torino) all’esordio stagionale, vedere l’allenatore e la squadra andare a testa bassa a chiedere scusa ai tifosi e avere gli stessi tifosi che chiedono l’esonero dell’allenatore dopo la prima partita giocata. Quindi sì, è ovvio che l’eliminazione condizionerà in negativo tutta la stagione. Zenga e la squadra non hanno margine d’errore e il campionato è appena cominciato. La vittoria sul Carpi ha dato un po' di ossigeno, ma la situazione resta complessa e se oggi dovessi giocarmi 2 euro sul primo allenatore esonerato del campionato non avrei dubbi a puntare su Zenga. Insomma, mi aspetto davvero di tutto, anche che la squadra lotti per non retrocedere.

 

https://www.youtube.com/watch?v=POP4ADk5_6o

 



L’eliminazione è equiparabile a quella di cinque anni fa dai preliminari di Champions League. Con l’aggravante che si giocava contro un avversario meno forte (almeno il Werder era una squadra esperta a livello europeo…) e la Samp aveva molte più chance di passare, complice anche un mercato estivo discreto. Per chi vuole tener il conto, giovedì il Vojvodina ha perso l’andata dei play-off per 3-0 sul campo del Viktoria Plzen.

 

Se le conseguenze saranno le stesse, è presto per dirlo. Il

è diverso tra Garrone e Ferrero: il primo non comprò quasi nessuno in quell’estate, tranne Curci (ahia). Er Viperetta ha deciso invece di stravolgere quasi tutto il gruppo che ha raggiunto il settimo posto.

 

https://www.youtube.com/watch?v=QRO1XBG8Fbg

 



 



A piccoli passi, la squadra sta prendendo la forma dei nuovi acquisti. Due giocatori della qualità di Barreto e Fernando non c’erano l’anno scorso, e adesso permettono una gestione del ritmo della partita che risparmi di dover correre sempre più degli altri e consumare ogni energia nervosa. Si sta rivelando utile anche il supporto laterale di un buon palleggiatore come Cassani. Questa transizione nello stile ha però creato qualche problema di lassismo, soprattutto nei movimenti senza palla, che adesso devono adeguarsi a un diverso tipo di palleggio.

 

Oltretutto dovrà cambiare anche la difesa della Samp, che se prima giocava con un “possesso conservativo”, sviluppando un gioco molto verticale con tanti uomini dietro la palla, adesso si espone a moltissimi rischi sulla palla persa, che ha pagato contro il Vojvodina, e su questo aspetto Zenga non ha ancora lavorato a sufficienza. Non è dato sapere se il mercato ha seguito o meno le sue direttive, ma di sicuro sta provando a sfruttare le nuove caratteristiche della rosa.

 



Zenga ha ereditato da Mihajlovic una squadra reattiva, che fondava la propria pericolosità sul recupero alto della palla e il ribaltamento veloce dell’azione. Una squadra verticale, il cui obiettivo era arrivare in porta nel minor tempo possibile, ma costruendo l’azione da dietro. Zenga, per ora, ha mantenuto gli stessi concetti e gli stessi moduli (il 4-3-3 e il 4-3-1-2), accentuando ancora di più la ricerca della profondità da parte delle punte.

 

Il primo pensiero della Samp quando è in possesso è di lanciare subito Éder e Muriel, che si dividono gli spazi in attacco allargandosi sulle fasce e favorendo gli inserimenti dei centrocampisti e del trequartista, in caso di centrocampo a rombo. È chiaro che l’arrivo di Cassano comporterà qualche aggiustamento, ma non credo che questo impianto verrà toccato. La novità più importante a me pare sia il cambio Palombo-Fernando come vertice basso del centrocampo. Il brasiliano mi sembra più tecnico di Palombo, ma meno incline al lancio lungo del capitano. Credo che sarà uno di quelli che beneficeranno maggiormente dell’arrivo di Cassano.

 



In realtà, la sta cambiando poco. Faccio notare

di Ferrero riguardo l’arrivo di Zenga: «Zenga è il prosieguo di Mihajlovic in un progetto iniziale che Sinisa non ha voluto concludere». Se inquadriamo la frase dal punto di vista tecnico, tremo. L’avete vista la Samp degli ultimi

?

 

Penso che ci sia un problema grave al Doria: gli allenatori-motivatori. È una dinastia nata dopo l’addio di Gigi Delneri dopo il quarto posto del 2010. Sono arrivati nell’ordine: Di Carlo, Cavasin, Atzori, Iachini (grazie per la promozione), Ferrara, Delio Rossi, Mihajlovic (grazie per la quasi Europa).

 

L’unico che avrebbe potuto farci vedere un calcio almeno gradevole era Delio Rossi, che però è un aziendalista e alla fine è stato esonerato con la squadra in zona retrocessione. Zenga continua questa linea dei “motivatori”, di un gioco concreto (forse troppo), ma senza l’organizzazione data da Mihajlovic.

 

Alla domanda se

cambierà la Samp, rispondo no. Anzi, Zenga è già stato parzialmente delegittimato dalla vicenda Cassano. Non ha mai detto “no” a Fantantonio, ma neanche lo voleva. Dopo la brutta sconfitta con il Vojvodina, ha dovuto accettare il ritorno del 99.

 

https://www.youtube.com/watch?v=MseWyBtYStQ

Il trauma originario.



 



 



Il problema della panchina corta non è stato ovviato, ed è un altro aspetto che la Samp ha sofferto nel doppio confronto contro il Vojvodina. Per il resto le singole partenze mi paiono essere state ovviate. Fernando non è Obiang per caratteristiche, ma come valore assoluto regge il confronto, Moisander era una delle migliori opzioni possibili per sostituire Romagnoli, e Zukanovic è un difensore migliore di Mesbah, e nel frattempo Éder continua a crescere. Piuttosto, mancherà fino alla primavera De Silvestri, che, per quanto Cassani sia un buon rimpiazzo, rimane un calciatore unico in Italia per la qualità della corsa abbinata alle sue letture difensive.

 



La rosa è probabilmente migliorata in qualità ed esperienza, ma nel complesso è una squadra peggiore. Moisander, rispetto a Romagnoli, è un passo in avanti in esperienza e personalità, ma non in termini assoluti. Il capitano della Nazionale finlandese ha senso della posizione, sa uscire con i tempi giusti dalla linea difensiva, ma soffre molto nell’uno contro uno. Cassani è più tecnico di De Silvestri, dà qualcosa in più nella gestione della palla, ma non può pareggiarne lo strapotere fisico. Barreto è meno completo di Obiang, mentre Cassano garantisce più gol e invenzioni di Eto’o (quello attuale, almeno) e Okaka, ma non lo stesso contributo dei due centravanti al gioco di squadra, specie in fase di non possesso. I due veri upgrade, a mio modo di vedere, sono Zukanovic a sinistra in difesa e Fernando in mezzo al campo.

 



La rosa non è migliore o peggiore, è stravolta. Via Romero, Bergessio, Eto’o, Romagnoli, Acquah, Obiang, Okaka, Rizzo, ma soprattutto Duncan (una cessione di cui ci pentiremo a fine stagione). Tanti addii, con Soriano verso il Milan e la situazione di Éder da monitorare. C’è sempre il rischio che non rinnovi e saluti all’ultimo.

 

Detto questo, fino al preliminare con il Vojvodina la squadra mi sembrava migliorata, più completa. Dentro Moisander per Romagnoli, Silvestre e De Silvestri confermati. E poi Cassani, Barreto, Zukanovic. Mancavano un centravanti e un buon centrale, ma sembrava tutto a posto.

 

Poi le prime due gare hanno smontato qualunque certezza. Si è comprato Zukanovic per fargli fare il terzino e Zenga lo prova per tutto il ritiro centrale di difesa. Barreto pare già troppo grezzo, Krsticic è tornato da Bologna in condizioni peggiori di quelle in cui l’avevamo lasciato. E Moisander? La sua schiena non l’ha fatto ancora esordire. Io sono pieno di dubbi. A meno che questi ultimi giorni di mercato non si risolva tutto. Magari arriva pure il

.

 

Poi Osti ti dice che «in difesa siamo a posto» e a me sale la paura. Peggio ancora ha fatto Cassano, dicendo che «questa Samp è più forte di quella del quarto posto del 2010». Come no.

 

https://www.youtube.com/watch?v=LRcNVp2Ze0Y

Quello che dovrebbe mettere a posto la difesa.



 



 



Almeno sette squadre hanno un organico di qualità superiore o un’organizzazione di gioco più consolidata, e in alcuni casi entrambe le cose, quindi l’Europa è lontana. Il miglior scenario consisterà nel tenersi a maggiore distanza possibile da quel circolo vizioso di angoscia, minaccia e frustrazione che è la lotta per non retrocedere, eventualità affatto remota per i motivi di cui sopra, e possibilmente nel concludere la stagione senza esonerare Walter Zenga, eventualità su cui invece scommetterebbe chiunque.

 

Capisco che la quiete e la serenità siano ambizioni che ci si riserva per la vita quotidiana, e che proprio per contrasto il tifoso è più felice nella competizione e nella turbolenza, ma sono certo che un anno di puro equilibrio sarebbe di aiuto alla dirigenza, alla crescita di alcuni giocatori e anche a quella professionale di Walter Zenga. A patto di vincere i derby.

 



La prospettiva realistica è un piazzamento a metà classifica, ma temo che la Samp passerà il campionato più a guardarsi alle spalle che a guardare avanti. Ripetere il settimo posto dell’anno scorso mi sembra impossibile, diciamo che se fossi doriano mi accontenterei di arrivare davanti al Genoa.

 



Credo che ci sia bisogno di esser realisti. La Sampdoria non sarà ancora in zona europea: non ci sarebbe stata con Sarri (ancora piango il suo mancato arrivo), figuriamoci con Zenga, reduce da un’assenza di cinque anni, in cui la A è cambiata parecchio. In più, il ritorno prepotente delle milanesi e il rafforzamento del Torino costringerà la Samp fuori dalla top 8.

 

La prospettiva è quella di salvarsi con tranquillità, magari arrivando nella parte sinistra della classifica. La stessa impostata da Sinisa Mihajlovic nello scorso campionato, solo che stavolta il gruppo mi sembra sconvolto e le idee confuse.

 



 



Inizialmente ho premiato il gesto, pensando che l’aver accettato uno stipendio netto di 700.000 euro lo classificasse tra gli “acquisti poco rilevanti”, al riparo da ogni speculazione opinionistica. Ho poi scoperto che Éder guadagnerà 650.000 euro fino al 2017, e che indicativamente alle stesse cifre sono bloccati altrove giocatori decisamente più utili come Cigarini, Paloschi o Nicola Sansone.

 

Solo allora è arrivata l’indignazione, l’impulso di aprire una pagina di protesta su Facebook, lanciare una raccolta firme online, salire sulla balconata di Santoro. Mentre gli account ufficiali della squadra gli dedicano

, e i tifosi striscioni di bentornato, io ci vedo qualcosa di profondamente ingiusto. Se avessi ambizioni di giocare in Serie A sarei molto frustrato, per fortuna non ne ho mai avute e almeno mi diverto con i

. Corre davvero in maniera buffa.

 



Dipende da quale punto di vista lo si analizza. Il giudizio è positivo se lo si analizza con gli strumenti del marketing: è un miglioramento d’immagine e fidelizza ancora di più i principali stakeholder della marca/Samp (i tifosi). È negativo se si guarda dalla prospettiva di Zenga, delegittimato quando invece aveva bisogno di essere sostenuto. Il giudizio tecnico è invece per forza di cose sospeso: che Cassano vedremo? E quanto tempo ci metterà a entrare in forma? In teoria è un giocatore unico e potenzialmente fondamentale per questa squadra, perché nessun altro in rosa garantisce come Cassano quei momenti di pausa indispensabili nell’arco di una partita. Sarebbe inoltre l’innesco perfetto per Éder e Muriel. Ma chi garantisce che non litigherà con Zenga dopo la terza giornata?

 

https://www.youtube.com/watch?v=lnIUcsbb3lI

Vintage Antonio.



 



Una carrambata di Ferrero, in continuità con la sua logica-spettacolo. Alla Samp serve un centravanti, un buon uomo d’area. Le seconde punte ci sono e sarebbero anche forti (leggasi Éder e Muriel). Senza un 9 vero, si rischia uno spettacolo stile Samp-Lazio e Samp-Juve dello scorso campionato, dove c’erano Eto’o e Muriel a specchiarsi negli uno-due e non si è fatto quasi un tiro in porta in tutte e due le gare.

 

Cassano voleva tornare a tutti i costi, anche deprezzato e fermo da sei mesi. Ferrero ha un’attrazione fatale per colpi del genere: guardate il caso Eto’o. Mihajlovic aveva chiesto solo Muriel, poi ha dovuto accettare da buon aziendalista il camerunese. Che ora si gode i soldi e il mare di Antalya.

 



 



Discutere in termini di reparti non è efficace rispetto alla fluidità che ha acquisito il gioco, tuttavia se fossi Zenga e mi chiedessero il reparto da rinforzare punterei il dito verso la panchina. Il primo ricambio in difesa è Coda, a centrocampo Palombo, e già di Krsticic titolare farei a meno. Sulla trequarti ci sarebbe Correa, che potrebbe imporsi titolare, ma potrebbe anche non esplodere mai. In attacco le uniche alternative sono Bonazzoli, che ha all’attivo cinquantasei minuti di Serie A, divisi in cinque presenze, e Cassano (…).  In aggiunta c’è un jolly come Wszolek, che però è poco impiegabile nel modulo col rombo. Escluso il pacchetto terzini, tutti gli altri ruoli sono scoperti o coperti male, e temo il bilancio lasci anche pochi margini per ulteriori operazioni.

 



Sarebbe facile dire la difesa, ma in attesa degli sviluppi di mercato credo che a centrocampo mancherà molto uno come Obiang. La Samp in questo momento è obbligata a giocare in un’unica maniera, con il piede sempre sull’acceleratore, pensando costantemente in verticale. Obiang era il miglior centrocampista della rosa cui affidarsi quando c’era da consolidare il possesso palla e finora non è stato sostituito da un giocatore simile. Barreto questa qualità non ce l’ha e in tal senso l’inserimento di Cassano diventa ancora più necessario.

 



Vedo molti tifosi blucerchiati spaventati dal centrocampo. Dopo aver visto il preliminare, forse hanno ragione. Ma io mi fido dell’affare Fernando e sono ancora più preoccupato davanti e dietro, dove rimangono due grossi problemi non ancora risolti.

 

In difesa piango. Sono arrivati diversi giocatori che hanno allargato le possibilità di scelta, ma manca ancora qualche pezzo importante. L’equivoco Zukanovic ce lo porteremo avanti per tutta la stagione, ma la Samp non ha ancora un terzino sinistro. Veramente non ce l’ha da anni, ma qui andrei troppo indietro (mi manca Ziegler, e ho detto tutto).

 

Davanti c’è da preoccuparsi, perché la logica è la stessa che ha portato all’acquisto di Eto’o a gennaio: spettacolo, spettacolo ovunque. Con Éder, Muriel e Cassano, il reparto pullula di seconde punte. E l’unico centravanti è il giovane Bonazzoli. E si era pure sognato Balotelli, un altro che in area ci sta poco volentieri. Fate voi.

 

https://www.youtube.com/watch?v=V7xbZIxJTNs

Però il giovane Federico Bonazzoli…



 



 



Il mio giocatore preferito è De Silvestri, e sarà davvero una grave perdita in questi mesi in cui servirà assorbire l’impatto dell’eliminazione in Europa League. Offre una via di fuga dal pressing, è un difensore intelligente e ha anche la personalità per tenere alta la concentrazione, un problema che la Samp ha accusato dall’arrivo di Zenga. Ovviamente Éder sarà il primo riferimento offensivo, e se continuerà a dialogare con Muriel con quelle combinazioni elastiche di movimenti incontro alla palla e scatti improvvisi in profondità, eventualmente infilandoci

, la Samp eviterà di confinarsi in un palleggio sterile. Molto dipenderà anche dalla velocità di ambientamento di Moisander e dalla sicurezza con cui saprà guidare la linea difensiva, Silvestre ne ha gran bisogno per rendere al meglio.

 



Éder e, se penserà solo a giocare, Cassano. Altrimenti tutto o quasi il peso della fase offensiva della Samp sarà sulle spalle di Éder. Muriel è ancora troppo individualista per potersi rendere utile alla squadra nella maniera in cui si rende utile Éder, che ormai ha raggiunto una maturità e una consapevolezza tali da essere il leader incontrastato della squadra.

 



Provo a fare tre nomi. So che la mente corre a Cassano, invece io credo che vadano fatte altre menzioni. La prima è per Emiliano Viviano: l’anno scorso ha fatto un’ottima annata e la Samp l’ha giustamente confermato, anche perché il ragazzo

.

 

Il secondo è quello di Joaquín Correa. Talento puro, molti l’hanno paragonato a Javier Pastore. Vero, ma spero possa confermarlo: del resto, anche

ha avuto difficoltà al primo anno in Italia. A Palermo, l’allenatore era Zenga, che lo faceva giocare largo a sinistra: spero non finisca nella stessa maniera. Inoltre, gli infortuni hanno già fatto saltare i preliminari di Europa League.

 

Il terzo nome è quello di Éder Citadin Martins. Due i motivi per cui la sua figura delineerà la stagione blucerchiata. La prima è sul mercato: in teoria è inamovibile, ma deve parlare con la società per il rinnovo. Se partisse Éder, sarebbe un bruttissimo segnale, specie dopo aver rifiutato offerte arabe da 11-12 milioni in estate.

 

L’altro segnale è tecnico. Nonostante i tanti fenomeni pompati, Éder è quello che ha lavorato di più in quest’ultimo biennio. L’uomo che ha dimostrato come il lavoro paghi, che ha convinto gli scettici in Nazionale e che all’alba dei trent’anni è un giocatore ottimo per questa Serie A. Dove lo trova un altro così la Samp?

 



 



Non è così semplice diventare presidenti di una società sportiva di medio-grandi dimensioni. Comporta relazionarsi con quella particolarissima clientela rappresentata dai tifosi, comporta un’invadenza della stampa che non ha termini di paragone in nessun altro settore, e non esistono strumenti universali per la determinazione del successo gestionale.

 

Questa premessa per dire che ci sta che Ferrero “non sappia fare il presidente”, o che lo faccia alla sua maniera, un po’ come

. Sicuramente è

ed è una benedizione per i talk show serali, per il resto prescriverei pazienza. Siamo portati a dare tante cose per scontato quando si parla di management, io mi limito a far notare che sono passati quattordici mesi dalla cessione della società—è una dirigenza giovane, e ai giovani si concede sempre tempo.

 



Ferrero è l’unico in grado di far sembrare Cassano una persona seria ed equilibrata. Penso si diverta a farci domandare se ci è o se lo fa. Io lo guardo con diffidenza, perché ancora non ho capito i motivi che l’hanno spinto ad avvicinarsi al calcio e a comprare la Samp. Non c’entra la passione, non so se è in cerca d’affari o vuole solo un po’ di visibilità. In questo caso il suo comportamento da macchietta potrebbe essere più studiato di quanto sembri. Finora i suoi eccessi sono stati mitigati da una stagione al di sopra delle aspettative, se le cose dovessero andare male non credo che saranno più tollerati.

 



Userei termini peggiori, ma Massimo Ferrero è uno di quei tanti paraventi che popolano il calcio italiano. Il suo è un enorme show, nel quale ai lati del palco ci sono persone che limitano le sue follie e permettono che la Samp possa andare avanti.

 

La mia opinione su di lui è indipendente dai risultati. Se dovessi giudicarlo da questi ultimi, ci sarebbe poco da dirgli: una Samp settima sarebbe stata semi-impronosticabile a luglio 2014. Ha perso Gabbiadini, ma ha preso Muriel. Qualche settimana fa, sembrava avesse colmato quasi tutte le partenze.

 

Ciò che non mi piace è una continua “ridicolizzazione” del contesto calcistico: va bene esser più leggeri, ma non siamo alla sagra della porchetta. Lui promette la Portman come madrina blucerchiata, film sulla vita di Eto’o e scudetto in tre anni. Tuttavia, è evidente come Ferrero non capisca molto di calcio e sia (fortunatamente) coadiuvato da gente più capace di lui.

 

Il colpo finale l’ha dato dicendo che «Cassano farà parte della dirigenza, una volta smesso di giocare»…

 



 



Viviano; De Silvestri, Silvestre, Moisander, Zukanovic; Soriano, Fernando, Barreto; Correa; Éder, Muriel.

 



4-3-3 con Cassano à la Totti: Viviano; Cassani, Silvestre, Moisander, Zukanovic; Barreto, Fernando, Soriano (se resta); Muriel, Cassano, Éder.

 



Viviano; De Silvestri, Silvestre, Moisander, X; X, Fernando, Barreto; Correa; Éder, Muriel.

 

Nelle due X spero di trovarci i nomi di Nagatomo e Hojbjerg.

 
 

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura