Cominciamo come nostra abitudine dalla fine: chi è la vostra favorita? Soprattutto: perché?
Daniele Manusia
Ok, ok cominciamo dalla fine ma guardiamoci un attimo indietro, prima. Lo scorso anno, dopo una partenza bruciante del City di Guardiola (sei vittorie consecutive), che è coincisa con il periodo più nero per il Chelsea, è venuta fuori la squadra di Conte, con una continuità che faceva pensare che il campionato fosse finito a marzo, salvo poi rallentare quanto bastava per farci sorgere qualche dubbio. La contender più seria è stata il Tottenham; ma anche l’Arsenal, prima del brutto calo della seconda parte di stagione, e il Liverpool sembravano avere le forze per restare in corsa. Alla fine Guardiola ha fatto meglio di quello che alcuni dicono (migliorare il terzo posto significa una sola cosa: correre veramente per il titolo) e persino Mourinho in alcuni momenti sembrava aver trovato la giusta quadratura per rendere lo United competitivo. Insomma, quella della passata stagione è stata una Premier aperta, con le gerarchie spesso messe in discussione, il che rende ancora più difficile prevedere la prossima stagione. Il mio gettone lo punto sul Tottenham, ma solo perché mi sembra la rosa più matura e provata, in grado di reggere con più continuità in mezzo alle onde della Premier.
Daniele V. Morrone
Mi piacerebbe che questa fosse finalmente la stagione dell’Arsenal così da dare un senso a tutti questi anni di Wenger, ma il City mi sembra possa raggiungere un livello superiore alle altre. L’estate ha evidenziato un netto miglioramento da parte dei giocatori in termini di comprensione ed esecuzione del gioco voluto da Guardiola. Sul mercato, poi, sono state coperte molte delle lacune evidenti dello scorso anno. Per questo, penso che il Manchester City possa partire come favorito per la vittoria finale.
Marco D’Ottavi
Prima o poi deve essere l’anno del Tottenham. Doveva essere l’anno scorso, se non addirittura quello prima, ma in questa stagione il progetto di Pochettino potrà contare su un anno in più di esperienza, con alcuni dei suoi migliori giocatori pronti per un ulteriore salto di qualità. Un trio offensivo come quello composto da Kane, Dele Alli e Eriksen è forse il migliore in Premier League e se è vero che gli scudetti li vincono le difese, anche lì il Tottenham non è messo male. L’unica cessione, quella di Walker al City per un mucchio di soldi, dovrebbe essere stata sostituita in casa con Trippier; e magari gli 80 milioni di euro guadagnati dal mercato verranno reinvestiti in qualche modo, perché sarebbe un delitto non provare a vincere quest’anno.
Dario Saltari
Nonostante creda che la sostituzione tra Matic e Bakayoko abbia inaridito le scelte tecniche a disposizione a centrocampo di Conte (che infatti non sembra averla presa benissimo), rendendo la sua rosa meno fluida e adatta ad un gioco di possesso rispetto all’anno scorso, secondo me il Chelsea rimane favorita anche quest’anno. Il mercato non ha dato grande profondità a una rosa che quest’anno dovrà affrontare anche la Champions League, è vero, ma secondo me potrebbe fargli fare un grosso salto di qualità nell’undici titolare. Rüdiger e Morata, che almeno in teoria dovrebbero prendere il posto di Azpilicueta e Diego Costa, portano possibilità tattiche, forze fresche e motivazioni aggiuntive ad una squadra che è già molto competitiva. Se questi due acquisti riusciranno a rispettare le aspettative e ad integrarsi nella Premier League la vedo dura per le altre pretendenti, nessuna delle quali è riuscita ad acquistare dei titolari dello stesso livello.
Emanuele Atturo
Partendo dai campioni in carica, il Chelsea mi pare a corto di energie: ha una rosa ancora stretta e alcuni giocatori importanti lo scorso anno sembrano esauriti (Diego Costa, Fabregas). Per non parlare, poi, dello scambio Matic-Bakayoko, che rischia di impoverire la fase di possesso.
Paradossalmente vedo meglio lo United, che di sicuro farà un campionato estremamente cinico, con una squadra modellata attorno agli aspetti più distopici della Premier League: intensità, dominio fisico, superiorità tecnica dei singoli. Mourinho però non sembra avere molte idee su come far giocare il suo United in un modo che non sia del tutto speculativo, e questo alla lunga non pagherà.
È calcio d’agosto, non conta niente, ma il modo in cui il Manchester City ha distrutto il Tottenham in amichevole è stato impressionante. Si confrontavano le due squadre che hanno pressato meglio nella scorsa stagione, e il City ha vinto la battaglia attraverso meccanismi di riconquista palla vicini alla perfezione.
Le incognite difensive rimangono, anche perché la tenuta del sistema sembra dipendere troppo dallo stato fisico di Kompany e dalla crescita mentale di Stones. Lì non si è intervenuti abbastanza secondo me. Se il Chelsea compra per allungare la rosa le gerarchie potrebbero cambiare. Ma al momento li metto favoriti.
Sotto alle prime posizioni come pensate che cambieranno le gerarchie? Quali squadre pensate possano ambire a posizioni migliori e quali invece si sono indebolite?
DVM
Una delle storie più affascinanti di questa Premier è se l’ambizioso progetto di Koeman riuscirà o meno a portare l’Everton a lottare per la Champions League. Riuscire a fare il salto di qualità definitivo senza disporre dei soldi delle prime sei sembra quasi utopico al giorno d’oggi. L’enorme somma ricevuta per Lukaku però ha dato all’Everton i fondi necessari per poter tentare quest’impresa. Con il ritorno di Rooney, gli arrivi di Klaassen e Sandro, le scommesse su Pickford e Keane, il mercato dell’Everton è stato coraggioso. Non è ovviamente detto che questo piano arriverà a compimento, ma il semplice tentativo di cambiare l’ordine costituito è ammirevole. Spero che l’ambizione di Koeman venga premiata.
Tra quelle che si sono indebolite non vedo benissimo lo Stoke City, che al momento sembra guardare più che altro verso le zone basse della classifica. Nonostante ciò, sono sicuro che, con i soldi della cessione di Arnautovic, dei tanti vecchi in rosa e quelle quasi certe di Imbula e Muniesa, la squadra di Hughes proverà ad andare prima o poi con forza sul mercato, e da lì passeranno molte delle ambizioni di quest’anno. La lastra di ghiaccio su cui sta camminando, però, è molto sottile perché tra le squadre che gli sono finite dietro la scorsa stagione, il Watford e il Palace sembrano avere un progetto più ambizioso, e il Newcastle, nonostante sia neopromosso, sembra avere una rosa (oltre ad avere chiaramente un allenatore) superiori. Un brutto inizio potrebbe scaraventare lo Stoke nelle paludi della zona retrocessione. #FreeJoeAllen.
EA
Leggendo la rosa del Southampton degli ultimi anni si stenta a credere ai loro piazzamenti. A fronte di stagioni ben giocate, il Southampton è arrivato ottavo, settimo, sesto e di nuovo ottavo, lo scorso anno. Facendo grandissime stagioni in Premier si può arrivare al massimo sesti. Posizioni rivelative più che altro della spaccatura insanabile fra le prime della classe e il resto del campionato. Il Southampton sembra destinato a questo limbo grigio anche quest’anno. I “Saints”, inoltre, sono lacerati dalla saga van Dijk – che ancora non si sa se rimarrà o no – e si sono mossi pochissimo sul mercato, comprando solo Lemina.
L’idea che il Southampton sia destinato a un campionato mediocre è piuttosto diffusa, e forse per questo è stata tentata per la panchina una scommessa tanto affascinante quanto rischiosa. Mauricio Pellegrino, ex vice di Benitez che lo scorso anno ha portato il neopromosso Alaves in finale di Copa del Rey, gioca un calcio pragmatico e verticale. È chiamato a rivitalizzare offensivamente una squadra che non segna un gol in casa dal 5 aprile del 2017.
Le speranze passano per:
– La possibile esplosione dei giovani Ward-Prowse e Redmond.
– La vena realizzativa di Gabbiadini, da sempre oscillante fra molto buona e disastrosa.
– Dusan Tadic.
MDO
Mi piace il mercato che sta facendo l’Everton, ed è evidente che ci stanno provando, ma come si fa a migliorare il settimo posto dell’anno scorso? Kean e Pickford sono ottime speranze, Klaassen, se si abitua ai ritmi del campionato (un se molto grande), può essere il centrocampista perfetto per Koeman. Davanti, però, ci sono sempre sei squadre di un altro livello. Forse una di queste può crollare (Conte è il primo indiziato) ma non di più.
Dietro le big six, subito dopo l’Everton, vedo il Bournemouth più che il Southampton, anche se Lemina è un acquisto migliore di quello che si dice in giro. La squadra di Howe ha fatto poche mosse, ma molto intelligenti: confermare l’allenatore, prendere un veterano come Defoe, svincolatosi dal Sunderland, comprare un buon portiere, Begovic, e un difensore di sicuro avvenire, Aké.
DM
A me piacerebbe molto se il Bournemouth di Howe ottenesse qualche risultato ulteriore. Ma mi ha divertito anche il mercato del West Ham. Voglio dire, Arnautovic e il Chicharito nella stessa squadra di Andy Carroll? Resto un fan di Pedro Obiang e spero che Haksabanovic diventi un giocatore di primo livello, quindi, ecco, ci sono motivi sufficienti per dire che anche il West Ham sulla carta merita di salire un pochino in classifica rispetto all’undicesimo posto dello scorso anno.
Tra le neopromosse chi si è mossa meglio?
DVM
Il Newcastle è un’anomalia tra le neopromosse degli ultimi anni. Non aveva una rosa da retrocessione nemmeno due anni fa e si è riguadagnato la Premier con la tranquillità di chi sapeva di essere superiore alla concorrenza. Ha una rosa praticamente alla pari delle altre squadre di mezza classifica, con un allenatore nettamente superiore alla media delle rivali. E tutto questo senza nemmeno aver fatto chissà cosa sul mercato – anche se Florian Lejeune potrebbe rivelarsi un centrale perfetto per la Premier League e anche Merino potrebbe vedere la sua carriera rivitalizzata da Benitez.
Discorso opposto invece per l’Huddersfield. La squadra di David Wagner – ex assistente di Klopp, che tanto bene ha fatto la scorsa stagione esportando il gegenpressing in Championship – aveva una rosa da mezza classifica in Championship lo scorso anno ma è riuscita comunque a strappare la promozione ai Playoff. Sul mercato ha speso più di 40 milioni netti per provare salvarsi, un’impresa che al momento sembra più che complessa. Ho qualche dubbio, tra l’altro, su come sono stati spesi questi soldi: la sola conferma a titolo definitivo dal prestito del miglior giocatore della scorsa stagione, Aaron Mooy, è costato quasi 10 milioni, gli stessi spesi per acquistare Paul Ince. E questo senza contare i 13 milioni per prendere Steve Mounié dal Montpellier. Loro sono solo i più costosi: ne sono arrivati altri cinque a titolo definitivo e due in prestito.
Tutti questi soldi sono un all-in audace. Ma per squadre come l’Huddersfield occasioni del genere passano una sola volta e, anche da un punto di vista finanziario, salvarsi significherebbe vivere di rendita per il prossimo lustro. La riuscita di questa scommessa dipenderà molto dall’impatto che Wagner avrà con squadre tatticamente più preparate.
EA
Il Newcastle mi pare si sia mosso male. Finora la società non ha investito granché e sono arrivate un misto di scommesse tristi (Riviere, Siem De Jong), inconsistenti (Merino) o al massimo intriganti (Atsu). Però hanno il privilegio di affrontare la Premier League con in panchina Benitez e questo dovrebbe bastare per un campionato da mezza classifica.
Si fa davvero fatica invece a immaginare il Brighton all’interno di questa Premier League. La squadra ha tutte le principali skills per retrocedere con lo slittino:
- Valore economico della squadra bassissimo. Secondo dati Transfermarkt, 72 milioni di sterline: meno del solo Hazard.
- Giocatori senza esperienza in Premier League: 413 presenze distribuite tra tutti i giocatori in rosa, circa 80 in meno del solo John Terry.
- Allo stesso tempo però età media altissima.
- Calciomercato misterioso e zeppo di nomi intriganti e, sulla carta, inaffidabili. Tipo Izquierdo, pagato 18 milioni di sterline: un attaccante colombiano di 25 anni, alto un metro e 70 e vagamente somigliante a Zuniga. In carriera ha segnato 1 gol ogni 3 partite nel campionato belga.
Le speranze del Brighton sono due: Davy Propper è un giocatore molto intelligente e che può segnare in Premier League. Sinceramente pensavo potesse finire in una squadra di livello più alto. L’altra è che comunque anche l’Huddersfield possiede tutte queste caratteristiche, ma peggiori (ad esempio il valore medio della rosa è di 50 milioni, più o meno l’equivalente di un terzino del City).
Al lumpenproletariato della Premier League dobbiamo aggiungere anche il Burnley, salvo per miracolo dallo scorso anno e che ha perso Michael Keane in difesa. Il destino di queste tre squadre sembra segnato, ma almeno una sorpresa salta fuori ogni anno.
MDO
Per capire i movimenti delle squadre che lottano per non retrocedere in Premier servirebbe un master, o almeno essere cresciuti nelle campagne dell’Essex, immagino. Tutte finiscono per spendere dei soldi, anche un bel po’ di soldi, però difficilmente sembrano acquisti sensati, che vadano a migliorare nettamente la squadra. Sia Huddersfield che Newcastle e Brighton in questo mercato hanno un bilancio trasferimenti in passivo di circa 30/40 milioni (il bottino che ti spetta quando arrivi in Premier League) più alto addirittura di Roma e Juventus. Ma i soldi vanno spesi bene. Per dire, c’era Defoe libero, e invece hanno comprato, in ordine sparso:
- Laurent Depoitre, attaccante belga che nella scorsa stagione ha giocato 7 partite con il Porto e segnato un gol.
- Mikel Merino, che sembra nato per soffrire la Premier almeno fino ai 26 anni.
- Izquierdo, di cui ha già detto Emanuele poco sopra.
Il Newcastle parte da una rosa molto più competitiva, per cui non dovrebbe avere problemi anche dopo un mercato così disfunzionale, però per Huddersfield e Brighton… se questa è la loro idea di salvarvi in Premier: beh, in bocca al lupo.