Guida alla Liga 2017/18
15 domande sulla nuova stagione del campionato spagnolo.
Facendo un discorso esclusivamente tecnico, quanto è stata grande la perdita di Neymar per il Barcellona? Ne ridimensiona l’impatto nella Liga?
Emiliano
È molto difficile ridurre la cessione di Neymar solamente all’aspetto tattico, in generale direi che ne riduce l’impatto soprattutto a livello europeo. Mi fido molto della normalità di Valverde e dei suoi princìpi di gioco, che vorrebbero almeno riportare il Barcellona su un sentiero conosciuto, e immagino che Neymar sarà sostituito con un giocatore comunque di alto livello. In ogni caso, già così, con Deulofeu, il Barça è nettamente la seconda forza della Liga e non avrà problemi nel conquistare punti per tentare di conquistare la Liga. Il vero impatto sarà sullo stile di gioco: Neymar era chiaramente una forzatura, e la MSN aveva alla fine spinto un dogmatico come Luis Enrique a capitolare, usando le verticalizzazione quasi come unica risorsa, riducendo il centrocampo a un impiccio da saltare. Senza Neymar, il Barça avrebbe l’opportunità di ritornare ai sacri testi cruyffiani, ma gli acquisti non sembrano andare in questa direzione e quindi il vero rischio è che i blaugrana non saranno né carne né pesce, un po’ come prima. Solo che prima c’erano le spezie della MSN a rendere deliziosa la pietanza. Adesso Messi-Suarez mi fanno anche un po’ tristezza, si vede che gli manca un compagno capace di suonare lo stesso spartito. Credo che alla fine il Barça chiederà un’altra assunzione di responsabilità tecnica a Messi: e così continuerà a essere ribaltata la condizione naturale, quella in cui dovrebbe essere Messi ad esigere dal Barça una squadra di livello massimo.
Dario
La perdita di Neymar è stata enorme, da tutti i punti di vista. Al di là delle questioni tecniche e tattiche, che Emiliano ha già sviscerato a dovere, c’è anche una questione di ricambio generazionale, e non solo per l’attacco del Barcellona ma anche per l’intero campionato spagnolo. Messi e Suarez hanno entrambi trent’anni, e se alla loro situazione aggiungiamo quella di Cristiano Ronaldo (anni 32) possiamo comprendere perché non solo i vertici del Barcellona, ma anche quelli della Liga fossero così ansiosi di trovare uno stratagemma qualsiasi per scongiurare il pagamento della clausola di Neymar da parte del PSG. La rivalità Messi-CR7 è vicina al tramonto, e questa è una pessima notizia per l’intero movimento spagnolo. Senza più l’assicurazione sulla vita garantita dal brasiliano, nei prossimi anni la Liga subirà una perdita di visibilità mediatica (leggi danno economico), graduale certo, ma comunque di proporzioni bibliche.
Vi piace il Siviglia di Berizzo che sta venendo fuori?
Daniele V.
Mi è dispiaciuto molto per la scelta di Sampaoli di lasciare a metà il lavoro con il Siviglia. Volendo però continuare sullo stesso sentiero tattico allora la scelta di Berizzo era la migliore possibile. Addirittura più bielsiano di Sampaoli, Berizzo può dare un’ulteriore spinta all’idea dello scorso anno del Siviglia. Andando magari a normalizzare alcuni aspetti tattici per esaltarne invece altri su cui Sampaoli non ha fatto in tempo a lavorare nel poco tempo che si è dato (come i meccanismi di pressione dopo la perdita). Prendendo poi la squadra già alfabetizzata non ci sarà neanche la crisi di rigetto iniziale che aveva subito al Celta. La perdita di Vitolo (e forse N’Zonzi) è enorme per tutto l’aspetto psicologico oltre che tattico che un giocatore così determinato riesce a dare alla squadra, ma oltre ai nuovi arrivati ci sono tanti giocatori in attesa del salto di qualità in rosa (penso a Correa o a Lenglet tra i giovani e al ritorno al 100% di Krohn-Deli) che se dovessero esplodere alzerebbero ulteriormente il tetto di una squadra che già parte come quarta forza della Liga.
Emiliano
Il passaggio da Sampaoli a Berizzo potrebbe essere indolore, se non addirittura positivo: il modello di gioco è molto simile, con qualche vertigine verticale in più con il nuovo allenatore, a cui comunque piace dominare la partita attraverso il controllo del pallone e la riconquista del possesso più in alto possibile. La rosa anche quest’anno è molto competitiva, con una montagna di opzioni a centrocampo (N’Zonzi, Pizarro, Banega, Krohn-Deli, Ganso) e sulla trequarti. Vitolo è stato sostituito con Nolito, un profilo completamente diverso ma molto utile per questa squadra, sia perché porterà superiorità numerica e gol, sia perché conosce a memoria il playbook di Berizzo (le sue migliori stagioni proprio al Celta allenato dall’argentino). L’acquisto di Corchia come terzino destro, persino il rientro di Navas, aggiungono qualità, esperienza e possibilità di interpretare i ruoli in modo diverso. Mi sorprenderebbe un Siviglia fuori dalle prime quattro.
Real Sociedad, Athletic Club o Villarreal, chi può insidiare il Siviglia come quarta forza della Liga ed entrare in Champions League?
Daniele V.
La scorsa stagione mi sono preso una bella cotta per la Real Sociedad di Eusebio. Nonostante un mercato che stenta a decollare – anche a causa dell’investimento sul rinnovamento dello Stadio – e posta la permanenza di Íñigo Mártinez (e di Carlos Vela fino a gennaio), voglio sperare che la Real Sociedad si confermi come un progetto di rilievo della Liga. È una squadra con un nucleo forte di giocatori della casa: con il mix perfetto di grandi vecchi (Xabi Prieto e Zurutuza), giocatori nel picco della carriera (Íñigo e Illarra) e giovani veramente promettenti (Oyarzabal e Odriozola). Un nucleo arricchito da giocatori perfettamente integrati nel contesto tattico (Rulli, Willian José e Juanmi su tutti) e la volontà durante la stagione di riempire i vuoti con giocatori della seconda squadra (così è esploso Odriozola).
Eusebio ha costruito un sistema che, basandosi sui i princìpi del gioco di posizione, è organizzato attorno alla capacità di disporre del pallone e di distribuirlo con precisione sia nel corto che nel lungo, anche grazie alle eccellenze di Illarramendi e Íñigo. La Real Sociedad si dispone in modo ordinato in campo, sa far uscire bene la palla dalla difesa ed ha un’ottima fase di recupero dopo la perdita. Per lunghi tratti ha giocato il miglior calcio di Spagna per organizzazione tattica e penso abbia ancora margini di miglioramento visti i tanti U-25 in rosa.
Peccato solo che Carlos Vela sia sia stancato da mesi di giocare a calcio, perché Vela concentrato e determinato poteva portare questo gruppo tra le prime quattro.
Emiliano
Mi sa che dobbiamo stare attenti al Villarreal, che parte sempre di nascosto, perché non ci sono aspettative in un ambiente così tranquillo. Però nell’Estadio de la Cerámica si vedrà un’ottima squadra, che in quest’estate ha perso solo figure minori o comunque ormai al tramonto (tipo Soldado) ed ha acquistato giovani di qualità e giocatori di livello per aumentare la competitività. In difesa è arrivato il centrale portoghese Semedo, a centrocampo Pablo Fornals, in attacco Ünal e addirittura Bacca, che per standing e ingaggio non è il classico acquisto da Villarreal. E nella rosa io non vedo buchi, ovviamente considerando che non si deve lottare per la vittoria ma per un quarto posto. Mi sembra che come al solito, a piccoli passi, il Villarreal voglia ritornare al suo status di provinciale di successo del calcio spagnolo.