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Guida alla Lazio 15/16
25 ago 2015
Dieci domande a due tifosi laziali e a un osservatore esterno per provare a inquadrare la nuova stagione dei biancocelesti.
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1. Come condizionerà la vittoria/sconfitta ai preliminari la stagione della Lazio?

Monia Bracciali (@moniar81)

Molto. E sia nel bene che nel male, il condizionamento riguarda il mercato. La sensazione è che in caso di non entrata in Champions, l'attaccante puro che tanto serve non arriverà. La rosa rimarrebbe quindi con due attaccanti (Klose e Djordjevic), più Kishna, che Pioli pare voler far crescere non solo come seconda punta ma anche come “falso nueve” (parola che detesto, ma non me ne viene un'altra in mente) e quindi in grado di giocare da solo in attacco. In attesa di sviluppi, Keita è stato inserito nella lista B della UEFA. Viene quindi percepito come attaccante di scorta, perché venderlo definitivamente è molto difficile, soprattutto alla cifra di 15 milioni. La cessione di Biglia, invece, è slegata all'andamento dei preliminari, riguarda solo il rinnovo del contratto. L'agente ha chiesto un ingaggio pari a quello di Candreva. Lecito.

Tommaso Giagni

Il passaggio o meno del turno avrà un peso soprattutto psicologico. Restare sulla scia della stagione scorsa, dove i risultati sono andati ben sopra le aspettative, o ridimensionarci e guardare ai nostri limiti e immalinconirci. Tornare in Champions dopo sette anni darebbe un senso di progressione, ci farebbe dimenticare per un po' che l'era Lotito è un lungo purgatorio. Finire in Europa League avrebbe solo lati negativi: la ricaduta di sapere che più in là non riusciamo mai ad andare, intanto, e un dispendio di energie che guasterebbe il percorso in campionato, visto che non siamo attrezzati per giocare su tre fronti. Comunque vada Pioli dovrà essere bravo, bravissimo, a gestire la situazione. Sul fronte mercato, nei pochi giorni che resteranno dopo il preliminare verrà preso, mi auguro, un centravanti. Ma non credo che il passaggio o meno del turno cambierà granché la portata del nome.

Federico Aquè (@FedAque)

È ovvio che tra il qualificarsi o l’essere eliminati c’è tutta la differenza di questo mondo. Eppure per me la Lazio è in una situazione per cui in ogni caso casca in piedi. Se si qualifica è un risultato straordinario, se dovesse “scendere” in Europa League sarebbe probabilmente, allo stato attuale, la dimensione più consona. Voglio dire, è pronta per affrontare una stagione con il doppio impegno campionato/Champions? Tenderei a rispondere no, a meno che Tare non abbia già bloccato un paio di giocatori per adeguare la rosa agli standard della Champions e aspetti il preliminare per annunciarli. Quindi la scelta è tra una Champions da giocare con l’obiettivo massimo di superare il girone e una Europa League in cui può invece essere una delle outsider. Anche la prospettiva di essere eliminati dal Bayer non mi sembra così negativa, poi, soprattutto se si pensa a dove era la Lazio alla fine del campionato 2013/14.

2. La rosa è migliorata rispetto allo scorso anno?

Monia

Sulla carta sì, ma per il numero di alternative. La Lazio non ha una rosa pronta a vincere subito competizioni, tuttavia le pressioni sono le stesse. Gli innesti sono molto giovani e hanno bisogno di tanto rodaggio. Il gioco di Pioli poi, funziona con una condizione atletica al top, difficile da vedere ad agosto (e l'andamento zoppicante all'inizio dello scorso campionato ne è la dimostrazione). Quindi fare una valutazione della nuova rosa, anche solo teorica, è difficile.

Tommaso

No. Perché i fronti sono diventati tre e la squadra è praticamente quella. I nuovi innesti sono giovani di prospettiva ai quali non si può chiedere di essere pronti. Su alcuni giocatori peserà l'anno in più, su altri potrebbe pesare un mancato salto di carriera o comunque una nuova tappa (questo soprattutto se non si raggiungerà la Champions).

Federico

Sì, al momento la rosa è migliore e non vedo come si possa dire il contrario. Non ha perso nessun titolare, ha aggiunto due prospetti come Kishna e Milinkovic-Savic e ha recuperato Gentiletti. Aspettiamo il preliminare: probabilmente è proprio sul mercato che vedremo il vero impatto del passaggio o meno del turno. Lotito tratterrà tutti anche se la Lazio verrà eliminata?

Uno dei nuovi arrivi, già in gol all’esordio in campionato.

3. Quali sono le prospettive realistiche della squadra? Quali ambizioni è giusto tenere?

Monia

Prevedo un campionato molto equilibrato, ma con le solite Juventus e Roma a contendersi lo scudetto. L'obiettivo della Lazio è collegato all'andamento delle milanesi, che al momento sono davvero un'incognita. Se ripetere il terzo posto è complicato, è tuttavia lecito un piazzamento tra le prime cinque. In campo europeo, invece, giocarsi il girone al meglio e se Europa League sarà, provare ad arrivare in finale. Questa è una squadra da competizioni brevi.

Tommaso

Arrivare fra il terzo e il quinto posto in campionato, fare un percorso dignitoso in Europa—qualunque coppa sia—mi sembra il massimo dell'ambizione ragionevole. Paradossalmente credo che in Champions potremmo fare meglio che in Europa League: mi sembra una squadra che si esalta nel dentro o fuori, ha caratteristiche da competizione breve, il problema è la lunga distanza, data la panchina corta. In campionato, già l'anno scorso sapevamo di aver fatto un mezzo miracolo ed è difficile ripetersi senza un mercato all'altezza. Napoli, Inter, Milan, Fiorentina, magari qualche sorpresa (Genoa, Torino?): siamo tutti lì.

Federico

La Lazio parte dal terzo posto della scorsa stagione e l’obiettivo realistico è quello di confermarsi. Ma non vedo perché non possa puntare al secondo posto, che per me deve essere la vera ambizione di quest’anno. Confrontata con le altre squadre di vertice, la Lazio è l’unica ad aver cambiato poco o nulla, non ha bisogno di rodaggi, è una squadra già fatta, a differenza di Roma, Inter, Milan e Napoli. Soprattutto a inizio campionato è un grande vantaggio. Certo, giocare la Champions o l’Europa League farà sicuramente perdere dei punti, ma d’altra parte le concorrenti ne perderanno altri per strada prima di trovare la quadratura, se la troveranno. Mi pare che la prima giornata l’abbia già dimostrato.

https://www.dailymotion.com/video/x345q2l_lazio-bologna-2-1-highlights-ampia-sintesi-hd-serie-a-2015-16_sport

La vittoria casalinga contro il Bologna nella prima di campionato.

4. Quali erano i problemi di gioco dello scorso anno?

Monia

I gol, la mancanza di un uomo aggressivo d'area che quando la squadra non era più al top della forma, togliesse le castagne dal fuoco. Ripeto: il gioco di Pioli funziona bene solo se la squadra è al clou della forma. Inoltre, a un certo punto, era diventato prevedibile lo sfruttamento propulsivo degli esterni, soprattutto l'asse destro. Tanto che se Basta, Candreva o Felipe Anderson sono in giornata “no”, la Lazio fatica a fare un tiro in porta.

Tommaso

Pioli costruisce una macchina perfettamente organizzata, che però può incepparsi non appena manca o viene disattivato un elemento. È il bello e il brutto di questa Lazio. L'intensità per esempio, il suo marchio di fabbrica, ha dei cali fisiologici in una stagione. La spinta continua, con i centrocampisti proiettati in avanti e la difesa alta, chiede moltissimo al reparto arretrato (non è un caso che senza il suo leader, de Vrij, l'anno scorso abbiamo fatto 5 punti in 8 partite). L'interruzione delle fonti di gioco (Biglia, quindi, e il secondo centrocampista che si abbassa) manda in crisi il sistema—si veda l'ultimo derby. E avrei voluto una maggiore capacità di gestione, a tratti, una squadra meno arrembante e più furba, o vigliacca.

Federico

In generale il punto debole della Lazio era e resta ancora, secondo me, l’incapacità di alternare con la stessa efficacia i momenti di pressione asfissiante di cui è capace a quelli invece in cui deve gestire i ritmi e difendersi con ordine. Probabilmente è un problema strutturale, ma la Lazio non sembra mai avere il controllo sulla partita. Può esaltare creando occasioni in serie e segnando un gol dopo l’altro e poi rischiare di subire rimonte clamorose, anche contro avversari più deboli (vedi il Bologna). Da qui una certa difficoltà ad attaccare difese schierate, a consolidare fasi di possesso palla prolungato e a difendere bene senza pressare alto e accorciando continuamente il campo. E poi ci sono dei giocatori insostituibili: de Vrij, Biglia, Felipe Anderson e Candreva. Se manca uno di loro, la differenza si nota eccome.

5. Vi è piaciuto il mercato?

Monia

Lo apprezzerò solo se arriverà l'agognata punta. Mi piacerà al 200% dovesse arrivare un terzino sinistro. Qui però sogno troppo.

Tommaso

In linea di massima, no. Sono contento che la rosa sia stata finalmente alleggerita, ho apprezzato la forza di puntare sui giovani, ma accanto a questo avrei voluto qualche nome solido. È sempre la solita cosa che ci ripetiamo da quando c'è Lotito: basterebbe così poco per crescere...

A oggi manca un centravanti che possa ruotare con Klose e Djordjevic; manca un terzino che possa giocare a destra e sinistra, e dare il cambio a Basta e Radu (per non dire che ne manca uno per fascia); manca un centrocampista affidabile per il complicatissimo ruolo di vice Biglia. Di questi credo, spero, arriverà il centravanti prima della fine del mercato.

I nuovi sono delle scommesse. Morrison e Patric su tutti, per motivi diversi. Hoedt non lo conosco quasi, ma in rosa direi che può starci. Kishna è troppo funambolico per i miei gusti e la sua posizione in campo esige che si disciplini tatticamente. Milinkovic-Savic mi interessa molto di più, ma non sono sicuro che sia adatto al centrocampo ipercinetico di Pioli, e temo sia costato troppo: tutti quei soldi può investirli una società che ne ha abbastanza da permettersi di sbagliare.

Federico

Non è stato un mercato faraonico, ma nemmeno deludente. Tenere tutti i titolari e in particolare de Vrij, Biglia e Felipe Anderson non era scontato. Certo, la rosa va completata e penso che Tare stia aspettando l’esito del preliminare contro il Bayer per capire come muoversi. Se dovesse essere Champions, per me la priorità va data a un centrocampista di qualità, che affianchi Biglia e Parolo. Credo serva anche almeno un terzino, a sinistra da poter inserire subito, visto che per dare il cambio a Basta è arrivato Patric e non credo ci saranno novità.

C’è tanta attesa per Milinkovic-Savic.

6. La rosa è abbastanza ampia per reggere due competizioni?

Monia

Quantitativamente sì, qualitativamente no.

Tommaso

No. A quello che ho detto, aggiungo solo quello che mi smentirebbe: Patric che si rivela affidabile, Radu che riesce a fare una stagione intera, Cataldi che si consacra da regista o Milinkovic-Savic che si impone da subito, e Keita che diventa una prima punta. Temo invece che dovremo aggrapparci come sempre alla duttilità di Mauri, che in difesa balleremo con Konko e Lulic basso, e che se non arriva qualcuno in attacco avremo grossi problemi.

Federico

No, anche se la seconda competizione dovesse essere l’Europa League e non la Champions League. La Lazio è obbligata ad andare sul mercato a prescindere dall’esito della partita contro il Bayer per non bruciare i buoni risultati dell’anno scorso. La nuova stagione sarà di certo più impegnativa e la rosa va adeguata.

7. Qual è il reparto che vi convince meno?

Monia

L'attacco.

Tommaso

La panchina. Il vice Basta, il vice Radu, il vice Biglia, il terzo centravanti.

Federico

Dico il centrocampo, perché a me sembra che manchi il terzo titolare inamovibile di fianco a Biglia e Parolo, oltre che un vice Biglia. L’ideale sarebbe un terzo centrocampista dai piedi buoni e di personalità, che tolga un po’ di responsabilità a Candreva e Felipe Anderson nella costruzione dell’azione e permetta alla squadra di gestire meglio le diverse fasi della partita.

8. Felipe Anderson ripeterà la stagione scorsa?

Monia

Non solo. Per me ne farà una migliore.

Tommaso

Non penso che avrà un calo. È un ragazzo intelligente, capace di aiutare la squadra, e l'anno in più gli potrebbe togliere ancora un po' di protagonismo. La vera domanda è se crescerà ancora, e a questa non so rispondere.

Federico

Se è vero che l’anno dopo l’esplosione è il più difficile, credo che Felipe Anderson abbia la maturità per confermarsi e fare ancora meglio, incidendo con più continuità nell’arco della stagione. La sfida è prendere il periodo tra dicembre e gennaio scorsi e replicarlo per più settimane. Credo ce la possa fare, anche perché quest’anno le rotazioni davanti gli consentono in teoria di essere più fresco e distribuire meglio le proprie energie. Se ci riuscisse saremmo di fronte al giocatore più decisivo del campionato.

La scintillante passata stagione di Felipe Anderson.

9. Quale sarà il giocatore chiave di questa?

Monia

Gli esterni. Un nome solo? Candreva per l'ennesimo anno di fila. Dovesse invece andare via Biglia, Milinkovic. In realtà bisognerebbe parlare di uomo chiave: Pioli. Tocca a lui impastare e tirare fuori un equilibrio.

Tommaso

Secondo me Biglia e de Vrij, com'è stato l'anno scorso. Questa squadra si regge su di loro: sull'equilibrio che garantisce uno, sulla leadership difensiva dell'altro. Poi, certo: il lavoro di Parolo, l'attenzione di Basta, la capacità unica di Felipe e Candreva di spaccare la partita, ma senza Biglia e de Vrij non basterebbe.

Federico

È difficile individuarne uno, perché senza de Vrij e Biglia la squadra perde equilibrio, ma senza Felipe Anderson e Candreva perde quasi tutto il proprio potenziale offensivo, e non mi riferisco solo agli ultimi 30 metri. Tra tutti scelgo Biglia, però, che mi sembra il più insostituibile, o almeno è l’unico a non avere un alter ego in rosa.

10. Quale formazione schierereste?

Monia

Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Lulic; Parolo, Biglia, Milinkovic-Savic; Candreva, Felipe Anderson, Klose.

Tommaso

Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Radu; Biglia, Cataldi, Parolo; Candreva, Felipe Anderson, Klose.

Federico

Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Radu; Parolo, Biglia; Candreva, Mauri, Felipe Anderson; Djordjevic.

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