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Guida alla Juventus 15/16
21 ago 2015
21 ago 2015
9 domande a 4 tifosi juventini per inquadrare la nuova stagione bianconera. Ci sono i presupposti per ripetersi ancora?
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1. La Juve è ancora la favorita per lo Scudetto?

Alfredo Giacobbe (@la_maledetta)
“Il gap è stato colmato” sembra una di quelle frasi fatte a uso e consumo delle chiacchierate sotto l’ombrellone. Quest’anno sembra più vera che in altre estati. Sono convinto che la rifondazione fosse comunque necessaria: l’arrivo di nuovi elementi in un gruppo consolidato accresce la competizione, evita l’appagamento. Non solo, i nuovi calciatori, col loro bagaglio tecnico differente da quello di chi è partito, garantiscono anche nuove soluzioni tecnico-tattiche. Non per forza migliori, certo, ma diverse, per le quali gli avversari dovranno trovare delle contromisure. Quindi, sì, la Juventus è ancora favorita. Solo che ora in prima fila non è più da sola.

Matteo Gatto (@matteo_gatto)
Sì. Negli ultimi quattro campionati la Juventus ha subito complessivamente 91 gol, meno di 23 a stagione, risultando sempre la miglior difesa. A parità di attenzione e “fame”, ci sono le premesse per restare su quei numeri anche quest’anno, il che significa, a meno di pareggiti fulminanti, finire di nuovo tra gli 85 e i 90 punti, quota che in genere vale lo Scudetto. Ci sono alcune ragioni per considerare la fase difensiva ancora più solida: Ogbonna è stato ottimamente sostituito con Rugani, Evra non avrà bisogno di periodi di adattamento, difficilmente Cáceres e Barzagli staranno fuori così a lungo come l’anno scorso. Ma più di ogni altra cosa credo si stiano sottovalutando gli effetti benefici dell’avere stabilmente Marchisio al posto di Pirlo davanti alla difesa. L’unicità di Pirlo era difettosa, l’ordinarietà di Marchisio invece è eccezionalmente completa. In molti amari momenti ci troveremo a rimpiangere Andrea, ma nel tedio del lungo periodo l’apporto difensivo di Claudio darà ulteriore solidità a una squadra già eccellente in fase di non possesso. E questo dovrebbe bastare.

Marco D’Ottavi (@Marcoodottavi)
Sì. Nello sport USA si dice che l'attacco vende i biglietti mentre la difesa vince le partite. Considerando che lo Scudetto si conquista vincendo le partite, Buffon – Chiellini – Bonucci – Barzagli, e aggiungo Rugani, mi sembrano ancora il miglior reparto difensivo della Serie A e offrono garanzie per competere ai massimi livelli (la Juventus negli ultimi 4 campionati—152 partite—ha subito solo 91 gol). Poi io sono un tifoso pessimista, di quelli che ad agosto vedono segni infausti nelle piccole cose, tipo che Khedira sarà il nostro Redondo versione Milan, con infortuni sempre più lunghi e indecifrabili; che Pogba con la 10 sulle spalle inizierà a giocare delle partite nelle partite, forzandosi di fare tre tunnel a partita o almeno un elastico ogni 70 minuti; che a Dybala gli prenderà la nostalgia del cibo di strada di Palermo e si perderà. Cose così, che non accadono quasi mai alla Juventus, ma che aleggiano nella mente del tifoso che non può immaginare la propria squadra favorita per il 5° scudetto di fila. La realtà è che siamo favoriti finché la Roma non dimostrerà il contrario (cosa che ad agosto si sta impegnando molto a fare).


Quello che mancherà a Dybala quest’anno: il panino con la milza.



Fabio Barcellona (@FabioBarcellona)
La campagna acquisti è ancora aperta, specie proprio per la Juventus e questo può fare cambiare i giudizi da qui al 31 agosto. Ma ancora oggi, senza considerare l’eventuale arrivo di un centrocampista offensivo, i bianconeri sembrano più avanti degli altri sulla griglia di partenza. La squadra è cambiata anche più profondamente di quanto sembri e questo non è detto che sia un male, pur considerando quanto bene aveva fatto la Juve 2014-15. Dybala, Mandzukic, Khedira e Alex Sandro sono acquisti di livello elevato e la squadra di Allegri resta per me la candidata più probabile per lo scudetto.

2. In Champions League qual è l'obiettivo realistico?

Alfredo
La Juve deve pensare prima al group stage, perché il passaggio alla fase a eliminazione diretta non è mai stato agevole per i bianconeri nelle ultime campagne europee. Deve farlo per il prestigio e per il conto economico, come ben ha spiegato il presidente Agnelli nella conferenza stampa di fine stagione. Poi: Bayern Monaco, Barcellona, Real, PSG e City hanno già prenotato il loro posto nei quarti di finale, per me. Restano tre slot liberi per Juventus, Roma, Atlético, Chelsea, Arsenal e Porto. Senza contare le mine vaganti, che potrebbero arrivare anche dal playoff (leggi Manchester United). L’approdo agli ottavi di finale è un obiettivo realistico, almeno oggi che non abbiamo ancora gli accoppiamenti nei gironi.

Matteo
Vedo la presenza dell’aggettivo “realistico” all’interno di questa domanda come uno strascico della sorprendente finale raggiunta dalla Juve l’anno scorso. Un risultato che è andato oltre le aspettative di tutti ma che, riletto oggi, non sembra più così sbalorditivo come ci è parso mentre accadeva. Mi guardo indietro di neanche tre mesi e trovo una linea difensiva solidissima e di grande personalità a sorreggere la seguente lista di elementi: Pirlo, Marchisio, Pogba, Vidal, Tévez, Morata. Mi chiedo allora: è davvero una sorpresa che questi calciatori siano arrivati in finale? Al suo primo anno di Champions con Conte la Juventus era uscita ai quarti col Bayern, e davanti c’erano Matri e Quagliarella. L’evento realmente inspiegabile è stato farsi eliminare ai gironi dal Galatasaray l’anno successivo, non arrivare a Berlino. Il primo passo di questa stagione, fondamentale per la maturazione europea della Juventus, sarà vincere il girone in scioltezza, con il gomito fuori dal finestrino, così da costruirsi degli ottavi abbordabili. Ai quarti ci sarà probabilmente una big. Semifinale eliminando una big è l’obiettivo realistico. Che non è certo sinonimo di facile.


Un montaggio coatto sul percorso della Juve verso la finale dello scorso anno.



Marco
I quarti di finale. Entrare per il secondo anno consecutivo nelle prime 8 d'Europa servirebbe a confermare i progressi di squadra e società e a consolidare la Juventus come uno dei top club europei, sia a livello economico che di prestigio. Per ottenerlo la Juventus dovrà giocare un ottimo girone eliminatorio (molto meglio di quello dello scorso anno), cercando il primo posto per assicurarsi una delle seconde classificate. Agli ottavi da primo puoi tranquillamente trovare un club di prima fascia, ma difficilmente una delle 5-6 squadre più forti. E, appunto, credo che l'obiettivo sia dimostrare di essere appena sotto i migliori club europei centrando i quarti. Una volta lì, quello che viene dopo dipende dal momento, da come starà fisicamente la squadra e ovviamente da chi peschi, per cui non credo sia realistico parlare oltre. Ma i quarti non sono solo un obiettivo realistico, devono essere l'obiettivo.

Fabio
La Champions è una competizione dove si gioca tutto in poche partite e magari singoli episodi. In una competizione del genere esperienza e personalità nella gestione dei momenti della partita hanno un peso specifico maggiore. Proprio questa è stata una delle chiavi per interpretare il cammino Champions della Juventus nella passata stagione, una squadra che si è mostrata oltremodo dura, concentrata e determinata a ottenere i risultati che le servivano partita dopo partita. Penso in particolare al doppio confronto con il Monaco e alla sfida contro il Real al Bernabéu. E la nuova Juventus è tutta da verificare proprio in termini di esperienza e personalità.

Il vero obiettivo deve essere quello di passare il girone eliminatorio da grande squadra, da finalista della precedente edizione: niente patemi d’animo contro danesi o norvegesi e approdo tranquillo alla fase a eliminazione diretta. Questo darebbe il senso di una crescita europea definita della squadra. Dagli ottavi in poi è guerra aperta. Giungere tra le prime otto è un traguardo realistico. Giungere in semifinale sarebbe davvero un bel successo.

3. La squadra è migliorata o peggiorata rispetto all'anno scorso?

Alfredo
La squadra ha passato il primo test della stagione in maniera brillante, vincendo la Supercoppa su un campo buono solo per il beach soccer, contro la Lazio che avrebbe dovuto essere più avanti nella preparazione. Quindi il gruppo non ha smarrito la fame, e questo è un buon segnale. Quello che la Juventus ha sicuramente perso sono le soluzioni da calcio piazzato—le punizioni di Pirlo, i rigori di Tévez o Vidal—che nel calcio di oggi sono un fattore: l’anno scorso, in tutta la Serie A, il 31% dei gol segnati sono venuti da palla inattiva (306 su 988).

Matteo
È un po’ peggiorata, anche se l’idea è che sia un peggioramento temporaneo. Detto dei miglioramenti difensivi, in fase di possesso quest’anno la Juventus dovrebbe fare più fatica. I colpi di Pirlo, punizioni incluse, non ci saranno più. Il grimaldello di Tévez nemmeno. E la personalità dei due, unita a quella di Vidal, è un’assenza che peserà nei momenti difficili. Credo che sarà una squadra peggiore soprattutto nelle partite sporche, quelle da vincere male e dimenticare subito dopo.

Marco
La squadra, a oggi, mi sembra peggiorata: basti pensare che sono partiti i primi 3 rigoristi in un’ipotetica lista di tiratori e i due che si avvicinavano al pallone quando c'era una punizione. La Juventus ha lasciato andare dei giocatori che sapeva di non poter tenere, è anche giusto un ricambio dopo aver vinto tanto, e i rapidi acquisti di Dybala e Khedira vanno visti in quest'ottica. Il passo successivo, ovvero migliorare alcuni punti deboli, si è dimostrato più complicato di quanto non dovrebbe accadere a un club in salute come la Juventus. Serviva un terzino per dare il cambio a Evra ed è arrivato Alex Sandro, non il primo nome, non genera l'hype di Kurzawa, né le garanzie di Darmian, ma dovrebbe comunque garantire fisicità e spinta, vedremo. Per il trequartista ci sono molti nomi, ma poche certezze. Lo vogliono forte subito o da plasmare e fargli raggiungere il top insieme a Dybala, Morata e Rugani? Inoltre servirebbe almeno un altro centrocampista di livello e un terzino destro affidabile per non far arrivare Lichtsteiner a fine stagione cotto. Riuscirà Marotta a fare le migliori scelte possibili negli ultimi giorni di mercato?

Fabio
Di certo è cambiata molto. Quello che maggiormente preoccupa è che sono andati via tre giocatori fondamentali, oltre che tecnicamente, per la loro esperienza e il loro temperamento. Pirlo, Tévez e VIdal, oltre ad avere centinaia di partite ad alto livello nel loro contachilometri, erano i giocatori su cui più spesso la Juventus si aggrappava nei momenti di difficoltà, in particolare i due sudamericani. Tecnicamente i bianconeri hanno già dimostrato la scorsa stagione di potere fare a meno di un declinante Pirlo: Marchisio in quella zona di campo dà ulteriore solidità a una difesa già solida e regala capacità di pressione aggiuntiva al centrocampo.

Con caratteristiche diverse, l’uscita di Tévez può essere compensata da Mandzukic e Dybala. Se Khedira è sano è di certo una mezzala di livello europeo, che con le sue capacità di inserimento e la sua disponibilità a fungere sempre da appoggio per i portatori di palla, si integra bene con Marchisio e Pogba. Alex Sandro è un innesto fondamentale, anche in prospettiva, considerando l’età di Evra ed è capace di giocare bene entrambe le fasi. Nutro meno certezze su Rugani, perché sia a 3 che a 4 dietro dovrà giocare un calcio totalmente diverso da quello di Sarri e per il quale deve ancora essere testato. E poi c’è ancora il trequartista…

Anche se non è ancora finita, quella della Juventus è di certo un’ottima campagna acquisti e i calciatori presi sono tutti giovani di grande prospettiva o certezze internazionali come Mandzukic e Khedira. Detto questo, sarà una squadra molto rinnovata e il risultato finale, specie per il peso emotivo dei partenti, non è detto che sarà del livello di quello precedente ed eventualmente non sono certi i tempi di quando ciò potrà accadere.



4. Quale partenza peserà di più?

Alfredo
La partenza di Arturo Vidal peserà molto più di quanto si pensi e, per dimostrarlo, citerò come esempio la finale persa a Berlino. Vidal ha attirato molte critiche per il suo comportamento irruento, che avrebbe potuto costargli un cartellino rosso già nel primo tempo. Per me andava invece lodato: il suo atteggiamento aggressivo ha aiutato i compagni a tirarsi su dalla depressione provocata dall'early goal. Prima del quarantacinquesimo, la Juventus era di nuovo mentalmente in partita e lo ha dimostrato, giocando meglio dell’avversario nel secondo tempo, almeno fino all'1-2. Chi potrebbe, nella rosa attuale, prendere la barra durante la tempesta? La Juventus 2014-15 era come l’Italia 1982: una squadra di uomini veri che sapeva come tirarsi fuori dalle difficoltà con altri mezzi, quando il talento degli avversari era superiore o le circostanze erano avverse.

Matteo
Quella di Tévez. I 2593 minuti in campionato di Carlitos, quarto per utilizzo dopo Buffon, Bonucci e Marchisio, non sono rimpiazzabili da nessuno, perché nessuno potrà mettere assieme qualità, personalità e ferocia come faceva l'Apache. Ci sarà bisogno di un salto di qualità in termini di carattere da parte di chi, fino a qui, si è potuto permettere (o dovuto accontentare) di fare il soldato semplice, e sarà interessante vedere quali leader emergeranno e di che pasta saranno fatti. Paul Pogba, l’eterno partente, sembra quello che alle feste inizia a salutare già dopo un drink, poi ti giri a fine serata e lo trovi in trance agonistica al centro del dance floor. Ora gli tocca ballare davvero, questo è il suo anno. Menzione d’onore anche per le partenze di Pepe e Storari, due pezzi importanti della Juventus fuori dal campo.

Marco
Sicuramente Vidal. Leggendo la formazione della Juventus in Supercoppa e non vedendo il nome di Vidal, mi sono sentito come quando appena sveglio la mattina ti ricordi che la tua ragazza ti ha appena lasciato. Un brutto momento di smarrimento. Vidal ha incarnato lo spirito della Juventus vincente degli ultimi 4 anni: cattiveria, intraprendenza e carisma. Vidal, lo dicono i numeri, non lo sostituisci: in quattro anni alla Juventus ha segnato 48 gol ed effettuato un numero di tackle così importante che neanche voglio saperlo. Sono due caratteristiche che se unite in un unico calciatore creano un unicum difficilmente ripetibile. Più che un trequartista forte ci aiuterebbe giocare in 12 per sostituire Vidal. Ciao Guerriero, già mi manchi.

Fabio
Su questo ho pochi dubbi, quella di Arturo Vidal. Della sostituzione di Pirlo e Tévez ho già parlato. Tecnicamente e tatticamente Vidal è un giocatore difficilmente sostituibile: segna, confeziona assist, contrasta, sa fare tutto e tutto benissimo. In aggiunta è il numero uno al mondo per portare pressione individuale sui portatori di palla avversari. E poi è un leader e un trascinatore. Esordio europeo della Juve di Conte e i bianconeri sono sotto 2-0 a Stamford Bridge contro il Chelsea con doppietta di Oscar. Vidal prende una botta tremenda alla caviglia sinistra, sta per essere sostituito, ma non ne vuole proprio sapere e proprio di sinistro segna il 2-1 che rimette in corsa la Juve, che pareggerà poi 2-2. Chi sarà il prossimo Vidal? L’idea, ovviamente con caratteristiche tecniche e di personalità diverse, è che possa e debba essere Paul Pogba. Dovrà essere la sua stagione: ha lo spazio tattico in campo ed emotivo nel gruppo per mettersi al centro della squadra.

5. Quale acquisto ritenete il più importante?

Alfredo
Dico Mandzukic, perché darà certezze immediate almeno al reparto offensivo. In Supercoppa, il croato ha già pagato i primi dividendi. È l’unico sicuro della maglia, a oggi, in un reparto affollato come mai prima.



Matteo
Prima del suo infortunio ero molto contento di Khedira: portava forza, personalità e buona qualità nel reparto che più ne ha bisogno. Ma sta bene? In attesa della risposta a questa domanda, come acquisto più importante scelgo Paulo Dybala, perché a differenza di tutti gli altri nuovi arrivi è un giocatore emozionante, e quest’anno per il mondo juventino le nuove emozioni saranno importanti. Anche se sembra davvero bravo, dà comunque meno certezze di Mandzukic o meno serenità, in prospettiva, di Rugani. Ma Dybala sarà l’unico, con Pogba, a far fare “ooooh” allo stadio, a rendere interessante una partita con la sua sola presenza, ad alimentare l’incessante produzione di football vines.

Marco
Dico Dybala, perché Rugani non è propriamente un acquisto. Dybala è la cosa più vicina a Tévez che il mercato ti permetteva di comprare, per cui averlo preso ti permette una sorta di continuità tattica rispetto al gioco dello scorso anno e dalla sua crescita passa il futuro prossimo della squadra. Nel Palermo giocava come prima punta con la possibilità di muoversi sul tutto il fronte d'attacco, nella Juventus forse non avrà questo tipo di libertà da subito, soprattutto se accoppiato con Mandzukic. Io lo vedo bene vicino a Morata, lì davanti liberi di cercarsi la posizione, con il trequartista x (Draxler se vogliamo essere giovani e belli) a innescarli. Magari non l'attacco più forte a oggi, Mandzukic sicuramente offre più garanzie, ma potenzialmente uno dei più divertenti e futuribili. Inoltre ha ottime qualità per giocare esterno offensivo qualora Allegri voglia provare il 4-3-3.

Fabio
Per me Paulo Dybala. Ero allo stadio a Palermo quando un diciottenne Dybala esordì dal primo minuto in Serie A senza avere mai giocato nel massimo campionato argentino. Il Palermo vinse 2-0 contro la Sampdoria, Dybala segnò due gol e fece vedere altre meraviglie. Rimasi impressionato. Giocò come centravanti e a Palermo si diceva che avesse sì fatto bene, ma che avrebbe potuto fare ancora meglio, perché il suo vero ruolo era quello di trequartista. In effetti a Palermo fu spesso impiegato dietro un altro attaccante e infatti smise di impressionarmi. Fino a che è ritornato a fare il centravanti. Dybala è un attaccante tecnico, rapido, forte sulle gambe e discretamente resistente, che calcia a rete con una preparazione ridotta e rapida al tiro e che capisce il gioco sia quando non ha la palla che quando ne è in possesso. L’unico errore che si può fare e allontanarlo dall’area avversaria.

6. Cosa vi aspettate dal secondo anno di Allegri?

Alfredo
Nelle tre squadre nelle quali ha allenato per più di una stagione (Grosseto, Cagliari e Milan), il secondo anno di Allegri è sempre stato peggiore del primo. La qual cosa può avere un valore meramente cabalistico; però, a oggi, si è sempre verificato ed è quindi un fatto. Nella scorsa stagione, Allegri ha battuto molto sulla questione del miglioramento tecnico e questo è un tema ancora più attuale se pensiamo che, a gestire l’uscita della palla dalla difesa, non c’è più Pirlo. In secondo luogo, mi piace pensare che Allegri abbia lanciato una sfida più a sé stesso che a Dybala dicendo: «Il Palermo non è la Juventus». Che faccia di Dybala un giocatore da Juventus, allora. La maturazione di questo ragazzo è ora principalmente nelle sue mani.

Matteo
Un anno di amore. In caso di annata positiva, potrebbe essere la stagione in cui il tifo juventino decide che questa storia, iniziata come rebound della travolgente passione con Conte, può invece rivelarsi anche più ricca, più matura, con orizzonti più ampi. Quanto alla natura della sua guida tecnica, Allegri non ha ragione di abbandonare quella determinazione disincantata che sembra essere il tono giusto per il discorso europeo della Juventus. Non abbandonerà neanche le certezze, come ad esempio la difesa a tre riproposta in Supercoppa a più di un anno dall’addio del suo ideatore. La Juve ha già cambiato tanto da un punto di vista di uomini e non credo alla rivoluzione tattica, non subito almeno, anche perché Allegri non è uomo da rivoluzioni. È già al governo, si occuperà di fare un buon rimpasto.

Marco
In questo secondo anno Allegri deve mettere le basi per una nuova Juventus: non ha l'ossessione della vittoria e ha un gruppo in fase di transizione che può fare un ulteriore salto di qualità dal punto di vista del gioco. Nel primo anno Allegri si è concentrato sul passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2, cambio che dovrebbe essere oramai completamente assimilato. Se non arriva il trequartista dovrebbe provare a dare continuità a Pereyra in quel ruolo, anche se ha dimostrato limiti di continuità e “peso” al centro; oppure andare con il 4-3-3. Ecco da Allegri quest'anno mi piacerebbe una svolta importante, magari improvvisa: il 30 agosto contro la Roma, senza dirlo a nessuno prima, schiera la squadra con il 4-3-3, modulo per cui mi sembra abbia gli interpreti (Pereyra in primis).



Fabio
L’anno scorso Allegri è stato bravissimo, specie in Champions League, a leggere e interpretare la partite, allenando all’italiana, intendendo con questo un’accurata preparazione della singola partita in funzione degli obiettivi specifici e delle caratteristiche degli avversari. In questo aspetto del suo lavoro è stato quasi perfetto e questo, più del passaggio al 4-3-1-2, è stato il maggiore contributo di Allegri al gioco della squadra. Con i notevoli cambi effettuati quest’estate è necessario un contributo maggiore nella costruzione del profilo sia tattico che emotivo della squadra. Questo è un aspetto che mi incuriosisce molto e, dopo quello della passata stagione, un ulteriore banco di prova per mister Allegri.

7. Quali problemi riuscite a immaginare?

Alfredo
Morata ha mostrato una certa irrequietezza nel precampionato. Forse il ragazzo ha capito che Mandzukic, più di Dybala secondo me, può pestargli i piedi in campo e limitare il suo minutaggio. Non è ancora un problema, non lo diventerà solo se la stagione sarà lunga quanto l’ultima. A quel punto ci sarebbe spazio per tutti, persino per Zaza, a oggi la sesta punta nelle scelte dell’allenatore.

Matteo
Lo spogliatoio della Juve allo Stadium è una stanza rettangolare piccola, raccolta, studiata per favorire lo spirito e il senso di squadra. Entrandoci si vedono, sui due lati lunghi, due file di postazioni personalizzate che si fronteggiano. Due ulteriori postazioni, però, restano esterne a queste due file e dominano lo spazio dal lato corto, quello di fronte alla porta di ingresso. Una appartiene a Buffon; l’altra, escluso il primo anno in cui era di Del Piero, è stata fino a oggi il luogo in cui sedeva Andrea Pirlo: lo spogliatoio della Juventus è formalmente un duumvirato. Mi chiedo chi siederà quest’anno accanto a Buffon, ovvero chi sarà l’uomo di campo a cui la squadra guarderà nelle fasi calde della stagione e della partita, il calciatore a cui chiedere conto delle sconfitte quando queste arriveranno. La Juventus potrebbe avere un problema di accountability: se le cose andranno male, il campo non avrà responsabili. Chiunque, tra i calciatori di maggior talento, potrà trovare un motivo per defilarsi, perché troppo giovane o troppo poco dentro al progetto.

Marco
Le partenze di Vidal, Pirlo e Tévez potrebbero creare dei problemi al gioco della Juventus in questa prima fase. Dopo 4 anni in cui nella maggior parte della partite hai imposto il tuo gioco alle altre squadre, un cambio di interpreti e personalità in mezzo al campo potrebbe richiedere del tempo per assestarsi e trovare nuovi punti di riferimento. Questo potrebbe far perdere fiducia alla squadra, anche se credo che il miglioramento tecnico che cerca Allegri debba passare necessariamente da momenti di difficoltà e qualche errore.

Fabio
I problemi che possono nascere derivano, come già detto, dal peso dei partenti all’interno dello spogliatoio ed, emotivamente, in campo. Se l’assemblaggio di tutti questi nuovi giocatori non è rapido, se Dybala, Morata o, perché no, Pogba hanno delle pause troppo lunghe, basteranno Buffon e, forse Bonucci, a tenere la barra dritta e a continuare ad andare avanti?



8. Quali avversarie temete di più?

Alfredo
Soltanto la Roma. Sto immaginando un campionato simile a quello 2013-14, con un lungo e sfiancante testa a testa, ma con un esito finale ribaltato. Soprattutto se i giallorossi riuscissero a mettere tre punti di distanza tra loro e i rivali subito alla seconda giornata.

Matteo
La Roma e il Napoli. La Roma è l’unica altra squadra in grado di arrivare vicino ai 90 punti. Lo ha già fatto, due stagioni fa, senza coppe, ma con una rosa complessivamente peggiore. Difficile che risucceda, ma ancora più difficile che ripeta i miseri 70 dell’anno scorso. Al Napoli c’è Sarri e tanto basta per farne un avversario potenzialmente pericoloso. Se Sarri riuscisse a passare dal Castellani al San Paolo e da Maccarone a Higuaín senza perdere niente della capacità di far giocare la sua squadra, anche il Napoli potrebbe trovare gioco e identità, e con queste la fiducia e la cattiveria necessarie per giocarsi davvero la vittoria finale. Non è probabile che accada, ma è possibile. Del resto Sarri è ancora un’eccitante incognita e neppure lui sa cosa possa davvero fare a questo livello del gioco.

Marco
La Roma, ovviamente. Al 21 agosto la campagna acquisti dei giallorossi è stata incredibilmente buona. Quello che mi preoccupa è un campionato logorante, punto a punto. In queste situazioni Conte era una garanzia, Allegri vedremo. Napoli, Milan e Inter non mi sembrano avversarie credibili, temo di più infortuni e “appagamento”.

Fabio
Negli ultimi due anni la Roma è stata l’avversaria più credibile e tutto sommato penso che lo sarà anche quest’anno. Anche se la campagna acquisti di Sabatini mi lascia perplesso: Dzeko è ok, già meno Salah, ma in mezzo al campo e soprattutto dietro? Sospendo il giudizio in attesa del 31 agosto. Il Napoli mi pare un’ottima squadra, ha fatto degli acquisti intelligenti, ha attaccanti formidabili e faccio il tifo per Sarri, ma se guardo la rosa mi pare complicato possa arrivare davanti alla Juve. Lo stesso vale per la Lazio. Inter e Milan partono da troppo dietro per pensare di colmare la distanza dai bianconeri.

9. Il vostro undici di partenza.

Alfredo
Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Khedira, Pogba, Pereyra; Dybala, Mandzukic.

Matteo
Essendo stagione di cambiamento e costruzione, provo a sceglierne due, entrambi senza considerare l’attuale situazione infortuni: uno che schiererei se dovessi giocarmi una finale stasera; un altro che spero sia quello con cui inizieremo il match scudetto della prossima primavera.

1. Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Khedira, Marchisio, Pogba; Pereyra; Morata, Mandzukic.

2. Buffon; Cáceres, Bonucci, Rugani, Alex Sandro; Khedira, Marchisio, Pogba; il famigerato trequartista; Dybala, Morata.

Marco
4-3-3: Buffon-Lichtsteiner-Bonucci-Chiellini-Alex Sandro; Pogba-Khedira-Marchisio; Pereyra-Morata-Dybala.

Fabio
4-3-1-2: Buffon - Cáceres, Barzagli, Chiellini, Alex Sandro – Khedira, Marchisio, Pogba – Pereyra (o mister X) – Dybala, Morata.

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