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Guida alla Fiorentina 2019/20
22 ago 2019
22 ago 2019
I viola ripartono da una nuova gestione societaria e da una rosa rivoluzionata.
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Piazzamento lo scorso campionato: 16°.Statistica interessante: La Fiorentina ha concluso la scorso campionato all’ultimo posto per gol segnati di testa (5), insieme alla Lazio, alla Sampdoria e all’Empoli.Chi in più: Erick Pulgar (Bologna), Aleksa Terzic (Stella Rossa), Kevin-Prince Boateng (Sassuolo), Pol Lirola (Sassuolo), Milan Badelj (Lazio), Jacob Rasmussen (Empoli), Szymon Zurkowski (Górnik), Lorenzo Venuti (Lecce), Andrés Schetino (Cosenza), Sebstián Cristóforo (Getafe), Bartlomiej Dragowski (Empoli), Riccardo Sottil (Pescara), Valentin Eysseric (Nantes), Cyril Théréau (Cagliari), Luca Ranieri (Foggia), Gaetano Castrovilli (Cremonese), Franck Ribéry (svincolato).Chi in meno: Gerson (Flamengo), Edimilson Fernandes (Mainz), Marko Pjaca (Juventus), Kevin Mirallas (Everton), Luis Muriel (Atalanta), Alban Lafont (Nantes), Vitor Hugo (Palmeiras), Christian Norgaard (Brentford), Jordan Veretout (Roma), Vincent Laurini (Parma), Dávid Hancko (Sparta Praga).

L’ultima stagione dei Della ValleLa stagione della Fiorentina è finita con una specie di spareggio per non retrocedere con il Genoa, reso di fatto inutile dalla sconfitta dell’Empoli contro l’Inter, che ha permesso ai viola e ai rossoblù di garantirsi la salvezza pareggiando 0-0. Dopo una prima parte di campionato altalenante, ma che fino a febbraio non aveva tolto le speranze di rientrare nella lotta per un posto in Europa League, i risultati erano poi crollati, costringendo i viola a conquistarsi la salvezza all’ultima giornata, dopo un girone di ritorno in cui avevano vinto appena due partite.Nel frattempo Stefano Pioli si era scontrato con i vertici societari e si era dimesso a poca distanza dall’unica partita che poteva salvare la stagione, la semifinale di ritorno in Coppa Italia contro l’Atalanta. Al suo posto era stato richiamato Vincenzo Montella, l’allenatore dell’ultimo ciclo di alto livello, capace di portare per tre volte la Fiorentina al quarto posto, dal 2013 al 2015. Il ritorno di Montella non ha però migliorato le cose: in campionato i viola hanno messo insieme solo due punti e un gol in sette partite, e in Coppa Italia è arrivata l’eliminazione con la sconfitta per 2-1 contro l’Atalanta.Al termine del campionato forse più deludente della loro gestione, la famiglia Della Valle è riuscita finalmente a cedere la squadra, un’ipotesi che circolava da tempo ma che non si era mai concretizzata, accettando l’offerta dell’imprenditore italo-americano Rocco Commisso.Rosa stravolta, ma pochi investimentiDopo l’infelice esperienza al Milan, a Montella tocca gestire ancora una volta il delicato momento di transizione di una squadra con una nuova proprietà, e le aspettative che ne derivano. Di certo la Fiorentina non si è mossa sul mercato con l’esuberanza del Milan di Li Yonghong, che nell’estate del 2017 aveva acquistato undici giocatori spendendo oltre 200 milioni di euro, ma Montella ha comunque tra le mani una rosa stravolta rispetto alla scorsa stagione.Dopo la rescissione del contratto con Pantaleo Corvino in società è rientrato Daniele Pradè come direttore sportivo, ruolo che aveva già ricoperto dal 2012 al 2016, e dei giocatori arrivati la scorsa stagione non è stato confermato quasi nessuno. Dalla rosa sono usciti Gerson, Edimilson Fernandes, Pjaca, Mirallas, Muriel, Lafont, Norgaard e Hancko, e in più è stato ceduto alla Roma anche Jordan Veretout, uno dei più affidabili e continui nel rendimento nelle ultime due stagioni.Pradè ha dovuto innanzitutto pensare a sfoltire il parco giocatori («Abbiamo 75 calciatori sotto contratto, di cui circa 60 non funzionali al nostro progetto», aveva detto a inizio luglio), prima di andare a rinforzare la squadra. L’acquisto più costoso (10 milioni di euro) è stato Erick Pulgar dal Bologna, mentre dal Sassuolo sono arrivati Kevin-Prince Boateng e, in prestito, Pol Lirola. A centrocampo è tornato Milan Badelj, definito da Pradè «l’acquisto più importante di quest’anno», e come alternativa nel ruolo di terzino sinistro è stato preso Aleksa Terzic dalla Stella Rossa, anche se la possibile cessione di Biraghi all’Inter potrebbe cambiare gli scenari. Il grande colpo è stato invece Franck Ribéry, che ha accettato la proposta dei viola dopo il mancato rinnovo del contratto con il Bayern Monaco.Montella e Pradè hanno poi pescato dal gruppo di talenti comprati negli anni scorsi o usciti dal settore giovanile viola per allungare la rosa e completarla in alcuni ruoli scoperti. La prima partita ufficiale, in Coppa Italia contro il Monza, ha esaltato Dusan Vlahovic e Tòfol Montiel. Entrambi hanno già esordito in Serie A, ma l’anno scorso hanno giocato soprattutto con la squadra Primavera. Vlahovic ha segnato 11 gol in 13 partite in campionato ed è stato il capocannoniere della Coppa Italia Primavera, vinta dalla Fiorentina, con 6 gol in 5 partite. Contro il Monza sono entrati dalla panchina con la squadra in svantaggio per 1-0 e hanno dato un contributo determinante per la rimonta fino al definitivo 3-1: Montiel con due assist, Vlahovic con due gol e un assist.Contro il Monza sono invece partiti titolari Luca Ranieri (rientrato dal prestito al Foggia) al centro della difesa di fianco a Milenkovic, e Riccardo Sottil, esterno d’attacco che ha passato la seconda parte della scorsa stagione in prestito al Pescara. Nelle amichevoli precampionato ha trovato spazio anche Gaetano Castrovilli, che nel 2017 aveva trascinato la Primavera alla finale scudetto, persa contro l’Inter, e nelle ultime due stagioni ha giocato in prestito alla Cremonese.

Il gol segnato da Sottil nell’amichevole contro il Livorno.

I viola da Pioli a MontellaLa Fiorentina continua insomma a essere una delle squadre più giovani del campionato (secondoTransfermarkt la seconda più giovane in assoluto), modellata da un allenatore con idee di gioco chiare. Montella non ha conservato molto della struttura ricevuta da Pioli, anche se, in linea generale, non sono cambiati due princìpi che definivano la squadra con Pioli: l’aggressività senza la palla e lo schieramento che cambia a seconda delle fasi.Il modo di pressare e sviluppare il gioco è comunque molto diverso. Il pressing non ha più i riferimenti a uomo tipici di Pioli e la risalita del campo è più palleggiata. Finora Montella ha puntato con convinzione sul 4-3-3 e sui movimenti coordinati degli esterni e delle mezzali per pressare la costruzione avversaria senza scoprire gli spazi centrali. Il mediano si muove in copertura dei compagni, ma può anche alzarsi ad accompagnare la pressione, mentre la linea difensiva è più staccata e copre la profondità.

Benassi si alza sulla linea di Boateng, dalla sua parte Sottil può così concentrarsi sul terzino. A destra invece Montiel può alzarsi sul centrale o coprire il terzino perché la mezzala vicina (Castrovilli) scherma il centrocampista avversario.

A inizio azione è cresciuto il gioco manovrato: per portare avanti la palla Montella fa ampio ricorso alle rotazioni dei centrocampisti e alla creazione di triangoli sulle fasce. Durante la prima costruzione può capitare di rivedere il meccanismo utilizzato da Pioli, che prevedeva il terzino destro bloccato (di solito Milenkovic) mentre quello sinistro (Biraghi) si alzava ma, inserendo un terzino destro offensivo come Pol Lirola (mentre Milenkovic è tornato al suo ruolo naturale, al centro della difesa), la Fiorentina ha la possibilità di occupare l’ampiezza con entrambi i terzini, alzando in un secondo momento Lirola, mentre fino alla scorsa stagione Milenkovic era di fatto un terzo difensore centrale.Ovviamente i diversi sviluppi della manovra sui due lati del campo sono orientati dalle caratteristiche dei giocatori. A sinistra, con il terzino che si alza e una mezzala come Benassi che tocca poco la palla e va alla ricerca degli spazi nello schieramento avversario per inserirsi, l’esterno offensivo deve essere un riferimento per far avanzare la manovra.In quella posizione Montella sta facendo giocare Sottil, che in pratica riceve sempre sui piedi nel corridoio interno a sinistra, per contribuire allo sviluppo del gioco o isolarsi e concludere se l’azione avanza sulla fascia opposta. Ribéry fa queste cose da una vita e potrebbe garantirle a un livello più alto, se il fisico glielo permetterà. Forse si spiega anche così lo sforzo economico fatto dalla società per assicurarsi la sua firma.A destra la mezzala partecipa di più alla prima costruzione e l’esterno ha maggiore libertà di movimento per trovare la zona in cui ricevere: in ampiezza se il terzino è rimasto basso, oppure dietro le linee avversarie. Montella ha poi messo ai margini Giovanni Simeone, scegliendo Boateng come centravanti, per avere un’opzione in più tra le linee e aprire spazi agli inserimenti di Benassi (che spesso è il giocatore più avanzato) o ai tagli degli esterni.

Le rotazioni a centrocampo per fare uscire la palla dalla difesa (Castrovilli al centro, Badelj sulla fascia e Benassi che va a trovare lo spazio migliore nello schieramento avversario), Sottil che si accentra e si abbassa a dare una linea di passaggio, Boateng che si era allargato per partecipare alla manovra.

La squadra sembra comunque avere ancora diverse lacune. Se in porta il titolare è Dragowski, in difesa la possibile cessione di Biraghi aprirebbe un buco a sinistra, anche se comunque Terzic è già stato provato con continuità da Montella (e si sta parlando di un possibile arrivo di Dalbert). Di fianco a Milenkovic ha invece giocato stabilmente Ranieri, ma in rosa c’è ancora Pezzella, confermato come capitano.A centrocampo la coppia formata da Badelj e Pulgar, inserito come mezzala destra, punta a dare equilibrio e a garantire maggiore controllo del possesso, lasciando Benassi libero di sganciarsi. In attacco non è chiaro chi comporrà il tridente con Chiesa e Boateng. Finora Montella ha puntato su Sottil, ma l’arrivo di Ribéry cambia la situazione. Con il francese titolare, Montella potrebbe gestire con più serenità Sottil, Vlahovic e Montiel, utilizzandoli come alternative pronte a sfruttare i cali di forma dei titolari o a cambiare le partite entrando dalla panchina.Le ambizioni dei Della Valle erano in declino da tempo, ma i primi passi della nuova proprietà sono stati ambigui. Prima dell'arrivo di Ribéry, la squadra non sembrava essersi rinforzata e molti tasselli dovranno comunque allinearsi per dare ai tifosi una stagione all’altezza del loro entusiasmo. Due anni fa Montella non era riuscito a gestire la rivoluzione cinese al Milan, ora si ritrova in una situazione simile, con una squadra giovane e stravolta, e la forza delle sue idee come strumento per tirare fuori il massimo dal materiale a disposizione. Dovesse riuscirci, Montella potrebbe finalmente rilanciare la sua carriera dopo le esperienze negative degli anni passati. Miglior scenarioSuperate le difficoltà delle prime giornate, la squadra assorbe il gioco di Montella e si esalta. Chiesa e Ribéry entrano in condizione e bruciano le fasce, Boateng fa magie e Benassi segna con continuità. A febbraio la Fiorentina è in lotta per un posto in Europa League, poi però un calo di rendimento le fa chiudere il campionato all’ottavo posto.Peggior scenarioLe sconfitte accumulate all’inizio del campionato incrinano la fiducia della squadra nel gioco di Montella, e l’entusiasmo dei tifosi si spegne presto. I gol non arrivano, Ribery non gioca mai, Chiesa prova a risolvere le cose da solo e a gennaio, con la squadra vicina alla zona retrocessione, forza la cessione alla Juventus. Montella viene esonerato e per salvare la situazione Commisso si affida a Gattuso. I viola rischiano di essere trascinati al terzultimo posto, ma si salvano all’ultima giornata.Giocatore di cui avere la magliettaDaniele Pradè, per spiegare i motivi per cui ha acquistato Kevin-Prince Boateng, ha parlato innanzitutto della sua bellezza: «Può rappresentare quello che è Firenze, il bello. È bello in tutto, è bello lui, è bello come calciatore, è bella la moglie ed è bello il figlio». La Fiorentina è l’undicesima squadra della carriera di Boateng, e nessuno può sapere per quanto tempo KPB deciderà di restare a Firenze. È un’occasione da non perdere per affiancare la sua numero 10 a quelle di Antognoni, Baggio, Rui Costa e Mutu.Giocatore da prendere al fantacalcioÈ scontato nominare Chiesa, ma è uno dei pezzi pregiati dell’asta e potrebbe non rivelarsi all’altezza dell’investimento fatto. Se amate i rischi, e non vi fidate delle condizioni di Ribéry, potreste scommettere su uno tra Vlahovic, Montiel e Sottil. In estate hanno avuto molto spazio e hanno stupito, ma rischiano di essere chiusi se nel finale di mercato arriverà un altro giocatore offensivo. Per andare più sul sicuro c’è invece Benassi, che anche con Montella promette di segnare diversi gol.

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