GIRONE A
JUVENTUS, MALMOE, OLYMPIACOS, ATLÉTICO MADRID
Cesare Alemanni (@CesareAlemanni): Paragonato a quello della Roma, il gruppo della Juventus sembrerebbe una passeggiata di salute ma attenzione perché la Juventus ha quasi subito le due partite più difficili in trasferta, e di fila: la seconda a Madrid con l'Atlético e la terza in casa dell'Olympiacos (negli ultimi due anni ci hanno perso Arsenal e Manchester United, per dire). Perderle entrambe complicherebbe molto le cose. Se passano relativamente indenni quello scoglio (leggi: almeno 3 punti) i bianconeri se la possono poi giocare per il primo posto. Voto: 7.
Daniele V. Morrone (@DanVMor): Ordinando le squadre esattamente come sono uscite dal sorteggio si ha Atlético, Juventus, Olympiacos e Malmoe. Difficile pensare ad una classifica finale differente, forse solo le prime due posizioni si potrebbero invertire. Però vedo in Allegri un tecnico che ha bisogno di trovare conferma prima di tutto in Italia quest’anno e contro Simeone io non ci scommetto più dopo la scorsa stagione. Giocatori cambiati, stessa fame negli occhi all’entrata in campo. Aspettando che Mandzukic e Griezmann si inseriscano definitivamente nei meccanismi di gioco affrontare la Juve prima in casa è un ulteriore aiuto ai vicecampioni d’Europa.
Fulvio Paglialunga (@FulvioPaglia): Olè per Simeone e i suoi, che hanno battuto il Real in casa propria l'altro giorno e sono sempre in grado di mostrare qualcosa di bello, e il bello ci deve piacere. Avanti anche la Juve, che sì, ok, con l'Europa ha un rapporto che nemmeno Salvini, epperò ci sta (proprio come Salvini) e prima o poi, Allegri o meno, qualcosa deve combinare. Il turno lo passa, direi. Anche perché gli altri sono l'Olimpiacos, non un terribile corazzata. Sembra tutto scontato tranne lo spettacolo: ne vedo poco all'orizzonte, ma è una sensazione.
Alfredo Giacobbe (@la_maledetta): Conte o non Conte, la Juventus dovrà dimostrare subito di aver imparato dai propri errori e gli avversari di stasera, gli svedesi del Malmoe, rappresentano più di un pericoloso deja vu: un anno fa, il pareggio esterno col Copenaghen all’esordio fu decisivo ai fini della qualificazione più della debacle finale nel pantano di Istanbul. I favoriti del girone sono comunque i vice-campioni dell’Atletico, squadra mutata nei nomi ma non nello spirito: quest’anno la Liga non era neanche cominciata e Diego Simeone aveva già otto giornate di squalifica da scontare.
Fabrizio Gabrielli (@conversedijulio): I FDCP (Fanalini Di Coda Presunti; accettata anche la variante FDPC, Favori Del Pronostico Contro) sono quelle squadre vaso-di-coccio-tra-vasi-di-ferro, candidate a uscire al primo turno. Tipo il/la Costa Rica ai Mondiali, per intenderci.
Nel Gruppo A il FDCP è il Malmoe FF. È in testa al campionato svedese, vabbè, ma il calcio svedese mi sembra poca cosa, ultimamente. Anzi mi viene da dire Svezia = Ibrahimovic, come in quelle cartine che giocano sulla banalizzazione e sui luoghi comuni, nelle quali sull’Italia c’è scritto Pasta e sulla Germania Birra. Peraltro Ibra ha esordito come professionista proprio nel Malmoe, che alla fine la sua epoca gloriosa ce l’ha pure avuta (finale di Coppa dei Campioni 1978-79, a Monaco di Baviera, sconfitta dal Nottingham Forrest di Brian Clough). Le speranze di vederli arrivare ancora a giocarsi una finale in Germania (ma anche quelle di passare il turno) (ma pure quelle di “retrocedere” in Europa League) sono drammaticamente poche. Così come quelle di veder giocare Simon Thern, figlio di Jonas, perché infortunato; e un po’ mi dispiace.
Fabio Barcellona (@FabioBarcellona): Sarebbe stato affascinante vedere il doppio scontro tra l’Atletico del Cholo Simeone e la Juve di Antonio Conte, per assistere alla sfida tra i migliori allenatori, insieme a Brendan Rodgers del Liverpool, emersi in Europa negli ultimi due/tre anni. Juventus-Atletico Madrid rimane in ogni caso match di grandissimo interesse, specie se l’incontro tra le due a Torino all’ultima giornata dovesse ancora avere qualcosa in palio.
In estate l’Atletico Madrid ha perso Diego Costa e Courtois, passati assieme a Luis Felipe al Chelsea di Mourinho. In attacco sono arrivati Mandzukic, Griezmann, Alessiuccio Cerci e il messicano Raul Jimenez. In porta il titolare è Moya ex Getafe, mentre nel ruolo di terzino sinistro sta giocando Siquiera ex Benfica e Udinese. Ho visto le prime tre partite di campionato dell’Atletico Madrid. Non ha giocato bene contro Rayo Vallecano e Eibar, dove è mancata l’intensità fondamentale nel gioco di Simeone. Molto bene invece nel derby vinto al Bernabeu sabato scorso, Simeone ha cominciato la partita con il faticatore Raul Jimenez assieme a Mandzukic e Raul Garcia a destra e, sul risultato di 1-1 e appena i ritmi del Real Madrid si sono abbassati, ha messo Koke in mezzo al campo al posto di Gabi, Arda Turan in fascia e Griezmann a far coppia con Mandzukic: ha alzato drasticamente il livello tecnico della sua squadra e ha vinto la partita. Nelle prime tre partite di Liga ci sono le chiavi della intera stagione dell’Atletico. Difficilmente, dopo una stagione come quella passata, riuscirà a giocare sempre al massimo della concentrazione e dell’intensità, riservato probabilmente ai momenti chiave della stagione. Per questo, se il Cholo riuscirà a valorizzare la qualità di Griezmann e, perché no, di Cerci, per vincere senza per forza sempre abbattere fisicamente e mentalmente gli avversari, l’Atletico potrà vivere ancora un’altra grande stagione.
L’Olympiakos viene da un’ottima stagione di Champions League terminata immeritatamente agli ottavi contro il Manchester United. La squadra era ed è ottimamente allenata da Michel, fantastico numero 8 del Real Madrid degli anni ’80, che ha dato all’Olympiakos un calcio molto brillante e propositivo. Il problema è vhr la squadra dell’anno scorso è totalmente rivoluzionata e ha ceduto i giocatori migliori: Manolas e Holebas comprati da Sabatini a Roma, Joel Campbell tornato all’Arsenal, Samaris al Benfica. Sono arrivati Abidal, Afellay, dal Fulham Kasami e il figliol prodigo Mitroglu. Al di là del fatto, detto e ridetto, che giocare ad Atene è sempre complicato, la squadra di Michel appare un avversario credibile per Atletico Madrid e Juventus, ma la qualificazione difficilmente scapperà alle due favorite. Anche perché c’è un doppio motivo per fidarsi della campagna europea della Juventus: i giocatori, dopo avere dominato in Italia, vorranno dimostrare di essere una grande squadra anche in Europa e Allegri, per smarcarsi da Conte dovrà giocare una Champions League competitiva ad alti livelli. La squadra è più forte dell’anno scorso: tutti i giocatori sono stati confermati e sono stati aggiunti un potenziale crack come Alvaro Morata e rinforzi di qualità come Pereyra.
Peccato che il Malmoe non sia capitato nel girone con il PSG e non sia quindi possibile ammirare Ibra giocare contro le sue origini. E’ comunque bello vedere dopo tanto tempo una squadra svedese nella fase finale della Champions League: erano le squadre più forti tra le scandinave, giocavano un 4-4-2 rigidissimo e ho ancora il ricordo del Goteborg vincitore di due Coppa Uefa negli anni ’80 e del Malmo finalista di Coppa dei Campioni contro il Nottingham Forest di Brian Clough e che elimina (in panchina Roy Hodgson) l’Inter di Trapattoni nella Coppa dei Campioni 1989-90.
Tim Small (@yestimsmall): Ecco il girone di cui mi interessa meno nella storia dei gironi di Champions. Il calcio svedese non lo considero proprio, manco dovrebbe esistere, pensate che bello se i genitori di Ibra fossero emigrati in qualsiasi altro paese Scandinavo, quanto sarebbe stato più cool Ibra se di nazionalità fosse stato, che ne so, Norvegese, come Knut Hamsun? O finlandese, come Jari Litmanen e Hakkinen? Invece è svedese, come H&M e Ikea.
Poi: la Juventus di Allegri, che in Europa sarà una sorpresa (fidatevi) ma non arriverà poi così lontano (fidatevi), e tre anni passati a vedere la Juventus in Europa "fare maluccio" sono francamente troppi. O arrivate in semi-finale, o lasciate il palcoscenico a chi lo vuole davvero, tipo, che ne so, il Sassuolo. Poi: l'Atlético di Simeone lo odio con tutto il cuore. Speriamo nell'Olympiacos.
Il Cugino Quattordicenne di Daniele Manusia : Secondo me passano facile Juve e Atletico. Vabbè l'Atletico perché è più forte, l'Olympiacos mi piaceva per i giocatori che aveva tipo Manolas, Mitroglou, però li hanno venduti tutti... quindi l'Olympiacos lo vedo molto male. Mio padre dice che la Juve con Allegri in Champions farà molta più strada di Conte perché non punta tutto sulla grinta ma sulla tattica. È un problema che la Roma ha comprato i giocatori dell'Olympiacos? No, perché tanto non è che siamo contro la Juve in Champions. Anzi magari va bene per il calcio italiano, per il ranking, e poi tanto la Juve non è che vince la Champions. Come prima vedo l'Atletico, anche se non è che sono tutta questa simpatia, però sono forti, hanno preso Cerci, Griezmann, poi hanno Turan, hai visto nel derby... nel Malmoe ci aveva giocato Ibra, mi auguro che faccia una bella figura, un po' io tifo per il Malmoe.
GIRONE B
BASILEA, LIVERPOOL, LUDOGORETS, REAL MADRID
Cesare Alemanni (@CesareAlemanni): Il Real Madrid è già agli ottavi e dirò la verità, dopo aver visto come sono andate le cose l'anno scorso (clamorose vittorie con il Chelsea buttate via per insulsi pareggi con lo Steaua), non mi sento di fare grande affidamento sul Basilea. Quindi dico che passa il Liverpool e spero in una vittoria simbolica (o, ancora meglio, un pareggio con onore al Bernabeu) del Ludogorets Razgrad. Voto: 6.
Daniele V. Morrone (@DanVMor): Il Real Madrid in cerca dell’equilibrio giusto a centrocampo e il Liverpool in cerca di quello in attacco passeranno il turno provando a fare il pieno di autostima contro la squadra della città più piccola presente quest’anno: il Ludogorets di Razgrad. Sfido chiunque a dirmi qualcosa di questa città senza consultare Wikipedia (a proposito ho dovuto inserire il link in inglese visto che la pagina in italiano è praticamente inutile. Ma si può trattare così la città di una squadra in Champions League?). Purtroppo ll Ludogorets giocherà le partite interne a Sofia visto che il suo stadio ha solo 8.000 posti. Peccato.
Fulvio Paglialunga (@FulvioPaglia): Tiferei Ludogorets sfegatatamente solo per quanto ha combinato Cosmin Moti nella gara decisiva dei playoff, parando due rigori da difensore chiamato d'urgenza tra i pali (perché il portiere era stato espulso e non c'erano cambi). Ma quest'abitudine a sposare sempre le cause impossibili mi toglie troppe energie, regalandomi in cambio poche (mantenendomi largo) gioie. Ok, a fondo il Ludogorets e tutta la narrazione del portiere per caso, ma pure il Basilea, che solitamente nonostante le buone intenzioni in Champions fa allenamento per la fase di Europa League nella quale verrà catapultata appena finito il girone. In realtà in questo gruppo il Real Madrid potrebbe arrivare primo e secondo se solo dividesse la rosa tra titolari e riserve, anche se poi la Liga è finora stata rude nei confronti di Ancelotti (oh, niente “un po' d'Italia” per favore. Piuttosto: Ancelotti non è in Italia perché è bravo e lo ha dimostrato anche in Europa, dove con le italiane resta poco da fare) e dei suoi: due sconfitte in tre partite. Dicono che Carletto stia ballando un po', sulla panchina, perché avendo più o meno tutti i giocatori possibili dovrebbe vincere sempre e forse invece ne ha troppi per vincere subito. Ma il calcio è strano, se lo Zio mi permette di dirlo. Anzi, no: ho citato lo Zio a vuoto; il calcio non è strano, è invece normale che mettere tutti insieme richiede tempo, prove, esami. Vabbè, alla fine del Real si parlerà in questa Champions. E pure del Liverpool. Di cui non parlo, altrimenti finisco per parlare per la millesima volta di Balotelli (flash autoconcesso: lui, intanto, la Champions la gioca).
Alfredo Giacobbe (@la_maledetta): Per me questo girone acquisterà un senso solo quando i “nemici”, Cristiano Ronaldo e Gareth Bale, saranno travolti dall’urlo di Anfield. Dovrò pazientare fino al 22 Ottobre per il “You’ll never walk alone” più bello di sempre. Intanto occhio al piccolo Basilea che potrebbe trovare un alleato nel Bernabeu in odore di contestazione, dopo il derby perso sabato in malo modo. Walter Samuel e Fabian Schar formano una coppia sulla carta ben assortita e contro i nuovi Galacticos avranno il loro battesimo di fuoco.
Fabrizio Gabrielli (@conversedijulio): Nell’ultima edizione di Europa League il PFK Ludogorets Razgrad ha blastato la Lazio indossando un’austera ma autorevole divisa adidas. Nella stagione della prima storica partecipazione alla fase a gironi della Champions League lo sponsor tecnico è invece l’italiana Macron (quelli di camouflage e ginsàto, per capirci), che in linea con gli esigenti gusti bulgari ha ideato una divisa tutta tempestata di logo della squadra. L’effetto è simile a quello che disegnano sullo schermo le carte da ramino quando finisci con successo un Solitario™.
Il Ludogorets, come ogni buon FDCP che si rispetti, non ha fuoriclasse ma piccoli eroi. Tipo Cosmin Moƫi, difensore romeno con un passato fugace e alquanto anonimo nel Siena. Nell’ultima gara degli spareggi, contro i suoi connazionali dello Steaua Bucarest, col punteggio saldo sull’1-1 e a un minuto dai calci di rigore, il portiere titolare dei bulgari, Stojanov, è stato espulso. Avendo terminato i cambi, l’allenatore Dermendhziev ha deciso di far indossare i guanti a Moƫi. Che non solo è andato sul dischetto, realizzando il suo calcio di rigore, ma ne ha addirittura parati due: l’ultimo, quello decisivo, bloccando in presa sicura. Aleksandar Aleksandrov, il presidente del Ludogorec, ha giurato che non appena il nuovo stadio sarà pronto gli intitolerà una tribuna.
Fabio Barcellona (@FabioBarcellona): Non è andata male a Carletto Ancelotti e Brendan Rodgers: Ludogorets e Basilea sembrano destinati a giocarsi il posto Europa League. Sia Real che Liverpool non hanno avuto un inizio di campionato incoraggiante. Il Real Madrid ha acquistato in estate due giocatori fantastici quali Toni Kroos e James Rodriguez, eppure, sembra incredibile a dirsi, appare meno forte. E gli spifferi da Madrid sembrano far credere che anche Ancelotti la pensi così. La chiave tattica dell’anno passato è stata la conversione di Di Maria da esterno d’attacco a mezzala sinistra a tutto campo, che ha permesso la coesistenza dell’argentino con Ronaldo, Bale e Benzema e ha equilibrato il gioco del Real. Ceduto Di Maria, l’esperimento James Rodriguez mezzala è già stato (giustamente) accantonato: contro l’Atletico Madrid Ancelotti ha schierato la squadra con un 4-2-James/Cristiano/Bale/Benzema dagli equilibri ad oggi instabili tanto che il Real ha perso due partite su tre nella Liga. A centrocampo, con le cessioni di Xabi Alonso e Casemiro la squadra ha accorciato le proprie rotazioni, la partenza di Diego Lopez non ha necessariamente rinforzato la difesa della porta e il cambio Chicharito Hernandez-Morata ha indebolito la panchina nel ruolo di centravanti. E il Bernabeu ha già cominciato a fischiare.
Il Liverpool ha ceduto Suarez. Ha impiegato i soldi acquistati per migliorare la qualità tecnica del reparto difensivo con Lovren del Southampton, capace di gestire con proprietà tecnica l’inizio della fase offensiva e il terzino sinistro del Siviglia Alberto Moreno, migliorabile in fase puramente difensiva. In attacco ha fatto grandi spese allargando la rosa in vista dell’impegno in Champions League: sugli esterni Lazar Markovic e Lallana, in mezzo Balotelli e Ricky Lambert. La rosa è oggi obiettivamente più ampia e completa dell’anno scorso ed era davvero necessario e probabilmente l’unica strada possibile passava per la cessione di Suarez. L’inizio non è stato dei migliori con due sconfitte su quattro partite in Premier League. Il Liverpool dell’anno scorso in alcuni tratti della stagione ha messo in mostra in calcio più divertente d’Europa, anche se non sempre particolarmente bilanciato. Vista l’età di Gerrard forse in fase di campagna acquisti sarebbe stato opportuno acquistare una punta in meno e un centrocampista in più oltre a Emre Can.
Il Basilea appartiene ormai da anni alla buona classe media del calcio europeo. La scorsa stagione non è arrivata alla fase ad eliminazione diretta per un clamoroso errore arbitrale nella decisiva partita contro la Schalke 04. Ha ceduto due dei suoi migliori giocatori, entrambi nazionali svizzeri: il portiere Sommer al Borussia Mönchegladbach e l’esterno Stocker all’Hertha Berlino e ha acquistato Walter Samuel dall’Inter che fa coppia con l’interessante Schaar al centro della difesa.
Non sarò particolarmente originale nel ricordare che il Ludogorets Razgrad è la squadra bulgara che ha eliminato la Lazio ai sedicesimi di Europa League la passata stagione e che si è qualificata alla fase di Champions League grazie ai rigori parati dal suo difensore romeno Cosmin Moti nel playoff contro la Steaua Bucarest, in una notte che lo renderà indimenticabile.
Tim Small (@yestimsmall): Il mio rapporto con il Liverpool è il seguente: prima li tifavo (da piccolo, mi piaceva John Barnes), poi li ho odiati (post-Istanbul), ora non so che fare. Amo Balotelli con tutto il cuore, come se fosse mio fratello (opinione condivisa da Edo di Marte Calcio, lo so perché ce lo siamo confessati a vicenda in un momento molto bromantico), e spero e prego che questa società di merda non lo rovini per sempre. Quindi forse li tiferò, forse no. Non ho ancora capito bene. Del fatto che il Ludogorets sia in CL perché un tizio ha inaspettatamente parato dei rigori non ne sono felice, però, anzi: ne sono tristissimo. Vorrei vedere squadre famose e giocatori fortissimi in CL, non bulgari a caso. Le squadre bulgare a caso hanno già un posto: si chiama Europa League, ed è dove gioca l'Inter. Per il resto: forza Real, vi tifo solo per via di Yohji Yamamoto e Carletto "Preferisco la Coppa" Ancelotti. Il Basilea, nella mia testa, non è una squadra di calcio ma di hockey.
Il Cugino Quattordicenne di Daniele Manusia : Oh il Ludogorets è quello che ha eliminato la Lazio. E sono anche arrivati abbastanza lontano in Europa League. Hanno vinto la serie C, poi la B, poi sono arrivati in Champions, però non mi ricordo di che nazionalità sono. In questo girone io spero che passano il Liv... no, non il Liverpool, spero passino Real Madrid e Basilea. Il Liverpool mi piace per Sterling, Sturridge, pure Lallana, però preferisco che non passano. Balotelli niente di che, almeno questo di ora. Il Real Madrid era meglio se era come prima, secondo me erano più forti l'altr'anno.
GIRONE C
MONACO, BAYER LEVERKUSEN, ZENIT, BENFICA
Cesare Alemanni (@CesareAlemanni): Girone dal sapore un po' metà anni '90 (per chiedere ancora di più ci vorrebbe il PSV Eindhoven al posto dello Zenit) , molto equilibrato e potenzialmente interessante anche se sappiamo tutti benissimo che chi uscirà da qui difficilmente andrà oltre gli ottavi. Pronostico molto difficile. La butto lì un po' alla cieca: Zenit e Bayer. Voto: 6,5.
Daniele V. Morrone (@DanVMor): Girone molto interessante e dal pronostico difficile. Mi piacerebbe un Benfica rilegato in Europa League così da poter tentare di perdere la terza finale europea consecutiva. Non sono un sadico e non ho nulla contro i portoghesi, trovo però la cosa epica. Le altre tre più o meno si equivalgono, sia in campo che in quanto a proprietà ricchissima, ma lo Zenit gioca a San Pietroburgo e questo mi basta per volere che passi il turno.
Fulvio Paglialunga (@FulvioPaglia): Se c'è qualcuno che tifa Benfica non vada avanti nella lettura. Oppure si assuma il rischio. Lascio tre righe bianche per darvi il tempo di pensare...
Ok, spero che il Benfica esca presto. Non potendo alla prima partita, almeno alla fine del girone. Altrimenti ci toccheranno migliaia di rievocazioni della maledizione di Béla Guttmann, che è una storia certo da raccontare e con il suo fascino malvagio, ma l'idea che ora tutti la debbano rimestare a ogni occasione è un po' una rottura, svilente per il racconto, che è stato fatto e allora amen. Dunque, fuori. E se siete tifosi del Benfica (o simpatizzanti, o parenti stretti di un tifoso) io ve l'avevo detto di non arrivare fin qui. Rientro nell'anatema del vecchio allenatore, da qualche tempo. Avanti i russi, quindi lo Zenit, perché Villas-Boas può dare soddisfazioni e chi ha in squadra Hulk merita di andare avanti per mostrarcelo ogni volta come fosse un trofeo egli stesso. E poi ha già giocatori undici partite (tra preliminari, playoff e campionato), è già a distanza di sicurezza in campionato e dunque ha rodaggio e concentrazione. Come non ha il Monaco, che vedo fuori se nemmeno in Francia riesce a stare in scia alle migliori (cioè: è proprio sotto, abbastanza). Resta il Bayer Leverkusen, che sembra in un buon anno, in realtà vale meno del Benfica, ma i portoghesi devono essere eliminati e ho detto già il perché.
Alfredo Giacobbe (@la_maledetta): Senza dubbio è il gruppo più equilibrato, nel quale tutte e quattro le pretendenti sono in corsa per la qualificazione agli ottavi. In ognuna potrete trovare un italiano per cui fare il tifo: Criscito (ex del Genoa) e Raggi (ex Palermo) sono ormai di casa a San Pietroburgo e nel Principato di Monaco; Giulio Donati invece non ha mai avuto una chance nel club nel quale è cresciuto (l’Inter) ma è stabilmente titolare a Leverkusen da un anno ormai; è appena arrivato al Benfica l’ex milanista Bryan Cristante, uno dei prospetti più interessanti del nostro calcio.
Fabrizio Gabrielli (@conversedijulio): Dopo sette partite della SuperLiga guida a punteggio pieno; ha una rosa dal valore complessivo di più di duecento milioni di euro, una trentina in più (almeno) di ognuna delle contendenti nel gruppo C; nell’ultima sessione di mercato si è accaparrata Garay, Javi García e Bartholomew Jo Jo Simpson, senza contare che hanno in rosa calciatori dall’ottima reputazione internazionale come il belga Witsel, il brasiliano Hulk, l’ucraino Tymoschuk. E poi c’è AVB, con tutto il suo carico di livorosa volontà di riscatto dopo la débacle con il Tottenham. Nondimeno il Futbol’nyj Klub Zenit sembra proprio il FDCP del gruppo. In questo caso, però, se la spunta sulle altre è questione davvero di once: una delle controindicazioni del concetto di FDCP - mescolanza di coefficienti Uefa, geopolitica del calcio e tradizione - è che ha un sapore volatile, che certe volte perde consistenza, come un Vesper Martini shakerato male.
Fabio Barcellona (@FabioBarcellona): In questo girone c’è la squadra più divertente di questo inizio stagione: il Bayer Leverkusen. La squadra è parecchio giovane e, allenata da Roger Schmidt, gioca un 4-2-3-1 molto veloce, verticale e pieno di vivacità. Alle spalle della punta Kiessling le tre mezzepunte sono il talentuoso classe 1994 Calhanloglu, il veloce sud coreano classe 1992 Son Hueng-Min e il velocissimo classe 1990 Bellarabi. In rampa di lancio c’è anche il trequartista Ötzunali, classe 1996. Il Bayer ha fatto 7 gol al Copenaghen nel play-off di Champions League e in tre partite di Bundesliga ha realizzato 9 reti, battendo il Borussia Dortmund fuori casa. La squadra è piuttosto spregiudicata e arriva con facilità sorprendente alla conclusione, sacrificando qualcosa alla bontà della transizione difensiva…
Due dei 9 gol in campionato li ha realizzati Tin Jevdaj, diciottenne croato di proprietà della Roma che ha scalzato Donati dal ruolo di titolare come terzino destro.
Insomma: se volete divertirvi, seguite le partite del Bayer Leverkusen.
Il Monaco appare in disarmo e il progetto sembra già naufragato con le cessioni di James Rodriguez e Radamel Falcao e la squadra in zona retrocessione.
Anche il Benfica sembrava in fase di smobilitazione a causa della crisi del Banco Espirito Santo, garante dei debiti della squadra, ma il realtà sono riusciti a tenere Enzo Perez, Gaitan, Salvio e quindi sembrano, come sempre, pronti a combattere.
Assieme a Bayer Leverkusen e Benfica si giocherà la qualificazione lo Zenit di Vilas Boas, rinforzato dagli acquisti degli ottimo Ezequiel Garay (proprio dal Benfica) e Javi Garcia, che negli ultimi anni, guidato da Spalletti, ha mostrato in Europa un gioco davvero misero a fronte dei grossi investimenti fatti dalla proprietà e della qualità dei giocatori.
Tim Small (@yestimsmall): Negli ultimi tre giorni avrò ascoltato White Rabbit dei Jefferson Airplane forse 30 volte. Alla fine, insomma, ho capito una cosa importante di me. Quando Grace Slick urla con quel vibrato assurdo REMEMBER WHAT THE DORMOUSE SAID / FEED YOUR HEAD FEED YOUR HEAD, mi si rizzano i capelli. Sempre. Nel senso: è successo 30 volte su 30. Non ho nulla da dire su questo girone se non che rappresenta la tristezza del calcio moderno nelle sue due squadre più ricche (sto pensando a qualcosa di più deprimente che vedere una partita di calcio a Montecarlo ma non mi viene in mente niente), e un certo fascino vintage nelle sue due più povere. Ergo: forza Benfica, forza Bayer.
Il Cugino Quattordicenne di Daniele Manusia : Questo è duro di girone. Il Bayern Leverkusen gioca bene, ma non lo so, è difficile. Credo che il Benfica passi, mio padre dice che si devono sbrigare a cacciarla fuori o può fare l'outsider della Champions. Poi o lo Zenit o il Bayern Leverkusen. Allo Zenit conosco Hulk, Garay, Witsel che non ho visto giocare però dicono che è un buon giocatore, anche se lo Zenit ha fatto un po' fatica a passare le qualificazioni. Il Monaco si è indebolito troppo, in Ligue 1 pure sta facendo male, può essere che arriva ultimo.
GIRONE D
ARSENAL, BORUSSIA, GALATASARAY, ANDERLECHT
Cesare Alemanni (@CesareAlemanni): Girone tosto e probabilmente molto divertente. Le ovvie favorite sono Arsenal e Borussia ma alla fine credo che il vero arbitro dei destini sarà l'Anderlecht che le ospita entrambe all'andata. Chi dovesse perdere punti in Belgio potrebbe dare al Galatassaray la spinta necessaria a recitare con convinzione il suo ruolo da terzo incomodo. La Juventus ne sa qualcosa. Voto: 7,5.
Daniele V. Morrone (@DanVMor): Kagawa è stato liberato. L’hashtag #FreeShinji tanto usato su Twitter può finalmente andare in pensione. Il Giapponese a Dortmund ritrova l’allenatore che più di tutti lo ha apprezzato e saputo valorizzare e i tifosi che lo hanno sempre amato. Un Borussia Dortmund con il morale alto si contenderà quindi con l’Arsenal il primo posto del girone. Non si esce da queste due per il passaggio del turno visto che per quanto affascinanti le trasferte ad Istambul e Bruxelles per affrontare il Galatasaray e il sempre giovanissimo Anderlecht (22,6 anni di media) non dovrebbero creare problemi a due squadre abituate a questo tipo di sfide.
Fulvio Paglialunga (@FulvioPaglia): Qui c'è del bello: tipo che al primo turno c'è Borussia Dortmund-Arsenal e suona bene pure dirlo, ed è come una canzone che vorresti ascoltare sempre. Pure il girone, letto tutto insieme, ha il suo ritmo: Borussia, Arsenal, Galatasaray, Anderlecht. Agli ultimi non lo devo dire io che non hanno speranze, lo sanno e quindi possono vederlo come una vacanza premio, qualche partita bella e delle tifoserie da ammirare. Perché il muro giallo dei tifosi del Borussia è amore per gli occhi (e perché magari il costo di accesso allo stadio per una squadra che sette anni fa stava sparendo può essere d'esempio), perché l'Arsenal è storia anche se lo stadio è giovane (ma il secondo più grande d'Inghilterra e l'Arsenal è l'Arsenal anche se ha sudato per far fuori il Besiktas, nei playoff. E poi c'è il Galatasaray. Ah, ecco: giocare da loro non è facile, l'anno scorso un'italiana ha lasciato le penne in scomode rate (la Juve e quella partita sotto la neve) e c'era Mancini in panchina, che può suscitare simpatie o antipatie ma nulla in confronto a cosa è diventato Prandelli all'improvviso per gli italiani. Dunque, intanto il Gala sappia che da queste parti si innalzeranno barricate di trespoli perché il tecnico ora è inviso, dopo la fuga ben pagata immediatamente dopo la figuraccia dei mondiali. Poi toccherà a noi pensare a come non siano stabili i giudizi: Prandelli era bravo, Prandelli era l'ideale, Prandelli e i mondiali, Prandelli non serve a niente, è tutta colpa sua, speriamo le perda tutte. No, Prandelli resta un tecnico che ha pagato le pressioni, non è diventato scarso. Però è stato cinico, andandosene un minuto dopo. E non è certo andato dove pressioni non ce ne sono. Vabbé, facciamo i gufi: fuori al primo turno così ha più tempo libero per pensare.
Alfredo Giacobbe (@la_maledetta): Dortmund-Arsenal, ancora sorteggiate insieme e subito messe contro. Col Napoli di Benitez, furono protagoniste dei match più equilibrati e avvincenti della fase iniziale della scorsa edizione di Champions League. Finalmente protagonisti nel mercato estivo, i Londinesi si candidano ad essere protagonisti anche nella fase ad eliminazione. I tedeschi, persi Lewandowski (passato al Bayern Monaco) e Reus (fermato da un duplice infortunio), proporranno un nuovo centrocampo a rombo, allineandosi alla nuova moda europea (date un’occhiata a Fiorentina, Barcellona e Liverpool se non mi credete).
Fabrizio Gabrielli (@conversedijulio): L’Anderlecht partecipa alle coppe europee da quarantadue anni, consecutivamente. Nelle ultime due edizioni ha dimostrato di saper rilasciare nell’aria - deve dipendere da qualche diserbante utilizzato dagli inservienti del Constant Vanden Stock - una certa polverina friccicarella che stimola, nei piedi degli avversari, una naturale propensione alla rete da cineteca. Può sembrare poca cosa, e invece è uno di quei sigilli che ti bollano inesorabilmente e ineluttabilmente come perenne FDCP.
Fabio Barcellona (@FabioBarcellona): Lo sappiamo tutti, è la terza volta in quattro anni che Borussia Dortmund e Arsenal si incontrano nel girone eliminatorio di Champions League.
L’Arsenal ha rischiato veramente di uscire nel preliminare contro il Besiktas dell’ottimo Slaven Bilic. Da un paio d’anni Wenger spende tanto sul mercato, ma l’anno scorso risultati non sono stati proporzionali alle attese, agli investimenti e alla fama del sopravvalutato “bel gioco” della squadra. Anche quest’anno grossi investimenti: Transfermarkt ci dice che l’Arsenal ha speso sul mercato 101 milioni di euro (Alexis Sanchez, Welbeck, Chambers, Debuchy) incassandone appena 15. Per me però faranno sempre la stessa stagione, alle spalle di due/tre squadre in Inghilterra e fuori dalla Champions appena il gioco si fa duro.
Due partite su tre in panchina per Ciro Immobile, che ha giocato dal primo minuto solo il match d’apertura in casa perso contro il Bayer Leverkusen. E Adrian Ramos, che ha giocato centravanti, ha segnato nella partita di sabato scorso contro il Friburgo. Onestamente il nostro Ciro mi pare poco idoneo alle caratteristiche tecniche necessarie per essere il centravanti del Borussia Dortmund di Jurgen Kloop: è fondamentalmente un contropiedista che mal si adatta a giocare come riferimento su cui appoggiare gli infiniti inserimenti dei trequartisti della squadra. Al Borussia è tornato Kagawa, fuggito finalmente dalle follie tattiche di Manchester. La speranza è che questa stagione Kloop non debba fare sempre i conti con gli infortuni (anche se Reus è già fuori), per saggiare davvero la crescita di questa squadra.
Oltre a Cesare Prandelli, il Galatasaray è pieno di vecchie conoscenze italiane: Muslera, Felipe Melo, Pandev, Dzemail, Sneijder. Giocatori un po’ ai margini del grande calcio d’Europa, con un buon/ottimo passato. Tipico del campionato turco. E ormai, anche di quello italiano ?
Quando ero bambino il calcio belga era il calcio supertattico e futuristico della tattica del fuorigioco e l’Anderlecht una “multinazionale” (sì, veniva sempre definita così) vestita di bianco-malva ed era una potenza europea. Per questo sono triste ogni volta che oggi vedo una squadra di club belga.
Tim Small (@yestimsmall): Sono arrivato a 32 volte con White Rabbit, e niente, funziona sempre. Pazzesco. Girone: non ho mai trovato simpatico l'Arsenal, e non ho mai trovato simpatico il Borussia, tranne se gioca contro il Bayern, in qual caso, mi metto la maglia gialla con scritto su EVONIK pieno d'orgoglio. L'Anderlecht avrà qualche possibilità? Probabilmente no. Il Gala? Speriamo. È una "squadra ostica", si dice sempre quando si parla di una squadra turca da quando ho la capacità di capire l'italiano. È una "trasferta difficile". Poi il nome di 5 calciatori turchi che giocano in Turchia non te li sa fare manco il commentatore di Sky Sport che piglia quindici mila euro al mese, ma amen.
Il Cugino Quattordicenne di Daniele Manusia : Bello questo girone, mi piace, pure se non ho dubbi su chi passa: Arsenal e Borussia. Anche se basta, Arsenal e Borussia e pure Bayern Monaco e Man City si incontrano sempre in Champions, io non lo so. Quindi qui c'è poco da dire. Ne approfitto per dire che sono felice che Prandelli se ne è andato e allena il Galatasaray perché almeno Conte li fa correre e così facciamo meglio con la Nazionale.