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Federico Principi
Guida al Torino 2018/19
18 ago 2018
18 ago 2018
La presentazione della stagione della squadra di Mazzarri, che punta per l'ennesima volta ad entrare in Europa.
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Federico Principi
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: Antonio Rosati (Perugia), Gleison Bremer (Atletico Mineiro), Armando Izzo (Genoa), Arlind Ajeti (Crotone), Ola Aina (Hull City), Souahilo Meité (Monaco), Roberto Soriano (Villarreal), Sasa Lukic (Levante), Vittorio Parigini (Benevento), Vitalie Damascan (Sheriff Tiraspol), Mattia Aramu (Virtus Entella), Simone Zaza (Valencia), Koffi Djidji (Nantes).

 

Vanja Milinkovic-Savic (SPAL), Nicolas Burdisso (svincolato), Cristian Molinaro (Frosinone), Danilo Avelar (Corinthians), Antonio Barreca (Monaco), Joel Obi (Chievo), Lucas Boyé (AEK Atene).

 

: È stata la squadra che ha totalizzato più pareggi in campionato, 15, praticamente un girone intero.

 


È probabile che Zaza giochi titolare ma è difficile immaginare il Torino senza Iago Falque. È possibile che si passi anche a un 3-4-1-2. 


 



Da diversi anni il Torino è costretto a vedere le proprie ambizioni europee appassire col passare della stagione (con l’eccezione della stagione 2014-15, in cui si qualificò all’Europa League per via dei problemi finanziari del Parma), nonostante la rosa ad inizio anno facesse sperare grandi cose. La scorsa stagione le cose si sono ulteriormente complicate per vari motivi, a partire dal cambio di allenatore a stagione in corso, che ha spezzato a metà il campionato del Toro, quando al termine della 19esima giornata Urbano Cairo ha allontanato Sinisa Mihajlovic per ingaggiare Walter Mazzarri, con luci e ombre.

 

Dal punto di vista prettamente numerico, il Torino ha aumentato di poco il proprio bottino di punti nel girone di ritorno rispetto a quello di andata (29 contro 25), ma è stato soprattutto da un punto di vista tattico che Mazzarri ha dato una maggiore impronta, passando in modo graduale alla difesa a 3, per arrivare a giocare a fine stagione con il tanto caro 3-5-2, che quest’anno dovrebbe essere il modulo di riferimento fin dall’inizio. Certo, per ritrovare continuità di rendimento, al di là dei cambiamenti tattici, e delle entrate e delle uscite del mercato, il Torino avrà anche e soprattutto bisogno di ritrovare la migliore forma psico-fisica di Belotti, funestato dagli infortuni lo scorso anno ma che in questo precampionato sembra aver dato risposte nettamente positive sul suo stato di salute. Ma andiamo con ordine.

 



Per consolidare la struttura tattica di Mazzarri e la transizione al 3-5-2, in sede di mercato è stata data fiducia all’ossatura della rosa operando sul mercato in maniera piuttosto oculata. L’operazione più importante ha coinvolto il Monaco, al quale è stato ceduto il laterale sinistro Antonio Barreca – che non ha mai convinto da un punto di vista difensivo – in cambio di una mezzala estremamente dinamica e verticale come Souhailo Meité, che dovrà garantire un salto di qualità rispetto al passato, rappresentato dal binomio Obi-Acquah.

 

Insieme a Meité è arrivata negli ultimi giorni un’altra mezzala, Roberto Soriano, in prestito dal Villarreal. Anche per l’arrivo tardivo sembra partire leggermente indietro nelle gerarchie di Mazzarri – apparse piuttosto ferree nel precampionato – ma l’ex giocatore della Samp dovrà soprattutto mostrare di avere un dinamismo all’altezza delle esigenze di Mazzarri.

 

Il reparto in cui sono stati effettuati i maggiori movimenti è quello difensivo. Il Toro ha voluto fornire a Mazzarri due profili di difensori centrali aggressivi ed estremamente adatti alla difesa a 3, come Armando Izzo - una carriera turbolenta, che sembrava in rampa di lancio con tanto di convocazione in Nazionale prima della squalifica per calcioscommesse, poi annullata, e degli infortuni della passata stagione - e il giovane Gleison Bremer - classe 1997, proveniente dall’Atletico Mineiro, dopo una lunga e infruttuosa trattativa per portare in Italia il difensore Lucas Verissimo, rimasto al Santos. Come centrale è arrivato anche un profilo più esperto come Koffi Djidji, 25 anni, diverse stagioni da titolare nel Nantes. Centrale destro ottimo nei lanci sul lato opposto, molto fisico, contenderà il posto a Moretti (con Izzo a quel punto sul lato sinistro).

 

Con l’addio contemporaneo di tre laterali sinistri – Molinaro, Barreca e Avelar – nel precampionato è stata data totale fiducia ad Alex Berenguer come esterno sinistro di centrocampo, arretrandolo rispetto alla sua posizione naturale. Per affiancargli un profilo difensivo oltre ad Ansaldi, tuttavia, è stato scelto dal Chelsea il terzino Ola Aina, destro di piede ma capace di ricoprire il ruolo di laterale basso in entrambe le fasce. Una scommessa interessante, con 3 sole presenze in Premier League, reduce da una stagione in Championship con l’Hull City.

 

Il mercato del Torino in definitiva è parso piuttosto intelligente, avendo nel frattempo confermato il quartetto offensivo composto da Belotti, Iago Falque, Niang e Ljajic, con gli ultimi due che dovrebbero partire dalla panchina. L'ultimo giorno di mercato è arrivata anche la ciliegina sulla torta: Simone Zaza, che per qualità tecniche e applicazione mentale sembra il profilo perfetto per fare da spalla a Belotti, con caratteristiche uniche nel roster degli attaccanti.

 

Il Toro ha aumentato la profondità della rosa e oggi dispone di valide alternative ai titolari in tutti i reparti. Va da sé che si presenta con tutte le credenziali necessarie ambire finalmente a un posto in Europa League.

 



Per centrare l’obiettivo europeo, il Torino avrà bisogno di consolidare ed esaltare il progetto di Walter Mazzarri. Ma se Izzo e Meité sembrano due dei migliori acquisti possibili per le idee del tecnico, e per una squadra del livello del Toro, la competitività dei granata passa innanzitutto dallo zoccolo duro delle precedenti stagioni. Mazzarri nel pre-campionato ha scelto di affiancare Iago Falque a Belotti come seconda punta, un profilo che meglio si adatta rispetto a quelli di Niang e Ljajic, giocatori decisamente meno associativi e più solisti rispetto allo spagnolo.

 

È soprattutto tramite i movimenti incontro di Iago Falque che si è sviluppata nel pre-campionato la manovra del Toro: lo spagnolo esalta il concetto di seconda punta di raccordo del 3-5-2, abbassandosi sistematicamente a centrocampo e provando anche ad alzare la difesa avversaria, per dare a Belotti e alle mezzali più campo da attaccare in profondità (alla prima partita ufficiale, contro il Cosenza, Iago Falque ha già messo insieme due assist). Iago, in questo pre-campionato, ha avuto principalmente compiti di costruzione che di rifinitura e finalizzazione.

 

Stupisce quindi per certi versi - per la centralità che lo spagnolo aveva avuto nella preparazione, oltre che per la presenza già di un'altra alternativa in attacco come Niang - l'acquisto di Simone Zaza dal Valencia. Sarà da verificare come Mazzarri gestirà il suo arrivo, che sulla carta potrebbe togliere il posto allo spagnolo. Con Iago le mezzali venivano parzialmente sgravate da compiti in costruzione e possono più spesso limitarsi a correre senza palla e a inserirsi, mentre magari con Zaza - che ama molto di più attaccare la profondità - sarebbero più impiegate in fase di inizio azione e sollecitate nelle verticalizzazioni – provenienti presumibilmente da Rincon e Baselli nella maggior parte dei casi.

 

Il Torino proverà il più possibile ad attaccare su campo lungo, e con il 3-5-2 lo può fare in due modi: con Iago Falque la manovra è più fraseggiata nella propria metà campo, mentre eventualmente con la coppia Zaza-Belotti il Toro andrebbe presto in verticale sfruttando le combinazioni tra i due attaccanti, con i movimenti coordinati classici del 3-5-2 di scuola italiana che i due hanno già eseguito qualche volta in Nazionale. Le interazioni tra gli attaccanti sarebbero invece sostanzialmente assenti quando ad agire come seconda punta verrebbe schierato Iago, i cui movimenti sono solitamente combinati con quelli dei centrocampisti e delle mezzali in particolare, che si adeguano immediatamente alla presenza dello spagnolo a metà campo, denotando quanto questa situazione tattica sia stata preparata a fondo da Mazzarri nel precampionato.

 


Iago Falque viene incontro per legare il gioco (più basso del mediano Rincon) e libera spazio per l’inserimento di Meité, mentre lo stesso Belotti ha tantissimo campo da poter attaccare in velocità.


 



Sembrano esserci più problemi, invece, quando il Torino è costretto ad affrontare una difesa schierata, costringendo Belotti a cambiare il suo gioco, che diventa così più orientato al gioco di sponda spalle alla porta (in cui non è sempre preciso). In questo caso aumentano ancora di importanza gli inserimenti delle mezzali alle sue spalle. Dal punto di vista offensivo, oltretutto, nel gioco del Torino manca ampiezza sul lato sinistro: Berenguer è molto rapido ma è costantemente attratto da zone centrali di campo, Ola Aina non è un mancino naturale e con il piede sinistro è molto più abile nel gioco corto che nei cross.

 

Lo stesso vale per Meité e Baselli, due destri, e persino il difensore centrale sinistro Moretti non ha più la gamba per percorrere tutto il campo e offrirsi come ulteriore opzione offensiva. Di conseguenza il Torino, se dovrà affrontare difese chiuse che proteggeranno molto bene il centro e gli inserimenti delle mezzali, difficilmente sembra riuscire ad aggirarle sugli esterni. Sul lato sinistro rimane l’opzione di schierare Ansaldi, che ha goduto di poca fiducia nel precampionato, e un’altra possibilità è che Mazzarri lavori sul raccordo tra Iago Falque e i giocatori in fascia. Anche per provare a risolvere questi problemi, probabilmente, il Torino ha deciso di acquistare un attaccante bravissimo ad andare in profondità come Zaza.

 

Come alla fine della scorsa stagione, Mazzarri potrebbe nuovamente schierare un giocatore tra le linee, migliorando in quel caso la fase offensiva contro le difese chiuse. Non è detto quindi che il Torino farà a meno della qualità di raccordo di Iago Falque, risolvendo i propri problemi offensivi con due punte più vicine che attacchino la profondità. Soprattutto nelle partite con minori necessità difensive il Torino potrebbe tornare al 3-4-1-2, facendo probabilmente a meno di Meité, in quello che sembra l’unico modulo per far coesistere Zaza, Belotti e Iago contemporaneamente, oppure schierando un 4-3-1-2 con il neo-acquisto francese in campo ma con il rischio di cambiare troppi meccanismi difensivi. Meno probabile, a meno di infortuni nel reparto avanzato, sarebbe l’utilizzo di un 3-4-3 o di un 4-3-3, in cui tornerebbero in corsa Niang e Ljajic.

 

Il 3-4-1-2, inoltre, potrebbe essere un modulo che facilita di più una fase difensiva aggressiva, volta al recupero del pallone in zone alte del campo, essendo uno schema che facilita la pressione sulla prima costruzione avversaria e che scivola poco efficacemente in uno schieramento di difesa bassa. Il Torino resta una squadra che attacca meglio in campo aperto – per cui, quindi, sarebbe più indicata una fase difensiva prudente, con una linea bassa - ma in rosa ci sono molti giocatori estremamente adatti a una fase di non possesso aggressiva: Izzo, Rincon e Iago Falque hanno avuto successo nel pressing a uomo di Gasperini; gli stessi Bremer, Meité e Soriano sono abituati a difendere in avanti. Belotti e Zaza, poi, sono gli attaccanti perfetti per portare una pressione aggressiva sulle difese avversarie.

 

Mazzarri sembra essersi reso conto di questa potenzialità e nell’amichevole contro il Nizza, giocata con il 3-5-2, ha impostato un buon pressing orientato sull’uomo, a cui però non sempre corrispondeva un’efficiente copertura della profondità, considerando anche le carenze in velocità di Moretti e N’Koulou. Questi meccanismi, tuttavia, potrebbero dare più opzioni al Toro anche in fase difensiva, oltre che rappresentare un’arma controffensiva.

 


Il Toro pressa il Nizza a uomo: sul retropassaggio al portiere Benitez del terzino Boscagli (preso da Meité), Belotti abbandona il mediano Danilo per andare a chiudere il centrale Herelle sulla sua ricezione, confidando nella pronta scalata di Rincon proprio su Danilo.


 



Lo scettro di cuore Toro negli anni è passato da Glik alla coppia Belotti-Moretti, che rappresentano due epoche calcistiche completamente opposte tra di loro, e che non a caso sono rispettivamente capitano e vice-capitano. Entrambi soddisfano le diverse esigenze di chi ama ricercare una figura iconica nelle magliette da calcio.

 



I nomi più interessanti da tenere in considerazione potrebbero essere quattro. Innanzitutto Sirigu per la porta, potrebbe partire a un prezzo assolutamente contenuto e viene da un’ottima stagione di rilancio, con il reparto difensivo davanti a lui che è uscito rafforzato dal mercato. Le mezzali Meité e Baselli potrebbero garantire gol e bonus, ma in quel caso vale la pena prima capire a che prezzo partiranno: quello di Baselli potrebbe alzarsi per la lunga conoscenza che i vostri avversari hanno di lui, quello di Meité invece per il solito impatto sensazionalistico offerto da un acquisto dall’estero, oltre che per l’osservazione mirata di qualche occhio più esperto - discorso simile per Soriano, su cui adesso non ci possono essere certezze ma che ha potenzialità non indifferenti. In attacco Belotti ovviamente verrà rilanciato da tutti, ma dopo le difficoltà della scorsa stagione forse qualcuno potrebbe rinunciare a un profondo investimento su di lui: se doveste capire che l’asta per Belotti sembra titubante, forse è il caso di prenderlo davvero perché la fame che ha mostrato nel precampionato può essere di buon auspicio.

 



Belotti supera nuovamente quota 20 gol, la difesa si dimostra una delle più impenetrabili del campionato e il Torino riesce finalmente a mettere insieme il suo potenziale, arrivando a fine stagione alla qualificazione all’Europa League anche grazie ai tanti gol dei centrocampisti e ai pochi infortuni.

 



Il fisico di Belotti è ancora fragile, il gioco del Torino viene letto dagli avversari e i fantasmi delle stagioni deludenti degli anni passati tornano ad aleggiare nella mente dei giocatori: con la concorrenza nelle zone medio-alte di classifica di Fiorentina, Atalanta, Sampdoria e con le irraggiungibili Juventus, Inter, Milan, Roma e Napoli davanti, il Torino finisce nella parte destra della classifica.

 

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