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Francesco Casati
Guida al Super Bowl
29 gen 2015
29 gen 2015
Domenica New England Patriots e Seattle Seahawks si sfidano per il Vincent Lombardi Trophy. Tutto quello che dovete sapere sulla partita dell'anno.
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Francesco Casati
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Noi appassionati di football siamo strani. Quando arriva la settimana del Super Bowl riusciamo solo a pensare alla partita e non ci interessano gli spot milionari, i vip presenti sugli spalti o chi suona nell'intervallo, fatta eccezione per Prince o Bruce Springsteen. Il pressapochismo e l'incompetenza dei nostri media, sempre alla ricerca di click e poco altro, hanno trasformato la copertura dell'evento nella celebrazione di una buffonata e raccontano gli Stati Uniti come in un film di Vanzina. Parafrasando una celebre battuta di “Vacanze in America” mi sento di rispondere così: sarò all'antica, ma preferisco ancora la cara e vecchia partita. Già, perché domenica a Glendale, poco fuori Phoenix, si gioca il Super Bowl numero 49 e in campo troveremo i Seattle Seahawks e i New England Patriots. Sono squadre costruite su concetti simili, ma che giocano un football molto diverso tra loro e, probabilmente, sono i team più completi arrivati in fondo ad un campionato breve (solo 16 partite di stagione regolare più playoff) ma intenso. In questo sport ogni singola azione offre spunti e molteplici letture, mettere a confronto i vari reparti può trasformarsi in un'equazione molto complessa con troppe variabili da isolare. Come preparare una partita così diversa dalle altre? Come farlo fuori dalla propria routine e in un campo neutro, circondati da giornalisti, eventi e altre mille distrazioni?

 

Roberto Gotta, veterano del giornalismo sportivo americano e volto di

, è volato a Phoenix per seguire in prima persona la settimana che porta al Super Bowl e ha provato a spiegarci come viene organizzato il lavoro in questi giorni frenetici:

 



 

Tra i tanti reparti che si possono confrontare abbiamo voluto soffermarci sugli uomini di linea, che nonostante la stazza restano sempre nell'ombra. Il loro è il classico lavoro sporco, le telecamere guardano altrove, ma questi

proteggono/aggrediscono il quarterback, creano/chiudono i corridoi per le corse e lo fanno con molta tecnica e grande velocità di piedi.

 

Giovanni Ganci, penna di

e riferimento su Twitter, ci spiega chi tenere d'occhio tra gli uomini di linea.

 



 

Francesco Ciavattini, del podcast Radio Bonanza, tocca un punto importante sul running game dei Seahawks, che oltre a Lynch è basato sulle letture del quarterback Russell Wilson. Si parla quindi di

. Qui vediamo uno schema dell'università di Auburn ripreso dai Seahawks nella prima partita della stagione (faccio finta di non vedere il mio pupillo Ha Ha Clinton-Dix mancare il placcaggio).

 



 



 



 

I duelli sulla linea di scrimmage hanno qualcosa di unico, perché nascondono tanti dettagli spesso difficili da cogliere. Ricordo ancora una partita di college del 1996 dei Buckeyes di Ohio State, trasmessa su

, in cui rimasi impressionato dall'offensive tackle Orlando Pace, uno dei migliori di sempre in quel ruolo. I giocatori di Ohio State ricevono come premio un mini adesivo con il logo della squadra da incollare sul casco dopo una giocata importante, Orlando ne era pieno e continuava a collezionare grandi esecuzioni. Ricordo che ero molto piccolo, andavo alle medie e mi aiutava mio fratello Davide a capire le varie situazioni di gioco. Ricordo anche mia mamma dirci: “Ragazzi, è una bella giornata di sole. Ma non volete uscire?”; noi in coro: “No, ma'. C'è Orlando Pace!”. Grazie a Dio non è una donna apprensiva, un'altra madre ci avrebbe mandati dritti dallo psicologo.

 

Quando si parla di football mio fratello resta ancora oggi il mio personale punto di riferimento. In questi giorni ho letto spesso sulla mia timeline Twitter commenti negativi sulla batteria di ricevitori di Seattle, accusati di essere l'anello debole della squadra. Niente, buon sangue non mente e non siamo d'accordo. Anche per Davide



 

A specchiarsi con i ricevitori Seahawks c'è una secondaria di altissimo livello, guidata da Darrelle Revis. Mattia Lucchetta, dopo il

, ci parla della seconda linea difensiva di New England:

 



 

A differenza di Mattia non vedo la secondaria Pats così avvantaggiata: Baldwin con ogni probabilità verrà annullato dal fenomeno Revis, però Kearse ha il dovere di mettere in difficoltà Browner (ex col dente avvelenato). Si tratta di un cornerback molto fisico ma non particolarmente veloce, che ha la tendenza ad andare sopra le righe e rischia spesso di commettere penalità o errori.
Poi Seattle ha la carta Luke Willson: tight end fisico, mani e gioco duro in stile Jeremy Shockey ai tempi dei Giants. La sua velocità (4.55 sulle 40 yard) può mettere in difficoltà i linebacker dei Patriots e con la sua esuberanza atletica può battere l'ottimo McCourty, che gioca safety ma è un cornerback convertito e con dei limiti.

 

Il reparto più atteso però è la secondaria dei Seahawks, la ormai famosa

, evoluzione sportiva della

. Earl Thomas III, Richard Sherman, Kam Chancellor, Byron Maxwell e Jeremy Lane hanno conquistato la copertina di Sports Illustrated e da due anni sono lo spettacolo più entusiasmante della NFL. Non si era mai vista una linea secondaria così veloce e così fisica, a livello atletico sono il miglior gruppo di atleti mai visto su un campo da football; e sia Thomas che Sherman sono due menti geniali di questo gioco. Questi ragazzi potrebbero andare tranquillamente alle Olimpiadi in almeno 3 discipline diverse.

 

Chancellor 110 metri ostacoli

 



 

Thomas III (che scherzi a parte, era un fenomeno anche sulle piste di atletica) per il karate

 



 

Richard Sherman nel corpo libero, visto che il suo movimento di piedi è poesia pura.

 



 

La difesa di Seattle avrà un bel rebus da risolvere: come diavolo marcare Rob Gronkowski? Il tight end dei Patriots è un fuoriclasse autentico ed è un accoppiamento impossibile per le difese: troppo veloce per i linebacker e troppo grosso per la secondaria. La

ha dalla sua la fisicità, ma ha bisogno dell'aiuto dei linebacker sul corto per limitare Gronkowski. La scelta più logica vuole Bruce Irvin a caccia di Brady, Bobby Wagner concentrato sulle corse e Malcolm Smith pronto a “scortare” Gronkowski fino alle safety. Nell'unico precedente attendibile tra le due squadre, datato ottobre 2012, Gronkowski ha faticato parecchio con Thomas III, mentre è riuscito in due occasioni a giocare tra le linee con linebacker e Chancellor, un pelo più lento.

 

Senza tutti questi elementi sarebbe inutile parlare del duello Wilson-Brady, perché è molto complicato trovare il punto di equilibrio per un quarterback. L'interpretazione del ruolo è completamente diversa, l'esuberanza fisica e il braccio di Wilson contro le letture di Brady già prima dello snap della palla; quella frazione di secondo che Chancellor può concedere a Gronkowski potrà essere convertita in passaggio da Brady in qualsiasi momento e con continuità. Wilson è un atleta prodigioso, non ha paura di sbagliare e contro Green Bay ha trascinato i suoi nel finale, dopo un primo tempo da incubo o, se preferite, da Andy Dalton. Non c'è quarterback in grado di punire una buona difesa come lo sa fare lui, scappando dai tackle e conquistando down nelle situazioni più difficili. In questi giorni che precedono il Super Bowl si è parlato poco di lui e tanto della

e delle corse di Lynch, ma anche delle interviste esilaranti giusto per farsi multare ed essere l'antidivo per antonomasia. Sarebbe bello scoprire cosa ascolta dalle sue Beats, dal suo atteggiamento di sfida sembra avere a tutto volume i Lox con “Fuck You”.

 

Lynch è il running back che cattura le polemiche e le attenzioni, mentre la batteria di portatori di palla dei Pats prepara la partita in silenzio. Quello di New England è un autentico mostro a 4 teste che dà a quel genio della panchina che è Bill Belichick un vantaggio tattico importantissimo. Nel reparto infatti abbiamo due running back che possono giocare sui terzi down (Stevan Ridley e Jonas Gray): uno specialista per le situazioni di corto e di goal line (una bestia che risponde al nome di LaGarrette Blount), e un ricevitore aggiunto molto veloce (Shane Vereen) che per versatilità può recitare un ruolo "alla Darren Sproles" all'interno dell'attacco di New England. Anche New England, come Seattle, costruisce la sua squadra sul draft e sulla capacità di individuare talento laddove gli altri non riescono a vederlo, facendolo crescere e valorizzandolo all'interno di un'atmosfera vincente che trasuda perfino dalla felpona della tuta del suo head coach. Se Ridley e Vereen sono stati scelti relativamente alti al draft, la stessa cosa non si può dire di Gray e Blount. Jonas Gray è un giocatore che ha avuto una buona carriera a Notre Dame ma non è mai parso nulla di particolare, tanto da non essere mai stato scelto, salvo poi rivelarsi il miglior running back puro e capace di demolire in regular season Indianapolis con oltre 200 yds e 4 td. Blount invece ha fallito per motivi caratteriali e non certo fisici, visto che è un autentico fenomeno, a Tampa Bay prima e a Pittsburgh poi. Nello spogliatoio dei Patriots, composto da campioni autentici e uomini di grande etica e carattere, ha però trovato equilibrio e concentrazione rivelandosi uomo fondamentale nel finale di stagione. Va infatti ricordato che ha iniziato la stagione a Pittsburgh, forzando il taglio con atteggiamenti eccessivi e comportamenti discutibili anche fuori dal campo. Riuscire a correre la palla è sempre un vantaggio significativo e toccherà a KJ Wright e Wagner limitare i running back dei Pats.

 

È impossibile e inutile fare un pronostico, anche perché i due coach avranno sicuramente dei jolly da giocarsi nel corso della partita; Carroll ha svoltato il championship con i Packers con

, mentre Belichick ha rischiato un trick play

.

 

Nell'attesa della partita vi svelo il mio modesto piano partita: prendere un bel po' di carne trita (manzo e una parte di salsiccia di Bra) per grigliare hamburger con mia moglie a partire dalla mezzanotte, in frigo birra gelata e come prima alternativa cedrata Tassoni. Nelle pause ci troviamo su Twitter con gli hashtag #NflItaly e #foxnflitalia. Buon Super Bowl.

 

P.S. Non ho parlato dello scandalo “palloni sgonfi” perché i Patriots avrebbero vinto quella partita anche con il Supertele.

 
 

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