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Guida al Milan 15/16
19 ago 2015
19 ago 2015
Otto domande a tre tifosi milanisti per inquadrare la nuova stagione rossonera. Sarà l'anno del ritorno tra le grandi?
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Andare in Europa è un obiettivo categorico, ma pensare di essere già adesso da Champions è utopistico. Almeno a inizio anno, una squadra che vuole finire tra le prime 3 deve avere almeno una chance, per quanto minima, per arrivare allo Scudetto. E il Milan quella chance non ce l'ha—almeno con la rosa attuale, su cui pende il dubbio Ibrahimovic. Quindi, tirando le somme, direi che l'obiettivo realistico è la qualificazione in Europa League, quello utopistico il terzo posto.

 



Gli investimenti fatti sul mercato obbligano squadra e allenatore a lottare per una qualificazione a una competizione europea. Si è lavorato bene e si sono acquistati tre/quattro titolari, cosa che comporta un miglioramento sicuramente importante, ma che, a causa della situazione di partenza, impedisce di poter aspirare alla lotta per il titolo.

 

Considerando anche il mercato delle altre squadre, direi che il Milan può aspirare a un piazzamento tra il terzo e il quinto posto. E il fatto che dopo un mercato che supera gli ottanta milioni di euro spesi in cartellini si possa ambire "solo" al terzo posto come massimo possibile, la dice lunga sulla qualità della rosa del Milan prima di questa sessione di calciomercato.

 



Per me il Milan può ambire alla zona Champions. Non vedo il terzo posto così irraggiungibile, specie a mercato ancora aperto e con la prospettiva di altri colpi in entrata. Già con le cifre spese finora, tra l’altro, la Champions League è un imperativo categorico. È stata fatta una scommessa, rischiosa ma non impossibile, perché al vertice hanno cambiato molto quasi tutte le squadre e i rapporti di forza possono ribaltarsi. Per me il Milan sta nel gruppo con Napoli, Lazio, Inter e Fiorentina che può inserirsi alle spalle di Juventus e Roma (sulla carta con Salah e Dzeko è più forte delle altre, ma vista l’ultima annata non è detto che si confermi sul campo). Personalmente mi accontenterei di lottare fino all’ultimo per il terzo posto.

 



 



Potremmo andare avanti per 10.000 battute solo su questa domanda, ma mi limiterò a sottolineare la totale mancanza di un'idea tecnico-tattica della squadra di Inzaghi. Semplicemente, non giocavamo a calcio con un'idea, ma solamente affidandoci al talento dei singoli (Ménez su tutti) e alla vana speranza che stando in 10 sotto la linea della palla si riuscisse a non prendere gol. Mihajlovic dovrà sostanzialmente ripartire da zero.

 



 



I principali problemi dell'anno scorso erano l'anarchia tattica, l'inesistenza di una qualsiasi idea di pallone e un gruppo che sostanzialmente faceva quel che voleva. Una fase difensiva inesistente, una squadra bassissima e che puntava unicamente su ripartenze (forzatamente lunghe 60-70 metri...) e giocate individuali dei singoli (riassumibili ne "il fantastico mondo di Jérémy"), che hanno portato una squadra già di per sé tecnicamente povera a esprimere un calcio tra l'impresentabile e l'offensivo, ma nel senso di offesa all'estetica e al tifoso. Riassumendo, il problema erano la guida (?) tecnica e la qualità della rosa. Possiamo concludere che il problema era

.

 



L’inizio azione e la fase difensiva. Non si riusciva a costruire l’azione dal basso e senza palla la squadra era piuttosto piatta e troppo passiva. Questa estate si è lavorato su questi difetti, la squadra si è rinforzata con Bertolacci e Romagnoli, che possono dare l’aggressività e la qualità nell’impostazione necessarie. È lecito quindi aspettarsi una squadra migliore rispetto all’anno scorso.

 



 



L'impressione è che nonostante il modulo sia quello "storico" del Milan (il 4-3-1-2), l'impostazione generale sarà in controtendenza rispetto alla storia rossonera, così come è in controtendenza aver preso un non-milanista come Mihajlovic. Idealmente avremo una squadra con meno possesso palla e più verticalità, che concederà agli avversari di giocare il pallone per provare a riconquistarlo alto e andare in porta nel più breve tempo possibile sfruttando la verticalità di Bacca e Luiz Adriano. Il problema è che ti chiami Milan, e per il 70% del campionato non ti verrà permesso di giocare "di rimessa": come reagirà Miha davanti a una partita tattica diversa rispetto a quelle che ha avuto in carriera?

 



Pressing alto, garra, velocità e profondità. Non mi aspetto altro, ma mi aspetto già molto in realtà. L'allenatore serbo non è famoso per un calcio spumeggiante, fatto di virtuosismi e manovre alla catalana, ma vedendo anche il parco giocatori a disposizione, mi va benissimo così. Una difesa alta con un centrocampo che gioca in funzione di questa e cercando la profondità sfruttando la velocità delle punte.

 

L'unica cosa che mi lascia perplesso è che storicamente Sinisa si è affidato a un mediano a protezione della difesa, quando invece, secondo me, la lacuna più grande dell'organico è proprio l'assenza di un cervello, di un metronomo, nel cuore del centrocampo. Credo che la squadra verrà schierata con un 4-3-1-2 che si trasformerà in un 4-4-2 o in 4-3-3 a seconda delle varie fasi della partita. Il tutto al netto di Zlatan, che ha come prerogativa il fatto che il modo di giocare si trasformi in un palla-a-Zlatan-e-vediamo.

 



Il Milan sarà più aggressivo, punterà a recuperare il pallone più in alto che con Inzaghi, per colpire con rapide transizioni offensive. Avrà difficoltà contro difese schierate e nonostante Mihajlovic abbia detto più volte che la sua squadra proverà a fare sempre la partita, è difficile prevedere un Milan che controlli il possesso palla e i ritmi della gara con questo centrocampo. Per questo credo che avrà problemi a creare occasioni con attacchi manovrati e che ai calci piazzati verrà dedicata un’attenzione particolare.

 

https://www.youtube.com/watch?v=pL0gQfzWLkg

 



 



Questa squadra continua ad avere un deficit di personalità preoccupante: manca di gente in grado di farsi dare il pallone anche in situazioni difficili e guidare il resto della squadra nel corso dei 90 minuti. Nessuno dei giocatori arrivati, e mi riferisco a Bertolacci, Bacca, Luiz Adriano, José Mauri e Romagnoli, ha questa personalità e questo sinceramente mi preoccupa—e mi lascia l'amaro in bocca pensare di aver speso circa 90 milioni di euro per giocatori che non "spostano" a livello di carattere.

 



Non sono arrivati quelli che mi aspettavo. Alcuni sono piacevoli sorprese, come l'acquisto di Romagnoli, che reputavo inarrivabile, o l'acquisto di José Mauri, che non è propriamente un acquisto gallianesco, altri invece non riesco a capire perché siano stati acquistati, come Luiz Adriano (che però ha una buona predisposizione al sacrificio e questo tornerà utile al Milan), altri invece sono arrivati quando me ne aspettavo altri, come Bacca e Bertolacci quando mi aspettavo Jackson Martínez e Geoffrey Kondogbia.

 

Qui, se per l'attaccante si è virato su un giocatore dall'impatto potenzialmente simile, a centrocampo invece si è virato su un giocatore in primo luogo differente e dalla bravura, secondo me, inferiore. Per questo secondo me il centrocampo necessita di almeno un altro innesto. Ecco, magari evitando Soriano, che ha caratteristiche simili sia a Bertolacci che a Bonaventura e puntando invece su un costruttore di gioco.

 



Mi aspettavo Jackson Martínez e Kondogbia, ma Bacca, Bertolacci e Romagnoli migliorano comunque molto la squadra rispetto all’anno scorso. Tra tutti i nuovi arrivati quello che mi convince meno è Luiz Adriano, anche se nel precampionato ha dimostrato di sapersi sacrificare per convivere con Bacca. Non so quanto potrà durare: passerà una stagione a fare solo da sponda, rinunciando a tirare in porta per aprire spazi al “Peluca”?

 



 



È arrivato Romagnoli, che è un grosso respiro di sollievo rispetto alla prospettiva di fare un anno intero con Alex e Mexès titolari, ma non è realistico e/o giusto aspettarsi che un '95 prenda in mano la difesa di una squadra come il Milan dal primo giorno e ci porti da solo a lottare per la Champions. Non abbiamo preso Thiago Silva 2011 né Nesta 2002, per quanto ci piaccia pensarlo. Perciò no, la difesa in mezzo preoccupa comunque, e sui terzini ci si può aspettare di non avere troppi problemi con la truppa del vivaio formata da Abate, Antonelli, De Sciglio e Calabria, ma non di avere un vero "plus" a livello di squadra. Diciamo che puntiamo al 6 per finire l'anno senza debiti in pagella.

 



L'acquisto di Romagnoli sicuramente aiuta a rendere più convincente la difesa. Bisogna capire chi giocherà al suo fianco. Mexès è probabilmente il miglior difensore centrale in rosa dopo il giovane di Anzio, ma ha purtroppo dimostrato di non essere affidabile. Paletta è un marcatore solido se guidato dall'altro centrale e se la squadra ha una fase difensiva sensata, come ampiamente dimostrato a Parma.

 

Ely potrebbe essere una sorpresa interessante e intrigante, ma lo abbiamo visto all'opera solo in queste amichevoli estive e nei playoff di Serie B l'anno scorso (dove, bisogna sottolineare, fu uno dei migliori). Alex temo sia un ex-calciatore e Zapata è un Mexès all'ennesima potenza in termini di inaffidabilità.

 

Direi però che la chiave non saranno tanto gli interpreti quanto la fase difensiva. Ci ricordiamo quello che si diceva degli attuali difensori della Nazionale e della Juventus prima che venissero inseriti nel sistema di Antonio Conte? Ecco, in piccolo, potrebbe essere così.

 

Per quel che riguarda i terzini, Antonelli mi convince e secondo me farà un'ottima stagione. Sull'altra corsia, premesso che il giorno in cui si deciderà di puntare allo scudetto dovremo ricostruire la difesa (o almeno tre quarti di questa), aspetto De Sciglio confidando in una sua rinascita anche se sono purtroppo dubbioso e credo ci toccherà una stagione all'insegna dei cross addosso all'avversario da parte di Ignazio Abate.

 

https://www.youtube.com/watch?v=Uqo9AW-n1Z8

 



Tendo a essere fiducioso, più che altro perché sono convinto che sarà tutta la fase difensiva a funzionare meglio. Sono contento anche per il messaggio dato con l’investimento su Romagnoli, dopo anni di comparse in un ruolo scoperto dagli addii di Nesta e Thiago Silva. Adesso si punta tutto su un giocatore, che può già dare tanto, ma soprattutto ha grandi margini di miglioramento per imporsi come uno dei migliori centrali difensivi della Serie A negli anni a venire. Sulle fasce aspetto ancora De Sciglio, sperando in un anno senza infortuni: la cura Mihajlovic-Conte può farlo finalmente sbloccare. Con Antonelli a sinistra, mancherebbe solo da scegliere il compagno di Romagnoli. Il fatto è che manca un difensore che sia la metà ideale della coppia. Ad Alex e Paletta manca la velocità, a Zapata la leadership, a Ely tutte e due. Dovessi scegliere io direi Paletta, che nel complesso mi sembra il più affidabile.

 



 



Non posso definirmi un esperto di calcio spagnolo e di Bacca ho solamente cercato di leggere tutto il possibile, ma il giocatore visto finora pare piuttosto diverso rispetto a quanto raccontato: sembrava un "semplice" finalizzatore da area di rigore, invece nelle prime uscite abbiamo visto uno che parte da lontano palla al piede e spacca le difese in progressione. Sì, è calcio d'agosto. Sì, le difese italiane si adegueranno. Ma se oltre alla dimensione interna "da bomber" riuscirà a darci anche qualcosa a livello di manovra e/o creazione di vantaggi in fase offensiva, abbiamo veramente preso un crack per il campionato italiano.

 

https://www.youtube.com/watch?v=mEqfXbUS23c

 



Devastante. O tragico. Nessuna mezza misura per l'Eterno Setenta. Credo che potrebbe prendere, partire, e portare a spasso le difese della Serie A con la sua velocità. Ovviamente se innescato come Dio comanda.

 

L'alternativa è un esordio in stile Ricardo Oliveira contro la Lazio (miglior prestazione in partita singola della storia del Gioco, per me), e una stagione poi totalmente anonima con M'Baye Niang che gli ruba il posto.

 

Sinceramente mi convince di più la prima ipotesi della seconda. Anche perché è affamato e, nonostante la carta di identità dica altro, è ancora nella fase iniziale della sua carriera. Certo, ammetto possa suonare strano dire ciò parlando di uno che ha vinto due Europa League di seguito.

 



Se rispetta quanto ha fatto vedere nelle amichevoli estive è tra i primi tre attaccanti della Serie A.

 



 



Come Hiroo Onoda, mi ritengo l'ultimo giapponese ad arrendermi su Keisuke Island: per me Honda è il miglior trequartista di questa rosa (Bonaventura è e rimane un esterno nell'anima, mentre Suso non si sa di che sostanza è fatto) e, cosa da non sottovalutare, è nettamente il miglior tiratore di calci da fermo che abbiamo—cosa che le squadre di Mihajlovic tendono a voler sfruttare molto. Dopo un anno e mezzo a vederlo sfiancarsi su e giù per la fascia destra, mi piacerebbe vederlo al centro del gioco, nel suo ruolo naturale, da trequartista, per capire se è il pippone che molti milanisti ritengono lui sia o se c'è un signor giocatore di calcio dietro alla patina platinata dei suoi capelli e di espressioni immutabili. I still believe.

 



Se non si fosse infortunato durante la preparazione, avrei detto M'Baye Niang, dal quale mi aspetto un'esplosione fragorosa in stile Felipe Anderson. Ma questo infortunio temo si farà sentire sia in ottica di gerarchie sia in ottica di impatto fisico. Quindi dirò José Mauri, che, a dispetto dei suoi diciannove anni, si ritaglierà uno spazio importante fino a diventare titolare.

 



Voglio puntare su De Sciglio, sperando che ripeta il percorso fatto da Matteo Darmian, esploso anche lui relativamente tardi dopo essere considerato prima una promessa e poi un sopravvalutato.

 

https://www.youtube.com/watch?v=fqSdGBXbKbE

Mattia De Sciglio e Oasis mashati…



 



 



Diego López; De Sciglio, Alex, Romagnoli, Antonelli; Bertolacci, de Jong, Bonaventura; Honda; Bacca, Ménez.

 



Diego López; De Sciglio, Paletta, Romagnoli, Antonelli; Bertolacci, de Jong (o meglio il nuovo acquisto), José Mauri; Bonaventura; Luiz Adriano, Bacca.

 



Diego López; De Sciglio, Paletta, Romagnoli, Antonelli; Montolivo, de Jong, Bertolacci; Honda; Bacca, Ménez.

 
 

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