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Alfredo Giacobbe
Guida al Genoa 15/16
28 ago 2015
28 ago 2015
Nove domande a un tifoso genoano e a due osservatori esterni per provare a inquadrare la nuova stagione rossoblù.
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Alfredo Giacobbe
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Io credo che i valori complessivi della rosa non siano cambiati di molto, rispetto allo scorso anno, sempre che Diego Perotti decida di restare e rinnovare il suo contratto. O meglio: sempre che la società non decida di fare cassa col giocatore argentino e tentare un’altra scommessa. Perché quello del Genoa è ormai il grande gioco dell’estate, anzi, è il gioco di tutte le sessioni di mercato: provare a intuire i valori di una squadra che cambia pelle in ogni reparto. Potrebbe essere un’idea per un gioco da tavolo!

 



A oggi: Diego Capel per Iago Falque, Tino Costa (già da gennaio) per Bertolacci, Muñoz per Roncaglia, Pandev per Borriello, Diogo Figueiras (o Cissokho) per Edenilson, Lazovic per Lestienne, Gakpé per Niang, Insúa (?) per Bergdich. Sono tutti cambiamenti in qualche modo interessanti, ma nemmeno uno è incontrovertibilmente migliorativo. La difesa è il reparto che dà più sicurezze: è partito solo Roncaglia e per sostituirlo mi aspetto molto da Izzo, che è completamente pazzo, ma molto forte e ha la rapidità e la capacità di impostare che potrebbero renderlo fondamentale nel gioco di Gasperini. Anche Muñoz mi piace, ma mi sembra più adatto a subentrare gradualmente a Burdisso piuttosto che a rimpiazzare Roncaglia. Comunque il livello complessivo del reparto è quantomeno invariato, e la conferma di Perin (indisponibile però fino a ottobre per un infortunio alla spalla) naturalmente è importantissima.

 

Per quanto riguarda gli esterni bassi: peccato per Diogo Figueiras, che poteva essere uno dei grandi colpi in sordina di tutto il mercato italiano, ma con la pubalgia chissà. Cissokho sembra molto fisico ma un po’ approssimativo, Insúa non lo conosco, ma ne parlano bene.

 

A centrocampo tutto gira intorno a Tino Costa, che è il mio giocatore preferito della squadra insieme a Perotti, perché ha tutto quello che puoi desiderare da un regista di centrocampo argentino: i capelli corvini imbrillantinati come Carlos Gardel, un gioco lambiccato e cerebrale come la prosa di Borges e un sacco di altri piccoli cliché che mi rendono tanto felice. In compenso, non mi pare che abbia le caratteristiche per sostituire al 100% Bertolacci. Spiegherò bene il perché nella risposta successiva.

 

Sugli esterni d’attacco ci sono ancora troppe incognite di mercato. Perotti resta? Se parte, chi arriva a sostituirlo? Tra la coppia da sogno Perotti/Iturbe vagheggiata da Preziosi e quella altrettanto possibile Diego Capel/Avanzo-del-mercato che potremmo ritrovarci all’ultimo momento c’è una differenza tale da modificare la valutazione complessiva sulla squadra. Comunque secondo me la cosa più probabile è che alla fine non cambi niente, e la coppia Perotti/Capel a me piace molto. Capel è uno che infiamma lo stadio, un dribblatore puro da grandi colpi, più confusionario di Perotti, ma anche più generoso in fase difensiva. Non è complementare a Perotti come lo era Iago, ma nemmeno incompatibile, secondo me.

 

In conclusione: direi che se guardiamo al valore attuale dei giocatori il Genoa si è probabilmente indebolito, ma anche che c’è materiale per sognare.

 



Difficile da dire. Personalmente non sono entusiasta della strategia dei prestiti del Genoa. Dico da spettatore: mi sono goduto Niang e avrei voluto vederlo ancora con Gasperini, ma dico anche come strategia societaria. Il lavoro sui giocatori non solo è faticoso, ma è anche meno scientifico di quello che forse si pensa, le cantonate sono dietro l'angolo. Però Gasperini è una sicurezza, secondo me è l'allenatore meglio preparato in Serie A (disclaimer: non sto dicendo che le azzecca tutte), ha trovato un modello da applicare di anno in anno con giocatori diversi: purché abbiano in comune determinate caratteristiche fisiche, i limiti tecnici li riduce il modello stesso. Se parliamo di giocatori credo che lo capiremo a fine stagione, in base a quali scommesse si saranno dimostrate vincenti.

 

https://www.youtube.com/watch?v=1zhA1mmL-9Q

 



 



Credo che le partenze di Iago Falque e Niang saranno assorbite piuttosto in fretta, anche se per quest’ultimo la piazza auspica un difficile ritorno (è anche infortunato), visto che Mario Balotelli è di nuovo rossonero. Lo spagnolo è stato il capocannoniere rossoblù della scorsa stagione, principalmente grazie all’ennesima felice intuizione del Gasp: Falque aveva giocato da trequartista esterno nel 4-2-3-1 e l’allenatore lo ha usato spesso come un falso nueve, efficace per sé e per la squadra. In qualche modo, Gasperini ha snaturato anche sé stesso, perché il suo centravanti è sempre stato un finalizzatore e un uomo d’area (la mia squadra di fantacalcio ripensa con nostalgia a Milito e a Borriello). Probabilmente al Genoa mancherà di più Andrea Bertolacci. Gasperini lo ha plasmato a suo piacimento, trasformandolo in un interno da Nazionale. Quello del centrocampo è ora il problema principale dell’allenatore rossoblù.

 



Sicuramente Bertolacci. Magari adesso al Milan me lo maltrattano, perché non è certo il giocatore che al primo tocco di palla dimostra di essere da-grande-squadra, ma alla fine della scorsa stagione era arrivato a livelli abbastanza mostruosi. Passava da una fase di gioco all’altra con assoluta naturalezza, gestiva il pallone con saggezza da veterano, senza palla era un mezzo genietto. Spesso con i suoi inserimenti con e senza palla risolveva da solo alcuni dei problemi classici del gioco di Gasperini, come l’isolamento del centravanti e la mancanza di alternative negli attacchi per vie centrali in certe partite.

 

Inoltre Gasperini ha bisogno di centrocampisti completi: mediani che quantomeno non facciano errori banali in fase di impostazione, registi che siano in grado di partecipare in qualche misura al pressing. Da questo punto di vista Bertolacci era una specie di centrocampista arcigasperiniano. Invece Costa, che ho già elogiato sopra, è un regista puro e ha ritmi molto più compassati. Avrebbe bisogno di un’alternativa più dinamica, perché il centrocampo è il primo reparto che va in difficoltà quando il Genoa non riesce a mettere sotto l’avversario dal punto di vista del ritmo. Il cambio naturale di Costa (che nelle scorse stagioni ha avuto davvero tanti problemi muscolari) a oggi è un altro lento come Tachtsidis. Poi ci sarebbe Ntcham, che tra quelli in rosa è l’unico che sembra avere le caratteristiche box-to-box di un Bertolacci, ma ha 19 anni e quasi nessuna presenza da professionista.

 



A Bertolacci si aggiunge l'assenza di Kucka, e se il primo secondo me mancherà più in fase offensiva (ma lì lo può coprire Ntcham) il secondo lascia un buco a sinistra che non so come potrebbe ricoprire Tachtsidis. Già nel secondo tempo contro il Palermo, quando Gasperini ha tolto Capel dopo una ventina di minuti e spostato Kucka in avanti, Tachtsidis ha fatto coppia con Tino Costa. Sono complementari, ma c'è un problema di dinamismo: più che Costa, secondo me il problema è il greco, che è ancora meno “totale”. Non è rapido negli spostamenti laterali e potrebbe andare in difficoltà in condizioni normali, ma ancora di più quando Costa ha lasciato la posizione. Con Kucka l'alternanza negli inserimenti era più naturale: Tachtsidis ha bisogno di un giocatore vicino che non lo lasci con molto spazio da coprire in fase difensiva o in costruzione (altrimenti, quando è solo, è davvero facile da pressare) e di suo non spinge molto. Per questo sono curioso di vedere cosa potrebbe inventarsi Gasperini: Ntcham magari, ma per me anche Insúa (non ho capito se ci sono problemi a tesserarlo... ma lo davano per fatto) avrebbe caratteristiche fisiche adattabili per provare da centrocampista sinistro, e da esterno tende spesso ad accentrarsi. Però sarebbe un bell'azzardo e magari Gasperini proverà a insistere sulla coppia Tachtsidis-Costa o un'altra coppia più naturale (e in questo senso un po' mi dispiace che non si sia puntato forte su Mandragora).

 

Non sottovaluterei neanche l'assenza di Niang, che faceva due ruoli: la punta centrale e il trequartista. Le alternative in rosa possono fare o l'uno (Pavoletti) o l'altro (Perotti, Ntcham). Per questo credo che il modulo base sarà più un 5-2-3 che un 3-4-3: con due esterni d'attacco che in realtà sono una coppia di punte e il centrale che fa da trequartista (gli esterni di fascia si alzano e si abbassano, ma contro squadre forti o attacchi larghi dovranno sopratutto difendere). In amichevole contro il Granada è stato Perotti a giocare al centro, contro il Palermo è stato Ntcham, giocando nello stesso modo da trequartista mobile. Pavoletti toglierebbe dinamismo e avrebbe bisogno di due trequartisti più puri (Perotti e Capel magari), allontanandoli dalla porta. E non so se ne vale la pena. Anche il fatto che si stia cercando un giocatore come Iturbe, un esterno rapido che taglia al centro e cerca il gol, ma anche in grado di giocare tra le linee (anche Pandev corrisponde alla descrizione), mi fa pensare che Gasperini opterà per questa soluzione offensiva.

 

https://www.youtube.com/watch?v=Nw8Ykz2aEeA

Quanto si sentirà la sua assenza...



 



 



. Gasperini alla fine riuscirà a trovare gli equilibri giusti, ma molto dipenderà da quanto in fretta riuscirà ad assortire una buona coppia di mediani. L’anno scorso, Bertolacci e Rincon erano partiti in pole nelle preferenze del loro allenatore, poi Sturaro tolse minuti soprattutto al colombiano. A gennaio lo juventino è stato rimpiazzato da Tino Costa, che via via è diventato titolare, costringendo ancora Rincon a riciclarsi come esterno destro. Quest’anno Gasperini è ripartito da Costa e Kucka: nel primo tempo dell’amichevole contro il Celta Vigo i due sono stati disastrosi, costringendo i difensori genoani a un perpetuo uno contro uno; contro il Palermo si sono divisi meglio i compiti. Il Genoa ha comunque un elemento in rosa che potrebbe fare le sue fortune e del quale parlerò più avanti.

 



Io sono un gasperiniano sfegatato da sempre e credo che, rispetto alla prima esperienza al Genoa, Gasperini sia anche migliorato. Mi sembra più laico nelle scelte, forse all’Inter si è fatto male e allora si è messo in discussione, si è lasciato contaminare. L’anno scorso il suo 3-4-3 oscillava da una parte e dell’altra come una torre di monetine, trasformandosi continuamente in 4-3-3, 4-4-2, 4-2-3-1, 3-3-3-1. Direi che l’attacco a due punte è l’unico vero tabù rimasto, l’unica cosa che non si vede proprio mai, se non nei minuti di recupero delle partite disperate. Anche il rapporto col possesso di palla e col pressing è diventato molto più opportunistico, molto più cattivo se volete. Gasperini ci ha rimesso un pezzetto di aura da santone, ma i risultati sono dalla sua: la salvezza tranquilla 2013/14 e il sesto posto 2014/15 sono forse i risultati migliori della sua carriera, in rapporto al materiale a disposizione. Non mi aspetto rivoluzioni, quindi, anche perché mi sembra che sia stata fatta una campagna acquisti molto mirata sui gusti di Gasperini.

 



Secondo me l'amichevole con il Celta Vigo a cui ha accennato Alfredo dimostra che il gioco del Genoa basato su marcature individuali a tutto campo funziona bene in Italia, dove la tattica imbriglia un po' i movimenti offensivi, meno bene contro squadre mobili che tengono molto palla e i giocatori tagliano in continuo. Per me Gasperini può affinare ulteriormente questo sistema, rendendolo più duttile e magari più indipendente dagli avversari; oppure potrebbe costruire su queste solidi basi un gioco più brillante in fase di possesso. Per ora di brillante ci sono i cambi di gioco e gli spunti individuali. L'equilibrio che ha adesso il Genoa è notevole, ma se Perotti confermasse i livelli dello scorso anno, se Capel si adattasse in fretta, magari varrebbe la pena cominciare a giocare con una marcia in meno davanti, a rallentare e ragionare di più. E se succede, voglio Gasperini in Nazionale a vita.

 



 



Il Genoa è l’unica squadra italiana a non aver ambizioni. O ad averne di altissime. Seriamente, per come la squadra viene sezionata, smontata e rimontata, ogni anno può essere un anno buono o uno cattivo. Io credo che alla fine il Grifone ricalcherà le proprie orme, quelle lasciate la scorsa stagione, e finirà nella parte sinistra della classifica. Anche se ripetere il sesto posto sarà molto difficile.

 



Sulla carta ci sono almeno 7 squadre nettamente superiori al Genoa: Juve, Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli e Fiorentina. La Samp parte almeno alla pari col Genoa, mentre il Toro, il Palermo, il Sassuolo, l’Udinese e forse il Bologna sono appena dietro. Credo che il Genoa debba stare nella metà sinistra della classifica e possa inserirsi nella lotta per l’Europa League, come l’anno scorso, se qualcuna di quelle più forti dovesse steccare.

 



Vorrei vedere il Genoa tra le prime 4. Non è facile, con la squadra rivoluzionata e la concorrenza che secondo me è aumentata, ma è il gradino che il Genoa ha davanti e che secondo me è giusto pensare di poter salire quest'anno.

 


Gasperini è pronto per un'altra stagione al di sopra delle aspettative?



 



 



Sono pronto a scommettere sulla consacrazione di Leonardo Pavoletti. L’anno scorso mi ha impressionato col suo fiuto del gol, nonostante l’impiego part time: 6 gol in 10 presenze, una rete ogni 86 minuti. Pavoletti aggiunge quella presenza in area di rigore che mi aspetto sempre di vedere nelle squadre di Gasperini.

 

Tutto da valutare l’apporto di Diogo Figueiras e Diego Capel, i due ex Siviglia (a proposito, il Genoa sembra essere diventato la succursale italiana degli andalusi, l’anno prossimo aspetto Immobile e Iborra in rossoblù). Il primo può eguagliare, se non addirittura migliorare, il buon apporto dato da Edenilson lo scorso anno. Il secondo è tutt’ora ingiudicabile, non lasciatevi ingannare dalla sostituzione prematura nella gara del Barbera. Capel e Perotti formarono una coppia di ali formidabile nel Siviglia 2009/10 e permisero a Luis Fabiano e Kanouté di segnare 36 volte in due, in quella stagione. Dovessero ritrovare la stessa ispirazione, il Grifone potrebbe davvero divertirci.

 



Perin, Tino Costa e Perotti per una stagione divertente. L’esplosione di Pavoletti e Diego Capel per fare il salto di qualità.

 



Al momento sembra che la squadra poggi su Tino Costa, su un possibile salto di qualità di De Maio, su Perotti ovviamente. Aggiungo Pandev, perché non è un giovane che deve dimostrare ancora tutto, in questo senso non ha scelta: o sarà un giocatore chiave o non giocherà per niente secondo me.

 



 



Olivier Ntcham mi ha fatto una gran bella impressione, contro il Celta Vigo e contro il Palermo mi è sembrato di vedere un giocatore con un senso calcistico del tempo e dello spazio superiore alla media dei diciannovenni come lui. Del francese si sapeva poco: che è cresciuto in uno dei migliori vivai francesi, quello del Le Havre, e che è entrato in orbita Manchester City appena sedicenne. Sul sito ufficiale dei Citizens hanno fatto presto nel paragonarlo a Patrick Vieira, di certo il prestito biennale alla corte di Gasperini non potrà che renderlo un calciatore migliore sotto ogni aspetto.

 



Ntcham a Palermo è stato forse il migliore del Genoa, giocando esterno e addirittura falso centravanti. La somiglianza con Vieira e Pogba mi sembra che se la siano sognata i giornali: se vogliamo andare per analogie a me ha ricordato più Essien o una versione cingolata di Iniesta (fatte le debite proporzioni, ovviamente). Brevilineo, rapido, portato all’inserimento palla al piede. In comune con i due celebri compatrioti ha forse solo un’impressionante capacità di proteggere il pallone. Se non si perde in qualche equivoco tattico, può essere un crack assoluto.

 



D'accordo su Ntcham, che secondo me ha dimostrato di essere a suo agio puntando le difese in transizione e potrebbe fare benissimo da trequartista, ma anche nella coppia di centrocampisti.

 

https://www.youtube.com/watch?v=bSX445n04wE

 



 



Mi sembra che manchi ancora qualcosa sull’out sinistro, a oggi Gasperini sarebbe costretto ad adattare un destro o a inventarsi qualcosa. Laxalt è un mancino ed è una punta esterna naturale, che ha fatto bene contro il Palermo impiegato qualche metro più indietro. Il sistema di Gasperini richiede una duttilità pazzesca ai giocatori della catena difensore centrale esterno-laterale-attaccante esterno, costretti spesso a cambiare ruolo e compiti, durante la partita o addirittura tra una fase e l’altra. L’impiego continuativo in un ruolo nuovo per l’uruguaiano può essere una soluzione solida per la durata di una stagione?

 



Una delle incognite principali mi pare la coppia di centravanti Pavoletti/Pandev, con il primo che è ancora da considerarsi una scommessa e il secondo da reinventare in un ruolo che non ha mai svolto in carriera. Già a Palermo (e per tutto il precampionato) Pandev è apparso in difficoltà, soprattutto spalle alla porta. Il trio Pavoletti/Borriello/Niang del finale della scorsa stagione offriva sicuramente più garanzie e soluzioni.

 



Secondo me Pandev a Palermo ha fallito la prima occasione da rete, che era anche la prima palla che ha toccato in assoluto, ma ha fatto bene anche spalle alla porta. Chiaro che preferisce puntare la difesa, ma è proprio quello che ha in più ai suoi concorrenti più diretti (Capel, ma anche Perotti). Per rispondere alla domanda: la difesa secondo me non ha abbastanza qualità per aggiungersi alla fase di impostazione come chiede Gasperini (Muñoz potrebbe essere la risposta?). Sulle fasce poi è ancora tutto da capire, io preferisco Marchese a Laxalt sulla sinistra (con Izzo tra i centrali), ma magari Insúa può prendersi il posto rapidamente (e poi tornare a Granada...). Lo stesso vale dalla parte opposta, Cissokho non mi sembra abbastanza tecnico e magari dipenderà dalle condizioni di Diogo Figueiras.

 



 



Ho amici genovesi, tra i quali molti genoani. A nessuno di loro piace Preziosi. L’idea di una squadra smembrata ogni 6 mesi, in una logica che sacrifica il progetto sportivo alla parte economica, senza saperli coniugare (l’Europa League sarebbe stato un giusto premio), non fa impazzire neanche me. Soprattutto quando si tratta del club più antico d’Italia.

 



Metà dei genoani ritiene Preziosi il miglior presidente del dopoguerra, l’altra metà lo considera la peggior vergogna dei nostri 122 anni di storia.

 

Personalmente credo che questa ambivalenza derivi in parte dall’estetica—a tratti davvero indigeribile—del personaggio, e in parte da alcune sue incomprensibili abitudini che sembrano fatte apposta per indispettire i tifosi. In fondo siamo bestie primitive, e abbiamo gusti semplici: ci piacerebbe qualche giocatore a cui poterci affezionare per più di una stagione e mezzo, ci piacerebbe vedere i nostri migliori giovani (Sturaro, El Shaarawy, Ranocchia) restare al Genoa un paio d’anni prima di venire ceduti, ci piacerebbe non lasciare il posto alla Samp quando capita l’anno buono e ci qualifichiamo per l’Europa League. Sono tutti auspici che Preziosi avrebbe potuto assecondare a costi non eccessivi, e oggi forse la frangia dei suoi contestatori non esisterebbe. Invece per qualche motivo sceglie sempre di fregarsene.

 

Personalmente non ho grande simpatia per lui, ma devo dire che con Gasperini si crea sempre un misterioso equilibrio, prima di tutto tecnico—con Gasperini che impone un criterio alle decine di operazioni di mercato in entrate e in uscita—ma anche personale, credo: si direbbe che Gasperini renda Preziosi un po’ meno volgare, e Preziosi costringa Gasperini a rilassarsi un po’.

 

Inoltre sono grato a Preziosi per aver portato avanti nel Genoa—da Milito a Perotti, da Palacio a Tino Costa—una micro-tradizione di argentini fortissimi e dotati di un’eleganza vagamente anni Settanta.

 



Giudicandolo solo ed esclusivamente in base ai risultati sportivi credo che con Gasperini stiano facendo grandi cose. Credo anche che in Italia non ci sono prospettive di crescita a lungo termine se non per le quattro o cinque squadre con più pubblico. Ma credo anche che quando produci giocatori come Perin, Sturaro, El Shaarawy, riesci a prendere giocatori come Milito, Palacio, Perotti, etc. forse potresti essere un po' più aggressivo e costruire cicli almeno di 3 o 4 anni.

 



 



3-4-3: Perin; De Maio, Burdisso, Marchese; Diogo Figueiras, Tino Costa, Ntcham, Laxalt; Capel, Pavoletti, Perotti.

 



Perin; Izzo, Muñoz, De Maio; Diogo Figueiras; Rincon; Tino Costa, Insúa; Perotti, Pavoletti, Diego Capel (Iturbe! Iturbe!).

 



5-2-3: Perin; Diogo Figueiras, De Maio, Muñoz, Izzo, Insúa (Rincon); Tino Costa, Ntcham; Perotti, Pandev, Capel.

 
 

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