Zinchenko
Foto di David Ramos / Getty Images.
Maximo Paz
“salida Lavolpiana”
Foto di David Ramos / Getty Images.
Piqué
La “Rinascenza” del calcio tedesco (
, come titola un libro-chiave di Raphael Honigstein) è legata a diversi fattori, tra cui la Rivoluzione delle Academies” concepita dalla DFB- e affidata a all’ “uomo dell’Est” Dietrich Weise- nel’96, dopo un Europeo vinto ma con un gioco opaco (“feo y aburrido” avrebbe detto il sommo Di Stefano). Ma la genesi è a fine anni ’80, cioè proprio il momento delll’assimilazione-elaborazione del sacchismo, che avviene attraverso tre Padri Fondatori: Wolfgang Frank (il padre calcistico di Klopp); Helmut Groß (uno dei mentori-scopritori di Tuchel) e Ralf Rangnick, a sua volta tra i mentori di Tuchel ma soprattutto creatore dell’impero calcistico Red Bull e deus ex machina di tutta la Rinascenza (che si potrebbe tradurre anche come “riavvio” o, con metafora intracalcistica molto appropriata, “ripartenza”). Tre coach, va detto subito, nativi del Baden-Württemberg (la regione della Foresta Nera), tanto da far parlare di una specifica scuola legata al toponimo; assunto dimostrato e confermato in modo spettacolare - quasi inquietante - dal fatto che siano nati nel B.W. pressoché tutti i tecnici di riferimento delle generazioni successive: Klopp stesso; i “federali” Klinsmann, Löw e il suo secondo Hansi Flick; i meno conosciuti Alexander Zorninger e Markus Gisdol. Eccezioni parziali, Tuchel e Nagelsmann, della confinante Baviera. Unici veri alieni, Roger Schmidt (Renania-Vestfalia) e Marco Rose (di Lipsia, uomo-Red Bull appena passato dal Gladbach al BVB).
prussiano-nietzschiano
“romancia”
Tuchel
le giovanili
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ha
vedi la necessità
neuropsicologico
della
a
rintocchi
attaccano “persino la terza palla”
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implicita