Se vi piacciono i mercati da Football Manager, che mettono l’estetica davanti ai risultati e hanno come filosofia di fondo “Fare una squadra che sarebbe anche una splendida pubblicità di American Apparel”, il calciomercato estivo della Fiorentina è quello da tenere d’occhio.
Quest’anno a indossare una delle maglie esteticamente più ricercate d’Europa non ci saranno giocatori grigi come Badelj o strani esseri umani come Carlos Sanchez, la Fiorentina ha deciso di fare le cose in grande. Abbiamo quindi brevemente messo in classifica gli acquisti fatti da Corvino finora, messi in ordine di hipsteria.
2011.
Federico Ceccherini
Disco preferito: First Two Seven Inches, Minor Threat
Serie TV preferita: Sons of Anarchy
Birra artigianale preferita: IBC
Ceccherini non è un giocatore hipster nel senso più pieno del termine. Non è esotico, non ha grandi prospettive di crescita, non possiede un talento particolare. Negli ultimi anni è però diventato un giocatore di culto fra i nerd calcistici, per le sue letture difensive non banali (2.7 intercetti ogni 90 minuti, terzo in Serie A) e per un’aggressività spaventosa in marcatura. Quando gioca in difesa Ceccherini sembra una persona che non mangia da giorni, e per questo è molto divertente da veder giocare. Da prendere al Fantacalcio, eleggerlo capitano mentre tutti gli altri si chiedono perché vi piaccia così tanto un giocatore normale.
David Hancko
Disco preferito: For screening purposes only, Test Icicles
Serie TV preferita: The Terror
Birra artigianale preferita: Buntavar
Se ho la giusta mentalità hipster e mi serve un difensore di riserva la prima cosa che faccio è andare in est-europa e prendere un teenager con le spalle grosse. È quello che ha fatto Corvino, andando a prendere David Hancko dallo Zilina per 3 milioni e mezzo.
Hancko è un nazionale U-21 slovacco che nasce come difensore centrale ma che ha giocato molto da terzino sinistro. È mancino, non è velocissimo ma ha un ottimo piede, sia quando deve costruire l’azione da dietro che quando gioca sull’esterno e arriva sul fondo per crossare.
Le sue abilità difensive sono tutte da provare, e anche allo Zilina giocava terzino per nascondere un po’ i suoi difetti. In ogni caso in Slovacchia lo definiscono il nuovo Maldini.
Christian Norgaard
Disco preferito: Enjoy the Great Outdoors, Spencer Radcliffe
Serie TV preferita: The end of the fucking world
Birra artigianale preferita: Stigbergets West Coast IPA
Norgaard ha tutte le caratteristiche di una persona che potrebbe esibirsi al Sonar Festival: è carino, danese e non ha mai visto una persona povera in vita sua. Il suo profilo Instagram sembra un catalogo di Pinterest: Norgaard al college, Norgaard in vacanza al Circolo canottieri Aniene, Norgaard che beve una bibita al cocco indossando un maglione Ralph Lauren, Norgaard che sorride accanto a una modella di Victoria’s Secret.
Anche lo stile di gioco di Norgaard rispecchia un’estetica “lo-fi”, carina senza eccessi, perfetta per le foto coi colori giusti delle colazioni (dobbiamo davvero ricordarvi che le colazioni scandinave sono le migliori?). Stiamo parlando di un regista cerebrale, un po’ lento, che ama molto i gesti semplici e belli del calcio: i passaggi corti, i cambi di gioco. In fase difensiva prova a colmare con le letture delle linee di passaggio i propri difetti fisici, così come gli hipster colmano con la scolarizzazione la mancanza di virilità.
Arriva alla Fiorentina per sostituire Badelj, raccoglierà un’eredità tecnica importante ma indosserà sicuramente la maglia con più stile.
Dusan Vlahovic
Disco preferito: First floor, Theo Parrish
Serie TV preferita: The end of the fucking world
Birra artigianale preferita: Kabinet Pielsner
Sappiamo poco di Dusan Vlahovic, ma quello che sappiamo ci basta per considerarlo un gran bell’acquisto! È serbo, ha 18 anni, viene dal migliore settore giovanile d’Europa, è un attaccante. Su YouTube ci sono tutti i video CRAZY SKILLZ CRAZY GOALS di cui avete i bisogni (se cercate bene ce n’è anche uno in cui è definito “New Ibrahimovic”).
Gerson
Disco preferito: Big Fish Theory, Vince Staples
Serie TV preferita: Atlanta
Birra artigianale preferita: Colorado Ithaca
I giocatori più hipster di tutti sono quelli che giocano solo per lo stile, totalmente disinteressati al concetto di vittoria. In un mondo in cui tutti sembrano ossessionati dalla cosiddetta mentalità vincente, questi giocatori spiccano come dandy vittoriani.
Gerson è uno di loro. In un’intervista di qualche giorno fa Sabatini ha detto che Gerson è indolente, che osa troppo poco: «Gli dico “quando me la fai una corsa in verticale, mi salti uno o due giocatori?”». Sarebbe volgare per Gerson, correre verso la porta, quando può limitarsi a dargli le spalle e sfoggiare tutte le sue doti più barocche per proteggere palla. Quella è la signature move di Gerson: la protezione del pallone sulla riga laterale, fino a farsi fare fallo.
Gerson si muove con grande calma, come se non dovesse andare da nessuna parte. Gioca passaggi semplici, non dribbla, non tira in porta, non fa niente in particolare. Sembra stia girando un video trap in cui, incidentalmente, gioca a calcio. È molto bello, Gerson, quando gioca e sembra dire al mondo: “fatevelo bastare”.
Alban Lafont
Disco preferito: The world is yours, Rich the kid
Serie TV preferita: I documentari sugli animali
Birra artigianale preferita: Grimm afterimage
Lafont ha il passaporto perfetto dell’acquisto hipster. È giovane (19 anni), viene da una scuola calcistica prestigiosa (quella francese), su internet è considerato un mezzo fenomeno e il suo talento esprime un interpretazione all’avanguardia del ruolo.
Lafont dovrebbe giocare titolare nella Fiorentina il prossimo anno, anche per dare consistenza a un investimento importante, 9 milioni di euro più bonus, che è paradigmatico del calciomercato della squadra viola. Appena ha iniziato a giocare titolare nel Tolosa, ormai tre anni fa, a 16 anni, è stato paragonato a Donnarumma, con cui condivide la precocità. È stato il più giovane debuttante della storia della Ligue 1.
I video delle sue parate su YouTube sono roba da sentirsi male.
Lafont tra i pali possiede una grande reattività e nell’uno contro uno è molto veloce ad accorciare sui piedi dell’attaccante e tenere la posizione. Rispetto a Meret - che la Fiorentina aveva provato a prendere - è più a suo agio con i piedi.
Quello del portiere è quello dove solitamente neanche le squadre più coraggiose osano, le colonne d’ercole delle squadre hipster, che la Fiorentina con Lafont ha ampiamente valicato.