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Giocatori in scadenza per la vostra squadra
24 giu 2020
24 giu 2020
Dal 30 giugno si liberano diversi calciatori interessanti per la Serie A.
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19 min
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Foto di Jeroen Meuwsen/Soccrates/Getty Images
(copertina) Foto di Jeroen Meuwsen/Soccrates/Getty Images
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Mentre il calcio giocato riprende più o meno ovunque, i contratti in scadenza si aggirano come spettri per l’Europa. Il 30 giugno centinaia di calciatori si ritroveranno liberi da vincoli con le loro squadre, ma con davanti ancora uno stuolo di partite da giocare che lascia interdetto il loro destino. Le direttive della FIFA prevedono che un calciatore in scadenza possa lasciare una squadra a partire dal 1 luglio, ma non disputare gare con un’altra maglia in questa stagione, lasciandoli quindi di fatto in una specie di purgatorio calcistico. È il caso, ad esempio, di Kalulu, terzino di belle speranze appena preso dal Milan a parametro zero dal Lione, ma che non potrà essere schierato nonostante in Francia la Ligue 1 sia stata dichiarata finita. L’assurda posizione in cui si trovano, oltre al contemporaneo slittamento del calciomercato (sia come atto pratico che come topos estivo) ha praticamente silenziato i destini dei giocatori in scadenza. Con grande probabilità la maggior parte di loro rinnoverà il contratto di un paio di mesi, ma alcuni di loro potrebbero lasciare la squadra in cui sono ora tra meno di una settimana. Così, all’improvviso, come se fosse normale.

In questi giorni capiremo meglio cosa accadrà: anche chi si è già accordato con il proprio club per allungare fino ad agosto il vecchio contratto e concludere questo rigurgito di stagione potrà parlare con altre squadre e prepararsi un futuro che sembra sempre più prossimo, visto che la prossima stagione inizierà praticamente appena finisce questa. E in un mercato che dovrebbe risentire delle perdite economiche dovute alla pandemia di coronavirus, la possibilità di firmare un calciatore senza pagarne il cartellino può essere ancora più determinante per il destino di una squadra. Soprattutto in Serie A, un campionato in difficoltà economica già prima della pausa forzata.

Per questo abbiamo scelto i migliori giocatori in scadenza, ipotizzando quali squadre in Serie A ne avrebbero bisogno e quali invece si sono già mosse, tenendo conto del fatto che si tratta di giocatori che in ogni caso potranno vestire la nuova maglia solo a settembre.

Una lista che potete mandare al vostro direttore sportivo di fiducia.

Edinson Cavani (PSG)

A chi servirebbe: Juventus

Dove andrà: Atletico Madrid

Chi ci sta provando: Inter

«In questo momento è piuttosto lontano dall’Inter», con amarezza Marotta ha fatto capire che la storia d’amore tra Edinson Cavani e la Serie A, infranta dagli sceicchi nell’estate del 2013, non si riaccenderà. Nessuna squadra in Italia sembra avere i mezzi e la volontà di prendere uno dei migliori attaccanti d’Europa, che a 33 anni è un investimento sì rischioso ma potenzialmente molto remunerativo.

Nei pochi momenti in cui Cavani è stato al centro tecnico del progetto del PSG i gol sono arrivati a grappoli: 49 nel 2016/17, 40 l’anno dopo. Questa stagione è stata particolarmente travagliata per l’attaccante, sia da un punto di vista fisico che nei rapporti con la società, eppure Cavani è stato titolare nella partita finora più importante della stagione dei parigini, il ritorno degli ottavi contro il Borussia Dortmund.

Tra Cavani e il PSG i rapporti sembrano irrimediabilmente compromessi, tanto che il giocatore non dovrebbe neanche prendere parte alla final eight agostana di Champions.

In attesa di firmare un nuovo contratto, Cavani lavora nei campi.

L’Atletico Madrid sembrava avere in mano il cartellino del giocatore già lo scorso gennaio e da più parti filtra la notizia che Cavani vorrebbe giocare in Spagna. C’è quindi da aspettarsi che nelle prossime settimane diventerà il nuovo attaccante generoso dell'Atletico di Simeone. L’Inter, come si dice in questi casi, “è alla finestra”: dovesse partire Lautaro Martinez, l’uruguaiano sarebbe un compagno ideale per Lukaku, formando una coppia d’attacco che da sola potrebbe passare sopra le difese della Serie A come un carro armato.

Il suo ingaggio - sembra che Cavani chieda circa 10 milioni a stagione - sarebbe comunque un problema per tutti in Serie A, tuttavia non ci sarebbe solo l’Inter interessata a lui. Si dice che Paratici sia innamorato di Cavani e abbia già provato a prenderlo qualche anno fa, anche perché il DS della Juventus ha un’attrazione fatale per le “occasioni di mercato”, nella fattispecie i cosiddetti parametro zero.

La probabile cessione di Higuain lascerebbe la Juventus sguarnita di numeri 9 e idealmente il profilo di Cavani si adatterebbe a quello ingombrante di Cristiano Ronaldo, che partendo dall’esterno potrebbe occupare un'area di rigore mossa dai continui movimenti del compagno. Vedremo, intanto la sua lunga chioma ci manca.




Thiago Silva (PSG)

A chi servirebbe: Milan

Dove andrà: Everton, da Ancelotti

Chi ci sta provando: Fiorentina

Il ricordo di Thiago Silva nel nostro campionato è quello di un giocatore straripante, un difensore più forte degli attaccanti che affrontava. Sono passati 8 anni dal suo addio al Milan e ovviamente l'intensità del brasiliano è calata con l’età, ma la tecnica difensiva rimane quella del campione.

A 35 anni Thiago Silva non è più il giocatore dominante di qualche anno fa ma, infortuni permettendo (nelle ultime due stagioni ha saltato più di venti partite per acciacchi vari), chi lo prende inserisce nel proprio reparto difensivo un elemento di carisma ed esperienza.

La scorsa settimana è rimbalzata la notizia di un interessamento della Fiorentina, con Commisso interessato a ripetere un'operazione simile a quella di Ribery, ma a quanto pare le richieste di Thiago Silva sono state considerate eccessive (c’è chi parla di un triennale da 10 milioni, chi di un biennale da 6 milioni a stagione).

Come per Cavani, in Italia sembra che solo Inter e Juventus possano liberamente investire cifre simili su un giocatore ultra trentenne. I nerazzurri, però, dopo Godin non sono interessati allo stesso tipo di operazione, vista anche la crescita di Bastoni, mentre per la Juventus non avrebbe molto senso aggiungere un difensore ad un reparto già gonfio e da svecchiare.

E allora chi potrebbe affiancare i viola nel disperato inseguimento al brasiliano? Ma certamente il Milan.

Dobbiamo aspettarci una versione cantata da Rkomi?

Dopo aver visto Ibrahimovic, ceduto nella stessa finestra di mercato di otto anni fa, di nuovo in rossonero, per i tifosi il ritorno del brasiliano sarebbe una manna del cielo. Certo c’è il rischio di offuscare un ricordo bellissimo, ma in un campionato dai ritmi non proibitivi come la Serie A Thiago Silva può ancora fare la differenza.

Al Milan manca una figura come lui: un leader difensivo che possa affiancare Romagnoli, un giocatore di una caratura diversa rispetto a Kjaer (che comunque sta giocando meglio di quanto ci si poteva aspettare). Il probabile arrivo di Rangnick come direttore sportivo/allenatore rende il futuro mercato del Milan un’incognita: solitamente abituato a lavorare con i giovani, non è chiaro cosa possa pensare di un trentaseienne che chiede un ingaggio molto alto. Certo in un campionato come la Serie A avere un giocatore come Thiago Silva a fare da “chioccia” al gruppo sarebbe una grande risorsa.




Willian (Chelsea)

A chi servirebbe: Roma

Dove andrà: Manchester United

Chi ci sta provando: Juventus

Willian è un giocatore rimasto troppo nell’ombra. Certo, è un nazionale brasiliano e gioca in un top club della Premier, ma in qualche modo sembra aver perso il treno per la gloria che il suo talento sembrava riservargli. Questo potrebbe essere paradossalmente un vantaggio per le squadre italiane: Willian è un giocatore nel pieno della maturità, con una tecnica sopraffina e la capacità di attaccare in conduzione con leggerezza e incisività di cui però non si parla con insistenza.

Willian non ha una visione di gioco sopraffina, ma con la sensibilità del suo piede destro può servire i compagni con un cross, un lancio, un calcio di punizione. Willian calcia il pallone davvero benissimo e in Italia c’è una pericolosa penuria di esterni che possano andare in doppia cifra con i gol, anche calciando da lontano.

Maurizio Sarri, che lo ha allenato al Chelsea, pare l’abbia chiesto alla società e il rapporto tra i due era piuttosto buono, ma andrebbe capito come inserire un altro esterno in una squadra fatta al 75% di esterni in un rapporto simile a quello tra uomo e acqua. Nel bel mezzo del lockdown si è parlato di un concreto interessamento della Roma per il brasiliano e pur rimanendo al limite del fantamercato Willian sarebbe la soluzione ideale per Fonseca.

Purtroppo non tutti i giocatori in scadenza finiranno in Serie A e il futuro di Willian sembra ancora in Premier: il Manchester United in questi giorni sta intensificando i contatti con il giocatore e il suo futuro purtroppo sembra lontano dal nostro paese.




Malang Sarr (Nice)

A chi servirebbe: Lazio, se rimane Inzaghi

Dove andrà: Ancora non è chiaro

Chi ci sta provando: Milan, Lazio, Napoli

Quanto spesso capita di poter prendere a zero euro un giocatore di 21 anni con quattro stagioni da titolare tra i professionisti alle spalle? Malang Sarr non ha un fisico prorompente e forse per questo è passato inosservato tra i club più importanti, ma è un difensore duttile, mancino, moderno. Nel Nizza ha giocato centrale di difesa a due, centrale sinistro in una difesa a tre e terzino diventando titolare ad appena 17 anni. Sarr è molto preciso nella distribuzione del gioco (oltre il 90% di passaggi riusciti), con un sinistro educato sia nel gioco corto che nel lungo (principalmente da sinistra col sinistro verso destra).

Nel ruolo di terzino sembra mancargli un po’ di spinta per arrivare con continuità sul fondo e il ruolo di centrale è il più congeniale al suo sviluppo.

Nella Lazio, se rimarrà la Lazio di Inzaghi, Sarr potrebbe diventare il centrale di sinistra del collaudato 3-5-2, ruolo al momento occupato da Radu, che però di anni ne ha 34 e non sembra fornire le stesse garanzie. In patria lo chiamano "Petit Maldini" e, insomma, potrebbe bastare questo a spingere il Milan a farci un pensierino. Ma anche il Napoli potrebbe farne - a suo rischio e pericolo - il sostituto a costo zero di Koulibaly, qualora dovesse partire (come si dice ormai da anni).

Sarr è ancora un difensore acerbo, ma a parametro zero è un affare. Raramente si trovano giocatori di buon livello svincolati a 21 anni. Per chi lo mette sotto contratto, il francese diventerebbe immediatamente un asset, rendendo una sua eventuale vendita una netta plusvalenza, che nel calcio del fair play finanziario è sempre più importante.


Pedro (Chelsea)

A chi servirebbe: Roma

Dove andrà: Roma

Chi ci sta provando: Roma

Il matrimonio tra Pedro e la Roma sembra ormai solo una formalità. Il suo approdo in giallorosso sarebbe anche uno dei motivi della rottura tra la società e Petrachi, sarebbe stato infatti Baldini a condurre la trattativa, senza informare il ds. Vero o no, è l'ennesima dimostrazione di come la Roma stia guardando alla Premier League per trovare giocatori di livello da inserire nel proprio organico, dopo Smalling e Mkhitarian.

Pedro è un giocatore esperto e vincente - incredibilmente vincente: è l’unico calciatore al mondo ad aver vinto tutti i tornei internazionali esistenti sia per club che in nazionale - che in Serie A troverebbe nuovi stimoli per concludere una carriera eccezionale. La situazione finanziaria della Roma e la contemporanea presenza di Mkhitaryan e Pastore rende l’arrivo dello spagnolo in qualche modo un azzardo dal punto di vista economico. Con un monte ingaggi da ridurre Pedro andrebbe a sostituire forse Justin Kluivert (di cui si parla come possibile contropartita tecnica per Mkhitaryan) andando ad alzare l’età media del reparto oltre ad aumentarne i costi annui degli stipendi: per lo spagnolo è previsto infatti un ingaggio da oltre 3 milioni di euro per due anni, più un'opzione per il terzo.

Tuttavia, Pedro è stato fortemente voluto da Fonseca, che vede in lui l’esterno in grado di aumentare la qualità del suo reparto offensivo. Kluivert e Under hanno dimostrato di avere strappi interessanti, ma generalmente sono apparsi troppo discontinui e poco adatti alle richieste dell’allenatore e forse almeno uno dei due partirà non appena riaprirà il mercato. Con Pedro la Roma avrebbe un esterno in grado di entrare dentro al campo e di associarsi con i compagni negli spazi stretti, un giocatore che in questa stagione sta giocando più di 2 passaggi chiave verso i compagni ogni 90 minuti.

In una squadra che cambia spesso i suoi interpreti, Pedro porterebbe carisma e stabilità, nonché una mentalità vincente in una piazza che ne ha bisogno ora più che mai.


Callejon (Napoli)

A chi servirebbe: Napoli

Dove andrà: Siviglia

Chi ci vorrebbe provare: Napoli

Dopo il rigore decisivo di Milik nella finale di Coppa Italia, Callejon si è inginocchiato sull’erba, da solo, in lacrime. Durante la festa per la vittoria organizzata il giorno successivo, i compagni gli hanno dedicato diversi cori. Sono indizi che se da una parte possono essere letti come segno di un addio certo dello spagnolo, dall’altra evidenziano quanto sia profondo il legame tra Callejon e il Napoli.

Sarebbe assurdo vederlo andare via, addirittura così all’improvviso, magari neanche allungando il contratto di due mesi, saltando l'ultima decina di partite da giocare, più il ritorno degli ottavi di Champions con il Barcellona. Il Napoli e Callejon per ora non si sono accordati per andare oltre il 30 giugno, anche se negli ultimi sette anni la loro è stata una simbiosi totale: cambiavano gli allenatori, i compagni, le ambizioni, ma sulla fascia destra rimaneva inscalfibile Callejon, con il suo lavoro oscuro e i continui tagli alle spalle del terzino avversario.

Insomma se c’è una squadra che dovrebbe firmare lo spagnolo quella è il Napoli, anche perché - semplicemente - mai abbandonare la strada vecchia per quella nuova.

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Siamo pronti a rinunciare a questo tridente? (Foto di Marco Rosi/Getty Images)

All’inizio di questa stagione, mentre le cose per il Napoli non andavano per niente bene, De Laurentiis aveva detto che «Mertens e Callejon sono strapagati per l’età che hanno», accusandoli addirittura di essere dei mercenari diretti verso la Cina. La sua proposta era di rinnovare il contratto dei due alle stesse cifre, sostenendo anche che fosse lui a perderci. Pochi giorni fa il belga ha invece rinnovato fino al 2022, con un ritocco del contratto verso l’alto, mentre per questa settimana è previsto l’incontro tra la società e il procuratore di Callejon.

Lo spagnolo ha diversi ammiratori in Spagna, si parla di Valencia e Siviglia, e qualora dovesse lasciare il Napoli è più facile immaginare un suo futuro in Liga, anche per un’ideale forma di rispetto verso i tifosi. Ovviamente in Italia quasi ogni squadra farebbe un affare a firmare a zero Callejon: il Milan che a destra non ha ancora trovato un esterno affidabile, la Fiorentina che troverebbe un giocatore in grado di equilibrare una squadra troppo umorale solo per dirne due (la Roma avrebbe invece un giocatore da alternare a Cengiz Under, che è sembrato prono agli infortuni).


Artem Dzyuba (Zenit)

A chi servirebbe: Lazio

Dove andrà: Zenit San Pietroburgo

Chi ci vorrebbe provare: Lazio

Dzyuba ha rinfrescato la sua carriera un paio d’anni fa, durante il Mondiale in Russia, mettendo in mostra eccellenti qualità tecniche a servizio di un corpo robusto e spigoloso. L’attaccante dello Zenit è appariscente e scontroso, spesso ha avuto conflitti con allenatori e società, ma il suo talento è indiscutibile.

In 22 partite nel campionato russo ha segnato 13 gol e servito 10 assist. In Champions ha segnato nelle uniche due vittorie dello Zenit nel girone. A gennaio Mourinho ha provato a prenderlo per tamponare l’emorragia di infortuni che ha colpito il Tottenham, senza però riuscirci. Oggi secondo i giornali italiani è la Lazio la squadra più vicina a Dzyuba, anche se non si legge altrettanto su quelli russi.

Teoricamente è una voce che ha senso: per la Lazio, Dzyuba sarebbe il perfetto completamento di un attacco super efficiente. Non ha minimamente la capacità di attaccare la profondità di Immobile, ma nel gioco spalle alla porta è davvero forte. Una sensibilità unica nelle sponde e una tecnica di base superiore alla media lo renderebbe un elemento in grado di fornire alla Lazio un’arma offensiva diversa da Immobile (che inoltre pare nelle mire del Newcastle) e Caicedo.

Ma la realtà è diversa: Dzyuba sembra vicino a firmare un prolungamento di contratto con lo Zenit San Pietroburgo, una scelta sensata per l’attaccante, anche se sarebbe stato interessante vederlo alle prese con il nostro campionato.




Jan Vertonghen (Tottenham)

A chi servirebbe: Fiorentina

Dove andrà: Ajax?

Chi ci vorrebbe provare: Inter

Fiorentina e Roma sembrano essersi tuffate a pesce su tutti i difensori in scadenza a giugno. Anche per Vertonghen è partito un tira e molla che probabilmente non porterà a nulla. Ovviamente bisogna anche capire cosa accadrà a settembre, quando aprirà il calciomercato, un disallineamento temporale che rende davvero difficile il mercato sui giocatori in scadenza. La Roma infatti deve capire se riuscirà a tenere Smalling, la Fiorentina addirittura non conosce ancora il nome del suo prossimo allenatore (si parla di Spalletti, ma insomma).

Anche per questo la squadra più diretta su Vertonghen potrebbe essere l’Inter. Il belga sarebbe un profilo ideale per Conte: esperto, duttile, internazionale come si dice in questi casi. Tamponerebbe la partenza sempre più probabile di Godin, con caratteristiche ideali per giocare in una difesa a tre. Tuttavia Vertonghen a breve diventerà padrone del proprio destino e potrebbe anche scegliere di tornare all'Ajax, il club che lo ha lanciato nel calcio che conta, per chiudere la carriera.




Mario Goetze (Borussia Dortmund)

A chi servirebbe: a lui in primis

Dove andrà: Difficile dirlo

Chi ci vorrebbe provare: Roma e Lazio

«Sono stato un Giuda, poi un eroe, poi una delusione, poi quasi fuori dal calcio. Tutto questo in soli quattro anni», la carriera di Mario Goetze somiglia più a una storia di finzione che non alle classiche di un calciatore. A 28 anni lo ricordiamo a malapena come un atleta in attività: in questa stagione col Borussia Dortmund ha giocato appena 600 minuti, fagocitato da giovani sempre più giovani e forti come Jadon Sancho, Haaland e Giovanni Reyna.

Secondo i maligni il Borussia non gli avrebbe proposto il rinnovo di contratto perché irritata da una foto su Tik Tok in cui veniva ritratto con un body leopardato.

Qualunque siano le ragioni dietro al suo addio così mesto dalla squadra di cui era un idolo, dopo 10 stagioni in Bundesliga per Gotze sembra arrivato il momento di un’esperienza all’estero. Recentemente ha avuto il suo primo figlio e l’ha chiamata Rome. Che sia un indizio della sua volontà di giocare nella capitale?

I giallorossi sembrano perennemente alla ricerca di giocatori di talento in cerca di riscatto, ma quella posizione in questo momento è occupata da Pastore e Mkhitaryan, se come pare verrà riscattato. Del suo approdo alla Lazio se ne sta parlando in questi giorni, difficile dire cosa ci sia di vero. Nel sistema offensivo di Simone Inzaghi, Goetze potrebbe rinascere come accaduto a Luis Alberto.

Al momento il tedesco guadagna 7 milioni l’anno, una cifra che sembra francamente inarrivabile per una scommessa così rischiosa. Magari Roma e Lazio possono convincerlo non con gli euro, ma con il Colosseo e i Fori Imperiali.




Giacomo Bonaventura (Milan)

A chi servirebbe: Atalanta

Dove andrà: Boh

Chi ci vorrebbe provare: la Roma ma giusto perché ci prova con tutti

Bonaventura è uno di quei giocatori per cui in qualche modo i rimpianti saranno sempre più dei successi. Conteso tra Milan e Inter negli ultimi giorni dell’estate del 2014, sembrava ad un passo dal diventare uno dei talenti italiani più brillanti, un giocatore moderno in grado di giocare sulla trequarti senza però risparmiarsi un importante lavoro di copertura. Bonaventura non ha trovato il contesto giusto in cui esprimersi, in un Milan sempre in bilico tra caduta e rinascita, sempre alla ricerca di giocatori più spettacolari e incisivi di lui, per cui a un certo punto è diventato difficile anche capire in che ruolo schierarlo. Negli ultimi anni, poi, diversi gravi infortuni sembrano averne affossato la parabola. A fine agosto Bonaventura lascerà il Milan e nessuno si strapperà i capelli.

Durante il lockdown era sembrata vicinissima una sua firma con la Roma, che - a voler dar retta ai rumori di questo strano calciomercato - sembra voler firmare tutti gli svincolati sul mercato. Oggi però non è chiaro dove possa andare Bonaventura dalla prossima stagione. Un suo ritorno all’Atalanta avrebbe il fascino un po’ triste dei ritorni mesti, anche se una rinascita con Gasperini non sarebbe da escludere.

Partito alla ricerca della consacrazione, tornerebbe in una squadra che nel frattempo è diventata una delle migliori realtà del calcio italiano. Se Bonaventura ha sofferto la concorrenza nel Milan, paradossalmente - al netto di cessioni eccellenti di cui per ora non si parla - nell’Atalanta troverebbe difficoltà ancora maggiori, di adattamento ad un gioco che richiede grande applicazione, ma anche semplicemente che Gomez e Ilicic sono giocatori migliori.

In un contesto in cui tutto sembra essere più facile, però, Bonaventura potrebbe ritrovare se stesso e aiutare l'Atalanta a - so che suona assurdo ma è arrivato il momento di dirlo - vincere lo Scudetto.




Giocatori in scadenza da prendere per la salvezza

Oltre i nomi di punta, esiste un sottobosco di giocatori in scadenza che l’anno prossimo potrebbero fare la fortuna di qualche squadra neopromossa o di chi prova ogni anno a rimanere in A con le unghie e con i denti.

Questi sono i più interessanti:

Marco Calderoni (Lecce)

A 31 anni Calderoni non ha moltissimi anni ad alto livello davanti, ma dopo una buona stagione con il Lecce può rappresentare dignitosamente quell’archetipo del terzino/esterno a tutta fascia delle squadre da 3-5-2/4-4-2. In questa stagione ha segnato 3 gol, di cui uno bellissimo al Milan, ma più che altro con il suo sinistro può sfornare cross a ripetizione per i centravanti di medio livello.

Roberto Soldado (Granada)

Come Tristan al Livorno diversi anni fa, perché non dovremmo veder fallire in Serie A una vecchia volpe dell’area di rigore spagnola?

Adil Aouchiche (PSG)

Ennesimo talento uscito da Parigi e dal PSG, veder giocare Aouchiche è davvero una meraviglia per gli occhi. Sarebbe bello se in Italia ci fosse una squadra abbastanza pazza da costruire una squadra intorno ad un 17enne già oggi, convincerlo a firmare per un paio d’anni dandogli la maglia numero 10 e il posto fisso.

Pablo Zabaleta (West Ham)

Un terzino destro col carisma di un politico di prima fascia può far comodo a molte squadre. Zabaleta è in quella fase della carriera in cui i giocatori argentini tornano in patria per chiudere in bellezza. Forse però può concedersi un anno cuscinetto in Serie A, un campionato perfettamente a metà tra la Premier League e la Superliga Argentina.

Thiago Cionek (Spal)

Thiago Cionek può diventare uno di quei calciatori feticcio che le squadre che lottano nella salvezza firmano per avere difensori di esperienza con cui arginare i migliori attacchi. Non dovesse riuscirci, può sempre sventare rapine nel tempo libero.




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