Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Ricominciare dal derby
26 nov 2018
26 nov 2018
Genoa e Sampdoria hanno avuto risposte positive dal derby della Lanterna.
Dark mode
(ON)

Il Derby di Genova si chiude con un pareggio che forse sta un po’ stretto al Genoa, ma che è stato il risultato di una bella partita, di livello dal punto di vista tattico e agonistico. Come era prevedibile, gli atteggiamenti delle squadre sono stati agli opposti, e questo ha dato vita a una gara ricca di spunti e impreziosita da alcune prestazioni individuali di rilievo.

Il ritmo del Genoa mette in difficoltà la Samp

Non c’è stata nessuna grossa sorpresa nella scelta dei sistemi di gioco. Giampaolo ha adottato il solito 4-3-1-2 optando per Praet e Jankto come mezzali, quest’ultimo in sostituzione dello squalificato Linetty. Nel ruolo di trequartista sembrava potesse giocare Saponara ma alla fine ha giocato Ramirez, che nei primi 20 minuti della partita è stato il migliore in campo, per poi spegnersi nel tempo. Juric ha risposto con il tradizionale 3-5-2, con Bessa arretrato sulla linea dei centrocampisti e Romulo dirottato sull’esterno in favore di Veloso davanti alla difesa.

La partita è cominciata subito con una buona intensità. I rossoblù hanno scelto di disporsi con un assetto difensivo ibrido tra il 3-5-2 e il 4-4-2, con Romulo ago della bilancia. In prima battuta il Genoa non sembra essere particolarmente aggressivo sulla costruzione bassa della Sampdoria, che come da copione prende subito il controllo del possesso e tenta di impostare le sue azioni con pazienza attraverso un palleggio ragionato tra i centrali difensivi e i centrocampisti, in attesa dello smarcamento vincente tra le linee prima di verticalizzare ed alzare la velocità della manovra.

La Sampdoria impone un buon dinamismo alla partita, retto sulla velocità dei movimenti dei suoi uomini. Kouamé tenta di schermare le ricezioni di Ekdal, ma i centrali sono bravi a pescare tra le linee i movimenti incontro di Quagliarella e Defrel o di Ramirez, che si alterna spesso con Jankto in posizione di mezz’ala per aiutare la risalita, mandando in crisi la marcatura a uomo di Veloso. Il primo quarto d’ora la Sampdoria controlla la gara e costruisce diverse occasioni interessanti, fra cui il gol: dopo un paziente scambio di passaggi per muovere le marcature del calcio piazzato, Ramirez lascia partire un cross teso verso la porta che trova la testa di Quagliarella.

La miglior trama in costruzione della Samp, con i centrali a ricercare la verticalizzazione tra le linee. In questo caso è Defrel a prendere il posto di Ramirez, smarcatosi in profondità. Rimane sempre evidente il 4-3-1-2.

Al 17esimo, però, Andersen commette un errore di lettura sulla traiettoria di un lancio in profondità e lascia scorrere il pallone per Audero, che è costretto all’uscita in ritardo su Piatek. Il polacco trasforma il rigore e da lì in poi l’inerzia della partita cambia in maniera radicale.

Il Genoa trae grande forza dal pareggio e gioca in maniera più convinta entrambe le fasi, riducendo vistosamente i tempi di gioco alla squadra di Giampaolo. Senza palla inizia un pressing alto molto più intenso che toglie alla Sampdoria sicurezza nella circolazione, ed è a partire da un paio di errori tecnici che nascono alcune occasioni pericolosissime. Ad esempio, la transizione del Genoa che finisce sui piedi di Romulo, fermato solo da un ottimo Audero. Il tutto era nato da un errore di Bereszysnki, ieri in grande difficoltà per tutti i 90’, specie a contenere un Lazovic in giornata di grazia.

Con il pallone, invece, per rispondere all’organizzatissima pressione alta dei doriani la scelta principale del Genoa è stata la verticalizzazione rapida, che superava spesso il centrocampo per cercare i movimenti in profondità di Kouamé e Piatek.

[gallery columns="4" ids="37961,37960"]

Due diversi atteggiamenti di pressing del Genoa. Ad inizio gara una strategia più prudente che ha consentito alla Sampdoria di prendere terreno per non allungarsi e aggredendo il portatore solo nella propria metà campo. Dopo il gol più è diventato più aggressivo e non ha concesso la superiorità numerica né transizioni corte e alte.

All’incirca intorno all’ora di gioco l’intensità del Genoa sul pressing è venuta fisiologicamente a mancare, ed è puntualmente riemersa la Sampdoria, che ha provato a riacciuffare il vantaggio inserendo Saponara per Ramirez e Caprari per Defrel. Entrambi però non hanno avuto un grande impatto. Il Genoa ha risposto sostituendo Bessa - bravo nel lavoro oscuro che ha tolto Praet dalla partita - con Sandro e l’ex Pereira per Lazovic. Juric non voleva perdere lucidità nell’attacco della fascia, visti anche gli spazi concessi dalla Samp da quella parte.

Kouamé vs Quagliarella

I migliori in campo di ieri sono stati indubbiamente Christian Kouamé e Fabio Quagliarella. L’ivoriano è stato autore di una partita di grande spessore, dimostrando grandi doti nei movimenti senza palla, sia nelle azioni offensive che in quelle difensive. Il suo approccio, pur schierato da punta, è stato simile a quello di un “guastatore”, anche senza sporcarsi eccessivamente nei contrasti. Con l’insistenza di una vespa, ha disturbato da solo buona parte delle azioni di costruzione della Sampdoria, stancando inoltre la linea attraverso dei contro movimenti di difficile gestione. Se Piatek è lo stoccatore di questo Genoa, Kouame è uno scudiero silente e indispensabile per la sua efficacia.

Non finisce invece più di stupire Fabio Quagliarella, per cui ormai la definizione di seconda giovinezza suona quasi riduttiva. A 35 anni è forse nel momento migliore della sua carriera, ribaltando tutti i nostri preconcetti sulle età di maturazione di un attaccante.

Sfruttando le brevi distanze tra le linee della Sampdoria, Quagliarella ha trovato sicurezza nell’associarsi coi compagni anche sul palleggio corto, senza puntare esclusivamente sulle ottime doti di protezione del pallone. La quantità di lavoro che svolge ogni partita è impressionante, considerate le caratteristiche e l’età del giocatore: ottimi movimenti ad aprirsi in ampiezza ma soprattutto una strabiliante rapidità esplosiva nello smarcamento che manda sistematicamente in tilt i suoi diretti avversari: a poco è servita la linea a 3 del Genoa, in teoria numericamente capace di seguire con relativa tranquillità questa varietà di movimenti. Quagliarella fa tante cose e le fa tutte bene, e forse non è neanche più sorprendente vederlo infilare uno sprint dietro l’altro sulla propria trequarti all’82esimo, guadagnando anche una punizione.

Una bella partita

Nella consueta intervista post partita a Sky, Juric – entusiasta per la prestazione collettiva – ha ammesso di aver cambiato qualcosa nei movimenti di squadra per concedere alle due punte «spazi diversi da quelli che concedo di solito», facendo intendere di avere chiare le caratteristiche dei due e di voler cercare più spesso la profondità. Il Genoa ha trovato bene lo spazio oltre la difesa di una squadra che di solito è particolarmente brava a non concederlo.

Anche Giampaolo nel post-partita si è detto soddisfatto, specie per la personalità con cui la sua squadra ha preso “il centro del ring”, prendendo atto dell’abilità del Genoa nel crearsi “occasioni sporche” per sfruttare le seconde palle e le deviazioni in profondità delle sue punte. In conclusione, ha fatto intendere che la squadra non sta passando un buon momento dal punto di vista fisico (“siamo un po’ convalescenti”) ma si è mostrato fiducioso dicendo di aver avuto degli ottimi segnali di ripresa.

Gli atteggiamenti opposti, la diversa gestione dei ritmi di gioco e la varietà dei suoi protagonisti; il tutto condito da una sana dose di agonismo. L'unica pecca sono stati i soliti, eterni problemi del manto del Marassi, anche ieri vittima dell’eccessiva umidità e causa di controlli scivolosi e imperfezioni tecniche. È stato un bel derby.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura