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Dario Costa
Gallinari e Boston sono fatti l’uno per l’altro
12 lug 2022
12 lug 2022
I Celtics hanno chiuso in fretta il mercato e puntano anche sull’azzurro per arrivare al titolo.
(di)
Dario Costa
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Tra le altre cose combinate da Gallinari nella stagione 2012-13: una tripla in faccia a Kevin Garnett.




 



 





 


 

 

Non è difficile immaginarsi Gallinari giocare in pick & pop con uno dei tanti portatori di palla dei Celtics, a partire dal neo arrivato Malcolm Brogdon con cui dovrebbe condividere i compiti realizzativi nella second unit.


 

Considerata anche la partenza di Daniel Theis, a Boston Gallinari dovrebbe agire di fatto da terzo lungo dietro a Robert Williams e Al Horford, entrambi giocatori con cui sulla carta ha un buon grado di compatibilità, dando alla squadra un apporto che l’altro lungo a roster, Grant Williams, non può fornire a causa di limiti tecnici e di taglia fisica.

 


 

 

Altra specialità che Gallinari ha sviluppato nella seconda metà di carriera: il gioco spalle a canestro, sfruttando in altro modo l’abilità innata di andare a prendersi un fallo.


 

La doppia dimensione offensiva, perimetrale e interna, assicurata da Gallinari potrebbe rivelarsi fondamentale per alleviare la tendenza manifestata dai Celtics a sovraccaricare Jayson Tatum e Jaylen Brown – rispettivamente 28.6% e 26.5% di usage rate durante gli ultimi playoff - nella gestione dei possessi a difesa schierata, oltre ad aprire il campo per le penetrazioni al ferro delle due stelle designate. Con le 1.426 triple segnate in carriera, Gallinari è il 5° miglior realizzatore da tre di sempre tra i giocatori dai 208 centimetri in su, dietro solo a leggende come Dirk Nowitzki e Kevin Durant e a specialisti come Rashard Lewis e Peja Stojakovic. Al di là di qualche



 



 





 




 



 



 





 

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