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Calcio Tommaso Naccari 7 agosto 2019 5'

Cosa ascolta Gabigol la sera quando è felice

La nuova playlist Spotify dell’attaccante dell’Inter, in prestito al Flamengo.

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Avevamo raccontato della playlist di Gabigol quando era triste a Milano, sempre in panchina. Ci è sembrato il caso di ripeterci ora, che segna praticamente un gol a partita con il Flamengo e sembra felicissimo. 

 

Rio de Janeiro ha molto in comune con Milano. Per esempio è la capitale de facto del Brasile come Milano lo è dell’Italia. E poi basta, non ha più nulla in comune. Eppure Gabriel Barbosa, meglio noto come Gabigol, ogni volta che si affaccia dalla finestra del suo appartamento a Ipanema sogna di essere a City Life, immerso nel traffico cittadino, mentre dal suo balcone sente Fedez che registra l’ennesimo video con Luis Sal. Alla fine non è così male parlare di Supreme con quel tipo, pensa Gabriel, mentre richiude la finestra e accarezza distrattamente il suo trofeo da capocannoniere e il pallone d’argento come miglior marcatore del campionato brasiliano. 

 

La vita a Rio è diversa da quella a San Paolo, forse addirittura più frenetica, eppure nulla ha smosso Gabriel dal suo obiettivo. Alla televisione, costantemente accesa “per fare compagnia” sul canale che dà ventiquattro ore su ventiquattro notizie sportive, una giornalista sta commentando i suoi ventidue gol in ventidue presenze con la maglia rossonera.



“Rossoneri”, che scherzo del destino. «Quei colori che sognavo come rivali, ora mi stanno portando fortuna…» pensa, e mentre si perde in questi pensieri Gabriel apre la rubrica, va tra i preferiti per riflesso incondizionato. La stellina illuminata accompagna il nome di Piero Ausilio, lo sfondo che si illumina di nerazzurro. Scrolla rapidamente, arriva al numero di Gerson. Si vedranno al solito posto alla solita ora, rideranno complici di quanto il campionato italiano non li abbia capiti.



Gerson gli ricorderà del 6 a 1 col Goias, o della rimonta con Elemec, Gabriel sente il suono familiare che identifica il fatto che il bluetooth abbia riconosciuto il suo telefono. Per un attimo è tentato di mettere la playlist “Milano”, ma poi un cartellone sotto casa sua gli ricorda che presto si entrerà nel vivo della Libertadores e che il Flamengo lo abbia scelto come volto della campagna abbonamenti. Parte la playlist “Gabigol”, quella felice.

 

“Sao Paulo” Mc Bin Laden ft Rkomi (prod. The Night Skinny)

 

Il concetto di felicità per Gabigol, come per ogni brasiliano, è agrodolce. MC Bin Laden è “un amico”. Ai tempi del Santos hanno condiviso qualche privè, chiacchierando del più e del meno. Proprio uno scambio con Gabigol ha convinto MC Bin Laden a prendere un aereo per suonare a Milano: «Ti divertirai, lì i ragazzi sono pazzi», gli aveva detto. E così è stato. MC Bin Laden non solo ha suonato a Milano sud, nel 2018, ma sempre in Zona 5 ha registrato una strofa per uno dei rapper più rappresentativi della città: Rkomi, su una produzione di The Night Skinny, portando Sao Paulo a Milano, proprio mentre Gabigol provava a fare lo stesso, facendo faville con la maglia del Santos. Vedere Milano e poi la bandiera del Brasile sventolare offre a Gabriel la giusta carica per tornare ad essere re di San Siro, un giorno.

“Regulate” Warren G ft Nate Dogg

Quando è stato annunciato Antonio Conte all’Inter, Gabigol ha avuto un sussulto. Quel nome non gli era nuovo. Al suo arrivo in Italia era il CT della Nazionale e – qualche mese dopo – sarebbe passato al Chelsea. Si era informato, ai tempi, anche di Luciano Spalletti, ma come prima di lui De Boer e Pioli, non si era creata una grande affinità. “Regulate” è un brano metaforico: segna una sorta di passaggio di Nate Dogg dal gangsta rap in senso stretto al G-Funk, un’attitudine più positiva a certe dinamiche. In fondo è lo stesso percorso che ha fatto Gabriel, che ha trasformato la rabbia di Milano nel nuovo piacere di giocare a calcio dimostrando quanto vale. Sta dando il 200%, se gli altri non lo capiranno non è un problema suo.

“Regulate” è il brano più venduto di sempre della Def Jam Records. Cercando Antonio Conte su Google una foto lo aveva colpito. L’allenatore, con molte primavere in meno sul groppone, tendeva una sciarpa giallorossa, ma soprattutto indossava una maglia dell’etichetta di Russell Simmons e Rick Rubin. Che avesse trovato un argomento con il quale rompere il ghiaccio?

Maradona y Pelé - TheGiornalisti

 

I TheGiornalisti, Gabriel, in realtà non li ha mai capiti bene. Nella loro poetica, però, ha sempre intravisto quel velo di malinconia per il passato, per il ventre materno, per la fanciullezza, che in un’unica parola in Brasile chiamano “saudade”. Non sapeva che in Italia esistesse un sentimento simile 

 

Mentre veniva snobbato Gabriel ha imparato l’arte della provocazione. Dalla sua auto l’impianto pompa, e manco poco. Dentro un brasiliano canta che Maradona è megl’ e Pelé.

7 milardi - Massimo Pericolo (prod. Nic Sarno & Crookers)

 

Come abbiamo già detto più volte, un occhio di Gabigol è sempre rivolto verso l’Italia. Quella casa che lo ha abbandonato troppo presto, lui ancora non l’ha dimenticato. Gabriel è nato nel ‘96, ha 23 anni, per un paese come il nostro è ancora giovane. È ancora alla ricerca di figure di riferimento, di storie che gli facciano pensare “cazzo, posso farcela”. 

 

Quale storia migliore se non quella di Massimo Pericolo, che incarna perfettamente lo “Started From The Bottom”? “Scialla Semper” è stato un ascolto costante negli ultimi mesi nell’auto di Gabriel – incuriosito anche dal numero elevatissimo di parole per lui incomprensibili, ma anche un po’ divertito per la fascinazione italiana per il latino.

 

“7 miliardi” è un banger. Ti aiuta a muovere la testa e a smettere di pensare. Gabriel la mette nelle cuffie wireless prima del calcio d’inizio. Nulla lo aveva mai caricato così. L’alcool ci rende più forti / L’amore ci ha reso più stronzi / Voglio più soldi.

C’è Solo l’Inter - Elio e le Storie Tese

 

Ma Gabigol è davvero felice? Questo non si può dire. «Ci sono cose più importanti di calciatori» si sente ripetere, ma a lui la vita gli ha fatto un torto. Lui ha preso tutto questo dolore e l’ha santificato: 39 gol in due anni. 

 

Ma Milano è lontana, così diversa. È forse vero che simili si respingono? Possono le storie di una persona e di una squadra così simili non intrecciarsi in un amore proficuo e duraturo? Davvero il suo futuro è lontano dall’Europa? 

 

A volta a Gabriel piace guardare le spiagge di Rio e immaginarsi lontano, mentre dal balcone sente “Hi Guys” e capisce che Chiara Ferragni sta per informare i suoi milioni di follower sulle nuove prodezze di Leo. A volte a Gabigol piace pensare che, in fin dei conti, nel suo futuro “C’è solo l’Inter”.

Tags : gabigolinterrkomi

Tommaso Naccari è nato nel '94 a Genova, è un autore freelance che scrive (o ha scritto) cose per il web, la carta e la radio.

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