De Jong con Ansu Fati: due che parlano la stessa lingua.
In questo, forse si nota il fatto che non sia stato catechizzato fin da piccolo nel gioco di posizione dell’Ajax. Ma paradossalmente questo suo isolarsi, alternato alla sua voglia di accentrare il gioco, è tornato incredibilmente utile sia per l’Ajax di ten Hag che per l’Olanda di Koeman. In Nazionale de Jong era lasciato ancora più libero di ordinare la squadra e disordinare l'avversario: perché ogni tocco in più che fa, ogni conduzione improvvisa, attira l’attenzione degli avversari e di conseguenza libera un compagno che poi lo stesso de Jong è in grado di trovare, a qualsiasi altezza nel campo.
Appena iniziata la partita contro il Valencia si nota quanto viene chiesto alla mezzala: de Jong è diverso dal giocatore visto all’Ajax, più attento all’uscita del pallone dalla difesa e alla costruzione della manovra in generale. Da questa azione nasce il suo cross per il gol di Ansu Fati che sblocca la partita.