
Nella rivoluzione che segue la rivoluzione della Juventus, François Modesto è l’ultimo arrivato. È stato scelto da Damien Comolli, il “direttore generale” del club, per coprire il ruolo di “direttore tecnico”. È una figura diversa dal “direttore sportivo”, che la Juventus sta ancora cercando, e che più naturalmente associamo alla compravendita dei calciatori.
Modesto dovrebbe coordinare l'intera area tecnica della Juventus, lavorando a stretto contatto con Tudor e i giocatori, fungendo da riferimento tra loro, la società e le altre aree del club (scouting, staff medico, analisti). Il francese è stato scelto per la sua capacità di lavorare con i dati, molto importante per Comolli, per la sua conoscenza delle lingue (secondo alcune fonti parla quattro lingue, secondo altre cinque) e del mercato straniero.
IL DOPPIO RUOLO CON MARINAKIS
I più attenti si ricorderanno di lui per i 5 anni passati da calciatore al Cagliari, tra il 1999 e il 2004, a cui sono seguite esperienze nel Monaco in Francia (2004-2010) e nell’Olympiacos in Grecia (2010-2013), prima di un ritorno al Bastia, città dove è nato e squadra in cui è cresciuto, per chiudere la carriera nel 2016.
Pochi giorni dopo il ritiro, Modesto entra a far parte dei dipartimenti tecnico e di scouting dell’Olympiacos, come scritto nel comunicato ufficiale del club. È un passaggio lampo, che lo stesso francese spiegherà anni dopo: «Marinakis venne da me e mi disse: “Fammi vedere cosa sai fare”, e decise di darmi in mano la squadra». Marinakis è un ambizioso armatore greco che nel 2010 ha comprato il club più importante del Paese, e Modesto era stato il primo acquisto della sua gestione. Il suo ruolo non è chiarissimo: in alcuni organigrammi risulta come direttore sportivo e responsabile dello scouting, in altri ha solo la seconda carica.
Sotto la sua gestione l’Olympiacos si divide tra un mercato fatto di campioni a fine carriera e la valorizzazione di giovani presi dal mercato greco e internazionale. Da questo punto di vista le sue intuizioni migliori sono Daniel Podence, comprato a 7 milioni di euro dallo Sporting Clube e rivenduto due anni dopo al Wolverhampton a 20. Un colpo che Modesto ha definito «a metà tra fortuna e determinazione». E poi Tsimikas e Retsos, due giovani difensori cresciuti nelle giovanili del club e valorizzati sotto la sua gestione, poi rivenduti per 13 e 18 milioni di euro a Liverpool e Bayer Leverkusen. Ma non solo: Modesto lavora molto bene anche nella creazione di un reparto di scouting di alto livello e nella costruzione di un settore giovanile di successo, due cose che mancavano al club greco, e che nel 2024 hanno portato l’Olympiacos a vincere la Youth League, la Champions League giovanile.
La certificazione della bontà del suo lavoro si vede anche nella scelta di Marinakis di raddoppiarne l'incarico, affidandogli nel 2019 il ruolo di direttore tecnico di Olympiacos e del Nottingham Forest, club inglese che l’armatore ha acquistato due anni prima. Su The Athletic la sua scelta viene definita quella di “un uomo affabile per un’operazione di pura diplomazia, in un momento in cui il club aveva appena messo da parte una leggenda come Martin O’Neill”.
Modesto parla inglese, ha una bella presenza, è carismatico. In Inghilterra deve immergersi in una realtà molto diversa, quella della Championship dove si giocano una cinquantina di partite l’anno: «In Grecia si giocano 30 partite, nella Championship 46. All’inizio ho impiegato un po’ per capire quanto fa la differenza. Nei primi mesi ho visto molte partite dal vivo e ho iniziato a capire. In Championship hai bisogno di giocatori che conoscano la categoria». E poi «come capisci quale giocatore è giusto per un club? Prima devi capirne la storia. Devi conoscere il Paese e il calcio. E devi avere un buon rapporto con l’allenatore, per scegliere con lui e con la società i giocatori giusti».
Al Forest le cose vanno meno bene all’inizio. Prima la squadra manca la promozione ai playoff, anche per qualche incertezza nel mercato invernale, poi nel 2021 il club rischia la retrocessione, arrivando 17° in Championship. Modesto viene accusato di non lavorare bene con l’allenatore e di fare un mercato troppo rapsodico (nel suo periodo in Inghilterra conclude 70 operazioni di mercato, tra prestiti e acquisti, lavorando insieme al direttore sportivo). Le critiche al doppio ruolo di Modesto sono diverse (“Se trova un grande talento, va prima all’Olympiacos o al Forest?” scrivono su The Athletic), ma Marinakis decide di lasciarlo al suo posto, e fa bene. La stagione successiva il Forest viene promosso in Premier League, 25 anni dopo l’ultima volta. Uno dei giocatori decisivi è Brennan Johnson, prodotto delle giovanili del club valorizzato proprio dal lavoro di Modesto (e che poi nel 2023 sarà ceduto al Tottenham per 55 milioni di euro). Un altro giocatore importante di quella squadra è Matty Cash, scovato in Football League Two e poi rivenduto per 15 milioni di euro all'Aston Villa.
LA PARENTESI A MONZA
Nel 2022 Modesto lascia il doppio incarico con Marinakis per diventare il direttore tecnico del Monza, appena promosso in Serie A. Voluto personalmente da Adriano Galliani e Silvio Berlusconi, si occupa di supportare il DS Antonelli e l’amministratore delegato Galliani, e della parte di scouting internazionale. Nelle sue mansioni c’è sempre qualcosa di olistico: Modesto più che fare una cosa, si occupa di unire i vari settori di un club, di creare relazioni, lavorare con i dati, gestire procuratori, scout e staff tecnico. La Gazzetta dello Sport lo descrive così: “Riservato, silenzioso, chi lo conosce sa che può risponderti alle 4 di mattina perché il suo telefono è sempre acceso”.
Secondo diverse fonti, la prima decisione di Modesto è quella di sostituire l’allenatore Stroppa, con cui il Monza è partito malissimo, con Raffaele Palladino, l’allenatore della Primavera. Per altri, invece, quella è stata un’intuizione di Galliani.
In ogni caso, Modesto e Palladino lavorano a stretto contatto, e il Monza vola. Non solo risale rapidamente in classifica attestandosi nella classe media della Serie A, ma inizia un processo di valorizzazione dei giocatori presenti in rosa che porterà alle ricche cessioni di Carlos Augusto, Michele Di Gregorio, Andrea Colpani, Daniel Maldini e Warren Bondo. Luca Marrone racconta così il lavoro da direttore tecnico di Modesto al Monza, lo stesso che dovrebbe avere alla Juventus: «Va considerato come una figura intermedia tra la società e i giocatori. Spesso era con noi. Lo trovavi a far colazione tra i ragazzi: era lì e si chiacchierava. Poi quando c’erano da prendere decisioni, naturalmente, non si tirava indietro. Con personalità». Marrone ricorda anche quanto «fosse ambizioso. Voleva arrivare a certi livelli. E aveva le qualità, un’intelligenza notevole. Insomma: si poteva intuire quel tipo di percorso».
L’ARRIVO A TORINO
Nel dicembre 2024, all’improvviso, Modesto rescinde il proprio contratto col Monza. Nei mesi precedenti era stato cercato dalla Roma per il ruolo di direttore sportivo, voluto da Lina Souloukou, che aveva lavorato con lui all’Olympiacos. Dopo qualche colloquio, però, forse per il rifiuto di Galliani di liberarlo, la Roma aveva virato su Ghisolfi, anche lui nato in Corsica, e sembra consigliato alla società giallorossa proprio da Modesto. Il passo successivo per il francese è il ritorno nell’orbita Marinakis. È sempre Souloukou, nel frattempo diventata amministratrice delegata del Nottingham Forest, a volerlo di nuovo in Inghilterra, in un momento storico per il club, che si sta giocando uno dei primi quattro posti in Premier League. Nelle stesse settimane Modesto era stato cercato anche dal Milan, che voleva farne, in un momento di difficoltà gestionale, il ponte tra la gestione amministrativa di Red Bird e quella sportiva.
Proprio mentre lavora per il Forest, Comolli si convince che è l’uomo giusto per la Juventus. È Modesto infatti a guidare la trattativa per portare Mbangula e Weah in Inghilterra, poi naufragata per il rifiuto del calciatore statunitense al trasferimento, e quindi avere contatti diretti con la dirigenza della Juventus, che poi gli avrebbe offerto questo ruolo da direttore tecnico.
Modesto dovrebbe iniziare a lavorare con la squadra il 24 luglio, quando si ritroveranno in ritiro dopo le vacanze post Mondiale per Club. Viste le ultime stagioni della Juventus, e le difficoltà tangibili nel rapporto tra allenatori, squadra e società - che con Allegri sono implose nella scenata della Coppa Italia, ma che anche con Thiago Motta sono stati tutt’altro che idilliaci - il suo ruolo da “collante”, diciamo così, o almeno così lo definiscono i giornali in questi giorni, tra dirigenza e parte sportiva può essere importante. Soprattutto l'anno scorso Giuntoli era sembrato troppo solo a gestire tutte le difficoltà che possono esserci nel mandare avanti un club come la Juventus, soprattutto quando non si vince. Ora, oltre a Comolli e Chiellini si aggiunge Modesto, a cui poi, probabilmente, si aggiungerà un direttore sportivo.
La Juventus deve aver deciso che l'unione fa la forza: vedremo se hanno avuto ragione.