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Alfredo Giacobbe
10 motivi per giocare a Football Manager 2024
18 dic 2023
18 dic 2023
È ancora il nostro videogioco preferito.
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Alfredo Giacobbe
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Non scrivo o parlo di videogiochi volentieri. Non perché non ne sia appassionato, tutt’altro. Per me sono un guilty pleasure, qualcosa da tenere nella sfera privata per non depotenziarne il piacere. Non ammetterò mai, per esempio, che ogni volta che su YouTube viene caricata una nuova conferenza del professor Alessandro Barbero, prendo il laptop e avvio una partita di Civilization VI, che gioco con la voce dello storico medievista in sottofondo (prendo una vittoria per dominazione con i tedeschi di Federico Barbarossa, grazie). Né dirò che il cavallo di Arthur Morgan, nel mio salvataggio di Red Dead Redemption 2, si chiama Minnesota. Oggi però sono costretto a mettere in piazza la mia ossessione per la serie Football Manager. Ho giocato a tutte le edizioni, ci gioco da quando nemmeno si chiamava così e non riesco a smettere di giocarci. Da poco più di un mese è uscita la sua trentaduesima incarnazione, Football Manager 2024. Distinguere le novità in edizioni successive di FM è un gioco di abilità da settimanale enigmistico: indovina le sette piccole differenze tra le due figure. Proverò però a darvi dieci buoni motivi per cui questo FM è meglio degli altri.Perché è sempre lo stesso giocoTempo fa Paolo Condò scrisse che il nostro amore per gli atleti longevi è totale perché è ai loro corpi perfetti che affidiamo la nostra speranza di non invecchiare mai. Football Manager pizzica più o meno le stesse corde. Giocare a FM è ritrovarsi in uno di quei meme che stuzzicano la nostra nostalgia, qualcosa del tipo: «È il 2010, il tuo Catanzaro ha appena vinto la Champions League con doppietta di Keirrison in finale, sei felice e tutto va bene». [gallery columns="5" ids="98173,98174"]

Lionel Messi a distanza di venti anni. Grafica e valori a parte, gli attributi – i meccanismi che regolano il gioco – sono praticamente gli stessi.

Football Manager è un posto confortevole in cui stare. Puoi sempre aggiungere qualcosa di nuovo al tuo bagaglio di conoscenze ogni anno, ma non devi imparare le meccaniche di gioco da zero. Alcuni giocatori – tipo me – giocano FM allo stesso modo da sempre. Riguardo agli attributi, ogni allenatore ha i suoi feticci. Quando ho chiesto a Daniele Morrone quali fossero gli attributi che cercava in un calciatore, mi ha risposto sicuro: tecnica, controllo palla, fantasia. Sono rimasto sorpreso perché agli attributi tecnici preferisco da sempre quelli mentali: determinazione, decisioni, concentrazione e aggressività nelle mie squadre sono un must. Alla fine, in questi strani affari non tutti ben comprensibili – veramente, come si fa a quantificare l’impegno? – con un valore in una scala ancora più strana che va da uno a venti, riflettiamo una parte di noi stessi e di ciò che ci piace vedere su un campo di calcio.Perché ognuno ci gioca a modo suoNon esiste un solo tipo di partita all’interno di FM. Sembra strano a dirsi, uno potrebbe pensare cosa può esserci di diverso nell’intraprendere la carriera di un allenatore e provare a vincere tutto. Gli obiettivi sono identici, il modo di raggiungerli è differente. Io, per esempio, sono un giocatore LLM, acronimo che sta per Lower League Management: scelgo un paese, parto dal fondo della piramide calcistica con una squadra e cerco di salire una categoria dopo l’altra, fino alla gloria. La fine della partita può determinarla un esonero o la vittoria della Champions League. In passato FM era diventato così facile per me che mi imponevo nuovi limiti (solo giocatori italiani in rosa, oppure solo Under 23). Ora questo tipo di carriera in FM è molto più difficile di una volta. Altri giocatori tentano sfide quasi impossibili, tipo quella della Pentagon Challenge: vincere i trofei più importanti dei cinque continenti – la Uefa Champions League, la Copa Libertadores, la Coppa Campioni della Concacaf, la Champions League asiatica e quella africana. Occorre un hardware “carrozzato” per caricare molte leghe attive. In pochi sono riusciti a completare la Pentagon e su reddit ricevono gli onori degli eroi che tornano dalla guerra.Altri giocatori ancora scimmiottano le carriere di allenatori di culto. Alcuni anni fa andava per la maggiore la Arsene Wenger Challenge, per la quale bisognava allenare e vincere in Francia, in Giappone e in Inghilterra, come aveva fatto l’ex allenatore dell’Arsenal. Oggi va di moda una challenge simile, creata a immagine e somiglianza dell’attuale manager del Tottenham Ange Postecoglou: Australia, Grecia, Giappone, Scozia, Inghilterra. Da quest’anno Football Manager ha la licenza ufficiale per la J-League: loghi, maglie, nomi reali, tutto incluso nella release, così non dovrete impazzire in giro per i forum per aggiungere i vostri beniamini nipponici, come accadeva negli scorsi anni.Per il realismo raggiuntoSi può giocare a FM allo stesso modo di sempre, ma è anche vero che il team di sviluppatori in Sports Interactive fa un lavoro incredibile per aggiungere nuove possibilità in ogni edizione del gioco. Football Manager è diventato un gioco molto complesso. Immagino che per una persona che abbia lasciato la serie per qualche anno, e provi a riavvicinarsi, FM sia persino troppo complesso adesso, quasi ingestibile. Le dinamiche sociali sono molto migliorate nell’edizione di quest’anno: le reazioni dei giocatori sono più credibili che in passato; la gestione dell’umore dello spogliatoio è diventata fondamentale per la buona riuscita delle imprese in campo; stampa e procuratori sono parte del gioco, quindi bisogna averci a che fare. E poi: la presidenza di un club valuta la performance del suo allenatore tenendo in conto un numero di parametri maggiori di una volta; i contratti dei calciatori sono così realistici e hanno così tante clausole, che a volte chiameresti un cugino avvocato per farteli spiegare; ci sono mille leve da tirare per migliorare i calciatori attraverso le sessioni di allenamento. Football Manager è come il calcio di oggi: un affare enormemente complesso per una persona sola. L’unica cosa da fare è delegare – lo so, lo so – cioè mettersi nelle mani delle persone dello staff che si è faticato tanto per costruire. Affidarsi ai collaboratori di campo quando sostengono che un allenamento specifico per quel tale attaccante possa rendergli un beneficio; credere negli scout anche quando tirano pacchi uno dietro l’altro. Cedere una parte del controllo è il modo migliore per godersi questo FM.

Per aumentare ancora di più il realismo del gioco, ci sono skins che permettono di eliminare del tutto gli attributi e affidarsi alle stats. Organizzate in difensive e offensive, aggregate per 90 minuti: questa è la Mustermann Iconic che visualizza i percentili.

Perché accadono cose assurdePer quanto realistico possa essere, in FM continuano ad accadere cose assurde. Non mi riferisco all’ondata di offerte pazze che molti manager, prima dell’uscita del gioco, temevano che potessero arrivare dalla Saudi League. A questo proposito, mi sento di tranquillizzare molti giocatori: almeno nel mio salvataggio attuale non ci sono stati assalti alla Serie A. L’unico trasferimento degno di nota è stato quello di Teun Koopmeiners dall’Atalanta al Al-Ittihad di Karim Benzema per 62 milioni di euro.Mi riferisco ai mondi alternativi che FM riesce a costruire di continuo. In alcuni salvataggi, gli alter-ego virtuali dei calciatori fanno scelte incredibili: ce lo vedete Neymar che si riduce lo stipendio per andare al Fulham? O Anthony Martial che sceglie il piccolo Burton in League One per continuare la sua avventura inglese dopo il Manchester United? Queste cose succedono solo in FM e per quanto siano assurde continuano a essere affascinanti.

L’utente lollujo ha simulato 1000 stagioni in FM. Il database impazzisce e l’albo d’oro della Serie A appare così.

Da quest’anno c’è una nuova modalità di gioco, denominata “Mondo Reale”, che permette ai manager di tenere le loro partite agganciate alla realtà. In pratica i trasferimenti del calciomercato reale sono riportati nel mondo virtuale man mano che sono ufficializzati. Interessante, ma è indubbio che lo spazio virtuale affascina proprio per la sua diversità. E non è detto che non possa funzionare al contrario, cioè che sia la realtà ad allinearsi alla fantasia di un algoritmo.Perché i calciatori ci giocano tantissimoI calciatori sono gente che viaggia molto e nelle lunghe trasferte bisogna pur trovare il modo di occupare il tempo. In tantissimi hanno preso l’abitudine di avere il laptop dietro per giocare qualche stagione di FM.

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