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Marco De Santis
Si può stabilire scientificamente il valore di un calciatore?
27 set 2018
27 set 2018
Le ultime sessioni di mercato hanno portato a studiare un modo per individuare i prezzi "gonfiati".
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Marco De Santis
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Nei giorni scorsi è rimbalzata sui media italiani la notizia che la FIFA avrebbe intenzione di utilizzare un algoritmo per stabilire il corretto costo di ogni giocatore. L’obiettivo dichiarato è quello di limitare le presunte distorsioni delle valutazioni di calciomercato, che nelle ultime due stagioni hanno fatto discutere, dall’esplosione della bolla Neymar in poi. La stessa notizia era sta data da

già a metà settembre, quando la FIFA aveva annunciato di voler limitare il numero massimo di giocatori che ogni squadra può cedere in prestito, ma

. Ora che sta facendo molto parlare anche in Italia, proviamo a capire cosa c’è di concreto dietro a questa idea.

 


Lo scorso novembre il presidente della FIFA Gianni Infantino ha dato mandato a una “task force” di analizzare l’andamento del calciomercato. Il gruppo di lavoro ha individuato tre fattori critici: l’abuso dei trasferimenti dei giovani giocatori, lo sfruttamento dei trasferimenti dei cartellini dei calciatori per fini finanziari e la tendenza verso un calciomercato sempre più speculativo, con particolare attenzione al ruolo degli agenti e alle loro commissioni. Da queste criticità sono nate diverse proposte: una regolamentazione più severa sul ruolo e i compensi degli agenti; diminuire i prestiti realizzabili da ogni club e, appunto, studiare un algoritmo che metta chiarezza su uno dei fattori più aleatori del calcio: il valore economico di un calciatore.

 

Va sottolineato però, che un paio di giorni dopo l’arrivo della notizia in Italia la FIFA ha ufficialmente comunicato la fine dei lavori della “task force” indicando generici principi da valutare al FIFA Council del 26 ottobre per porre rimedio alle distorsioni del calciomercato senza fare un riferimento diretto all’algoritmo. La situazione è però ancora in divenire e nulla è stato deciso. Non si può escludere che proprio dal FIFA Council in poi l’argomento algoritmo inizi a essere studiato in maniera più approfondita, per capire innanzitutto l’utilità e le possibili modalità d’uso.

 

L’obiettivo di questo algoritmo, secondo la FIFA, dovrebbe essere quello di poter stabilire un “fair value”, ovvero un corretto valore di mercato, per ogni giocatore. In questo modo si potrebbe intervenire su eventuali acquisti a prezzi gonfiati per imporre una “Luxury Tax” (tassa di lusso) ai club “spendaccioni”. La tassa andrebbe a finanziare un fondo di solidarietà a favore dei club con meno disponibilità economiche. La prima mossa della “task force” è stata quella di contattare il

(Centro Internazionale per gli studi sullo sport) Football Observatory di Neuchatel, in Svizzera, che da anni propone già un algoritmo di questo tipo, per valutarne l’utilizzo diretto o per trarne ispirazione per crearne uno proprio. Non è al momento noto quale sia il parere finale della FIFA su questo algoritmo, ma a nostro avviso - pur riuscendo in tanti casi a prevedere in anticipo il valore dei giocatori – questo presenta anche valutazioni che sembrano poco attinenti alla realtà.

 


Virgil van Dijk, passato dal Southampton al Liverpool per 75 milioni di sterline.


 


Nella

che lo stesso Centro dà del meccanismo di funzionamento dell’algoritmo CIES, si possono trarre interessanti informazioni sulla sua costruzione. Innanzitutto i ricercatori inseriscono nelle premesse le perplessità che chiunque conosca un po’ la materia avrebbe, ovvero che la mancanza di razionalità del calciomercato complica molto la costruzione di un modello valido per tutti. Basti pensare a quanto un prezzo di un calciatore potrebbe salire in caso di asta fra due o più squadre dalle buone disponibilità economiche a contenderselo.

 

I ricercatori sostengono però che il loro modello statistico non solo funzioni bene, ma che ha dimostrato che nel calciomercato c’è molta più razionalità di quanto si potrebbe pensare. Non nascondono però l’esistenza di casi che portano a prezzi d’acquisto sorprendenti e non prevedibili dal modello. 

La procedura tecnica di costruzione del modello è spiegata dal CIES per sommi capi e senza entrare nei dettagli. Ci viene detto che un lavoro preliminare è servito per stimare lo status economico dei club che potrebbero essere interessati a ogni singolo giocatore (evidentemente un calciatore ambito dai grandi club ha un prezzo di base superiore rispetto ad altri).

 

Una volta costruita una variabile che potesse realisticamente rappresentare questo status, il CIES ha costruito un modello che contiene 31 variabili che ruotano attorno a cinque “macro aree” di studio: la durata del contratto, l’anno di trasferimento, l’eventuale cessione in prestito del giocatore, il già citato status economico dei possibili acquirenti e il valore stimato del giocatore dati numerosi parametri relativi alle proprie prestazioni sul campo non meglio specificati. Secondo quanto riportato dal CIES nel 75% dei casi il modello si è rivelato in grado di stimare in anticipo con margine di errore statisticamente irrilevante il prezzo dei trasferimenti dei giocatori nei cinque campionati principali (Inghilterra, Spagna, Italia, Germania e Francia).

 


Aymeric Laporte, passato dall'Athletic Bilbao al Manchester City per 65 milioni di euro.


 


Le nostre perplessità sul lavoro del CIES sono di due tipi. Innanzitutto il concetto stesso di un semplice modello matematico che possa stabilire a priori il prezzo di un giocatore ignora che il calciomercato, come qualsiasi mercato, risponde principalmente alla legge della domanda e dell’offerta. Di conseguenza il prezzo di ogni giocatore può dipendere in misura anche rilevante dalle necessità economiche delle squadre coinvolte nella specifica sessione di vendita. Eventuali limitazioni dovute al Fair Play Finanziario, la necessità di vendere calciatori in esubero per abbassare il monte ingaggi - quindi anche a un prezzo inferiore al loro valore ipotizzato -, la volontà di anticipare eventuali concorrenti con un’offerta irrinunciabile, anche se sovrastimata, grazie a maggiori disponibilità economiche.

 

Va detto poi che i risultati dei report stilati periodicamente dal CIES non convincono del tutto. Prendendo in esame i

nel giugno 2018 relativi ai 100 giocatori dal prezzo atteso più elevato e la

a settembre 2018 dei migliori e peggiori acquisti estivi dato il valore atteso, si possono notare dei valori che lasciano quantomeno perplessi e non sembrano adeguati per essere utilizzati a livello regolamentare per stabilire il corretto valore di mercato di ogni giocatore.

 

Nella prima tabella possiamo vedere le valutazioni di 164,2 milioni per Dybala, al termine di una stagione che ha momentaneamente abbassato l’interesse da parte dei maggiori club europei su di lui, i 104,5 milioni per Higuain che, come si è visto non aveva (per ingaggio ed età) troppo mercato tanto da essere venduto al Milan in prestito con diritto di riscatto per una cifra totale vicina alla metà di quanto ipotizzato; i 91,2 milioni di Morata che nessuno si è nemmeno avvicinato a voler spendere nonostante fosse fra i cedibili del Chelsea; i 74,4 milioni di Mertens che aveva una clausola rescissoria della metà che non è stata sfruttata da alcun acquirente; i 70,8 milioni di Bakayoko arrivato poi in prestito al Milan in quanto considerato esubero nel Chelsea e attualmente in difficoltà a guadagnarsi un posto da titolare anche fra i rossoneri.

 

Se si vuole spulciare la lista nome per nome siamo sicuri che le perplessità dei lettori non mancheranno. Nella seconda tabella spicca fra le altre la differenza fra i 49,4 milioni di valutazione di Cristante e i 22,7 di Joao Cancelo. Differenza che lascia pensare ci possa essere una sovrastima a favore dei centrocampisti capaci di realizzare un buon numero di gol, indipendentemente dal loro utilizzo tattico, sulla carta altrettanto importante. Da notare anche l’aumento di valore atteso (non troppo spiegabile) di Cristiano Ronaldo dopo il Mondiale, da 103,4 a 116,5 milioni.

 

L’impressione è quindi che difficilmente questo algoritmo possa essere adottato - quantomeno senza importanti correttivi - dalla FIFA per essere utilizzato su un argomento così delicato come la definizione di una “tassa di lusso” sui trasferimenti. L’idea stessa di un algoritmo per valutare il valore dei giocatori è già stata

il 14 settembre dal “Director of Policy” della Premier League Bill Bush, che ha definito senza mezzi termini “ridicola” la proposta per motivi simili alle perplessità espresse in questo articolo. Non è da escludere che la FIFA viri su una proposta più facilmente applicabile per la costituzione del fondo di solidarietà. Magari una tassa di lusso, ma applicata sui trasferimenti con prezzi superiori a una certa cifra indipendentemente dal “valore atteso” del giocatore trasferito, mentre un algoritmo potrebbe eventualmente essere usato per misurare le corrette commissioni per gli agenti.

 

Indipendentemente dall'applicabilità dell’algoritmo, le preoccupazioni della FIFA riflettono la particolarità delle ultime sessioni di mercato, che ci hanno fatto entrare in una nuova epoca, di cui ancora forse fatichiamo ancora a capire e ad accettare le dinamiche.

 

 

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