Febbre da Calciomercato vol. 7
Continua il commento live delle trattative più interessanti dell’estate.
Continua il commento live delle trattative più interessanti dell’estate.
Gabigol, Joao Mario e il fairplay
[venerdì 26, mattina]
Gabigol sta per sbarcare a Milano, Joao Mario è atteso a giorni. Gli ultimi giorni di mercato dell’Inter sono all’insegna delle spese pazze. Prima però i nerazzurri devono giustificare questi investimenti (intorno ai 70 milioni di euro), a fronte di un impegno con il board del Fair-Play Finanziario che prevede addirittura un avanzo di bilancio alla fine della stagione 2016-17. Qui sotto Piero Ausilio e Bolingbroke dalla UEFA per ottenere il nulla osta.
Pašalic è la scelta giusta per il centrocampo del Milan?
di Federico Aquè
[giovedì 25, pomeriggio]
#Milan, oggi arriva #Pasalic: visite aggiuntive per il problema alla schiena https://t.co/AXGaVwSlc1 pic.twitter.com/ML0Ctflhqt
— calciomercato.com (@cmdotcom) 25 agosto 2016
La ricerca di un centrocampista da parte del Milan si è fermata a Mario Pašalic. Classe 1995, dal 2014 di proprietà del Chelsea, Pašalic fa parte della generazione di talenti croati che comprende ad esempio Marko Pjaca, Marko Rog (entrambi del ’95) e Ante Coric (del ’97). A differenza loro, Pašalic non ha però preso parte alla spedizione croata per gli Europei: un problema alla schiena gli ha fatto concludere la stagione a febbraio, e per questo pare che il Milan abbia programmato visite mediche approfondite e specialistiche per capire se l’infortunio sia stato superato.
Primo problema quindi: Pašalic ha recuperato del tutto? È già pronto per giocare? Non è una questione di poco conto, visto che il Milan lo prende in prestito per un anno e non può permettersi di aspettarlo a lungo. Dando comunque per scontato il recupero dal punto di vista fisico, Pašalic non corrisponde al profilo di vice Montolivo che Adriano Galliani aveva ammesso di stare cercando per completare la rosa. Nell’ultima stagione al Monaco, il tecnico Leonardo Jardim ne ha infatti esaltato soprattutto le doti fisiche, facendolo giocare da mezzala o trequartista per sfruttarne l’altezza (188 cm) sui lanci lunghi dalla difesa e la capacità di inserirsi e coprire ampie porzioni di campo: i 7 gol in 29 presenze stagionali sono un buon bottino, che descrivono un giocatore di chiare attitudini offensive.
Pašalic non è comunque un centrocampista particolarmente creativo: nei due campionati giocati in Spagna e in Francia (2014/15 all’Elche e l’anno scorso al Monaco) non ha mai fornito un assist e anche le sue medie di passaggi chiave si sono mantenute piuttosto basse: nell’ultima Ligue 1, ad esempio, ha mandato al tiro un compagno una volta ogni due partite in media. Pašalic non darà quindi la svolta al centrocampo del Milan, e anche se sembra adatto in particolare a prendere uno dei due posti che adesso sono di proprietà di Kucka e Bonaventura in mezzo al campo, ha fisico e qualità per imporsi davanti alla difesa, più come uomo d’ordine che come regista. Resta solo da capire una cosa: vale la pena investire tempo e risorse nel cambio di ruolo di un giocatore che l’anno prossimo tornerà sicuramente al Chelsea?
Jovetic, ritorno al passato
[giovedì 25, mattina]
#Jovetic-Viola, il bis è vicino: #Inter e #Fiorentina trattano https://t.co/zNGMhFnilO
— LaGazzettadelloSport (@Gazzetta_it) 24 agosto 2016
Dopo tre stagioni Stevan Jovetic potrebbe tornare alla Fiorentina, la squadra dove si era rivelato come uno dei più grandi talenti del calcio europeo.
L’esperienza al Manchester City è stata negativa, soprattutto a causa di una serie infinita di guai muscolari che gli hanno impedito di giocare con continuità, finché non è tornato in Italia. Quando si è trasferito all’Inter, la Serie A ha ritrovato un giocatore diverso, più sviluppato a livello muscolare, ma forse non altrettanto sfuggente. A confrontare le immagini in nerazzurro con il suo passato viola sembra persino che il suo baricentro si sia spostato di qualche centimetro.
Ora pare che De Boer lo abbia escluso dal progetto, ma la sua vecchia squadra lo riaccoglierebbe a braccia aperte. È da vedere come lo impiegherà Sousa: come punta non offrirebbe la stessa profondità di Kalinić e forse potremmo vederlo da trequartista nel 3-4-2-1, oppure proprio accanto al croato se il portoghese continuerà a sperimentare col 3-4-1-2.
Il ritorno di Jovetic a Firenze potrebbe porre la parola fine anche sulla questione Giuseppe Rossi. Sousa non ha mai puntato su Pepito e se arrivasse il montenegrino, difficilmente ci sarebbe più spazio per lui senza ulteriori cessioni.
Il Palermo è un po’ in ritardo
di Francesco Lisanti
[mercoledì 24, pomeriggio]
Il Palermo continùa la sùa ricerca all’attaccante. Dopo il colpo Diamanti ad ùn passo, Faggiano è a lavoro per… https://t.co/ZmWdfMhkTj
— Palermo 24h (@palermo24h) 24 agosto 2016
Mentre quasi tutte le rivali per la lotta alla salvezza hanno condotto una campagna acquisti più o meno razionale, e più o meno funzionale alle idee di gioco dei propri tecnici, il Palermo si è presentato ai blocchi di partenza con una squadra che ricordava piuttosto quella della vecchia Master League di PES, infarcita di nomi esotici e semi-sconosciuti ai più. Solo che nel videogioco l’obiettivo era disfarsi progressivamente dei giocatori generati automaticamente per comprare giocatori reali, mentre Ballardini contro il Sassuolo ha realmente faticato a trovare un attaccante disponibile, ha sperimentato senza successo Quaison prima punta e probabilmente è arrivato a rimpiangere anche Makienok.
Esattamente come prevedeva il videogioco, sembra che il Palermo abbia finalmente iniziato a cercare di coprire le lacune della rosa. Quanto alla cabina di regia, l’affare Bruno Henrique non è ancora chiuso, nonostante il nome sia nell’aria dai primi di agosto e Zamparini l’abbia indicato a più riprese come «il vero obiettivo» di questa campagna acquisti. Sulla trequarti è arrivato invece Alino Diamanti, che prenderà il primo volo dalla Cina e atterrerà probabilmente domani a Punta Raisi per raccogliere le chiavi del gioco che ha lasciato lì Franco Vázquez.
In attacco invece al momento il giocatore più simile a un centravanti è invece il macedone Ilija Nestorovski, che ha da poco recuperato un trauma distorsivo alla caviglia e ha un po’ deluso contro Bari e Sassuolo. I giornali hanno tirato fuori il nome di Stefano Okaka (sul quale Zamparini ha storto il naso), i tifosi con uno striscione quello di Mario Balotelli. Alla fine probabilmente arriverà Daniel Ciofani, il Dzeko di Avezzano che però l’anno scorso ha segnato più del bosniaco, come non ha mancato di far notare.
La Redazione de l'Ultimo Uomo è divisa tra Roma e Milano, ed è composta da una dozzina di ragazzi e ragazze che, generalmente parlando, ti vogliono bene.
Il lungo percorso che lo ha portato ad essere un’icona della Roma.
Tutto il meglio da due competizioni che sembrano tre.
Di fronte ha trovato una Roma molto diversa dagli ultimi precedenti.
Cosa ha significato per il nuovo allenatore giallorosso e per i suoi tifosi.
La partita dei bianconeri è stato un capolavoro di cinismo tattico.
Ricordo di un derby interrotto che cambiò molte cose.