Febbre da Calciomercato vol. 4
Continua il commento live delle trattative più interessanti dell’estate.
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Le prospettive dell’attacco dell’Inter
di Francesco Lisanti
[Giovedì 4, pomeriggio]
Tuttosport – #Gabigol, l’Inter torna con l’ok del giocatore ma la #Juve punta sull’accordo con il Santos pic.twitter.com/GAZOUoOXrP
— Giovanni Capuano (@capuanogio) 4 agosto 2016
Se l’Inter dovesse davvero prendere Gabigol, dovrà necessariamente cedere qualcuno. Per rientrare nei vincoli imposti dal Settlement Agreement con la UEFA, che per questa stagione prevedono il pareggio di bilancio al netto dei costi virtuosi, questo mercato (inclusa la sessione invernale) avrebbe dovuto portare un attivo intorno ai 55 milioni fra plusvalenze, risparmi nel monte ingaggi e risparmi nel monte ammortamenti (come ha spiegato il nostro Marco De Santis). Al momento le uniche cessioni rilevanti registrate sono Laxalt, riscattato dal Genoa per 4 milioni di euro, e Juan Jesus, di cui la Roma ha pagato una prima rata da 2 milioni di euro: non esattamente un tesoretto, insomma.
In caso di acquisto di Gabigol, Ausilio dovrebbe quindi cercare quei soldi altrove (a meno che la nuova proprietà Suning non voglia arrivare alla rottura totale con la UEFA). Ecco allora le prospettive per l’attacco nerazzurro:
1) Parte Icardi: l’Inter si ritrova senza attaccanti centrali, e Mancini dovrà convincere Jovetić a sfruttare il suo gioco spalle alla porta per reinventarsi unica punta, oppure provare un inedito tandem con Éder;
2) Parte Perišić: in questo caso sfuma la coppia con Candreva, ideale per Mancini, tutta dribbling, cross tesi e isolamenti. A sinistra l’unica alternativa sarebbe proprio Gabigol, che ha un mancino fatato ma dovrebbe modificare in maniera consistente il proprio gioco;
3) Partono Jovetić, Éder e Biabiany*: gli unici ricambi nel reparto offensivo sarebbero Gabigol e il sempiterno Palacio, ma dalla trequarti in su l’Inter avrebbe più qualità di Napoli e Roma, e l’Europa League potrebbe permettere di valorizzare i “giovani” eternamente in prestito come Bessa.
*In ogni caso, Biabiany è stato dichiarato incedibile.
Quanto è hipster acquistare Leitner
di Daniele Manusia
[Giovedì 4, pomeriggio]
Per rispondere direttamente alla domanda del nostro lettore: 6,5. Nel senso che Emre Mor è in rampa di lancio, è nuovo di zecca, è appena uscito dalla fabbrica dei sogni calcistici con la vernice perfetta e i cerchi cromati. Leitner è un ’92 e in un certo senso è già un giocatore da recuperare. La Lazio non prenderebbe il Leitner di tre anni fa, quello che dopo due stagioni da giovane di carattere al Dortmund è passato in prestito allo Stoccarda, né il Leitner 2013/14/15 che si poteva ancora definire in crescita.
Leitner non è l’unico della sua generazione in questa situazione (tipo Mario Goetze) e per come funziona il calcio oggi è molto facile finire come pezzi di scambio anche dopo aver giocato i primi anni ad alto livello, perché magari c’è gente più o meno migliore di te (tipo Castro, o Rode), magari eccezionale (Gundogan, Sahin), o addirittura giocatori più giovani in cui identificare il progetto di squadra futuro (Weigl, Mikel Merino, Dembelé, Mor). Sentirsi vecchi a 24 anni è un’esperienza che possono fare solo i calciatori di oggi e non deve essere bello. Diciamo che al Pokemon Leitner mancano poche caramelle per effettuare la prossima evoluzione da ormai un paio d’anni.
Leitner è destro ma sa usare entrambi i piedi, dalla propria area a quella avversaria può coprire tutte le posizioni, restando al centro anche se all’occorrenza può giocare anche in fascia. Per ora è più una mezzala tecnica che altro, che offre l’appoggio al playmaker o direttamente alla difesa, che gioca in verticale e in diagonale con una buona visione, ma non così buona da far pensare a un utilizzo stabile da trequartista. Quando arriva a trequarti di campo gira in tondo come un pesce rosso che sfiora le pareti della boccia di vetro, con la qualità per giocare spalle alla porta e offrire l’ultimo passaggio.
Insomma la Lazio acquisterebbe un usato semi-nuovo, un semi-giovane che può giocare sia da mezzala nel 4-3-3 che alla base del 4-2-3-1, che secondo me porterebbe la qualità dell’ormai ex Onazi ma anche di Cataldi, sia nel controllo del pallone (anche quando pressato, grazie a un discreto dribbling) che nella distribuzione semplice o nell’innesco verticale degli esterni. Non va dato per scontato però il passaggio alla Serie A: Leitner è formato per giocare ad alta intensità e uno dei rischi potrebbe essere quello di perdersi nella traduzione del suo gioco al ritmo italiano. Con spazi chiusi (perché c’è meno pressione) la visione di gioco viene spinta più sui propri limiti e non posso garantire sull’immaginazione di Leitner. Ci sono anche i limiti fisici, che compensa solo in parte con la tecnica e il carattere. Personalmente sarei contento di avere un giocatore del genere in rosa e anzi mi sembrerebbe un’ottimo acquisto per la Lazio, sperando che ci puntino sul lungo periodo.
Szczesny torna a Roma
[Giovedì 4, mattina]
📢 ULTIMISSIMA #Szczesny atterrato a Fiumicino: “Contento di essere tornato alla #Roma“. pic.twitter.com/hDGEPKKK1U
— Affari Di Calcio (@AffariDiCalcio) 4 agosto 2016
Nel frattempo Wojciech Szczesny, il giocatore più simpatico della scorsa stagione secondo la redazione dell’Ultimo Uomo, è tornato finalmente a Roma, in prestito secco per un altro anno. Abbiamo in esclusiva la reazione dei responsabili della comunicazione del club giallorosso.
BREAKING: Manchester City have completed the signing of Gabriel Jesus from Palmeiras for £27m #MCFC pic.twitter.com/27G6UFspys
— Bleacher Report UK (@br_uk) 3 agosto 2016
La Redazione de l'Ultimo Uomo è divisa tra Roma e Milano, ed è composta da una dozzina di ragazzi e ragazze che, generalmente parlando, ti vogliono bene.
Juventus e Inter si sono equivalse nel bene e nel male.
Cosa dicono le statistiche a riguardo?
Il centrale della Juventus sta finalmente diventando il giocatore che ci aspettavamo qualche anno fa.
Il quindicenne del Milan potrebbe esordire in Serie A contro la Fiorentina.
Contro il PSG una vittoria che cambia tutto.
Stasera a San Siro il portiere ritrova la sua ex squadra per la prima volta da avversario.