Febbre da Calciomercato invernale
Commento live delle trattative più interessanti della sessione invernale.
Commento live delle trattative più interessanti della sessione invernale.
Dieci campioni che potrebbero finire in Cina già a gennaio, forse
[Mercoledì 4, pomeriggio]
10) Francesco Totti
Percentuale di fattibilità: 1%. Perché la comunicazione con i suoi fan cinesi non sembra funzionare alla perfezione.
9) Mauro Icardi
Percentuale di fattibilità: 5%. Perché in Cina la sua autobiografia verrebbe accolta in maniera ancora meno democratica.
8) Pierre-Emerick Aubameyang
Percentuale di fattibilità: 7%. Perché Reus non lo seguirebbe, e l’esultanza da Batman non ha alcun senso senza un Robin.
6) Gonzalo Higuain
Percentuale di fattibilità: 10%. Perché quest’estate pare abbia già rifiutato 50 milioni di euro l’anno.
5) Diego Costa
Percentuale di fattibilità: 12%. Perché Conte lo troverebbe e lo ucciderebbe a mani nude.
4) Ever Banega
Percentuale di fattibilità: 35%. Perché ad Appiano Gentile sembra essere cambiata decisamente aria per lui da quando è arrivato Pioli, nonostante il gran gol con la Lazio.
3) Carlos Bacca
Percentuale di fattibilità: 50%. Perché fare panchina guadagnando la metà non vale obiettivamente la pena.
2) Nikola Kalinic
Percentuale di fattibilità: 75%. Perché la Fiorentina è sempre in prima linea nell’inimicarsi Sousa.
1) Wayne Rooney
Percentuale di fattibilità: 80%. Perché una pensione dorata è un’opzione migliore che veder tramontare lentamente la propria carriera in Premier League.
Draxler è l’occasione perfetta per il PSG, e viceversa
di Emiliano Battazzi
[Mercoledì 4, mattina]
La rivoluzione di Emery al PSG è in pieno svolgimento e non è un processo facile, neppure per i giocatori. Nelle sue stesse parole: “Questa squadra non faceva mai un contropiede. Perché no? Quando hai la possibilità, devi farlo! […]. Ma all’inizio quando ne parlavo ai giocatori, pensavano volessi giocare solo in contropiede”. Tra i grandi problemi del PSG c’è anche quello delle mezzepunte: Jesé non si è ambientato e non è stato mai preso in considerazione, Ben Arfa non trova spazio, Pastore si è infortunato e a volte Emery si è ritrovato costretto ad improvvisare Matuidi ala sinistra (non con grandi risultati, a dire la verità). L’allenatore spagnolo vuole dei movimenti precisi dagli esterni d’attacco: “A me piacciono gli esterni che giocano dentro il campo e che guardano alla porta avversaria anche per finalizzare. Gli esterni che crossano ormai sono un po’ in disuso”.
Insomma, oltre a Di Maria e Lucas, il PSG aveva bisogno di una nuova ala d’attacco, capace di giocare dentro al campo, in particolare partendo dalla sinistra, e con caratteristiche di gioco verticale: praticamente il ritratto di Julian Draxler. Emery ha così commentato: “Ci darà verticalità e l’ultimo passaggio”. Nonostante la disastrosa prima parte di stagione del Wolfsburg, il tedesco in effetti ha mantenuto inalterate le sue capacità di gioco: 2,3 passaggi chiave a partita, sesto per numero totale in Bundesliga. La sua capacità di giocare trequartista gli permetterà di trovare molto spazio, e forse il PSG è quel passaggio al grande calcio di cui aveva bisogno: un club con grandissime ambizioni, ma in un campionato meno esigente di altri a livello tattico. Il dilemma su che giocatore sia Draxler si sta per sciogliere: la strada è spianata, adesso tocca a lui.
Tre pezzi che andavano forte quando Gago sembrava forte
[Mercoledì 4, mattina]
Fernando Gago è in scadenza di contratto con il Boca Juniors. Ha 32 anni, dei problemi cronici al tendine d’Achille ed è ai margini del calcio europeo ormai da tre stagioni. Eppure circola la notizia che il Milan sia interessato a lui, che diventa automaticamente la notizia più random di questo inizio di calciomercato invernale.
Se Gago è fuori dai radar da tre anni, è passato ancora più tempo da quando era uno dei giocatori più fichi del calcio mondiale. Per dire, ecco tre canzoni che andavano forte quando Fernando Gago aveva i capelli lunghi ed era l’erede naturale di Fernando Redondo.
Coldplay – Viva la vida
Livello vintage: Chris Martin con i capelli lunghi; le giacche napoleoniche.
James Blunt – 1973
Livello vintage: Jeans larghi e chiodo di pelle.
Rihanna – Umbrella
Livello vintage: “ella, ella, ella”.
Come e perché Iturbe può funzionare a Torino
di Francesco Lisanti
[Martedì 3, pomeriggio]
L’opinione più accreditata su Iturbe è quella di Luciano Spalletti, secondo cui il ragazzo avrebbe «qualità importanti per questo sport», come «la corsa, la forza, il tiro, la disponibilità, che sono “da 10” sicuramente». Purtroppo, «quando i calciatori hanno queste caratteristiche ogni tanto perdono di vista un’altra qualità, che è quella del pensiero, della scelta, del dosare, quando, ora sì, ora no…».
«Se si vede Iturbe allenarsi, uno va in confusione, perché io non ho mai visto un giocatore che ha quell’esplosività lì, quella muscolatura lì», ha sottolineato il tecnico di Certaldo nei momenti più bui, quelli del rientro a Trigoria dopo l’infausto prestito al Bornemouth, due presenze, un paio di triplette tra gli Under-21, e una bocciatura firmata Eddie Howe. Adesso sarà il turno di Mihajlovic, che ha costretto Cairo all’acquisto più oneroso della stagione granata, più di Ljajic, più di Iago Falque, già due esuli dell’attacco romanista (interessante la strategia di riproporre in blocco un assetto offensivo che non stava funzionando altrove, nella speranza che un rinnovato equilibrio tra aspettative e motivazioni faccia il resto).
Quest’anno, Iturbe ha collezionato 400 minuti in Europa League e 38 minuti, frammentati in cinque presenze, in Serie A. Nel 4-3-3 di Mihajlović dovrebbe giocare da ala destra al posto di Iago Falque, per arrivare più facilmente al tiro con il sinistro, oppure da ala sinistra, per non privare completamente la squadra di ampiezza, già compromessa dai movimenti centrifughi di Ljajić. È difficile che, a Torino, Iturbe si riscopra un giocatore più associativo, con soluzioni diverse dal puntare la difesa a testa bassa e calciare fortissimo.
È più facile, però, che trovi gli spazi e la libertà tattica per esaltare il suo gioco, così come era stato in grado di esaltarsi nel Verona di Mandorlini, e che in un ambiente che pone meno pressioni possa concedersi di intestardirsi più spesso senza demoralizzarsi. Il Torino è una squadra un po’ anarchica dalla trequarti in su, che per arrivare in porta prova a sfruttare le catene laterali ma soprattutto l’estro e l’aggressività dei suoi attaccanti, due caselle che Iturbe soddisfa perfettamente. In questo senso, certamente, quello che non funzionava altrove può funzionare a Torino. Sempre che Iturbe impari a usare l’interruttore: ora sì, ora no.
Ciao Stendardo, maestro forense della difesa
[Martedì 3, pomeriggio]
Guglielmo Stendardo passa dall’Atalanta al Pescara, dove Oddo era alla disperata ricerca di qualcuno minimamente adeguato alla categoria. Questo il suo sobrio messaggio d’addio ai tifosi dell’Atalanta:
Kessiè già ci manca
[Martedì 3, pomeriggio]
A quanto pare, il prezzo di Kessiè è già lievitato al punto che le uniche squadre a poterselo permettere sono quelle inglesi. Forse dovremmo abituarci già da oggi a non vederlo più in Serie A e, non so a voi, ma a noi già manca. Abbiamo scelto i suoi migliori cinque recuperi palla fino ad adesso, per rendere il magone insopportabile.
5) Quando ha spostato Rizzo come un piccolo comodino.
4) Quando ha rubato le caramelle a Ricci.
3) Quando ha abbassato il passaggio a livello su Caprari.
2) Quando ha fatto scomparire il pallone dai piedi di Pasalic e Bonaventura.
1) Quando il povero Pavlovic ha provato a difendere il pallone col corpo.
Un terzino per Guardiola
di Daniele V. Morrone
[Martedì 3, pomeriggio]
Nessuna tra le squadre che ambiscono alla Champions League ha un difetto tanto evidente in un ruolo tanto importante come il City con i propri terzini. Sono loro l’anello debole della catena in questi primi mesi di stagione e visto che Sagna, Clichy e Zabaleta sono anche scadenza a giugno (e non sono stati rinnovati) è molto probabile che il City proverà a rinforzarsi fin da subito in quel ruolo. Già in estate il City aveva provato a prendere due dei più promettenti in circolazione (Theo Hernandez dell’Atlético a sinistra e Hector Bellerín dell’Arsenal a destra) senza però riuscirci. A gennaio l’élite del ruolo non si muove, ecco quindi una lista di chi ragionevolmente potrebbe arrivare a salvare Pep.
A destra:
– Elseid Hysaj: il giocatore del Napoli avrebbe bisogno di poco tempo per entrare nel sistema visto il calcio praticato da Sarri e dal punto di vista atletico non patirebbe più di tanto l’impatto con la Premier. Servirebbe un’offerta enorme, però, per convincere il Napoli a privarsene ora.
Percentuale di fattibilità: 30%.
– João Cancelo: l’abbiamo inserito tra i migliori prospetti del ruolo in Europa nella nostra serie Prospettiva terzini, in cui Angelo Ricciardi sottolineava soprattutto il mix di qualità fisiche e tecniche che gli permette una conduzione di palla invidiabile. Le difficoltà sportive del Valencia potrebbero facilitarne l’uscita anche a gennaio, ma la concorrenza del Barcellona in questo caso è fortissima.
Percentuale di fattibilità 60%.
– Hugo Mallo: a 25 anni sta finalmente rispettando le attese di inizio carriera e si è imposto come uno dei migliori nel suo ruolo nella Liga. Ha un approccio scolastico al compito, ma ha la tecnica per adattarsi facilmente ad un volume maggiore di tocchi. Dal punto di vista atletico gioca già ad alti ritmi con il Celta, ma potrebbe necessitare di più tempo rispetto agli altri per adattarsi.
Percentuale di fattibilità: 75%.
– Darijo Srna: tra i migliori terzini d’Europa negli ultimi 10 anni, ha dimostrato agli Europei che nonostante non abbia più velocità di punta, è ancora in grado di giocare ad altissimo livello. Con il contratto in scadenza a giugno non sarebbe un problema la trattativa con lo Shakhtar e potrebbe essere la toppa perfetta.
Percentuale di fattibilità: 99%.
A sinistra:
– Danny Rose: a 26 anni è con Milner il migliore del ruolo in Premier. Certo costerebbe da solo mezzo budget di mercato e difficilmente una rivale per il posto in Champions League se ne priverebbe, ma il giocatore del Tottenham è senza dubbio l’opzione migliore dal punto di vista del livello di gioco, volendo provare a prendere un inglese.
Percentuale di fattibilità: 25%.
– Wendell: il contesto del Leverkusen non aiuterebbe, essendo così specifico e tanto distante dai concetti del gioco di posizione. Il brasiliano, però, nel City potrebbe essere una scheggia impazzita all’interno del sistema, come un fulmine imprendibile in conduzione e utilissimo anche senza il pallone.
Percentuale di fattibilità: 55%.
– Ludwig Augustinsson: il ventiduenne svedese è stato una delle sorprese di questa Champions League con il Copenhagen, per la precisione con cui riesce a crossare e il dominio atletico che è in grado di imporre sulla fascia. Non ha forse le stesse potenzialità degli altri, ma ha un prezzo contenuto e in prospettiva potrebbe comunque risultare una versione migliorata di Kolarov.
Percentuale di fattibilità: 80%.
– Alex Grimaldo: da tempo gli scout del City si fanno vedere alle partite di Grimaldo, di cui Guardiola è un grande estimatore. Anche lui descritto in una puntata di Prospettiva terzini, dal punto di vista del gioco non avrebbe problemi ad entrare da subito nel sistema del City. Forse dal punto di vista atletico potrebbe necessitare di un minimo di adattamento ai ritmi della Premier.
Percentuale di fattibilità: 85%.
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