Febbre da calciomercato estivo
Commento live delle trattative più interessanti della sessione estiva.
Commento live delle trattative più interessanti della sessione estiva.
Coccodrilli – Federico Dimarco al Sion
di Francesco Lisanti
[Venerdì 30, mattina]
DONE DEAL: Sion have confirmed the signing of Federico Dimarco from Inter on a three-year deal. pic.twitter.com/QYoFaGvehv
— Squawka News (@SquawkaNews) 30 giugno 2017
Avevamo appena cominciato a conoscerlo e Federico Dimarco se ne è già andato. Vittima del grande orologio delle plusvalenze sulla credenza di casa Sabatini, con la sveglia fissata sul fatidico 30 giugno per ricordargli lo “stop alle cessioni”, perché un altro bilancio se n’è andato, e ormai è già tempo di pensare al prossimo.
Con il suo “sacrificio” pare che l’Inter sia infine riuscita ad aggiungere a ricavi i 30 milioni dalle plusvalenze necessari a rientrare nei vincoli UEFA: ed è stato possibile – anche al netto di alcune cessioni mancate come quelle di Ranocchia e Biabiany – proprio con la valorizzazione (in senso letterale) di numerosi giovani del vivaio, ceduti un po’ ovunque, con clausola per il riacquisto nei casi più promettenti.
È un modus operandi di evidente firma Sabatini, che a Roma ha sparso per la provincia italiana i vari Pellegrini, Ricci, Politano, Mazzitelli, Viviani, Verre, Caprari (ironicamente appena rivenduto, ancora da Sabatini). L’unica alternativa percorribile, in fondo, sarebbe stata vendere un pezzo pregiato come Perisic. E forse Sabatini, che ha un cuore ma anche dei datori di lavoro, si è mosso di conseguenza alle indicazioni ricevute… così, proprio mentre setacciava il mercato alla ricerca di terzini per la prima squadra, il direttore tecnico è stato costretto a cedere i terzini più promettenti tra quelli cresciuti in casa, tra cui spicca il nome di Federico Dimarco.
Dimarco è andato all’FC Sion, per 4 milioni. In Svizzera, così giovane. Ha detto che spera sia solo un arrivederci, tornerà? Ha detto anche che ha scelto la squadra svizzera per il modulo e la fiducia nelle parole del suo prossimo allenatore, Tramezzani. A metà campionato avevamo scritto che l’impatto di Dimarco tra i professionisti aveva palesato dei limiti atletici evidenti, espressi da quella generale stanchezza con cui trascinava le leve corte e il fisico massiccio. Mentre l’Empoli calava a picco lungo la classifica ha trovato poco spazio, anche se non ha smesso di regalare perle a tutte le altezze del campo.
Ci mancherà la sensibilità con cui si sistema sulle linee di passaggio e legge i movimenti in corsa dei compagni.
È stato impiegato da terzino, in alcuni casi anche da interno di centrocampo, un ruolo verso il quale potrebbe evolversi con il passare degli anni. Con l’Italia U20 si è inserito in corsa, con il torneo già iniziato, ha giocato sia terzino che esterno alto a sinistra, e ha deciso un quarto di finale mondiale con due calci piazzati. È evidentemente molto più bravo degli altri a trattare il pallone, ma questo ancora non è sufficiente a garantirgli un posto nelle rotazioni della Serie A, secondo l’opinione del mercato che lo ha valutato e lasciato andare.
I giocatori con la sensibilità tecnica di Dimarco, dovrebbero essere in grado di completare 50/60 passaggi a partita, e giocare in sistemi di gioco progettati per conservare il possesso la maggior parte del tempo. In particolare per i giocatori come Dimarco, che non riescono a esprimere quella sensibilità a un’intensità tale da poter dialogare al fianco dei più forti, ritrovarsi a vent’anni a lottare per evitare la retrocessione può rivelarsi particolarmente crudele.
Al di là della caratura del campionato in questione, va detto che l’FC Sion ha chiuso al quarto posto la stagione appena terminata, e poi ha annunciato l’ingaggio di Tramezzani, l’allenatore della squadra che è finita terza. È un progetto ambizioso, dichiaratamente votato al 3-4-3 e alla proposta offensiva, e che insomma, in ogni caso dovrebbe vincere un buon numero di partite, o anche solo fare più del 50% di possesso medio. Quella che sembrava una rinuncia, di Dimarco verso la Serie A o del mercato italiano nei suoi confronti, tutto sommato potrebbe rivelarsi una scelta lucida, negli interessi delle parti in causa…
Intanto però Dimarco ci mancherà, e sarà più difficile apprezzarne ogni settimana la bellezza. Non è detto che non sia anche questo un vantaggio per lui: potrà almeno iniziare a divertirsi tra i professionisti, per tornare in Italia una volta maturo. Pronto a soffrire.
Chi è Adam Ounas
di Dario Saltari
[Giovedì 29, mattina]
#Calciomercato | #Napoli, è fatta per #Ounas: le cifre dell’accordohttps://t.co/DKDZykvp6Z
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) 29 giugno 2017
Il Napoli continua a fare un mercato tutto suo, fatto quasi esclusivamente di acquisti di giovani dal grande potenziale. D’altra parte i giovani sono una scommessa relativamente a basso rischio, almeno da un punto di vista finanziario: costano meno dei giocatori già affermati e possono generare grandi plusvalenze. Deve essere questo il pensiero che ha condotto Giuntoli da Adam Ounas, che si trasferisce da Bordeaux a Napoli per una cifra intorno ai 10 milioni di euro.
Ounas è un’ala mancina dall’ottima tecnica e dal fisico contenuto. Parliamo di circa 170 centimetri e 70 chili per un giocatore tra l’altro non particolarmente esplosivo. Ounas non brucia l’erba sotto i suoi piedi con lo scatto, e il suo dribbling, che è il fondamentale tecnico che lo caratterizza maggiormente (2,12 ogni 90 minuti l’anno scorso in Ligue 1), nasce dalla capacità di gestire il ritmo in corsa, di saper sorprendere con pause e strappi, aiutandosi anche con una discreta tecnica col piede debole.
Oltre al dribbling, Ounas ha una vocazione verticale molto spiccata: una sua azione tipica è quella di ricevere nel mezzo spazio di destra, girarsi verso la porta, e cercare col filtrante il taglio del compagno dietro alla difesa.
La volontà di incidere sul gioco è però anche uno dei principali limiti di Ounas. Senza palla non è particolarmente dinamico e chiede quasi sempre il pallone sui piedi, con lo scopo di creare gioco, dribblare o tirare dalla distanza (ha un buon tiro a giro col sinistro, però).
È difficile predire oggi l’utilizzo che Sarri farà di Ounas al Napoli, fermo restando che con ogni probabilità avrà un minutaggio molto limitato. L’ex giocatore del Bordeaux ha giocato sia a sinistra che a destra ma in questo senso è un giocatore molto diverso sia da Insigne che da Callejon. A sinistra, essendo mancino, avrà meno possibilità di venire centralmente per attaccare il mezzo spazio e associarsi con i centrocampisti, una cosa che comunque sa già fare molto bene. A destra, invece, farebbe esattamente il gioco che fa Insigne a sinistra: senza palla Ounas ha un gioco appena abbozzato e non ha certo l’istinto naturale di Callejon nell’attaccare il lato debole.
Prima delle incognite tecniche, che per un giocatore del ’96 possono risolversi in modi che nessuno può conoscere con precisione, sull’acquisto di Ounas pesano quindi degli interrogativi sul suo collocamento tattico. Teoricamente Sarri avrà un’opzione di gioco in più, con un giocatore diverso collocabile in due dei tre ruoli liberi nel tridente offensivo, ma è altamente improbabile, per non dire impossibile, che il tecnico toscano cambierà il suo modo di giocare per l’ultimo tra i giovani arrivati.
4 nomi per sostituire Lucas Biglia
di Dario Saltari
[Mercoledì 28, mattina]
Quest’estate la moda romana prevede che prima che inizi la campagna acquisti si debbano cedere a caro prezzo alcuni dei titolari. Per la Lazio i due uomini in questione sono Keita e Biglia, che hanno il contratto in scadenza tra un anno e a quanto pare non hanno intenzione di rinnovarlo. Sostituirli non sarà semplice, vista la qualità dei giocatori in questione e la disponibilità di alternative di pari livello sul mercato. Per fortuna di Tare, di seguito abbiamo messo cinque possibili sostituti del centrocampista argentino, ordinati in base a fattibilità, adattabilità al gioco di Inzaghi e futuribilità.
Maarten De Roon
Fattibilità: 70%
Adattabilità: 40%
Futuribilità: 60%
Dopo aver esordito in Serie A con l’Atalanta, De Roon ha passato un anno in Premier League con il Middlesbrough. La sua stagione è stata buona (5 gol tra Premier e FA Cup), in un campionato che ne ha esaltato il dinamismo e l’aggressività nell’aggredire gli avversari in avanti. Con lui al posto di Biglia la Lazio acquisterebbe in capacità di attaccare e difendere in campo lungo, ma perderebbe nella gestione del possesso corto e nella possibilità di avanzare sul campo palla a terra tagliando le linee avversarie.
Luiz Gustavo
Fattibilità: 55%
Adattabilità: 80%
Futuribilità: 10%
Un altro rimpiazzo di ottimo livello potrebbe essere Luiz Gustavo del Wolfsburg. Meno mobile e fisico di Gonalons, il centrocampista brasiliano ha però una grande visione di gioco, abbinata a una sensibilità tecnica non banale e una capacità di predire il gioco avversario di altissimo livello. Questo senza contare che, vista la carta d’identità (30 anni a luglio) e la scadenza del contratto nel prossimo anno, avrebbe un costo decisamente più contenuto.
Jordy Clasie
Fattibilità: 80%
Adattabilità: 50%
Futuribilità: 70%
Dopo essere esploso al Feyenoord, Jordy Clasie è passato al Southampton dove però le cose non sono andate benissimo. Il centrocampista olandese è finito gradualmente in panchina fino a non rientrare più nelle rotazioni forse pagando la fisicità non proprio spiccata o la scarsa abitudine a giocare ad alti ritmi. In ogni caso, rappresenterebbe un investimento diverso rispetto a Luiz Gustavo e Gonalons, con un investimento iniziale più basso ma un rischio potenziale ovviamente molto più alto, soprattutto calcolando che sarebbe la prima scelta per un ruolo nevralgico come quello del regista.
Joao Moutinho
Fattibilità: 20%
Adattabilità: 90%
Futuribilità: 5%
Nonostante quest’anno sia stato escluso dai titolari da Fabinho e Bakayoko, Moutinho ha comunque giocato un ruolo fondamentale nella stupefacente stagione del Monaco. Svantaggiato da un sistema di gioco basato più sulle transizioni e sulla conduzione del pallone che sul possesso, Moutinho nonostante l’età mantiene comunque una sensibilità tecnica unica nel gestire il possesso corto e nel far giocare meglio i propri compagni ordinandoli con il pallone. Per caratteristiche tecniche e fisiche probabilmente è il profilo che più ricalca quello di Biglia. Bisogna vedere quanto Jorge Mendes sia disposto a trasferirlo nella capitale.
La Redazione de l'Ultimo Uomo è divisa tra Roma e Milano, ed è composta da una dozzina di ragazzi e ragazze che, generalmente parlando, ti vogliono bene.
L’ultima infornata di acquisti da non credere.
Nainggolan alla SPAL, ovviamente, ma non solo.
Il calciomercato sa ancora sorprenderci.
La categoria meno desiderata degli Ultimo Uomo Awards.
La difesa del Napoli sta ottenendo risultati eccezionali, ma come tutti i sistemi ha dei punti deboli.
La squadra di Di Francesco si è dimostrata più convinta, organizzata e intensa della Lazio, e ha portato a casa una vittoria pesante per la classifica.