Febbre da calciomercato estivo
Commento live delle trattative più interessanti della sessione estiva.
Commento live delle trattative più interessanti della sessione estiva.
Borini, la bestia
di Emanuele Atturo
[Martedì 4, mattina]
️ @borinifabio29 to @MilanTV: “I can’t wait to play. If it were up to me, I’d start immediately”. Watch more ➡️ https://t.co/A3fRxUnofH pic.twitter.com/ERkzgLumW7
— AC Milan (@acmilan) 1 luglio 2017
Una settimana fa avevo scritto di Fabio Borini, ricordando quali sono le caratteristiche ci avrebbe fatto piacere ritrovare in Serie A. Quelle che rendono Borini un giocatore speciale nonostante un talento calcistico particolarmente evidente.
Nel frattempo molto è cambiato: Borini non è più andato alla Lazio ma al Milan e nel frattempo è diventato uno dei migliori attaccanti al mondo, un mostro di tecnica e forza fisica. Per capire meglio di cosa sto parlando ho costruito un quiz. Qui sotto dovete indovinare quale frase, detta o scritta, su Fabio Borini negli ultimi giorni è vera e quale è falsa. Sotto trovate le soluzioni. Pronti? Cominciamo.
Soluzioni
7 sostituti di Alex Sandro alla Juventus
di Marco d’Ottavi
[Lunedì 3, pomeriggio]
Sono sempre più insistenti le voci secondo cui la Juventus starebbe per cedere Alex Sandro al Chelsea per una somma vicina ai 70 milioni di euro. L’eventuale cessione del terzino brasiliano porterebbe nelle casse un enorme plusvalenza – Alex Sandro è stato pagato 26 milioni due anni fa – ma allo stesso tempo lascerebbe un vuoto altrettanto enorme sulla fascia sinistra. Non è facile infatti individuare un sostituto all’altezza su cui i bianconeri possono mettere le mani facilmente: i terzini forti sono come gli unicorni e chi ce li ha se li tiene ben stretti. Escludendo quindi i nomi irraggiungibili, quali sono i sostituti di cui si parla per una squadra con le ambizioni della Juventus?
Mattia De Sciglio
Mattia De Sciglio rientrerebbe nella tradizione bianconera di comprare difensori italiani di prospettiva. Il problema è che De Sciglio era di prospettiva, ma la sua crescita sembra essersi rallentata in maniera evidente. I suoi pregi, ma soprattutto i suoi difetti, sono piuttosto evidenti ed è difficile immaginare come possa sostituire l’apporto di Alex Sandro nel gioco della Juventus. De Sciglio sarebbe una soluzione di compromesso, con la speranza che in mano ad Allegri e lontano dalle difficoltà trovate a Milano possa tornare ad assere il giocatore che ci saremmo immaginati all’inizio della sua carriera.
Raphael Guerreiro
Raphael Guerreiro non è neanche più un terzino. Non ha più ruolo, già appartiene ad una categoria di giocatori del futuro, molto più fluida come interpretazione del ruolo. Tra tutti i nomi accostati alla Juventus è probabilmente quello più adatto ad un calcio associativo, ma non credo sia ancora pronto al gioco di Allegri. O forse è Allegri a non essere pronto al gioco di Guerreiro.
Leonardo Spinazzola
È la soluzione cresciuta in casa, come il basilico in balcone, che permetterebbe di dirottare tutti i soldi guadagnati dalla cessione di Alex Sandro altrove. Dando per scontato che Allegri deciderà di continuare con il modulo dello scorso anno, o comunque con una difesa a 4, la sua scelta comporterebbe alcuni evidenti limiti. Spinazzola nasce come attaccante esterno e solo nel Perugia in Serie B ha giocato qualche partita da terzino puro in una difesa a 4. La sua esplosione è arrivata poi nel ruolo che ad oggi sembra calzargli di più, quello di esterno a tutta fascia, che nell’Atalanta di Gasperini ha svolto benissimo. Spinazzola è molto veloce, ha una grande facilità nel saltare l’uomo e nell’inserirsi negli spazi, ma ad oggi deve imparare quasi totalmente la fase difensiva. Come già successo con Alex Sandro, Allegri dovrebbe passare del tempo ad educarlo tatticamente, insegnargli dei movimenti che oggi non sembrano i suoi. Fisicamente poi Spinazzola sembra un po’ leggero per il ruolo, anche se ha dimostrato di poter sopperire con un’intensità non comune. Leonardo Spinazzola ha giocato una sola stagione importante e non ha esperienza ad alto livello. Non è facile immaginarlo titolare nella Juventus da questa stagione. Potrebbe essere la soluzione migliore da far crescere alle spalle di Alex Sandro per almeno un anno.
José Luis Gayà
Stranamente non è stato (ancora) accostato il nome di Gayà alla Juventus. Eppure lo spagnolo è uno dei terzini sinistri più promettenti della sua generazione (è un classe ‘95). Come i suoi predecessori nel Valencia Bernat e Jordi Alba, Gayà ha una naturale inclinazione ad attaccare. È un terzino che spinge molto, è tecnicamente molto valido e sarebbe in grado di interpretare il ruolo in maniera molto moderna anche grazie ad una velocità non comune. Se Allegri dovesse continuare con Mandzukic esterno sinistro che tende ad entrare nel campo, le qualità di Gayà sarebbero perfette per gli spazi lasciati liberi dal croato. Pur giovanissimo, poi, è titolare nel Valencia da tre anni ed ha quindi accumulato diversa esperienza in un campionato importante come la Liga. Dopo un inizio di carriera fulminante il terzino spagnolo ha però avuto una leggera flessione, ma non bisogna nemmeno dimenticare le ultime stagioni horror del Valencia.
Matteo Darmian
Tra i nomi che circolano Matteo Darmian è sicuramente quello più pronto difensivamente. Cresciuto come centrale, da terzino ha visto salire le proprie quotazioni giorno per giorno, fino all’approdo al Manchester United. In Inghilterra ha perso un po’ di fiducia dopo essere finito per un periodo ai margini della squadra. Anche a causa dei molti infortuni ha riconquistato il posto e non è detto che Mourinho lo cederebbe così volentieri. Se però negli occhi avete la sua ultima stagione al Torino, Darmian è un terzino fantastico. Molto forte nelle coperture e nell’uno contro uno difensivo, grazie a Ventura è diventato anche un buon terzino di spinta. Darmian porterebbe anche una certa duttilità, avendo giocato sia a destra che a sinistra e potendo anche occupare il ruolo di centrale in una difesa a tre. Sicuramente sarebbe una scelta più conservativa: Darmian non ha le capacità offensive di Alex Sandro, ma garantirebbe una copertura di alto livello.
Emerson Palmieri
Emerson Palmieri rientrerebbe nel canone oramai consolidato per il quale la Juventus cede all’estero e poi fa la voce grossa nel mercato interno. Palmieri è sicuramente il terzino sinistro che più si è messo in luce in questa stagione di A, e le sue caratteristiche tecniche lo avvicinano in qualche modo ad Alex Sandro. Questa è un’opzione soprattutto se la Juventus ha pazienza di aspettarlo, visto l’infortunio al legamento subito nell’ultima partita di A. Ma Emerson è giovane e potrebbe presto diventare uno dei migliori.
Benjamin Mendy
Benjamin Mendy è forse il profilo che più si avvicina ad Alex Sandro. Il francese non ha nulla da invidiargli né come forza fisica né nella conduzione della palla. Sebbene non abbia la qualità di Sandro nel saltare l’uomo e nell’accentrarsi per giocare il pallone, non ha particolari limiti in fase offensiva, anzi. Nel Monaco gli era richiesto di interpretare il ruolo in maniera estremamente offensiva e lo ha fatto in maniere più che egregia, grazie anche ad un piede abbastanza educato. Proprio per tutte queste qualità, Mendy è cercato da molte squadre e il prezzo del suo cartellino sta lievitando. Il suo acquisto richiederebbe quindi uno sforzo economico importante, ma sicuramente sensato qualora Juventus riuscisse a monetizzare al massimo la vendita di Alex Sandro.
5 grandi gol dalla distanza di Hakan Calhanoglu
di Federico Aquè
[Lunedì 3, mattina]
@hakanc10‘s first taste of Milanello: watch the video
La prima volta a Milanello di Hakan #Calhanoglu: guarda il video pic.twitter.com/3Z8fQj3ydX— AC Milan (@acmilan) 2 luglio 2017
Sono tanti i motivi per cui Hakan Calhanoglu si è prestato quasi naturalmente a diventare un feticcio per appassionati. Il più evidente di tutti è che calcia in maniera stupenda: anche chi lo conosce poco avrà probabilmente visto almeno una volta il suo gol più famoso – questo tiro da centrocampo contro il Borussia Dortmund in cui la palla cambia continuamente direzione e si abbassa all’ultimo sorprendendo Weidenfeller. Il trasferimento del turco al Milan ha risvegliato emozioni affievolite dal declino del sistema di Roger Schmidt (attualmente in esilio in Cina, al Beijing Guoan) e dalla squalifica di 4 mesi (per via di un contratto di trasferimento al Trabzonspor non rispettato) che gli ha fatto perdere la seconda parte della scorsa stagione. E ci offre un motivo per ammirare di nuovo il suo incredibile modo di calciare il pallone.
5. Gol con l’Amburgo al Bayern Monaco
Pur partendo spesso dall’esterno, Calhanoglu non è uno specialista dei tiri a giro sul secondo palo. Preferisce invece i tiri potenti, spesso di collo, come in questo gol segnato al Bayern Monaco quando ancora vestiva la maglia dell’Amburgo. Il turco riceve smarcato a sinistra, rientra sul destro saltando Lahm e poi mira l’angolino basso piuttosto che quello alto, facendo scivolare il pallone sull’erba con una velocità e una precisione che rende inutile il tentativo di parata di Manuel Neuer.
4. Gol col Bayer al Borussia M’Gladbach
Una tipica azione del Bayer di Schmidt: rilancio del portiere a cercare la testa di Kiessling, sponda per Calhanoglu e ricerca immediata del tiro in porta. Il sistema dell’allenatore tedesco spingeva il suo numero 10 a calciare in porta in maniera quasi ossessiva e spesso Calhanoglu ha segnato grazie a una deviazione. Qui, ad esempio, il tocco del difensore disegna una traiettoria perfetta, che sorprende il portiere con una specie di pallonetto.
3. Gol col Bayer all’Atlético Madrid
Calhanoglu non si accontenta di segnare, ma prova spesso a sfondare la porta: è evidente che quando tira si fidi più di tutto della potenza che riesce a imprimere al pallone. Il turco ha segnato all’Atlético Madrid uno dei gol più importanti della sua carriera, durante gli ottavi di finale della Champions League 2014/15. Quando riceve da Bellarabi si sta sovrapponendo esternamente e ha lo specchio di porta ridotto. Non è una grossa limitazione: Calhanoglu tira fortissimo sopra la testa di Moyà e consegna la vittoria al Bayer.
2. Gol col Bayer al Darmstadt
A proposito di tiri forti con lo specchio di porta ridotto. In questo caso Calhanoglu riceve praticamente sul vertice destro dell’area di rigore e ha tre giocatori davanti a occupare la possibile traiettoria verso la porta. Eppure sceglie di calciare, coordinandosi con una velocità che indica quanto abbia interiorizzato il gesto: incrociare con il collo interno è così naturale per lui che l’esito sembra scontato. La palla tocca il palo più lontano ed entra in rete.
1. Gol con la Turchia all’Austria
Arriviamo al pezzo forte: i calci di punizione. Calhanoglu è uno dei migliori specialisti al mondo e sulle sue punizioni esiste un’ampia letteratura: a giro sopra la barriera, a lato della barriera, di potenza da 40 metri, fintando un cross da posizione defilata, di potenza sul palo del portiere. Ho scelto questa segnata in Nazionale contro l’Austria non solo per il coefficiente di difficoltà e per la pulizia della traiettoria, ma soprattutto per il terrore che Calhanoglu è in grado di generare quando si appresta a tirare una punizione. Il portiere austriaco piazza un uomo sul palo dietro la barriera prevedendo il tiro di Calhanoglu, poi però l’inserimento in area dei turchi costringe il difensore ad abbandonare la porta e a tornare affannosamente indietro per provare a intercettare il tiro. La palla invece lo pettina e finisce in porta.
La Redazione de l'Ultimo Uomo è divisa tra Roma e Milano, ed è composta da una dozzina di ragazzi e ragazze che, generalmente parlando, ti vogliono bene.
L’ultima infornata di acquisti da non credere.
Nainggolan alla SPAL, ovviamente, ma non solo.
Il calciomercato sa ancora sorprenderci.
La categoria meno desiderata degli Ultimo Uomo Awards.
La difesa del Napoli sta ottenendo risultati eccezionali, ma come tutti i sistemi ha dei punti deboli.
La squadra di Di Francesco si è dimostrata più convinta, organizzata e intensa della Lazio, e ha portato a casa una vittoria pesante per la classifica.