FantaIbra
Abbiamo immaginato 9 squadre in cui sarebbe bello veder giocare Zlatan Ibrahimovic il prossimo anno.
Totalmente Ibra
di Emanuele Atturo
La narrazione di Ibrahimovic è tante cose, ma senz’altro non è una storia di ritorni. La sua carriera è stata una sequenza ininterrotta di successi e fughe. La personificazione del motto romano Veni Vidi Vici. Ibra arriva in una squadra, ne colonizza l’identità tattica, porta i trofei e riparte per un’altra città che ne potrà rinnovare la leggenda.
Ibra, però, è anche tra i pochi giocatori ad aver lasciato un ricordo memorabile in tutte le squadre in cui ha giocato. Non c’è un club che non ha avuto nel Periodo-Ibra uno dei migliori della propria storia recente. Non c’è squadra, forse, che non lo riaccoglierebbe a braccia aperte. Non solo per i benefici tecnici che ne trarrebbe, ma anche perché sarebbe una testimonianza d’amore a suo modo unica, un privilegio, dato che viene da un calciatore che ha costruito la propria immagine sulla propria non esclusività.
Il ricordo.
Ibrahimovic è forse arrivato al punto della sua vita in cui vale la pena riflettere se legare la sua immagine a un club più che a un altro. Tra tutti i club in cui è stato l’Ajax non è solo uno di quelli più ricchi di tradizione, ma anche forse l’unico che gli garantirebbe ancora una centralità tecnica: all’Ajax Ibrahimovic si metterebbe alla testa di uno dei gruppi di giovani più interessanti a livello europeo, ne sarebbe la chioccia e il primo riferimento tecnico. Li aiuterebbe a competere a livello continentale e a riconquistare una supremazia in patria che manca da due anni.
In Eredivisie, un campionato dove l’ultima classifica marcatori è stata vinta da Nicolai Jorgensen, Ibrahimovic sarebbe semplicemente illegale. Le sue combinazioni tecniche con giocatori come Younes, Ziyech o Justin Kluivert diventerebbero pura realtà virtuale nel contesto olandese. Insomma, potrebbe continuare a far parlare di sé, dell’assurdità dei suoi gesti tecnici, nelle compilation settimanali: un lusso che contesti di livello più alto non gli permetterebbero.
Dentro l’Ajax, Ibra potrebbe lavorare con eleganza sulla propria legacy – da cui sembra piuttosto ossessionato – associandola a un club non solo fondamentale nella storia del calcio, ma anche per essere il baluardo di un calcio corale di cui Ibra è sempre stato la nemesi. All’Ajax l’immagine di Ibra si smusserebbe, ne uscirebbe come un giocatore più umile e attaccato al gioco del calcio e meno al proprio ego.
C’è però un’altra ipotesi. L’Ajax è tuttora senza panchina e lì Ibra potrebbe anche cominciare la propria vita oltre il terreno di gioco: Ibrahimovic allenatore-giocatore per un anno. Ibrahimovic che si toglie la tuta e si auto-inserisce per risolvere le partite; Ibrahimovic che istruisce i giovani biancorossi tra campo e panchina.
Una delle poche cose che accrescerebbe ulteriormente il suo mito, la sua immagine di unicum della storia del calcio.