FantaDonnarumma
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Donnarumma fa saltare il banco
di Dario Saltari
«L’unica cosa che può sopraffare il talento è l’esperienza». Il tweet di Sergio Romero, concluso con le emoticon del braccio che fa il muscolo e del viso da anziano, sarebbe stato di difficile interpretazione se non fosse stato pubblicato nel giorno stesso della presentazione ufficiale di Gianluigi Donnarumma al Manchester United. A quella decina di parole vennero date molte interpretazioni: c’è chi ci vide la frustrazione di un portiere costretto a vivere la propria carriera all’ombra di qualcun altro; chi una non verificata citazione di Antonio Salieri; chi, ancora, la dettatura di Jorge Mendes, che utilizzava il portiere argentino per difendere il proprio territorio da un agente rivale. L’unica cosa certa è che quello non era certo un messaggio distensivo, e che per Donnarumma le cose allo United non sarebbero state semplici.
L’acquisto del portiere italiano, inoltre, accelerò la trattativa che portò De Gea al Real Madrid. Forse era un accordo già scritto, ma il suo arrivo fece scattare anche la conseguente messa sul mercato di Keylor Navas, cosa che fece ribellare le orde dei suoi fan centroamericani, che la vedevano come una chiara mancanza di riconoscenza rispetto al contributo che il portiere costaricano aveva apportato alla conquista delle ultime due Champions League. Alla fine fu acquistato dal PSG, ma non prima di scrivere sul proprio account Instagram: «Il successo e la gioventù sono cose che prima o poi bisogna restituire». Non era chiaro se quella citazione di Giorgio Faletti fosse un riferimento a De Gea o allo stesso Donnarumma, visto che entrambi erano più giovani di lui. Nel dubbio i suoi fan iniziarono uno shitstorm sui profili social di entrambi.
Fatto sta che il passaggio di Keylor Navas al PSG portò alla conseguente cessione di Kevin Trapp al Bayern Monaco, che cercava un erede per Manuel Neuer. Quest’ultimo, particolarmente suscettibile, non prese bene però la mossa della dirigenza bavarese e chiese immediatamente la cessione in una squadra in cui non avrebbe avuto una concorrenza così forte per il posto da titolare. Intercettato a Martina Franca, dove stava passando le vacanze a seguito del suo matrimonio pugliese, dichiarò: «L’Italia è un paese che sa apprezzare la saggezza dell’anzianità. Guardate cosa hanno fatto con Totti. Guardate Buffon: ha rischiato di vincere la Champions League a 40 anni ed è ancora uno dei migliori al mondo. In Germania ti sostituiscono con un nuovo prodotto non appena superi i 30 anni». Nessuno si aspettava che quella dichiarazione fosse effettivamente una pista di mercato: una settimana dopo la Juventus annunciò l’acquisto di Neuer.
I tifosi bianconeri, che già se l’erano presi con Donnarumma per aver scelto lo United invece della “Vecchia Signora”, impazzirono del tutto ai primi segni di malcontento da parte del loro capitano per l’avventata mossa di mercato della propria società. A metà luglio, mentre l’ex portiere del Milan era stato ormai costretto a disabilitare i commenti su tutti i propri profili social, il Chelsea annunciò a sorpresa Buffon. «Avrei voluto passare il mio ultimo anno di carriera nella squadra di cui sono bandiera», si poteva leggere nell’accorato comunicato di Buffon a seguito del suo passaggio ai “Blues” «ma dopo quello che è successo con Donnarumma ho capito che le bandiere non esistono più. Esiste solo la riconoscenza delle persone che ti vogliono davvero, e Antonio Conte è una di queste».
Era ormai chiaro che l’esperienza di Courtois a Londra era finita. Pochi, invece, si aspettavano che il Milan, che era ormai in procinto di spendere il budget rimasto per il mercato per un’altra grande punta, decise di puntare su di lui. Quando il portiere belga pubblicò una foto del Duomo sul suo profilo Instagram con la didascalia “Milan calling…” tutti finalmente capirono. Alla conferenza di presentazione a Milanello, le parole del 25enne Courtois furono chiare e dure: «Ci sono portieri che a 18 anni pensano di aver raggiunto già tutto nella propria carriera. Ma io non sono così: il Milan per me è un punto di partenza».
Quelle parole furono accolte con gioia dai milanisti, che iniziarono a pubblicare in massa foto di Courtois sulla bacheca Facebook di Donnarumma, tranne che dall’appena acquistato Perin. Pochi giorni dopo la presentazione di Courtois, l’ex portiere del Genoa si presentò in conferenza stampa totalmente rasato per esprimere tutta la sua rabbia: «Nessuno merita di essere trattato così a 24 anni: il calcio ci usa come robot, ci prende e ci sostituisce non appena possibile. Quello che ha fatto Donnarumma ha svelato il vero volto di questa industria». Il calcio per lui era ormai il passato, disse. Da quel momento in poi avrebbe trascorso il resto della vita a conoscere meglio sé stesso, seguendo la via della fede buddista. Oggi lo potete trovare in un piccolo tempio vicino Lhasa, a pregare in una tunica arancione.