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La fake news più assurda del Mondiale
19 giu 2018
19 giu 2018
Un tweet in cui si vede Fonte rimanere in campo durante l'esultanza del Portogallo è diventato virale generando un effetto domino che forse ha contagiato la partita dell'Inghilterra.
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Ieri mattina l’account Twitter @BantsFootballFC ha pubblicato un video dell’esultanza di Cristiano Ronaldo dopo il gol del 3-3 alla Spagna in cui si vedono tutti i giocatori del Portogallo inseguire il proprio capitano, che sta urlando verso le tribune appena oltre la riga laterale.

 

Quasi tutti i giocatori di Fernando Santos si abbracciano uscendo spontaneamente dal campo. Tranne uno, a cui viene detto di restare al di là della riga e di non partecipare all’esultanza.

 




 

L’ultimo a raggiungere il capannello era Fonte, che poco prima di attraversare la linea del fallo laterale viene istruito (forse) da Bernardo Silva, come un cane a cui il padrone dice di non entrare in un locale. Fonte esegue l’ordine diligentemente: lo si vede guardare i propri compagni esultare, applaudendo sul posto con i piedi appena prima della linea del fallo laterale, da solo.

 

@BantsFootballFC nella caption del video spiega che l’atteggiamento di Fonte è giustificato da una regola della FIFA, secondo cui se tutti i giocatori di movimento di una squadra escono dal campo da gioco durante le esultanze per un gol, alla squadra avversaria è permesso battere il calcio d’inizio.

 

Ma esiste davvero una regola del genere? Che senso avrebbe?

 

Sommerso da richieste di chiarimento, lo stesso account ha poi pubblicato tre screenshot dell’esultanza successiva al secondo gol di Kane contro la Tunisia, in cui si vede Trippier rimanere in campo, nella metà campo avversaria, mentre i suoi compagni sommergono l’attaccante del Tottenham accanto alla linea del fallo laterale.

 





 

Non sono un feticista del regolamento e stamattina, quando ho controllato la mia timeline per la prima volta, ho retwittato il tweet di @BantsFootballFC con molta leggerezza, cullandomi nel pensiero che il calcio sapesse stupirmi in modi sempre nuovi e inaspettati - e che c’è sempre qualcosa che non sappiamo anche delle nostre passioni più viscerali (o del nostro lavoro).

 

Scrollando le risposte al tweet ho notato però che molti utenti stessero facendo notare che in realtà quella regola non esisteva, e mi è sorto il terrore che si prova quando ci si rende conto di aver creduto ad una fake news ridicola.

 



Per farmi perdonare ho provato ad approfondire ma devo confessare subito che provo un po’ di vergogna per il fatto che non ho capito del tutto se questa regola esiste o meno.

 

L’ottava legge del regolamento dell’IFAB (l’organo indipendente che decide sulle regole del gioco del calcio), quella intitolata “

” non prevede nulla del genere, almeno esplicitamente.

 

Tra le norme del primo paragrafo (“

”) si legge che prima del calcio d’inizio tutti i giocatori (non è specificato di quale squadra, quindi si presume tutti e 22 i giocatori) devono essere nella propria metà campo, eccetto quello che lo batte.

 

Questa norma, però, è quella a cui sembra appigliarsi lo stesso @BantsFootballFC in un ulteriore tweet di chiarimento, in cui afferma che “la regola vera e propria” prevede che se un giocatore rimane all’interno nella metà campo avversaria la squadra che ha subito il gol non può battere il calcio d’inizio: «Se tutti i giocatori lasciano la metà campo avversaria – indifferentemente se fuori dal campo da gioco o meno – allora gli avversari possono ricominciare il gioco».

 




 

L’unico altro appiglio regolamentare che sono riuscito a trovare a difesa di questa interpretazione è contenuto nella terza legge, al paragrafo “

”, in cui si legge che: “Se una squadra ha meno di sette giocatori perché uno o più giocatori hanno deliberatamente lasciato il campo da gioco, l’arbitro non è obbligato a fermare il gioco e può dare vantaggio”.

 

Ma l’arbitro in ogni caso dovrebbe far riprendere il gioco con il fischio dopo il gol, prima di dare vantaggio. Questo paragrafo è particolarmente criptico: significa forse che l’arbitro, nel caso in cui parte di una squadra abbandoni il campo a gioco in corso rimanendo con meno di 7 giocatori (non si può giocare in meno di 7), anziché fischiare la fine e dare la partita vinta a tavolino, può dare

facendo continuare il gioco? E la squadra in 11 contro 6 può giocare, segnare e poi la partita finisce?

 

Quindi forse una certa dose di nonsense fa già parte del regolamento calcistico (a meno che qualcosa mi sfugga) e allora forse gli arbitri dovrebbero davvero decidere una partita del Mondiale basandosi sostanzialmente sull’interpretazione di @BantsFootballFC, un account che non sembra avere l’affidabilità di un giornalista del New York Times (senza offesa, ne approfondirò la conoscenza e invito tutti i lettori a farlo).

 



D’altra parte, guardando il video, è impossibile non credere a quell’interpretazione: Fonte si ferma appositamente dentro al campo da gioco e Bernardo Silva sembra dirgli proprio di non superare la linea. Ad esclusione di una direttiva o di qualche altra circolare della FIFA che abbia chiarito questa zona grigia del regolamento - che se un lettore per qualche ragione conosce mi starà già rinfacciando - allora non rimangono molte altre possibilità che non abbiano a che fare in qualche modo con le leggi del gioco.

 

Provo ad elencare le più plausibili tra quelle che non avrebbero nulla a che fare con il regolamento:

 



 

Escludendo tutte queste ipotesi (ma non si sa mai), sembrerebbe che in effetti la FIFA abbia istruito le squadre sull’interpretazione di questa parte di regolamento, anche perché in assenza di novità non si capirebbe neanche perché i calciatori debbano conoscere una regola così assurda.

 







 

Insomma, mettetevi nei panni di Bernardo Silva: siete al vostro primo Mondiale e avete appena pareggiato contro la Spagna con un gol incredibile di uno dei giocatori più incredibili della storia del calcio, nonché vostro capitano; state correndo per esultare per un 3-3 mentre migliaia di persone sugli spalti urlano e si dimenano; e in mezzo a tutto questo dovete ricordarvi di un’interpretazione polverosa di un anfratto buio del regolamento del gioco del calcio. E pensate anche a Fonte, costretto a guardare i propri compagni esultare come un voyeur della felicità altrui, per un regola che se non la conosceva difficilmente ha capito in quei pochi secondi.

 

In ogni caso resta la domanda: perché Fonte non ha esultato con gli altri?

 

Per quanto riguarda Trippier, invece, l’unica interpretazione possibile è che abbia letto il tweet di @BantsFootballFC (trollaggio riuscito!). In ogni caso, da calciatore dilettante che esulta smodatamente quando la sua squadra segna, chiedo ufficialmente (?) alla FIFA di abolire di questo cavillo, qualora esistesse veramente.

 

 

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