Il bello dell’Europa League 2019 vol. 6
I momenti più scenografici dalla competizione più scenografica.
Guida ai tatuaggi di Kevin Kampl
Signore e signori, questo è Kevin Kampl:
Si tratta di un raro esemplare di essere umano che non ispira nessuna empatia e che, parliamoci chiaro, non piace a nessuno. Oggi scopriremo il suo mondo interiore attraverso i suoi tatuaggi. Cominciamo con la clessidra sul suo petto e una citazione di James Dean: «Sogna come se dovessi vivere per sempre, vivi come se dovessi morire domani». Me lo sono fatto tatuare quando me ne sono andato da Salisburgo, per me è un grande insegnamento di vita.
Sulla sua costola sinistra ci sono tatuate le iniziali K, M e B: quelle dei nomi dei suoi migliori amici, Maurice e Bekir, nati e cresciuti con Kampl a Solingen, la città dei coltelli e delle spade.
Sulla spalla destra invece Kampl ha raffigurato un leone, francamente disegnato maluccio: «Rappresenta il mio modo di giocare e di battermi come un leone».
Kampl ha raccontato queste cose alla Bild, mettendosi a nudo per noi. Grazie Kevin, alla prossima Europa League 😉
Coreografie prese da serie TV
Ieri i tifosi dell’Olympiacos hanno pensato che poteva portare bene alla propria squadra, chiamata ad un’impresa, una coreografia ispirata alla serie spagnola Casa del papel in cui alcuni ladri si vestono con delle tute rosse e una maschera di Salvador Dalì.
Ayer #Olympiacos definia su pase a 8vos de #EuropaLeague frente al #Milan. Sólo ganar le servía. El club y la hinchada montaron banderas con la frase "La casa del trofeo" y vistieron disfraces de La Casa de Papel. Tras el triunfo se desató la locura en #Grecia. Que hermoso. pic.twitter.com/Z6Ht4ByahW
— Extra10Time (@Extra10Time) December 14, 2018
Incredibilmente la strategia dei tifosi ha funzionato (o forse non c’è correlazione), ma rimane una scelta davvero di poco gusto, essendo la Casa del papel una serie davvero brutta sia da un punto di vista della storia che estetico. Di seguito consigliamo un po’ di coreografie ispirate a serie TV che invece spaccherebbero.
Twin Peaks per lo Slavia Praga
Un enorme tenda rossa, il cartonato del pavimento della loggia rossa e un nano vestito con la maglia rossa dello Slavia praga e la scritta – rigorosamente al contrario – FORZA SLAVIA.
Friends per la Lazio
Stampi l’immagine di loro al Central Perk e sostituisci le facce: Joey è Milinkovic-Savic, Ross è Lulic, Chandler è Parolo, Monica è Correa, Rachel è Immobile e Phoebe Patric.
Breaking Bad per il Chelsea
Maurizio Sarri è un convincete Walter White, mentre Jesse Pinkman ha le sembianze di Hazard.
Mad Men per lo Zenit San Pietroburgo
Claudio Marchisio e Artem Dzyuba in completo che bevono old fashion e fumano Lucky Strike guardando il trofeo dell’Europa League come se fosse una bella donna.
Game of Thrones per l’Europa League
L’Europa League potrebbe pensare di comprare i diritti commerciali della serie applicati al calcio così da usare diversi riferimenti nelle varie partite. Winter is Coming, perfetto per le sfide che si giocheranno al di là del Danubio, le facce dei Lannister per tutto ciò che è Redbull e così via.
Cos’era quel rumore che ha mandato ai pazzi i giocatori del Milan?
Ieri, mentre guardavo il mio programma tv preferito – cioè Diretta Gol Europa League – sentivo uno strano fischio ogni qual volta si finiva collegati con lo stadio Karaiskakis del Pireo. Non era proprio un fischio, più il barrito di una macchina industriale, o un canto di sirene. Lì per lì non riuscivo a capire. Era un rumore così alieno che non mi sembra neanche potesse provenire dalle partite. Sono andato in cucina e ho appoggiato l’orecchio sul frigorifero.
Magari era troppo pieno e faceva quel classico lamento che a volte fanno le macchine. Ma non era quello. Sono tornato e il fischio non c’era più, poi si tornava sul Milan e tornava. Ho tolto l’audio al pc ed era quello. Non capivo, ho scritto ai miei amici, alcuni non sentivano niente, altri me lo hanno confermato. Quel particolare fischio colpiva uno spettro sonoro che solo alcuni riuscivano a percepire.
Col dubbio che fosse un’allucinazione sono arrivato a fine partita, quando Leonardo ha dichiarato: «Poi c’è un’altra cosa da dire e che abbiamo riferito: ogni volta che attaccavamo c’era un rumore incredibile. Non so se era un flauto, una macchina, un clacson, ma ogni volta accadeva così, una cosa che non è prevista dal regolamento. Non si può disturbare così».
Insomma, cos’era quel rumore che l’Olympiakos avrebbe creato appositamente per far impazzire i giocatori del Milan (con buoni risultati, visto Castillejo in piena labirintite)? Ecco a voi delle ipotesi.
a. Un gigantesco corno vichingo suonato dal capo ultrà dell’Olympiakos
Il nome tecnico sarebbe Olifante (che si distingue dal corno potorio che invece è utilizzato solo per tracannare liquidi).
b. Il canto delle sirene
Nell’antica Grecia, e in particolare nel Pireo, le sirene cantavano per ammaliare e far impazzire i marinai.
c. Lo stomaco di Salvini che stava ancora digerendo quella pasta immangiabile di qualche giorno fa
https://twitter.com/matteosalvinimi/status/1069942262979850240
d. Il rumore industriale che si sente nel video di Autobahn degli Einsturzende Neubauten
What the fuck was that?
e. Il video YouTube “siren ship sound effect” ripetuto per dieci ore
Ottima scelta.
Gli effetti del flauto su Castillejo
Il giocatore sicuramente più condizionato dagli ultrasuoni che si sentivano mentre il Milan giocava era senz’altro Samu Castillejo, colto per due volte da attacchi di labirintite durante dei calci d’angolo, in prossimità cioè della zona da cui presumibilmente arrivava il rumore infernale.
All’ora di gioco Castillejo si addormenta mentre l’Olympiakos batte un calcio d’angolo corto, da cui poi nasce il gol dell’1 a 0.
Questo è invece il controfallo che commettono facendo ripartire l’Olympiakos in contropiede.
Buona guarigione, Samu.
Le coperte del Ludogorets
Passano gli anni, scopriamo nuove tecnologie, la gente si veste con la busta della spesa, ma le coperte per i giocatori della panchina rimangono ste coperte oscene di cammello che ti fanno pizzicare la pelle.
La vendetta del calcio degli anni 90 sulla Red Bull
Ieri si è consumato l’ennesimo capitolo della saga Conflitto di interessi della Red Bull. Il Red Bull Lipsia per passare il turno doveva battere in casa il Rosenborg e poi sperare che i cugini del Salisburgo battessero fuori casa il Glasgow Rangers. Fino a 5’ dalla fine tutto bene: il RB Lipsia vince, con fatica, 1 a 0 mentre il RB Salisburgo è addirittura due gol avanti in trasferta – il secondo segnato su una papera comica di Gordon, il portiere del Celtic. Vale la pena specificare a questo punto che il Rosenborg aveva letteralmente perso tutte le partite fino a quel momento, mettendo insieme zero punti.
Vale la pena dirlo perché i norvegesi non si giocavano niente quando a 5’ dalla fine hanno messo in scena una serie di grandi azioni individuali che hanno portato al gol dell’1 a 1. Arrivato totalmente a caso, da un momento all’altro. Eccovi la celebrazione di un tifoso senegalese del Celtic che ringrazia il Rosenborg.
https://twitter.com/SC07TYC/status/1073340722412179456