I premi della fase a gironi
MVP: Gacinovic
Eintracht Frankfurt, o in italiano Concordia Francoforte, è una delle più grandi sorprese di questi gironi di Europa League, che ha superato brillantemente al primo posto nonostante Lazio e Marsiglia.
Quello che più stupisce è la capacità di coniugare un gioco offensivo veloce e spettacolare (con 17 gol segnati è seconda solo al Siviglia come gol segnati, ma in un girone più difficile) ad una fase difensiva attenta (solo 5 gol presi). Il merito è di una serie di giocatori in grado di scatenare il panico appena in possesso del pallone, tra cui più di tutti ha impressionato Mijat Gaćinović.
In 6 partite ha segnato 2 gol e servito 4 assist e più in generale è risultato imprendibile lungo tutto la trequarti. Gaćinović è un trequartista moderno che ad una visione di gioco fuori dall’ordinario (basta guardare l'assist di ieri ad Haller) unisce un passo da esterno.
Ad appena 23 anni, Gacinovic sembra pronto per il salto di qualità e l’Europa League è la sua rampa.
Miglior gol: la sforbiciata di Christodoulopoulos
https://www.facebook.com/EuropaLeague/videos/302848256994799/
389 gol finora e ci è toccato il compito ingrato di scegliere il più bello. Ovviamente per noi sono tutti figli nostri, ma dovendo scegliere non potevamo non premiare questa acrobazia che unisce sforbiciate, Lazaros Christodoulopoulos (vincitore del premio giocatore più Europa League 2017/18 e il premio di sosia di Daniel Day Lewis nel petroliere più credibile) e Dudelange, squadra che comunque in qualche modo rimarrà nella storia di questo torneo.
Migliore squadra non qualificata: Apollon Limassol
Se l’Europa League si giocasse tutta in terra di Cipro, l’Apollon Limassol sarebbe la favorita. La squadra allenata da Sofrōnīs Augoustī nelle tre partite giocate tra le mura amiche dello Stadio Tsirion ha perso solo con l’Eintracht Francoforte, per 3 a 2, che però è la squadra più forte finora vista nel torneo.
https://www.facebook.com/EuropaLeague/videos/514003935743682/
All’ultima giornata è andata anche ad espugnare il Vélodrome per issarsi fino ai 7 punti in classifica, non sufficienti solo per il valore delle avversarie. In totale la squadra ha segnato 10 gol in 6 partite, per dire più di Lipsia, Lazio e Betis.
Premio Tawamba: giocatore simpatia - Ari
Abbiamo già parlato di Ari, brasiliano del Krasnodar che con due gol ha contribuito al passaggio del turno della squadra russa. Se non ricordate la sua storia fantastica, vi invitiamo a fare una breve ricerca, ne vale la pena.
In un mare di simpatia abbiamo deciso di premiare lui perché, tra le altre cose, colleziona capelli con il suo nome sopra e soprattutto è una persona eccezionale come possiamo intuire da questo video postato sul suo Instagram.
Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Ари (@ari_gol1000) in data: Dic 2, 2018 at 12:19 PST
Peggiore squadra: Glasgow Rangers
Quanto ci era mancato il Glasgow! Le sue maglie blu! Ibrox Park! I tifosi pazzi protestanti che odiano il Celtic! Steven Gerrard in panchina!
Poco, alla fine ci era mancato poco. Il Glasgow Rangers ha provato a passare il turno giocando male, pareggiando tutte le partite, segnando pochissimo. Vattene via!
Giocatore più violento: Jaume Costa
Jaume Costa ha giocato 257 minuti di questa Europa League (meno di 3 partite) ed è riuscito a collezionare 2 cartellini gialli e 2 rossi con un totale di 7 falli. Questo fa di lui - più o meno - l’Icardi dei falli, uno che non è che vedi tantissimo ma quando si tratta di fare male, timbra sempre.
https://twitter.com/Pixterrey/status/1073305258166808577
Oltre a questo rosso, preso per aver attentato alla possibilità di avere un normale uso del tendine di achille del povero Jano Ananidze, Jaume Costa è riuscito nell’impresa di farsi ammonire due volte in sette minuti a cavallo tra il 73° e l’80° della partita contro l’Austria Vienna, che il Villareal stava vincendo per 4 a 0.
Miglior maglia fra le eliminate: Qarabag
In un mondo sempre più pieno di sfumature, abbiamo voluto premiare la sobrietà del Qarabag. Nero con un po’ di bianco la prima maglia, bianco con un po’ di nero la seconda. Tutto molto semplice ma anche molto elegante, con gli intarsi oro e viola dello stemma che risaltano sul petto dei calciatori e le strisce Adidas come garanzia di coolness.
Anche lo sponsor - AZERSUN - pur sembrando nascondere una privatizzazione losca, non stona su una maglia che rappresenta non solo una squadra, ma anche una storia tragica e di speranza al tempo stesso.
Partita più Europa League: Olympiacos - Milan
A costo di parlarne anche qui, non potevamo non premiare la sfida di Atene tra Olympiacos e Milan, una partita al tempo stesso drammatica e sconclusionata, da sembrare frutto della penna di Thomas Pynchon. Ecco un elenco di tutto quello che è accaduto in classifica, per mettere in prospettiva le cose:
1)Il flauto di Leonardo: se un giorno potremo scordarci della partita, mai potremo scordarci delle parole del DS del Milan e del fatto che questo suono - effettivamente - era presente.
2)Il rigore: Torosidis è entrato al minuto 79 e nessuno aveva capito il perché, visto che ai greci serviva disperatamente un gol. Una manciata di secondi dopo si è guadagnato un rigore oggettivamente inesistente.
3)Il calcio d’angolo di Castillejo e Calhanoglu: uno dei momenti più bassi della storia del Milan, sinceramente.
4)Il secondo gol dell’Olympiacos: con una assurda deviazione di Zapata.
5)Il primo gol dell’Olympiacos: arrivato dopo un calcio d’angolo battuto corto mentre Castillejo guardava da un’altra parte.
Partita più Europa League 2: Videoton-Paok 1-0
Se volete un assaggio di come sarà la nuova competizione recuperatevi questa sfida all’ultimo sangue tra gli ungheresi del Videoton e i greci del Paok che a quanto pare voi amate molto, che hanno preso la sveglia dalla squadre di una città che non riesco neanche a scrivere, vi giuro, fate prima a leggervelo da soli.
Cose significative della partita:
- È stata arbitrata dall’arbitro Ali Palabiyik, professione insegnante, ex portiere di calcio.
- Nel PAOK c’era in campo Omar El Kaddouri, che però non ha fatto assolutamente niente.
- C’era in campo uno che si chiamava Crespo ma che purtroppo non era Hernan Crespo.
- Il gol di Milanov, un onestissimo centrocampista con più di 40 presenze nella Nazionale bulgara.
Conosci la tua squadra di Europa League: Sarpsborg 08
Nella mitologia norrena il Ragnarok si riferisce alla profezia di una grande battaglia alla fine del mondo. Una battaglia tra gli dei e i giganti, e tutte le persone del mondo conosciuto, dove «Nessun uomo avrà pietà per un altro uomo» secondo la Edda. A questa battaglia seguiranno diverse catastrofi naturali, fra cui la sommersione del mondo per come lo conosciamo e, in seguito, la sua rinascita rigogliosa. È da questo mito di resurrezione che prendono il nome i Ragnarok, una delle più importanti band black metal al mondo, fondata nella città di Sarpsborg. La formazione originale prevedeva Jerv al basso, Jontho alla batteria, Rym alla chitarra e Thyme alla voce. I loro album più famosi sono stati Nattferd, Diabolical Age e In Nomine Satanas.
[embed]
Fra i commenti a questo video: “Burn in hell Bieber fever”.
Sarpsborg è la cornice ideale per instillare nei cuori dei giovani dei pensieri che hanno a che fare col diavolo, i sacrifici neri e la teologia negativa e apofatica. Le casette basse coi tetti rossi e i camini fumanti, nessun luogo ricreativo, strade dritte e vuote che si estendono a croce su una cittadina civile e borghese, dove i lavori principali ruotano attorno a uno dei più grandi birrifici del paese, quello della Borg Bryggerier. La birra prende il nome del vecchio nome della città di Sarspsborg, fondata dal Re vichingo Olaf Haraldsson nel 1046 ma è stata poi rasa al suolo nel 1567, durante la sanguinosa Guerra del Nord dei sette anni, combattuta fra l’esercito svedese e una coalizione fra Danimarca e Norvegia (questo per ridimensionare l’idea dei paesi scandinavi come paesi eternamente neutrali e pacifici).
La città è stata allora rifondata più vicina al fiume, a 15 km dal luogo originario, dove però è rinata una città a metà dell’800, che è l’attuale, satanica, Sarpsborg. Per sfogare gli istinti malefici della popolazione in città non bastava una squadra di calcio, e così nel 2008, accanto al vecchio FK Sarpsborg è nato il Sarpsborg 08 Footballforening, che in breve tempo ha scavalcato in valore e prestigio i rivali cittadini. Al punto che nel 2009 la nuova squadra ha battuto la vecchia in uno spareggio per non retrocedere dalla Eliteserien.
[embed]
Eccolo il il Fredrikderby più importante della storia.
Lo scorso anno, piazzandosi al terzo posto in campionato, il Sarpsborg è riuscito a qualificarsi per la prima volta in una competizione europea. O almeno ai suoi preliminari, dove ha preso lo scalpo di Maccabi Tel Aviv, San Gallo e Rijeka. Nel girone poi ha totalizzato 5 punti, cogliendo i primi tre punti europei della propria storia in casa contro il Genk. Ora dobbiamo salutare il Sarpsborg, ma sappiamo che è solo un arrivederci, un’epoca oscura sta per calare su di noi a preannunciare un nuovo Ragnarok: «Un’eternità oscura è arrivata su di noi. Tutta la luce sulla terra è finita. La nuova epoca è arrivata… questi sono i nostri anni diabolici».
C'è un candidato al titolo di Robben dell'Europa League
Samuel Chukwueze ha 19 anni, gioca nel Villareal ed è soprannominato l’Arjen Robben nigeriano. Arrivato ai sottomarini gialli dalla Diamond Football Academy di Umuahia, con la nazionale nigeriana ha vinto il Mondiale U17 nel 2015.
Chukwueze è un’ala destra rapida e potente, abilissimo nel dribbling sia in campo aperto che negli spazi stretti e con un buon piede sinistro. Come tutti i wannabe Robben che si rispettino la sua azione preferita prevede la partenza dalla fascia destra per convergere dentro al campo e cercare di concludere col sinistro. La sua rapidità lo porta a scompigliare facilmente le difese e anche quando non conclude sembra creare qualcosa di buono ogni volta che parte palla al piede.
In 12 partite giocate in questa stagione ha già segnato 6 gol, di cui l’ultimo ieri allo Spartak Mosca. In un Villareal parecchio in crisi Chukwueze rappresenta una delle poche note positive. Una grande speranza anche per l’Europa League sempre alla ricerca del proprio Arjen Robben.
Guida ai tatuaggi di Kevin Kampl
Signore e signori, questo è Kevin Kampl:
Si tratta di un raro esemplare di essere umano che non ispira nessuna empatia e che, parliamoci chiaro, non piace a nessuno. Oggi scopriremo il suo mondo interiore attraverso i suoi tatuaggi. Cominciamo con la clessidra sul suo petto e una citazione di James Dean: «Sogna come se dovessi vivere per sempre, vivi come se dovessi morire domani». Me lo sono fatto tatuare quando me ne sono andato da Salisburgo, per me è un grande insegnamento di vita.
Sulla sua costola sinistra ci sono tatuate le iniziali K, M e B: quelle dei nomi dei suoi migliori amici, Maurice e Bekir, nati e cresciuti con Kampl a Solingen, la città dei coltelli e delle spade.
Sulla spalla destra invece Kampl ha raffigurato un leone, francamente disegnato maluccio: «Rappresenta il mio modo di giocare e di battermi come un leone».
Kampl ha raccontato queste cose alla Bild, mettendosi a nudo per noi. Grazie Kevin, alla prossima Europa League ;)
Coreografie prese da serie TV
Ieri i tifosi dell’Olympiacos hanno pensato che poteva portare bene alla propria squadra, chiamata ad un’impresa, una coreografia ispirata alla serie spagnola Casa del papel in cui alcuni ladri si vestono con delle tute rosse e una maschera di Salvador Dalì.
https://twitter.com/Extra10Time/status/1073557691954532353
Incredibilmente la strategia dei tifosi ha funzionato (o forse non c’è correlazione), ma rimane una scelta davvero di poco gusto, essendo la Casa del papel una serie davvero brutta sia da un punto di vista della storia che estetico. Di seguito consigliamo un po’ di coreografie ispirate a serie TV che invece spaccherebbero.
Twin Peaks per lo Slavia Praga
Un enorme tenda rossa, il cartonato del pavimento della loggia rossa e un nano vestito con la maglia rossa dello Slavia praga e la scritta - rigorosamente al contrario - FORZA SLAVIA.
Friends per la Lazio
Stampi l’immagine di loro al Central Perk e sostituisci le facce: Joey è Milinkovic-Savic, Ross è Lulic, Chandler è Parolo, Monica è Correa, Rachel è Immobile e Phoebe Patric.
Breaking Bad per il Chelsea
Maurizio Sarri è un convincete Walter White, mentre Jesse Pinkman ha le sembianze di Hazard.
Mad Men per lo Zenit San Pietroburgo
Claudio Marchisio e Artem Dzyuba in completo che bevono old fashion e fumano Lucky Strike guardando il trofeo dell’Europa League come se fosse una bella donna.
Game of Thrones per l’Europa League
L’Europa League potrebbe pensare di comprare i diritti commerciali della serie applicati al calcio così da usare diversi riferimenti nelle varie partite. Winter is Coming, perfetto per le sfide che si giocheranno al di là del Danubio, le facce dei Lannister per tutto ciò che è Redbull e così via.
Cos’era quel rumore che ha mandato ai pazzi i giocatori del Milan?
Ieri, mentre guardavo il mio programma tv preferito - cioè Diretta Gol Europa League - sentivo uno strano fischio ogni qual volta si finiva collegati con lo stadio Karaiskakis del Pireo. Non era proprio un fischio, più il barrito di una macchina industriale, o un canto di sirene. Lì per lì non riuscivo a capire. Era un rumore così alieno che non mi sembra neanche potesse provenire dalle partite. Sono andato in cucina e ho appoggiato l’orecchio sul frigorifero.
Magari era troppo pieno e faceva quel classico lamento che a volte fanno le macchine. Ma non era quello. Sono tornato e il fischio non c’era più, poi si tornava sul Milan e tornava. Ho tolto l’audio al pc ed era quello. Non capivo, ho scritto ai miei amici, alcuni non sentivano niente, altri me lo hanno confermato. Quel particolare fischio colpiva uno spettro sonoro che solo alcuni riuscivano a percepire.
Col dubbio che fosse un’allucinazione sono arrivato a fine partita, quando Leonardo ha dichiarato: «Poi c’è un’altra cosa da dire e che abbiamo riferito: ogni volta che attaccavamo c’era un rumore incredibile. Non so se era un flauto, una macchina, un clacson, ma ogni volta accadeva così, una cosa che non è prevista dal regolamento. Non si può disturbare così».
Insomma, cos’era quel rumore che l’Olympiakos avrebbe creato appositamente per far impazzire i giocatori del Milan (con buoni risultati, visto Castillejo in piena labirintite)? Ecco a voi delle ipotesi.
a. Un gigantesco corno vichingo suonato dal capo ultrà dell’Olympiakos
Il nome tecnico sarebbe Olifante (che si distingue dal corno potorio che invece è utilizzato solo per tracannare liquidi).
b. Il canto delle sirene
Nell’antica Grecia, e in particolare nel Pireo, le sirene cantavano per ammaliare e far impazzire i marinai.
c. Lo stomaco di Salvini che stava ancora digerendo quella pasta immangiabile di qualche giorno fa
https://twitter.com/matteosalvinimi/status/1069942262979850240
d. Il rumore industriale che si sente nel video di Autobahn degli Einsturzende Neubauten
What the fuck was that?
e. Il video YouTube “siren ship sound effect” ripetuto per dieci ore
Ottima scelta.
Gli effetti del flauto su Castillejo
Il giocatore sicuramente più condizionato dagli ultrasuoni che si sentivano mentre il Milan giocava era senz’altro Samu Castillejo, colto per due volte da attacchi di labirintite durante dei calci d’angolo, in prossimità cioè della zona da cui presumibilmente arrivava il rumore infernale.
All’ora di gioco Castillejo si addormenta mentre l’Olympiakos batte un calcio d’angolo corto, da cui poi nasce il gol dell’1 a 0.
http://www.giphy.com/gifs/vNAbkeyjR8UZdVBFFj
Questo è invece il controfallo che commettono facendo ripartire l’Olympiakos in contropiede.
http://www.giphy.com/gifs/5QYknUJp8YdJf7cHf3
Buona guarigione, Samu.
Le coperte del Ludogorets
Passano gli anni, scopriamo nuove tecnologie, la gente si veste con la busta della spesa, ma le coperte per i giocatori della panchina rimangono ste coperte oscene di cammello che ti fanno pizzicare la pelle.
La vendetta del calcio degli anni 90 sulla Red Bull
Ieri si è consumato l’ennesimo capitolo della saga Conflitto di interessi della Red Bull. Il Red Bull Lipsia per passare il turno doveva battere in casa il Rosenborg e poi sperare che i cugini del Salisburgo battessero fuori casa il Glasgow Rangers. Fino a 5’ dalla fine tutto bene: il RB Lipsia vince, con fatica, 1 a 0 mentre il RB Salisburgo è addirittura due gol avanti in trasferta - il secondo segnato su una papera comica di Gordon, il portiere del Celtic. Vale la pena specificare a questo punto che il Rosenborg aveva letteralmente perso tutte le partite fino a quel momento, mettendo insieme zero punti.
Vale la pena dirlo perché i norvegesi non si giocavano niente quando a 5’ dalla fine hanno messo in scena una serie di grandi azioni individuali che hanno portato al gol dell’1 a 1. Arrivato totalmente a caso, da un momento all’altro. Eccovi la celebrazione di un tifoso senegalese del Celtic che ringrazia il Rosenborg.
https://twitter.com/SC07TYC/status/1073340722412179456
Quante cose successe negli ultimi minuti di Besiktas - Malmoe! (Stavolta non c’entra Karius)
Ieri si è generata una di quelle situazioni per cui vale la pena guardare il calcio. Due squadre che all’ultima giornata si giocano il passaggio di un girone all’ultima giornata. Queste squadre ieri erano Besiktas e Malmoe, che si affrontavano ad Istanbul. I turchi avevano a disposizione due risultati su tre ed erano largamente accreditati per il passaggio del turno, e invece hanno perso e sono stati eliminati.
Il Malmoe è passato in vantaggio ad inizio del secondo tempo con un gol di Antonsson. Il Besiktas è finito in dieci per l’espulsione di Quaresma al 65’, che ha provato ad asportare la gamba a un avversario. Eppure ai turchi bastava un solo gol e un solo punto per passare il turno. Negli ultimi minuti è successo di tutto:
88’: Cyle Larin, attaccante canadese di 24 anni, ha dribblato tutta la difesa del Malmoe poi ha sbagliato solo davanti a Dahlin - non quel Dahlin.
91’: Christiansen è solo davanti al portiere e fa partire il classico momento buster keaton. Tira addosso al portiere malamente, poi recupera la palla, se la alza col tacco e prova una rovesciata che esce di un paio di metri. La sproporzione tra la sciatteria del primo tiro e la complessità della giocata successiva è quasi offensiva. Ricordiamo che Christiansen ha giocato nel Chievo - appena 4 partite - dove vestiva una maglia con su scritte solo le proprie iniziali, le stesse di Antonio Conte, AC.
http://www.giphy.com/gifs/WO6RL1nPapdA51I8zs
93’: La difesa del Malmoe prende troppo tempo e Larin è il più convinto di tutti, si infila tra mille maglie e la colpisce con la punta del piede, prendendo la traversa.
http://www.giphy.com/gifs/1gWm3wlTuCun1kM3Yp
Le squadre che dobbiamo prepararci a salutare
RB Lipsia
Il Joker dell’Europa League, ci mancherà il suo essere odiata praticamente da tutti, anche dai suoi stessi tifosi.
Bordeaux
Il Bordeaux è stata una delle squadre più dimenticabili di questa edizione dell’Europa League. Non ha fatto niente di positivo, ma neanche di negativo. Ha vivacchiato proprio come non si dovrebbe fare qui. Tuttavia la ricorderemo per avere un portiere più simile a Giroud dello stesso Giroud.
FC Copenhagen
Pur avendo una squadra piuttosto antipatica, Copenhagen si è candidata ad essere la prima capitale mondiale ad emissioni neutrali di carbonio, una scelta che comunque apprezziamo.
https://twitter.com/wef/status/1050083547682197506
Milan
Del Milan ci mancherà soprattutto Cutrone, un essere umano la cui forza di volontà eccezionale ben si sposava con una competizione del tutto anti-epica.
Rangers
Ci mancherà il loro allenatore Steven Gerrard, persona che è sempre piacevole guardare.
Spartak Mosca
I sedicesimi di finale a Mosca promettevano proprio un bel tempo da lupi, come piace a noi.
Besiktas
Il Besiktas rappresentava il lato viscidino dell’Europa League, pregna di giocatori ormai troppo vecchi o troppo depressi per esprimersi in altri contesti, una breve lista: Ljajic, Quaresma, Vagner Love, Medel, Babel, Pepe.
Sarpsborg
Se andate a Sarpsborg potete andate a vedere un quadro che rappresenta i 1000 anni della città, fondata nel 1016 da Olav il Sacro. È un bel quadro dipinto da Jorunn Handelsby Olsen dove accanto al fondatore della città che si toglie l’elmetto potete vedere un giocatore della locale squadra di hockey, gli Sparta Warriors.
Standard Liegi
Ricorderemo lo Standard Liegi nei secoli dei secoli per l’azione che sintetizza il tipo di surrealismo di cui è ammantata questa coppa.
https://twitter.com/KaKlasinski/status/1068264580802142208
MOL Vidi
A Székesfehérvár città sede del MOL Vidi venivano sepolti i re Ungheresi. Se quindi le vostre passioni uniscono Europa League e tombe di re morti come noi altri, dovreste essere molto delusi.
Eccovi invece una persona che doveva rimanere a casa
Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Carlo Pellegatti Official (@carlopellegatti) in data: Dic 13, 2018 at 2:20 PST
It’s ok not to be ok
https://twitter.com/MrMcEnaney/status/1073309714581241856
Ieri sera i tifosi del Celtic hanno dedicato uno striscione a Leigh Griffiths che si è recentemente fermato per affrontare delle questioni personali. Brandon Rogers ha detto che Griffiths «ha bisogno di essere felice. È padre di cinque figli, è un ragazzo eccezionale, ma il calcio e la vita sono difficili per lui. Vogliamo aiutarlo».
Lo striscione recita letteralmente “è ok non essere ok”, un messaggio che spesso dimentichiamo quando si parla di atleti. La speranza è che Griffiths possa tornare presto e che la sua storia e la vicinanza dei tifosi possano servire a parlare in maniera costruttiva di calcio e salute mentale.
Un po’ di statistiche pazze dai gironi di Europa League
- La squadra ad aver tirato più calci d’angolo è il Chelsea, 65 (10.83 a partita), quella ad averne battuti meno è il Malmo, 10 (1.67 a partita).
- Lo Slavia Praga ha avuto solo 9 corner contro, la seconda - il Chelsea - ne ha subiti quasi il doppio, 16.
- Il Francoforte è stato pescato in fuorigioco solo 4 volte, i giocatori del Besiktas ben 27.
- Il Chelsea ha fatto la metà dei falli dello Zurigo. Lo Spartak Mosca è la squadra che ha subito più falli invece.
- Il Chelsea, sempre loro, è la squadra ad aver effettuato più passaggi, 4410 con una precisione del 91% (primi anche qui), il MOL Vidi nello stesso arco di tempo 1756 (se ve lo state chiedendo il Sarpsborg ne ha eseguiti 1769).
- Il Lipsia è la terza squadra dell’Europa League per tiri, ma è finita terza anche nel suo girone.
- Higuain è il giocatore che si è visto respingere più tiri, 8.
- La partita con più tiri fuori dalla porta è stata lo 0 -0 tra Akhisar e Standard Liegi, ben 16.
Chi sa solo di Europa League, non sa niente di Europa League
Anche l’ultimo turno di Europa League dell’anno è andato. Ora possiamo accartocciare il 2018 e proiettarci verso il 2019, quando i barbari della Champions League proveranno a saccheggiare gli imperi decadenti dell’Europa League. Come Napoleone a Marengo, sapreste guidare i vostri soldati in questa guerra? Sapreste cioè distinguere tra un giocatore delle 24 squadre qualificate e una razza di cane?
Affenpinscher: razza canina di origine tedesca o terzo portiere dello Strasburgo?
Ariégeois: segugio francese o terzino dello Stade Rennais?
Barak: cane anche detto segugio della Bosnia o fratello di Barak dell’Udinese in forza allo Slavia Praga?
Boerboel: razza canina di tipo molossoide originaria del Sudafrica o centrocampista dell’Olympiakos?
Draathaar: cane da caccia polivalente o mezz’ala classe 1999 dell’Eintracht?
Épagneul: cane da ferma originario della Piccardia o centrale del Betis?
Fila Brasileiro: mastino dal forte temperamento o trequartista della Dinamo Kiev?
Hovawart: cane il cui nome tradotto significa tradotto significa "guardiano di corte" o terzino destro dell’Austria Vienna?
Jämthund: cane da caccia originario del Nord Europa appartenente al gruppo degli Spitz o portiere del Malmoe?
Leonberger: razza di cani originaria di Leonberg, piccola cittadina del Baden-Württemberg, in Germania o capitano dello Zurigo?
McNab: cane pastore californiano che prende il nome del creatore o centrocampista centrale inglese della cantera dell’Arsenal?
Schapendoes:cane del gruppo pastori e bovari o esterno offensivo del Villareal?
Tamaskan: razza creata per assomigliare il più possibile ad un lupo, senza avere alcun apporto recente di sangue da lupi selvaggi, o attaccante centrale del Bate Borisov?
Tobet: molosso asiatico proveniente dal Kazakistan o difensore centrale del Bate Borisov?
Tornjak: cane grande e potente o seconda punta della Dinamo Zagabria?
Risposte: sono tutti cani.
Giocatore più Europa League: Islam Slimani
Quanto ci abbiamo creduto: 7
Quanto è stato realmente forte: 5
Quanto è caduto in disgrazia: 7
Quanto sembra depresso: 8
«Sono uno che fa gol» ha detto Islam Slimani nella prima intervista da giocatore del Newcastle, nel gennaio di quest’anno. Ma a quel punto non ci credeva già più nessuno. Il canto del cigno era stata una EFL Cup da 4 gol in 3 partite, ma considerando un bottino di una decina di gol in due anni, ormai la fiamma Slimani era spenta. E infatti con il Newcastle le cose non andarono bene: 4 presenze, mai dal primo minuto, e zero gol.
Ma la vita per Islam Slimani era stata ben altra cosa, quando dopo quattro stagioni nel CR Belouizdad e due allo Sporting aveva finalmente rotto il conta-gol stagionali, come capita ai buoni attaccanti che finiscono in Portogallo. La stagione 2015-16, finita con 31 gol, è stata quella che ci ha fatto credere che Islam Slimani poteva spararsi qualche anno pieno di soddisfazioni. Invece è finito per essere ricordato a causa di una lite con un compagno che gli aveva versato dello Champagne in testa (Slimani è musulmano).
Il passaggio al Leicester campione in carica, forse per sostituire il possibile partente Vardy, forse per fargli da spalla, è stato un fallimento. In un campionato in cui non è riuscito a far valere la sua forza fisica, perchè tutti sono fisici, Slimani si è spento. In estate è passato al Fenerbahce, in Turchia, che può essere considerata un po’ la patria dei giocatori Europa League. Dei suoi 4 gol stagionali, 2 li ha segnati allo Spartak Trnava, che è proprio il tipo di squadra che viene riempita di gol da attaccanti che hanno smesso di segnare un po’ di tempo fa.
I 2 minuti più Europa League: Cristian Zapata
Virilità: 0
Assurdità:
Anti-epicità: ↈ
Paura della morte: 〄
https://twitter.com/i/status/1073351609617281025
Spiace dover tirare in mezzo il cristologico Zapata, ma il campanile con cui ha trafitto il suo stesso portiere e l’inutile riscatto avvenuto meno di 120 secondi dopo contengono un coefficiente Europa League mostruoso, tanto da aver fatto spaccare il contatore.
L’azione del secondo gol dell’Olympiacos è tutta una follia: prima Podences riesce ad arrivare su un pallone decisamente troppo lungo e crossarlo verso l’area in maniera quasi innaturale, poi dopo una spizzata l’ex Udinese Guillerme calcia malissimo da oltre venticinque metri, un pallone davvero innocuo che l’ex Udinese Zapata prova ad intercettare trasformandolo in un pallonetto intriso di veleno che fa fare la figura del vecchio a Reina. Zapata aveva salvato un pallone sulla linea solo pochi minuti prima.
Ma non finisce qui: pochi secondi dopo Zapata, come un novello Ebenezer Scrooge, cerca di redimersi nell’area di rigore avversaria. E ci riesce. Il suo colpo di testa passa precisamente tra le gambe di Sa, la cui reazione felina (no davvero guardate con che velocità si gira e tuffa all’indietro) non è per un pelo sufficiente ad evitare che il pallone varchi completamente la linea.
Zapata sommerso dai suoi compagni sembra piangere, la situazione gli è scappata di mano: mancano venti minuti alla fine ma ha appena vissuto due minuti così Europa League che non può resistere, mentre noi siamo spettatori, Zapata è passato dall’altra parte. Ed il terzo gol dell’Olympiacos ne è la conferma.