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Il bello dell’Europa League 2021 vol. 5
04 dic 2020
04 dic 2020
Momenti arguti dalla quinta giornata della fase a gironi.
(articolo)
19 min
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Conosci la tua squadra d’Europa League: Molde

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I baffi di Guglielmo II sfidavano la gravità, la prima parte va verso il basso e sembra prendere la rincorsa per impennarsi all’estremità. Se glieli stacchi dalla faccia e ne osservi la forma, paiono un gabbiano in volo. Questi baffi, e il fatto d’essere imperatore di Prussia, la più austera e militare delle nazioni europee, gli dava un’aria seriosa. È difficile immaginare Guglielmo II divertirsi, intento nelle attività frivole della vita: starsene sotto l’ombrellone a leggere il giornale col monocolo, costruire il castello di Hohenzollern con la sabbia. Ora, potete immaginarlo così, magari con la versione hawaiana della sua divisa, oppure in severa uniforme militare - con cui gli imperatori di Prussia vanno anche a dormire - fra le spiagge di Molde, la cittadina che lui amava definire “La Nizza del nord”.

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Un dipinto della Nizza del nord, realizzato da Nico Jungmann nel libro Norway.

L’epoca d’oro di Molde va letteralmente in cenere nel 1916, quando un impetuoso incendio devasta la città e brucia i famosi roseti che la profumano. È l’epoca più buia di Molde, culminata nel bombardamento tedesco del 1940. Mentre gli aerei della Lutwaffe fanno rivivere a Molde incubi di fuoco, poco fuori la città, il re Hackon e il Principe Olav si riparano sotto una betulla. La foto di loro, mani dietro la schiena mento alto, sotto l’albero diventerà un simbolo nazionale di resistenza e prenderà il nome di “Betulla reale”.

Finita la guerra inizia la rinascita di Molde, una città stretta tra l’altezza delle montagne alle sue spalle e dalla rudezza dei fiordi davanti a sé. Chiazzati di tanto in tanto da piccolo isole e dagli skerry, piccole escrescenze di roccia inabitabili.

Non solo rose e fiordi, ma anche calcio. Il Molde FK non è certo la più gloriosa squadra norvegese, appena 4 titoli nazionali, ma ha acquisito il proprio prestigio grazie all’Europa League. Nell’edizione 2015/16, nonostante una stagione travagliata, il Molde riuscì a vincere il girone con Celtic, Fenerbahce e Ajax. Nei sedicesimi hanno affrontato il Real Madrid dell’Europa League, ovvero il Siviglia, riuscendo persino a vincere la gara di ritorno. Con la vittoria di ieri contro il Dundalk anche questo Molde ha tutte le carte in regola per raggiungere una seconda storica qualificazione ai sedicesimi: si deciderà tutto all’ultima giornata contro il Rapid Vienna.


Cose a cui sarei disposto a rinunciare pur di segnare un gol in Europa League:

'- Il cenone di Natale con i miei.

- Alla mia spezia preferita, ovvero l’origano.

- Alla possibilità di ascoltare ancora nella vita la canzone "Love will tear us apart" dei Joy Division.

- Alla lettera ‘s’.

- All’intera filmografia di Francis Ford Coppola.

- Al sorriso di Julia Roberts.

- Alla possibilità di guardare a Natale "Canto di Natale" di Topolino.

- A uno dei miei due alluci.

- Alla vittoria del Mondiale del 2006.

- All’esistenza dell’architettura come disciplina in generale.

Una cosa a cui non rinuncerei: la mia fertilità, cioè la cosa a cui ha rinunciato Duje Cop per segnare il suo primo gol in Europa League.

https://twitter.com/gago_mario/status/1334605625658105858?s=20


Il monolite dell’Europa League

Il 18 novembre compare in un canyon in una zona remota del deserto dello Utah un monolite, o almeno così lo abbiamo chiamato anche se sarebbe più corretto qualcosa tipo “colonnina”. Dopo qualche giorno era misteriosamente scomparso per poi riapparire all’improvviso fra le rovine della fortezza abbandonata di Petrodava, sull’altopiano di Batca Doamnei a Piatra-Neamt, città nel nord est della Romania. Anche da lì, poi, era sparito (ora pare sia riapparso di nuovo sulla strada tra Los Angeles e San Francisco). Poi ieri sera il mistero si è allargato: un monolite è apparso allo Stadio Rajko Mitic durante la partita tra Hoffenheim e Stella Rossa, ma non un monolite qualunque, un monolite dell’Europa League.

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Come ci è finito lì? E soprattutto, perché tra i tanti punti nella storia dell’umanità in cui poteva essere piazzato, è apparso proprio lì, vicino alla bandierina? Così tante domande, così poche risposte. Speriamo che il tempo sarà galantuomo.


Trova le differenze tra Yonatan Cohen e Sami Khedira

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Qual è la vostra coppia preferita dell’Europa League di ieri? (rispondete nei commenti)

Sadilek e Yusuf che battono la punizione in tutti i loro 25 centimetri di differenza

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I due Ladislav Krejci dello Sparta Praga

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Darwin Nunez e Pizzi

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Chi sa solo di Europa League, non sa niente di Europa League

Nei giorni scorsi si è fatta molta ironia intorno al fatto che il Real Madrid potrebbe, come non potrebbe, finire in Europa League. A parte che è una grande mancanza di rispetto verso una competizione che ci svolta i giovedì di quarantena, ma poi la squadra del re di Spagna sarebbe il perfetto complemento per una Coppa dal sangue blu. L’Europa League ha infatti il lignaggio e la storia delle grandi casate europee, si porta dietro secoli di regnanti scelti da Dio e uccisi dall’uomo.

Se Carlo Ginzburg ha scritto Il formaggio e i vermi sulla condizione delle classi subalterne, noi rivendichiamo il diritto che la storia - la storia dell’Europa League - la fanno i potenti. Ecco perché il quiz di questa settimana è sulla storia reale delle squadre impegnate nella più importante campagna (calcistica) d’Europa. Giochiamo a “sono morti di morte naturale o molto peggio?”

1) Tullo Ostilio (Re di Roma)

Ucciso durante la distruzione di Alba Longa / colpito da un fulmine

2)Kyril di Bulgaria (Principe di Preslav)

Morto per una caduta da cavallo / giustiziato da un tribunale del popolo

3) Carlo VI d'Asburgo (Arciduca d'Austria)

Morto per aver mangiato dei funghi velenosi / Morto durante una battaglia contro gli ottomani alle porte di Vienna

4) Muhammad ibn Nasr (Sultano di Granada)

Morto per una caduta da cavallo / giustiziato dai cristiani durante la Reconquista

5) Giacomo II (Re di Scozia)

Morto per l’esplosione di un cannone / Morto di cirrosi epatica

6) Alessandro I (Re di Jugoslavia)

Morto per una malattia del sangue / Ucciso in un attentato a Marsiglia

7) Carlo I (Re d’Inghilterra)

Giustiziato dopo un regolare processo / Morto di vecchiaia

Risposte

1) Fu ucciso da un fulmine che bruciò lui e la sua casa (Tullus Hostilius, fulmine ictus, cum domo sua arsit, scrisse Eutropio). Secondo la leggenda fu Giove a scagliarlo, per punirlo di un errore commesso nel compiere un sacrificio in suo onore.

2) Il 1° settembre del 1945 fu giustiziato tramite fucilazione nel cimitero di Sofia dai sovietici che avevano da poco invaso la Bulgaria.

3) A Carlo piaceva andare in giro per i boschi per raccogliere personalmente i funghi che poi mangiava e offriva ai suoi ospiti. Lo fece anche in quell’ottobre del 1740, ma in quella circostanza raccolse e mangiò anche Amanita phalloides (nota anche come nota anche come amanita falloide o tignosa verdognola) che lo uccise.

4) Muhammad ibn Nasr morì il 22 gennaio 1273 a causa delle ferite subite a seguito di una caduta da cavallo avvenuta durante una spedizione militare vicino Granada.

5) Il 3 agosto 1460, durante l’assedio del castello di Roxburgh, Giacomo II si trovava accanto a un cannone conosciuto con il nome di “Il leone” quando questo esplose uccidendo il Re degli scozzesi.

6) Alle 16:15 del 9 ottobre 1934 Vlado Černozemski, appartenente all'Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone, si avvicinò alla vettura reale in corteo per le strade di Marsiglia, si aggrappò alla fiancata e svuotò il caricatore della sua Mauser C96 sul Re Alessandro I.

7) Il 30 gennaio 1649 Carlo I è stato il primo monarca della storia a venire condannato a morte da un tribunale, attraverso una regolare sentenza emessa in nome della legge. Fu decapitato dal boia in piazza, le sue ultime parole furono: «Passo da un mondo corruttibile a uno incorruttibile, dove c'è pace, tutta la pace possibile».


Organizza la tua trasferta online: Dundalk

Secondo la leggenda a Dundalk nacque Cú Chulainn, un semidio della mitologia irlandese. Lo dice proprio il motto della città Mé do rug Cú Chulainn cróga. È una di quelle città irlandesi che catturano l’occhio per le pietre, l’erba, quell’idea che sia sempre tutto bagnato. Tutta la loro offerta turistica è basata su questa mistica ancestrale fatta di leggende irlandesi. C’è il forte da dove Cú Chulainn avrebbe difeso da solo l’Irlanda, la pietra dove si sarebbe legato prima di morire. Certo è uno di quei posti il cui fascino principale è “l’atmosfera”, i campi sperduti, l’orizzonte lontano sulla baia. Visitarlo da casa non è il massimo, ma comunque stiamo parlando di una cittadina di meno di 40mila abitanti neanche vicino a Dublino, quando ci sareste andati?

Un monumento: la statua di Garda Martin Naughton

Situata nel parco Ice House Hill - un bel parco dicono le recensioni - rappresenta il padre di Martin Naughton, che ha prestato servizio presso la Garda Siochana per Dundalk per 40 anni. Chi è Martin Naughton? È il multimilionario fondatore della Glen Dimplex nato proprio a Dundalk. È considerata un simbolo importante per la città, difficile capire il motivo.

Un souvenir: una spilletta

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John e Patrick Watters, 23 e 19 anni, furono trascinati fuori dalle loro case alle 2 del mattino del 18 giugno 1821 e giustiziati per il loro coinvolgimento con l’IRA. Costa 4,40€ più altri 4 di spedizione ed è effettivamente una bella spilla.

Un piatto da fare a casa: Black pudding

Non so perché dovreste voler fare del black pudding a casa, ma questi alla fine sono affari vostri. Magari siete in quarantena o odiate il vostro coinquilino. Prima di mettervi all’opera dovrete rimediare: due litri di sangue di maiale fresco (non lamentatevi: una volta si faceva con il sangue di focena), due cucchiai di farina d'avena, un bel mezzo chilo di grasso di maiale da fare a cubetti, panna acida, cipolle, erbe aromatiche varie e soprattutto del budello, altrimenti tanto vale che vi bevete il sangue così.

La preparazione è tutto sommato semplice: dovete cuocere tutto, tutto insieme, e poi cacciarlo nel budello e poi metterli a bollire per 20 minuti. Alla fine avrete il vostro black pudding comodamente a casa.

Un mezzo di trasporto: la nave

Non è che ci siano molti mezzi di trasporto a Dundalk, una città grande più o meno come Milano, ma molto meno pretenziosa. Però c’è il porto. Tra il 1837 e il 1871 potevate farvi portare da Dundalk a Liverpool in nave, con la Dundalk Steam Packet Company. Oggi dovete accontentarvi di recarvi al porto e guardare le navi da cargo fare le loro cose, uno dei passatempi migliori conosciuti dall’umanità.


Alcuni brutti album di alcuni grandi artisti a cui somiglia la carriera di Joe Hart

Mi piace pensare che la carriera di Joe Hart sia mentalmente finita nel momento in cui ha visto lo scavetto di Pirlo entrare nella sua porta. Pirlo muoversi al ralenti, non sembrare neanche un atleta, guardarlo con lo sprezzo sacro che si riserva a un portiere che ha provato a provocarti prima di un calcio di rigore. E tu sei Andrea Pirlo. Dopo quell’Europeo ha giocato altre stagioni al Manchester City, venendo criticato più o meno sempre. Poi è finito al Torino, e ha fatto schifo. Poi è andato al West Ham, e ha continuato a fare schifo. Poi al Burnley, facendo, schifo. Ora Joe Hart, con quella faccia da tipo inglese a Corfù che si beve la birra in lattina mentre è a mollo in acqua. Ecco alcuni brutti album di alcuni grandi artisti a cui somiglia la carriera di Joe Hart:

- Munki dei Jesus and Mary Chain

- A ghost is born dei Wilco

- Standing on the shoulders of giants degli Oasis

- Hours di David Bowie

- A king of limbs dei Radiohead

- Black market clash dei Clash

- Quasi tutta la discografia dei Pet Shop Boys

- No prayer for the dying degli Iron Maiden

- Invincible di Michael Jackson.


Il vostro sponsor Europa League: Fyffes

Eccoci tornati alla rubrica che fa della pubblicità assolutamente gratuita e casuale a grandi multinazionali che non ne avrebbero bisogno. Perché lo facciamo? Non lo so, ma lo sapevate che pochi anni fa si diceva che la Tesla fosse interessata a sponsorizzare il Cluj per avere la propria pubblicità in Europa League? Giuro.

Comunque, oggi vi porteremo nel mondo di Fyffes, la grande azienda di frutta e verdura che per qualche motivo (fiscale? No dai ti pare!) ha sede in Irlanda e ha deciso di sponsorizzare il Dundalk, una squadra irlandese che gioca in Europa League. A cosa pensate se vi diciamo Fyffes? Alle banane ovvio. No, non ovvio, però è così che vogliono raccontarsi. Cioè, dicono: la gente ci associa alle banane ma noi siamo molto più di così! E in effetti Fyffes si occupa di esportare in Europa la frutta tropicale, ananas, banane, meloni etc. Hanno iniziato a farlo nel 1880 dalle Canarie verso Londra. Pensate quant’era strana la realtà all’epoca.

Nel 1990 Fyffes ha ingaggiato una delle note “Banana Wars” con Chiquita. Quest’ultima ha distrutto diversi carichi di banane di Fyffes, arrecando danni per 10 milioni di dollari. Una vicenda complessa. Negli anni 2000 faceva affari in Belize con Joaquin Guzman detto “El Chapo”, boss del cartello di Sinaloa, poi ha smesso. Ora è sponsor del Dundalk.


Alcune azioni di Gonzalo Villar per raccontare la sua partita e le sue qualità

Ieri Gonzalo Villar ha giocato un’altra partita di spessore al comando del gioco della Roma. Una partita fatta di piccoli dribbling nei corridoi centrali, protezioni palla e tante stecche prese dagli avversari. Le copertine le ha prese Calafiori, ma Villar è stato fondamentale nella partita della Roma.

Difesa all’indietro

Dopo pochi minuti la Roma si fa prendere sul proprio lato destro, come per tutta la partita, come per tutta la stagione. Sul cross in mezzo però Villar ha una grande lettura difensiva e anticipa l’avversario di testa. Non esattamente la sua specialità.

Difesa in avanti

Senza palla invece quando difende in avanti è più a suo agio, e qui lo vediamo impegnato in una pressione intelligente su un’uscita dello Young Boys da una rimessa laterale.

Passaggio in verticale

Il gioco di Villar è fatto di fondamentali semplici ma di scelte coraggiose. Un primo controllo di piatto poi un filtrante diretto verso Borja Mayoral, infilatosi tra le maglie larghe della difesa dello Young Boys.

Resistenza alla pressione

Ma la migliore qualità di Gonzalo Villar è la resistenza alla pressione in spazi stretti e in zone rischiose di campo. Una delle qualità più richieste ai centrocampisti contemporanei. In questo caso usa benissimo il corpo, i tempi del dribbling, per liberarsi della pressione di due giocatori e lanciare Pedro nello spazio.


Le differenze tra questo gol di Hauge e un gol qualunque di Henry

https://twitter.com/Alobrasil74/status/1334576199625035782?s=20

Nessuna.


Zlatan Ibrahimovic fa il meme di Drake

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La musica scelta dal Glasgow Rangers dopo i gol

Se siete stati attenti come noi, avrete notato che dopo i gol dei Rangers a Ibrox parte una musica mega tamarra in uno stadio irrimediabilmente vuoto. Una musica che non ha nulla dell’epica delle musiche post-gol, né evidentemente la tradizione di qualche musica scozzese. Perché allora questa scelta? Non è facile da capire. Non siamo neanche riusciti a risalire alla canzone (magari voi potete aiutarci). Fino ad almeno un paio di stagioni fa comunque usavano Maria (I Like It Loud) di Scooter, una canzone che esiste solo come musica da discoteca.


Gol più Europa League: l'autogol di Dudu Twitto

Virilità: 2

Assurdità: 10

Anti-epicità: 10

Paura della morte: 9

Forse è meglio che questo gol non lo vediate, o non lo rivediate, se come tutti noi eravate sintonizzati su Slavia Praga-Hapoel Beer Sheva. Perché è un autogol buffo, ma non così buffo, segnato da un giocatore buffo, ma non così buffo. Partiamo dal nome: secondo alcune cronache è Dudu Twito, per altre invece un più didascalico Dudu Twitto. È una traslitterazione dall’ebraico, ma non possiamo non farci delle domande: come l’hanno presa in famiglia questa cosa di essere praticamente un’azione da social network? Possono fare causa a Twitter? C’è una correlazione tra le due cose. Insomma, può un nome essere un gol Europa League? Sì, se questo è un autogol, se questo autogol consiste nel farsi carambolare addosso il pallone per poi vederlo sbattere sul palo e prendere un giro a rientrare - quegli effetti che prendono i palloni solo in Europa League.


Alcuni tifosi che tifano qui

Chi segue questa rubrica lo sa: i tifosi sono la mozzarella fredda sulla pizza fredda. Non sappiamo se sia giusto o sbagliato, ma stanno tornando (o, in alcuni casi non se ne sono mai andati). Ieri per dire se ne stavano ordinati a vedere Arsenal-Rapid Vienna. Ma a noi non piacciono i tifosi ordinati, piacciono quelli pazzi e ieri sera è andato in scena il grande classico del tifo in Europa League, ovvero un’assoluta e sciagurata noncuranza delle condizioni atmosferiche.

Tifoso del Molde

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Solo come Batman nelle notti di Gotham City (prima di Robin), questo tifoso del Molde ha sfidato gli zero gradi di ieri sera per mostrare il petto e la sua fede. Un ventre prominente, un amore sterminato, grande almeno quanto la sua grande bandiera.

Tifosi CSKA Mosca

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L’aspetto paradossale, o forse al contrario estremamente coerente, è che i tifosi del CSKA Mosca se ne stavano ben infagottati nei loro cappotti (un oggetto classico della letteratura russa) per difendersi dal clima fino a quando non ha iniziato a cadere la neve. Allora via le pesanti giacche, i maglioni infeltriti, le t-shirt acriliche e fuori il petto e la voce. La curva del CSKA incurante del distanziamento sociale, e delle intemperie ha mostrato al mondo il pallore dei propri corpi come supporto alla squadra. Purtroppo il CSKA non è riuscito a ribaltare il risultato, perdendo 1-0 con il Wolfsberger, una formazione che fino a un paio d’anni fa non sapevamo neanche esistesse. Tempi magri per i tifosi russi: niente più Europa League per loro, ma forse è meglio così per la loro salute.


La regina Elisabetta tifa Arsenal?

Ieri l’Arsenal è sceso in campo con una maglia blu, con intarsi rosa e i nomi scritti in caratteri gotici. Alcuni ci hanno visto dietro un omaggio all’unica persona inglese veramente inglese, la Regina Elisabetta, che sarebbe una grande tifosa dell’Arsenal. Ma è vero? Ecco alcuni indizi che abbiamo trovato, poi vedete voi.

- L’Arsenal è stato l’unica squadra a prendere un tè con la Regina. Secondo una ricostruzione successiva di Fabregas, in quel momento appena 19enne, Elisabetta sapeva benissimo chi era lo spagnolo e gli ha dato alcuni consigli.

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Foto Pool/Anwar Hussein Collection/Getty Images.

- La Regina lo avrebbe confessato a un suo compagno di classe, tal John Pollex, nel 1955.

- La notizia sarebbe stata confermata nel 2016 da Jeremy Corbyn durante un discorso alla Camera dei Comuni.

- Nella sua autobiografia, Sepp Blatter mise la Regina Elisabetta al quinto posto (davanti a Berlusconi) tra i capi di stato con più conoscenze calcistiche.


Che gol mangiato sei?

Nélson Oliveira in AEK-Braga

Non agisci bene sotto pressione, ma neanche quando sei solo e devi spostare dei vestiti dalla sedia al letto.

Cristian Benavente in Anversa-Ludogorets

Sei generoso e disponibile, ma quando poi ti chiedono davvero di fare delle cose, sei un disastro.

Sheriff Sinyan in Molde-Dundalk

Una volta sei caduto sul posto.


Cade la neve su Mosca

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Ieri durante CSKA Mosca-Wolfsberger è iniziato a nevicare. È stata un’epifania, una piccola gioia in un momento difficile. La neve e la Russia sono un topos letterario, un archetipo storico. Ha fregato Napoleone e Hitler, ispirato Tolstoj e Pasternak. Ecco alcune frasi sulla neve in Russia.

E la neve venne, venne verso sera. Essa giù dall'alto dei cieli volava a seconda del vento e nel volo oscillava (Yevgeny Evtushenko, La terza neve)

La tempesta di neve non cessava, il cielo non schiariva. Il cavallo cominciava ad essere stanco, e lui grondava di sudore, nonostante fosse in tutti i momenti nella neve fino alla cintola (La tempesta di neve, Puskin)

Cupa sera Neve bianca. La bufera i viandanti abbatte e sfianca (I dodici, di Aleksandr Blok)

A tratti come raffiche di mitra disintegrava i cumuli di neve. E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi (La prospettiva Nevski, Battiato)


Giocatore più Europa League: Iuri Medeiros

Quanto ci abbiamo creduto: 6

Quanto è stato realmente forte: 4

Quanto è caduto in disgrazia: 8

Quanto sembra depresso: 8

Si potrebbe fare una sezione di giocatori più Europa League che sono passati dal Genoa. Ne cito solo tre a caso perché non ho voglia di fare ricerca: Lestienne, Ntcham, Soumaoro. Un altro è Iuri Medeiros del Braga. La particolarità di questi giocatori non è quella di essere stati realmente forti, ma di esserlo stati su un piano diverso della realtà: quella del Fantacalcio. Il fatto è che il Genoa cambia così tanto e così spesso i proprio giocatori che - statisticamente - uno crede possano prenderci, ed è capitato che lo facessero, ma non così spesso da continuare a scommetterci.

Eppure quando verso il finire del gennaio del 2018 il Genoa mise le mani su Iuri Medeiros, il primo articolo su di lui diceva proprio così: Un talento al giorno, Iuri Medeiros: la nuova scommessa del Genoa. Medeiros arrivava come trequartista/ala destra portoghese leggero come una foglia, rapido come un furetto. Una tipologia di giocatori che al Genoa fallisce sempre, ma che per qualche motivo attira attenzioni come un’oasi del deserto. L’avete preso al Fantacalcio? Possibile, soprattutto dopo aver letto sulla sua pagina Wikipedia la sua somiglianza con Pierre Littbarski, calciatore tedesco Campione del Mondo nel 1990. Che poi Medeiros il suo l’ha fatto, se non per il vostro Fantacalcio, almeno per la salvezza del Genoa. Un gol all’ultimo secondo contro il Cagliari che fece scoppiare la curva, un’altro contro il Verona.

Poi, ovviamente, era scomparso, per ricomparire al Legia Varsavia. Dopo una mezza stagione in Polonia il suo cartellino era stato comprato dal Norimberga per 2 milioni di euro, in una piega sempre più mitteleuropea della carriera. Alla fine in estate è tornato in Portogallo, in prestito al Braga, che - senza ironia - è una delle realtà più interessanti di questa Europa League. Medeiros gioca alto a destra, titolare. Qualche settimana fa ha segnato nella bella vittoria contro il Benfica. I gironi li hanno superati brillantemente.

La caratteristica particolare di Iuri Medeiros è quella di avere una voce su Wikipedia in arabo, ma non nella sua lingua, il portoghese.


Cose che somigliano alla curva del Feyenoord

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Con gli stadi vuoti, ogni squadra si è organizzata come meglio poteva. Il Feyenoord poteva fare meglio, diciamo. Ecco a cosa somiglia quella curva lì.

- Al pubblico a un concerto di Vasco Rossi

- Al cancello fuori la villa di Michael Jackson dopo la notizia della sua morte

- Una marcia per il clima

- La tovaglia della vostra zia new age


Cose che accadono solo in Europa League

È venerdì, giornata antica / che bello leggere la metametametarubrica.

Leggera epistassi per il direttore di gara

Mentre Lille e Slavia Praga se le davano di santa ragione, all’unico non coinvolto è iniziato a uscire il sangue dal naso.

Un momento Nacho Monreal

Ve lo ricordate Nacho Monreal? Eccolo qui.

Un portiere che fa fallo a un altro portiere facendo annullare un gol pazzesco

Lo Sparta era sotto di un gol, con un pareggio avrebbe avuto ancora speranze di passare il turno. Guardate come torna in porta con la coda tra le gambe.


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