I quattro nomi più da maresciallo di Napoleone tra i semifinalisti di Europa League
Due giorni fa è stato il bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte nell’esilio dell’isola di Sant’Elena. Una delle eredità più sottovalutate della sua storia è il granitico gruppo di marescialli che lo ha seguito in una vita di battaglie. Personaggi incredibili, tra l’eroico e il tragico, dal nobile al contadino, dopotutto l’Imperatore amava dire: «Ogni soldato francese porta nella sua giberna il bastone di maresciallo di Francia», che poi se ci pensate sarebbe un bellissimo motto per l’Europa League.
1) Nicola Zalewski
Principe di Danzica, nobile decaduto con il sogno di guidare la sua Polonia all’indipendenza. Cresciuto in un castello fuori Vienna nel mito del Sacro Romano Impero trova in Napoleone l’uomo che può aiutarlo a realizzare i suoi ideali. Si distinse nella battaglia di Jena per il suo pragmatismo mitteleuropeo. Fu tra i più convinti sostenitori della campagna di Russia, dove guidò l’ala destra della Grande Armée. Morì durante la ritirata, colpito da una palla di cannone.
2) Alexandre Lacazette
Bello come un Dio, feroce come un diavolo. Il Conte Alexandre Lacazette aveva dormito in ogni letto che conta di Parigi e guidato tutte le più importanti cariche della fanteria napoleonica. Gli altri marescialli lo odiavano per invidia, Napoleone ne apprezzava il coraggio e la fedeltà, ma non riuscì mai totalmente a fidarsi di lui, tanto da tenerlo nelle retrovie in molte delle ultime battaglie. Sopravvisse a Waterloo, ma morì l’anno successivo per un cancro allo stomaco nel suo castello.
3) Donny van de Beek
L’angelo biondo di Napoleone. Fu al fianco dell’Imperatore dall’inizio all’esilio all’Isola d’Elba. Era lui la mente organizzativa delle grandi campagne napoleoniche, un’abilità che Napoleone gli riconobbe sempre, tanto da maledire la sua assenza a Waterloo. Fu uno dei pochi a tradire l’Imperatore, rimanendo al fianco dei Borboni anche dopo il ritorno dall’esilio. Divenne Re per matrimonio e ancora oggi la sua famiglia fa parte della casa reale di Svezia.
4) Bryan Cristante
Il figlio prediletto della vittoria. Francese di origini italiane, come Napoleone stesso, era di umilissime origini. Riuscì a farsi un nome nell’esercito rivoluzionario, dimostrandosi uno dei migliori generali di Francia. Fu il secondo di Napoleone nella campagna d’Italia, avendo un ruolo fondamentale nelle sorti della Francia, grazie a una capacità di vittoria anche nelle battaglie più difficili che è ineguagliata. Il suo mito declinò durante la disastrosa spedizione napoleonica nella penisola iberica.