Il bello dell’Europa League 2019 vol. 5
I momenti più meritocratici dalla competizione più meritocratica.
Gol più Europa League: Luiz Gustavo
https://twitter.com/SkySport/status/1068406778273165312
Virilità: 0
Assurdità: 10
Anti-epicità: 10
Paura della morte: 10
Dobbiamo sinceramente ringraziare Luiz Gustavo e Pelè, dopotutto abbiamo creato questa “rubrica nella rubrica” proprio pensando a momenti così surreali all’interno di partite così surreali. Un autogol che incarna perfettamente il rapido ed inesorabile declino del Marsiglia di Rudi Garcia, squadra che l’anno scorso ci aveva fatto palpitare il cuore fino alla finale e di cui rimangono in piedi solo dei ruderi traballanti.
Un autogol che raggiunge un bel punteggio pieno anche grazie a Pelé (il portiere del Marsiglia, non l’attaccante brasiliano e neanche il trequartista africano) che legge malissimo lo sviluppo dell’azione e invece di offrire uno scarico al centro della porta rimane defilato a destra, provando poi un recupero lento e impacciato, che viene quasi da credere che abbia voluto prendere quel gol per accelerare l’inevitabile corsa verso la fine terrena.
Insomma se l’autogol di per sè è comico e deprimente al tempo stesso, una rappresentazione calcistica della frase “tutti devono morire”, ciò che lo rende davvero Europa League è la reazione di Luiz Gustavo (sempre più simile a Little Richard) che guardando al cielo sembra dover soffocare una risata. Un autogol che ha spinto il centrocampista brasiliano a guardare in faccia la morte, ma non è dopotutto questo il primo passo verso la risurrezione?
La partita di Fabregas
Ieri Fabregas ha giocato la sua terza partita stagionale dal primo minuto, tutte in Europa League, l’unica competizione in cui Sarri si concede di allargare le rotazioni. Dopo la partita Fabregas ha parlato del suo futuro: «Sono felice allo Stamford Bridge, ma è normale che ogni giocatore vorrebbe giocare di più più. Non ho ancora parlato con nessuno, ma ovviamente a gennaio, non avendo ancora rinnovato, potrei avere delle discussioni con dei club interessati a me, dato che potrebbero arrivarmi molte proposte. Al momento penso di restare fino a giugno».
Parole ascoltate con particolare interesse dai tifosi del Milan, che potrebbe essere la nuova squadra di Fabregas a gennaio. Se qualcuno si sta chiedendo se Fabregas è finito la risposta è no. Ieri sera ha disegnato il suo solito calcio. Negli ultimi anni lo spagnolo abbandonato il gioco all-around che lo ha caratterizzato ad inizio carriera, per lo più per limiti fisici, concentrandosi sulla sua sensibilità nell’ultimo passaggio.
Ieri contro il Paok – facilitato dagli spazi più larghi di un avversario in dieci uomini – ha servito l’assist per il secondo gol di Giroud e in generale ha giocato una partita di grande qualità tecnica, giocando 123 palloni (!).
Cesc Fàbregas’ game by numbers vs. PAOK:
123 passes
90% pass accuracy
7 chances created
2 assistsPlaymaker supreme. pic.twitter.com/Ciut1Hx0ys
— Squawka Football (@Squawka) November 29, 2018
Cose, persone ed organismi simili ad Ethan Ampadu
Un primissimo Henrik Larsson
Una zuppa fagioli e lenticchie fotografata male
Un topinanbur
Ballo dei Lunapop
Un intreccio di corde nautiche
Il tipo degli Hanson
Uno zerbino triste, tipo
Karius 🙁
Karius ha avuto un’altra brutta serata ma è troppo triste per parlarne, ci spiace.
Chi è in realtà Jevhen Chačeridi?
Al sesto minuto di Chelsea – PAOK, Khacheridi si è avventato su un retropassaggio piuttosto impreciso di un compagno con la stessa leggerezza di un trattato di anatomia generale. Inevitabilmente ha finito per farsi anticipare da Giroud, non un fulmine di guerra, che ha poi falciato per non subire l’umiliazione di vederlo segnare. L’arbitro non ha potuto fare altro che espellerlo.
Con la maglia arancione fosforescente del PAOK, Khacheridi è sembrato il simulacro di un difensore centrale statico, una rappresentazione posticcia di un giocatore di pallone. Se non è un calciatore, allora, chi è Jevhen Chačeridi?
Un messia
Un patriota greco
«Non sono nato in Grecia, ma le mie radici sono greche, è un grande onore e responsabilità per me giocare in una squadra greca. Mi sento a casa qui. Abbiamo anche discusso della possibilità di ottenere il passaporto greco, ma non lo so. Mi piacerebbe» ha detto in un’intervista appena arrivato al PAOK, Khacheridi, oltre 50 presenze con la Nazionale ucraina.
Uno dei sicari de La promessa dell’assassino
Un ballerino
I tifosi del Bayern Monaco hanno colonizzato l’Europa League
Hallo Stadion pic.twitter.com/O0o87XuxMC
— Ralph Gunesch (@felgenralle) November 29, 2018
Prima dell’inizio del derby delle lattine nella curva riservata ai tifosi del Lipsia è apparso uno striscione critico nei confronti della UEFA, colpevole di aver concesso una doppia licenza alla Red Bull e di aver quindi permesso l’incrocio in Europa. Come sia stato possibile è ancora un mistero.