
Qualche giorno prima di diventare obiettivo di mercato del Milan, il nome di Pervis Estupiñan era comparso in una storia Instagram in cui Roberto De Zerbi, in un classico conciliabolo postprandiale, si metteva a spiegare il calcio ai suoi commensali con i bicchieri. De Zerbi spiegava un meccanismo con cui, a quanto pare, Estupiñan riusciva ad arrivare in porta.
Quando il Milan ha scelto l’ecuadoriano come erede di Theo Hernández, più di qualcuno deve essersi chiesto se un giocatore che aveva reso con De Zerbi potesse essere compatibile come un tecnico tanto diverso come Massimiliano Allegri. Del resto, Allegri è il maître à penser del «se voglio giocà bene metto due terzini che fanno le ali. Poi però alla fine come sei arrivato? Secondo, terzo, quarto». Mentre De Zerbi ama i laterali di spinta, Allegri ha sempre preferito profili più solidi, non troppo creativi: ha impiegato mesi per trovare l’alchimia giusta con Dani Alves in campo – schierandolo anche ala se necessario – e non ha mai amato Cancelo – una battaglia su cui, col senno di poi, possiamo dire che aveva ragione.
Di Pervis Estupiñan abbiamo parlato anche in Che Giocatore È, il podcast dedicato ai nostri abbonati in cui raccontiamo gli acquisti più interessanti della Serie A durante le sessioni di calciomercato. Se non sei ancora abbonato, puoi farlo cliccando qui.
Certo, considerazioni del genere lasciano il tempo che trovano oggi che il mercato del Milan sembra muoversi per occasioni. Probabilmente Estupiñan è stato scelto anche per ragioni di convenienza economica. Per un giocatore di 27 anni dalla Premier con un minimo di valore, 18 milioni non sono poi molti.
E poi, se c’è un allenatore a cui guardare per capire se Estupiñan possa adattarsi ad Allegri, quello non è De Zerbi ma Unai Emery, uno dei pochi allenatori che nel calcio contemporaneo amano difendersi con il blocco basso quanto il livornese. Anzi, chissà che Allegri non sia rimasto folgorato dall’ecuadoriano proprio quando lo allenava il basco.
A marzo 2022 la Juventus sembrava favoritissima negli ottavi di Champions League contro il Villarreal. A sorpresa, però, gli spagnoli pareggiarono in casa e vinsero 0-3 a Torino. Merito del piano gara di Emery, di cui Estupiñan fu uno degli interpreti chiave. Chiamato a scegliere se uscire su Cuadrado in ampiezza o se seguire i tagli della mezzala Locatelli (strano a dirlo oggi, ma era così), Estupiñan era stato puntuale in tutte le occasioni.
Quel Villarreal, capace di eliminare non solo la Juve ma anche il Bayern Monaco, amava difendere basso e spesso Emery trasformava il 4-4-2 di partenza in un 5-3-2, con l’esterno destro che si abbassava e Estupiñan che quindi scalava a quinto di sinistra. Nei momenti di difesa più strenua, poi, gli spagnoli passavano anche alla difesa a 6, dove Estupiñan agiva praticamente da quarto centrale. Sostenere un tipo di difesa del genere contro squadre più forti come Juventus e Bayern Monaco non è da tutti, richiede applicazione e risolutezza: il successo degli anni con Unai Emery – forse i migliori della sua carriera – dovrebbe rappresentare una piccola sicurezza dal punto di vista del gradimento di Allegri, nonostante abbia passato gli ultimi anni in una squadra tanto diversa come il Brighton.
Tutto questo bagaglio di esperienze, in cui di volta in volta ha dovuto adeguarsi a richieste diverse, gli ha dato dimestichezza con più modi di giocare, non è uno specialista di una sola idea di calcio.
Fatte queste premesse, quali sono le sue caratteristiche?
ESTUPIÑAN IN FASE DIFENSIVA
Dal punto di vista di Allegri, un terzino dev’essere innanzitutto affidabile in fase di non possesso. Estupiñan non è il migliore dei difensori e ha alcuni difetti che potrebbero risultare piuttosto sgraditi al suo nuovo allenatore. Come detto, però, nel Villarreal sapeva reggere fasi di difesa in blocco piuttosto lunghe e sembra meno discontinuo di Theo da un punto di vista comportamentale.
Certo, la differenza atletica c'è. Estupiñan non è altissimo, all’incirca un metro e ottanta, ma nonostante questo sa farsi rispettare sui palloni alti. Tra i terzini e gli esterni a tutta fascia della scorsa Premier con almeno 1200’, infatti, era secondo per percentuale di duelli aerei vinti (68%, dati Hudl StatsBomb) e ottavo per duelli aerei vinti ogni 90’ (1,74). Estupiñan, quindi, si fa rispettare sui palloni a mezz’aria, se l’avversario è più alto sa comunque essere scomodo ed è abbastanza affidabile in una situazione delicata come la difesa del secondo palo, che le squadre di Serie A cercano di attaccare in continuazione.
Dal punto di vista atletico, invece, sa essere un giocatore esplosivo. Proprio grazie al suo passo, Estupiñan può accorciare in avanti in maniera aggressiva ma non si fa problemi a correre all’indietro. Nel Brighton, quando la squadra attaccava nell’ultimo terzo di campo, gli capitava di stringere non solo per lasciare l’ampiezza all’ala, ma anche per prevenire eventuali transizioni.
Anche perché, se saltava tutto, a campo aperto poteva recuperare anche contro giocatori particolarmente veloci. Certo, Allegri - almeno così sperano i tifosi del Milan - non si scoprirà così tanto da rendere questa sua caratteristica davvero utile. Tuttavia, la Juve di Allegri era una squadra che tendeva ad allungarsi e lo stesso potrebbe accadere al Milan: in casi di emergenza, sempre meglio poter contare su un terzino in grado di correggere. E poi, avere alle spalle un difensore efficiente in transizione potrebbe permettere a Leão di rischiare di più e di rendere più sostenibili sue eventuali perdite di possesso.
Ciò che probabilmente non piacerà al nuovo allenatore del Milan è il modo in cui Estupiñan affronta l’uno contro uno. Non che l’ecuadoriano sia un colabrodo nei duelli, tutt'altro, ma, forse proprio perché può contare su ottime doti atletiche, difende in maniera spesso anche troppo aggressiva. In isolamento difensivo gli capita di andare troppo sotto all’uomo perché gli piace cercare il tackle oppure trovare il contatto, aiutandosi in maniera vistosa con le mani. A volte, poi, è un po’ troppo innamorato delle scivolate, anche quando è ultimo uomo.

Nell’ultima stagione Estupinan è stato il quinto terzino della Premier (sempre tra quelli con almeno 1200’) per percentuale di dribbling bloccati (66%). Difendere in maniera troppo attiva, però, è un po’ come tirare una monetina. A volte, se l’avversario è furbo, si rischia di spalancargli la strada. Altre volte, come era successo con Coman e Sané tre anni fa in Champions League, può essere un buon modo per risolvere alla radice i problemi – a Coman, che giocava a piede naturale, lasciava di proposito il lato interno per mandarlo sul sinistro e ricevere l’aiuto del centrocampista.
Un buon modo per limitare i rischi di un atteggiamento del genere può essere passare a cinque in fase difensiva, come capitava con Emery (che peraltro, spesso gli ha messo davanti un esterno con passato da terzino come Pedraza). Negli ultimi 10 anni circa, Allegri prima o poi ha fatto ricorso alla difesa a cinque, anche solo per spezzoni di stagione. Non sarebbe strano se accadesse anche quest’anno. In generale, comunque, rispetto al Theo degli ultimi anni Estupiñan sembra più adatto dal punto di vista difensivo ad un allenatore come Allegri.
ESTUPINAN IN FASE OFFENSIVA
Dove invece Estupiñan non può competere col francese, anche solo per i singoli momenti di brillantezza che ha trovato nelle ultime, grigie, stagioni, è nel contributo offensivo. Scordatevi le cavalcate a tagliare tutto il campo o i triangoli che si chiudevano con una penetrazione in area. Ciò non vuol dire, comunque, che Estupinan non possa rivelarsi utile con la palla. Anzi, l’ecuadoriano è un ottimo terzino soprattutto dal punto di vista offensivo.
Dove probabilmente potrà rivelarsi più utile di Theo è in fase di costruzione, per quanto Allegri non sviluppi un possesso basso troppo elaborato. Estupiñan gioca con freddezza sotto pressione, raramente butta via la palla, ed è intelligente sia nel posizionamento che nelle scelte. Lo hanno aiutato, in questo, sia gli anni al Brighton, sia quelli al Villarreal (dove comunque Emery insisteva molto sull’uscita da dietro).
Di solito Estupiñan aspetta in posizione da terzino naturale. Quando riceve, orienta sempre il controllo verso il centro del campo. Col primo tocco può anche prendere controtempo l’avversario ma spesso gli capita di addomesticare la palla con la suola per preparare la giocata successiva. Il fatto di orientarsi verso l’interno gli permette di vedere tutto il campo e trovare il modo migliore di far progredire il possesso. Può portare palla in prima persona, ma ha anche ottime doti di passaggio: può attivare i centrocampisti giocando alle spalle di chi lo aggredisce, oppure trovare direttamente il passaggio in diagonale per i compagni tra le linee. Nonostante sia mancino naturale, in distribuzione non disdegna di usare il destro.

Quando invece può proiettarsi nella metà campo avversaria, sa essere anche un terzino profondo – qualcuno forse ricorderà che al Mondiale in Qatar, per questo motivo, giocava da quinto. Se si sovrappone e arriva in prossimità dell’area, Estupiñan è un eccellente crossatore, capace di trovare con successo diversi tipi di parabola. Certo, il Milan a quanto pare non è convinto di Gimenez e quindi deve ancora trovare la punta che approfitti dei traversoni del suo nuovo terzino.
Ciò che conta, però, è che tutte queste caratteristiche con la palla sembrano sposarsi bene con Leão, la prima discriminante da valutare nel giudizio sul terzino sinistro del Milan. Estupiñan non arriverà ad avere la simbiosi che Leão aveva sviluppato con Theo, con il quale alle volte potevano duettare ad occhi chiusi, ma potrebbe compensare bene le scelte del portoghese, lasciandogli maggior protagonismo. Se Leão e Theo dialogavano da pari, Estupiñan potrebbe essere una buona spalla. Vista la qualità in costruzione, se Leão aspetta largo può aspettare un po’ più centrale. Se invece Leão si accentra, ha la fascia libera per sovrapporsi. L’importante sarà evitare la staticità che ha caratterizzato le ultime due stagioni della fascia sinistra del Milan.
Insomma, il Milan si assicura un terzino con vocazione offensiva ma che non dovrebbe lasciare insoddisfatto Allegri dal punto di vista difensivo.
Certo, va fatta la tara sulle condizioni fisiche, uno dei motivi per cui il Milan non lo pagherà poi così tanto: durante la prima stagione al Villarreal aveva saltato 11 partite per infortunio muscolare; nel 2023/24, addirittura, per lo stesso motivo ne aveva saltate 32 secondo Transfermarkt; lo scorso anno le gare saltate per problemi muscolari sono state solo 5, ma aveva saltato l’inizio di stagione a causa di un infortunio alla caviglia che si trascinava da aprile 2024. Insomma, sullo stato di salute di Estupiñan non si può scommettere a occhi chiusi e Allegri, tra la prima esperienza al Milan e gli anni alla Juventus, ha avuto un rapporto piuttosto complicato con l’infermeria.
Detto questo, Estupinan sembra un buon acquisto. Non l’erede esatto di Theo, ma insomma non è detto che questa sia necessariamente una cattiva notizia. Del resto, cercare un doppione del francese non avrebbe avuto senso. Meglio assicurarsi un terzino più “normale”, con una buona base di partenza, ed alzare il livello in altri reparti; ammesso, appunto, che il Milan riesca in quest’ultimo proposito.