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Foto di Gary M. Prior / Getty Images
Calcio Emanuele Atturo 17 giugno 2018 5'

È più forte questo Real Madrid o quello dei Galacticos?

Matteo ci ha chiesto se era più forte il Real di inizio 2000 o quello attuale. Risponde Emanuele Atturo.

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Quale Real Madrid è più forte tra questo e quello dei Galacticos? Grazie.

 

Matteo

 

Risponde Emanuele Atturo

 

Ciao Matteo, la tua domanda è interessante perché mette a confronto due squadre che rappresentano la massima rappresentazione dell’ideologia madridista. Il sogno di una formazione che raccolga i migliori talenti del calcio mondiale in ogni ruolo, con l’idea che la somma di grandi individualità arrivi quasi per inerzia a formare il miglior undici del pianeta. Sulla base di questo ideale è nato il Real Madrid di Santiago Bernabeu, che comprò Kopa, Puskas, Di Stefano e Gento; e ricalcando quest’ideale Florentino Perez ha dato vita quella che oggi consideriamo ancora l’era dei Galacticos, quella che va dal 2000, anno dell’acquisto di Figo, al 2007, quando venne ceduto Beckham. Una squadra che, in periodi leggermente diversi, ha compreso Iker Casillas, Roberto Carlos, Fernando Hierro, Raul, Zinedine Zidane, Luis Figo, Claude Makelele, Ronaldo, Robinho, Cannavaro, van Nistelrooy.

 

Bisogna ovviamente fare tutti i disclaimer necessari a domande di questo tipo. Questo Real Madrid è arrivato a quindici di distanza da quello dei Galacticos e, come saprai, pesare il valore di due squadre di due epoche diverse è un esercizio tanto stimolante quanto difficile. Si rischia di finire su un piano troppo astratto, dove bisogna mettere sulla bilancia delle idee impressionistiche sui calciatori.

 

Un altro aspetto che rende difficile il confronto è l’assenza di distanza temporale rispetto a questo Real Madrid. Senza il conforto della profondità storica regalataci dal tempo è difficile stabilire il valore assoluto di una squadra, composta da calciatori la cui narrazione nel mondo del calcio è tutt’altro che esaurita. È forse anche per questo, un piccolo difetto percettivo, che tendiamo a considerare il Real Madrid dei Galacticos implicitamente superiore a quello attuale. Calciatori come Figo, Zidane o Ronaldo hanno già depositata sulle loro storie quel sottile strato di polvere necessario ad elevarli a leggende. È anche per questo che in settimana ci siamo sforzati di riflettere su come ricorderemo questo Madrid, in un pezzo collettivo in cui abbiamo scritto di aspetti tecnici e tattici precisi, ma anche di una dimensione più invisibile e sfuggente che sembra permeare questa squadra.

 

La tua domanda comunque è precisa e non intendo tirarmi indietro. Secondo me questo Real Madrid è superiore a quello dei Galacticos, per tre ragioni principali.

 

a) Se l’idea del Madrid è quella di costruire una squadra con i migliori giocatori del mondo, ruolo per ruolo, questo Real Madrid secondo me è è andato oltre, riuscendo davvero ad assomigliare a un incredibile organismo unico. I campioni che ci giocano sembrano respirare all’unisono, allineandosi sulla stessa frequenza inaudibile a chi non possiede il loro livello tecnico. Specie lo scorso anno, quando il Real Madrid di Zidane ha raggiunto forse l’apice della propria espressione calcistica. Una squadra che non è diventata la migliore per inerzia, ma che ha sommato le proprie parti per trasformarsi in una forma di vita superiore. I singoli talenti nell’attuale Real Madrid sembrano essere dei moltiplicatori di talento degli altri.

 

Il talento geometrico di Kroos sembra amplificare quello più creativo di Modric; la capacità di Sergio Ramos di coprire ampie porzioni di campo permette a Marcelo di giocare come una specie di trequartista ombra; l’intelligenza e la tecnica di Benzema sembrano esaltare i tagli in area di Cristiano Ronaldo. L’istinto associativo di Isco, poi, sembra funzionare da cassa di risonanza per il talento di tutti quanti.

 

b) La seconda motivazione è invece un po’ modernista, di chi di solito preferisce sempre il presente al passato, ma credo che vincere oggi sia più complesso che vincere vent’anni fa. Per il livello di progresso e sofisticazione tattica e atletica che il calcio ha raggiunto negli ultimi anni, è molto più difficile far valere quella legge “primordiale” del Real Madrid, per cui sono sempre i più forti a vincere.

 

c) Se anche non ti piacesse la mia ultima motivazione, Matteo, diciamo anche allora che questo Real Madrid – quello che va dal 2013 a oggi – ha effettivamente vinto di più di quello dei Galacticos. Senza contare i trofei minori, il Real Madrid dal 2000 al 2007 ha vinto tre Liga e una Champions League; quello attuale dal 2013 al 2018, quindi in due anni di meno, ha vinto una Liga e quattro Champions League.

 

Voglio però spingermi nella tua domanda fino in fondo, accettando il livello più astratto di questo tipo di confronti. Se fosse una partita a FIFA, diciamo, chi avrebbe la squadra più forte? Di seguito quindi proverò a comparare i diversi reparti delle due squadre. Per comodità ho preso come riferimento lo zenit espressivo del Real Madrid dei Galacticos, quello che vinto la Champions League con il gol di Zidane in finale con un sinistro al volo da ballerina. Mi sembra superfluo sottolineare che è un gioco, a cui peraltro vi invito a partecipare. Se avete idee diverse dalle mie rispondete alla mail di Stili di Gioco o commentate qui sotto.

 

Portieri

 

Galacticos: 9

 

Iker Casillas – Ivan Campos

 

Attuale: 7

 

Keylor Navas – Kiko Casilla

 

All’interno dell’ideale di comprare i migliori giocatori al mondo per ruolo, il portiere è stato spesso un’eccezione per il Real Madrid. Raramente Florentino Perez si svena per un estremo difensore. Se Iker Casillas era uno dei migliori tre portieri al mondo in quel momento storico, oggi Keylor Navas – che pure è fenomenale in certe giornate di grazia – non è neanche fra i migliori cinque.

 

Difensori

 

Galacticos: 8

 

Salgado – Roberto Carlos – Fernando Hierro – Ivan Helguera – Ivan Campo – Altor Karanka – Raul Bravo

 

Attuale: 8

 

Dani Carvajal – Raphael Varane – Sergio Ramos – Marcelo – Theo Hernandez – Nacho

 

È incredibile quanto questi difensori, a quindici anni di distanza, si somiglino l’uno con l’altro. Sergio Ramos è l’erede perfetto di un difensore tutto carisma e letture come Hierro; Carvajal ha replicato il dinamismo di Salgado; Marcelo è sul serio il nuovo Roberto Carlos. Non so se è solo una suggestione, ma dal reparto difensivo sembra quasi che il Real Madrid pianifichi in laboratorio i propri successi.

 

Centrocampisti

 

Galacticos: 9

 

Zinedine Zidane – Claude Makelele – Luis Figo – Guti – Geremi – Steve McManaman – Santiago Solari – Flavio Coinceicao

 

Attuale: 10

 

Casemiro – Toni Kroos – Luka Modric – Isco – Dani Ceballos – Mateo Kovacic – Marcos Llorente

 

Non riesco neanche a capire come il centrocampo dei Galacticos riuscisse a stare in piedi, con tutti quei giocatori offensivi. Per capirci, nella finale contro il Leverkusen giocavano contemporaneamente Zidane, Figo e Solari, in un centrocampo a rombo. Probabilmente Makelele era il segreto di tutto: dopo la sua partenza i risultati del Real sono crollati, ed è questa forse la principale ragione del perché i Galacticos hanno vinto meno del previsto. L’attuale centrocampo del Real Madrid è, per equilibrio complessivo, uno dei migliori della storia del calcio.

 

Attaccanti

 

Galacticos: 8

 

Raul – Fernando Morientes – Pedro Munitis – Savio

 

Attuale: 10

 

Cristiano Ronaldo – Karim Benzema – Gareth Bale – Marcos Asensio – Borja Majoral – Lucas Vazquez

 

Se dovessimo giudicare solo la classe e l’eleganza un attacco formato da Raul e Morientes sarebbe uno dei migliori in assoluto. Per valore calcistico, per la profondità e la varietà delle soluzioni, è invece difficile trovare un attacco più indifendibile di quello dell’attuale Real Madrid. Con l’intelligenza di movimenti di Benzema, la verticalità di Bale, la capacità di Asensio di spaccare le partite, e ovviamente Cristiano Ronaldo.

 

 

Galacticos: 34

 

Attuale: 35

 

Via al dibattito!

Tags : galacticosla posta del cuorereal madrid

Emanuele Atturo è nato a Roma (1988) dove vive e lavora. Laureato in Semiotica, si interessa di cultura pop e sottoculture. È caporedattore de l'Ultimo Uomo e scrive in giro.

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