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Com'è andato il Draft NFL 2020
27 apr 2020
27 apr 2020
Cosa è successo nel primo Draft virtuale della storia.
(articolo)
14 min
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In questi mesi assurdi, in un anno surreale in cui tutto è sospeso, compresa la nostra esistenza, il draft NFL è un evento sportivo da marchiare sul calendario per un paio di motivi. Innanzitutto perché è stato il primo draft virtuale della storia, con Commissioner, GM e giocatori collegati via webcam. E poi perché potrebbe essere l’ultimo evento ufficiale per parecchi mesi, visto che non si sa quando si potrà tornare a giocare. Ecco allora le scelte che più ci hanno colpito, in positivo e in negativo, di questo bizzarro draft in smart working.

Pick #7 - Justin Herbert, Quarterback, ai Los Angeles Chargers

Michele Serra

Con la sesta scelta assoluta, era abbastanza scontato che i Chargers scegliessero un quarterback per ripartire da zero dopo la partenza di Rivers verso Indianapolis. Dopo la scelta dei Dolphins di affidarsi a Tua, ecco che Herbert è stato servito ai Chargers su un piatto d’argento. L’ex quarterback di Oregon è decisamente grosso (198 cm per 108 kg), e fisicamente è molto simile proprio allo stesso Rivers; ha un braccio eccellente e sa gestire bene la pressione della tasca; non va mai nel panico e tiene gli occhi fissi a fondocampo per cercare un bersaglio. Quello che mi lascia perplesso è la sua meccanica, molto poco compatta e molto macchinosa, ma soprattutto la sua accuratezza sul medio-breve, che è decisamente scarsa. Ho molti dubbi sul fatto che possa diventare un grande giocatore e da tifoso, lo ammetto, sono abbastanza preoccupato.

Grade: Necessita di più lavoro di quanto si pensi. Non so se i Chargers siano così disposti a lasciargli troppo tempo. | B-


Pick #8 - Isaiah Simmons, Linebacker, Arizona Cardinals

Manuel Tracia

Il ragazzone da Clemson è forse la pick più sicura dell’intero primo giro, ad esclusione di Chase Young. Simmons fa della versatilità il suo grande punto di forza. Alto, fuori scala per il ruolo a 195 cm, il suo corpo longilineo e super atletico gli permette di fare praticamente qualsiasi cosa in campo. Ha la stazza per tenere a bada i tight end avversari e l'atletismo per seguire i running back fuori dal backfield. Ha gli istinti per trovare la palla e l’esplosività per arrivare al quarterback. Ma è molto più di quell’ibrido safety-linebacker che tanto è andato di moda negli ultimi anni, perché è così bravo in tutto quello che fa che è praticamente come avere 3 giocatori in campo ogni azione.

Placcatore duro e istintivo in mezzo alla difesa? Check.

Ottimo in copertura? Check.

Rusher situazionale? Check.

Facile capire perché Arizona se ne è innamorata e noi con loro.

Grade: Kuechly si è ritirato, lunga vita a Simmons. | A+


Pick #12 - Henry Ruggs III, Wide Receiver, Las Vegas Raiders

Manuel

A Las Vegas spendono la prima scelta della loro storia per l’ex Alabama, facendo di Ruggs il primo ricevitore a essere scelto in questo draft. Non credo sia un brutto giocatore, anzi, ma non credo che i Raiders l’abbiano scelto per quello che sa fare ma per quello che pensano che possa fare.

Al college la produzione è sempre un fattore poco indicativo, ma con appena 12 ricezioni da più di 20 yard in carriera non ha dimostrato di essere una deep threat. Ha i mezzi per farlo? Il 4.27 registrato sulle 40 yard suggerisce di sì. Lo è stato ad Alabama? No. I Raiders l’hanno preso soprattutto per allungare il campo? Probabile.

Gruden a Mayock pensano di aver preso il prossimo Tyreek Hill, ma si sono trovati in mano “solo” un gran bel ricevitore. Speriamo che la differenza tra aspettative e realtà non penalizzi entrambi.

Grade: Ma pagare Amari Cooper no? | C+


Pick #14 - Javon Kinlaw, Defensive Tackle, San Francisco 49ers

Michele

I Niners hanno scelto alla numero 14 dopo la trade che ha portato De’Forest Buckner ai Colts: per un defensive lineman che parte, un altro che arriva. Kinlaw è un classico defensive tackle da 4-3 che gioca con eccellente postura (è fondamentale per gli uomini di linea – sia offensivi che difensivi – giocare non troppo alti sulle gambe per evitare di perdere l’equilibrio durante l’azione). È molto rapido e mobile lateralmente per essere un omone di 142 kg, ha braccia lunghe con cui domina facilmente il diretto marcatore e ha un discreto numero di mosse per rendersi pericoloso in pass rush. Sa disimpegnarsi dai blocchi e placcare i running back anche quando questi hanno già superato la linea di scrimmage grazie alle braccia lunghe e alla buona tecnica. Il problema di Kinlaw riguarda le letture contro le corse, situazione in cui spesso viene mandato fuori strada da finte o misdirection (diciamo tutti i casi di zone read, run pass option o anche semplicemente play action) e in generale l’impatto sulle stesse, visto che al college non occupava molto spazio tra i gap (cioè i varchi tra gli offensive linemen). Deve migliorare tecnicamente e nella costanza di rendimento, ma i Niners sono ben allenati e soprattutto hanno una linea difensiva valida e profonda.

Grade: Si deve sgrezzare, ma ha potenziale ed è finito nella situazione giusta per sfruttarlo al meglio. | A


Pick #17 - CeeDee Lamb, Wide Receiver, Dallas Cowboys

Manuel

Con Amari Cooper e Michael Gallup in squadra uno può pensare che il ricevitore non fosse proprio il primo dei problemi di Dallas. Ma Jerry Jones, ormai sempre più in preda alla sindrome di Benjamin Button, ma con la lucidità mentale al posto della giovinezza, va a prendersi un giocatore generazionale per formare un quintetto che, con Elliot e Prescott, potrebbe non avere rivali in quanto a potenziale offensivo - almeno a Madden. Se Jerry Jeudy è il ricevitore forse più completo del lotto, l’ex Oklahoma aggiunge una pletora di dimensioni offensive dalla slot: 50/50 ball, yard after catch, velocità per separarsi sul profondo, cazzimma. L'averlo poi tolto potenzialmente dalle mani di una rivale divisionale come gli Eagles è stata la ciliegina finale.

Grade: Lo yacht di Jerry da 250 milioni di dollari mi piace, ma CeeDee Lamb un po’ di più. | A+




Pick #20 - K’Lavon Chaisson, Edge Rusher, Jacksonville Jaguars

Michele

Un paio di anni fa, i Jaguars avevano una difesa dominante in ogni reparto. Di quella difesa non è rimasto praticamente nulla, e K’Lavon Chaisson è il primo tassello di un certo peso. L’ex LSU gioca principalmente come defensive end, ma non raramente lo abbiamo visto scendere in coverage a zona, circostanza in cui comunque mostra una fluidità di movimento non comune per un defensive end. Chaisson gioca principalmente in 2 point stance, vale a dire da in piedi e non mani a terra come quasi sempre avviene, per sfruttare un’esplosività e una reattività fuori dalla norma, ha una buona varietà di movimenti in pass rush e sa piegarsi benissimo quando “gira l’angolo” (cioè quando, letteralmente, smette di affrontare l’uomo di linea faccia a faccia e prova a superarlo piegandosi). Il problema di Chaisson è il fisico che lo ha penalizzato anche a livello collegiale: quando ha trovato sulla propria strada tackle abbastanza agili da contenerne l’esplosività, si è eclissato. Non mi piace fare paragoni con giocatori NFL attuali, ma per me Chaisson ha scritto “Vic Beasley” ovunque. Traete voi le conclusioni.

Grade: Prospetto boom or bust come pochi nel primo round: temo il bust. | C


Pick #26 - Jordan Love, Quarterback, Green Bay Packers

I paragoni con la situazione Favre-Rodgers si sono sprecati dopo che Green Bay è salita di 4 posizioni per prendere il QB da Utah State Jordan Love. Ma per quanto sia affascinante il parallelismo, le cose stanno un po’ diversamente. Sia perché Love non è caduto dalla pick #1 a fine primo giro come Rodgers, sia perché il contratto di Favre nel 2005 non è quello di Rodgers oggi. Ma andiamo con ordine.

Aaron Rodgers è a contratto con i Packers fino al 2022 e, nel bene o nel male, da qui non si scappa. La NFL sta imparando sulla sua pelle l’importanza dell'avere un QB in contratto da rookie (in un certo senso calmierato verso il basso) nella costruzione di un team vincente. È quasi come avere un tesoretto, un boost di budget, che tante squadre rivali non possono permettersi. Basti pensare che Pat Mahomes pesa a salary cap circa 16 milioni in meno rispetto ad Aaron Rodgers. Ecco, in sintesi, non sono un gran fan nello sprecare 3 anni di questa preziosa finestra. E non sono nemmeno un gran fan nel regalare un 4° giro per fare una trade up probabilmente inutile.

Sono fan però della scommessa Jordan Love: è un prodotto tutt’altro che finito a cui può solo giovare di un po’ di gavetta, è un diamante grezzo che sotto la superficie vede brillare momenti di onnipotenza alla Mahomes. I Packers avranno 3 anni per capire se Love sarà boom or bust. Non vedo vie di mezzo.

Grade: La panchina? È quella là in fondo, kiddo. | C+


Pick #31 - Jeff Gladney, Cornerback, Minnesota Vikings

Michele

Ecco un altro giocatore che mi piace moltissimo e che colma il need più pressante nel roster dei Vikings. In questa offseason Minnesota ha lasciato partire Xavier Rhodes, il cui rendimento era calato brutalmente, Trae Waynes e Mackensie Alexander, che invece non hanno mai convinto. Jeff Gladney, altro prodotto da TCU, è stato abbondantemente usato da Coach Gary Patterson in uno schema che predilige la marcatura stretta a uomo, in cui Gladney è emerso come un eccellente prospetto. L’ex TCU ha un eccellent backpedaling (cioè quando indietreggia all’inizio della marcatura) e apre le anche in un amen per iniziare la procedura di coverage: insomma, tecnicamente è approvato. Come se non bastasse è davvero un demonio in coverage; ha braccia molto lunghe con cui inizia il contatto con il ricevitore e ne disturba la traccia e che sopperiscono al fisico (182 cm per 83 kg, in teoria un po’ piccolo per il ruolo). Nelle ultime due stagioni è stato il migliore in NFL per numero di ricezioni contestate (45) e, come se non bastasse, sa farsi valere anche a zona grazie alle sue letture. È aggressivo anche quando aiuta contro le corse e quando si divincola dai blocchi. Gli manca un po’ di velocità sul lungo, ma in generale il ragazzo sembra davvero forte.

Grade: Un giocatore scelto a fine primo giro si può considerare una steal? | A-


Pick #32 - Edwards-Helaire, Running Back, ai Kaskas City Chiefs

Manuel

The rich get richer. Più di qualcuno ha storto il naso per questa pick ma come non essere eccitati per l’ennesimo giocattolino offensivo nelle mani di Andy Reid? Edwards-Helaire non sarà un mostro di atletismo, di forza, di velocità, o di qualsiasi cosa uno possa cercare in un running back da primo giro. Ma il mix di istinti, di letture e di pazienza dietro la linea of scrimmage è roba assolutamente da primo giro, rendendolo potenzialmente la cosa più simile a Le’Veon Bell. A questo aggiunge due mani d’oro per il ruolo fuori dal backfield, chiedere a Joe Burrow per conferme. Sarà stato anche un reach ma il fit è eccezionale.

Grade: Come rendere ancora più ingiocabile Pat Mahomes. | A-




Pick #33 - Tee Higgins, Wide Receiver, Cincinnati Bengals

Michele

Nettamente uno dei miei giocatori preferiti da vedere in sede di pre draft. È un playmaker nel vero senso della parola; i suoi 27 touchdown sono record di ateneo alla pari di illustri predecessori come DeAndre Hopkins e Sammy Watkins, e nel 2019 ha fatto registrare cinque ricezioni da almeno 50 yard. È proprio questa la sua caratteristica principale, infatti: non è un route runner molto vario, e sicuramente dovrà espandere il proprio gioco in termini di varietà di tracce corse, ma sa vincere gli uno contro uno grazie a un ottimo footwork alla linea di scrimmage, con cui riesce a prendere subito un vantaggio sul marcatore, ha braccia lunghe con cui effettua ricezioni contestate, sa localizzare il pallone mentre è in aria e ha un grande raggio di ricezione. Patisce un po’ il gioco fisico, anche per via di un fisico non certamente imponente, ma saprà come rendersi utile da subito nel gioco offensivo di Cincinnati.

Grade: Il futuro miglior amico di Joe Burrow. | A-




Pick #36 - Xavier McKinney, Safety, New York Giants

Manuel

La presa di McKinney alla 36 ci dice due cose: la profonda qualità di questo draft e che i Giants hanno sbagliato tante cose negli ultimi anni ma di certo in una cosa hanno eccelso. Draftare safety da Alabama al 2° giro.

Dopo l’assoluta steal di Landon Collins nel 2015, New York colpisce ancora con un altro Crimson Tide, la safety più versatile del lotto. Ottima presenza nel box, validissimo nel prendersi a carico i giocatori avversari nella slot e grande senso del campo da free safety pura. Praticamente Isaiah Simmons 2 la vendetta.

Il ruolo della safety nelle ultime stagioni ha sempre più faticato a essere valorizzata, schiacciata tra delegittimazioni di ruolo (quante safety convertite a forza a linebacker) e crisi di identità, e oggi è diventato forse il ruolo difensivo più difficile da inquadrare. Ecco, con McKinney non ti devi preoccupare di nulla, sa fare tutto quello che ti serve. E poco importa se non era una need impellente.

Grade: Roba da primo giro, senza se e senza ma. | A


Pick #45 - Antoine Winfield Jr., Safety, Tampa Bay Buccaneers

Michele

Con il figlio dell’ex Minnesota Vikings, i Bucs hanno preso uno dei migliori giocatori nel ruolo. Anche lui è un playmaker vero (7 intercetti la scorsa stagione), Winfield potenzialmente può giocare in entrambi i ruoli di safety. Non è un fulmine in quanto a velocità di chiusura, ma è ottimo nelle letture, sia negli spazi che attorno alla linea di scrimmage. Placcatore efficace, quando aiuta contro le corse sa scegliere il varco giusto in cui buttarsi. Al piano superiore potrà rendersi utile anche a marcare i tight end uno-contro-uno, e in generale i giocatori più grossi di lui. L’unica red flag è rappresentata dai problemi fisici patiti al college che lo hanno costretto a finire anzitempo la stagione sia nel 2017 che nel 2018.

Grade: Pick sicura, avrà subito spazio e opportunità per mettersi in mostra. | B+


Pick #51 - Trevon Diggs, Cornerback, Dallas Cowboys

Michele

Il fratello di Stefon Diggs non ha molta esperienza nel ruolo. Al primo anno ad Alabama si divideva ancora tra la sua posizione attuale e quella di wide receiver e solo da un paio di anni ha preso il posto da titolare nella difesa di Alabama. Detto che il suo futuro in NFL è davvero tutto da scrivere, essendo ancora molto grezzo, Diggs potrebbe dare il meglio di sé in zone coverage, dove peraltro già si è messo in mostra al college: ha tempismo nel leggere e “saltare” le tracce (cioè interromperle favorendo un passaggio deviato o anche un intercetto) e ha braccia lunghe. A uomo è piuttosto manesco, soprattutto lungo la traccia, cosa che potrebbe creargli problemi a livello di penalità. C’è molto da fare a livello tecnico, sia nelle letture che nei placcaggi, situazione in cui è ancora deficitario a livello di forma.

Grade: Progettone, con Fulton ancora disponibile avrei preferito quest’ultimo. | B-


Pick #53 - Jalen Hurts, Quarterback, Philadelphia Eagles

Manuel

Oh boy, a Philadelphia poco ma sicuro amano il drama. L’ex Sooner è quantomeno una scommessa ma Howie Roseman sa due o tre cose sul valutare il valore di un QB, dopo aver ceduto un Bradford al capolinea per un 1° giro ai Vikings, dopo aver investito tanto per draftare Wentz, e dopo aver puntato su Foles come vice Wentz.

Hurts è arrivato nella città dell’amore fraterno sia per colmare il vuoto nel ruolo di QB di riserva dietro allo sfortunatissimo Wentz, sia come pedina da monetizzare eventualmente tra qualche anno. Hurts - sbarcato in NFL con le stesse perplessità di Wentz sulla velocità nelle letture - nelle mani di Pederson potrebbe diventare un giocatore molto appetibile sul mercato. Se così non fosse l’azzardo sarà stato pagato però a caro prezzo.

Ma scordate il paragone con Tyson Hill. Per quanto affascinanti gli scenari con lui e Wentz in campo contemporaneamente sono solo fumo negli occhi per colmare una scelta sicuramente molto discussa e discutibile, ma che ha ben altre logiche.

Grade: Foles 2.0? | B-




Pick #86 - Zach Moss, Running Back, Buffalo Bills

Michele

Mentre molte squadre hanno preso il loro nuovo running back nel secondo giro, i Bills hanno avuto pazienza e ne sono venuti fuori con l’ottimo Zach Moss a metà del terzo. L’ex università di Utah ha grande visione di gioco e capacità decisionale, riesce a cambiare strada in un amen se i varchi prestabiliti sono occupati e sa “rimbalzare” sull’esterno se il centro è occupato. Non è un one-cut runner alla LeSean McCoy – di quelli che con un taglio netto ti mandano dall’altra parte – ma ha piedi rapidi per cambiare direzione. Quando riceve palla è come se venisse sparato da un cannone, ma non aumenta i giri sul lungo. Gioca con equilibrio quando viene placcato e resiste ai tackle. Moss è un potenziale three down back come ricevitore con abilità after the catch (pur correndo solo poche tracce) e bloccante.

Grade: Lo stile di gioco di Moss si completerà bene con quello di Singletary. | A


Pick #220 - KJ Hill, Wide Receiver, Los Angeles Chargers

Michele

Scelta che apprezzo particolarmente, soprattutto a questo punto del draft. KJ Hill primo nella sua alma mater, Ohio State, per ricezioni (201) e detiene il record di partite consecutive, 49, con almeno una ricezione. Fisicamente compatto (182 cm per 86 kg), è fatto dal sarto per il ruolo di slot receiver. La sua caratteristica migliore è quella di saper farsi trovare libero grazie al footwork e soprattutto alla sua abilità nel creare separazione “in cima alla traccia” (cioè nella parte finale). Non è Tyreek Hill dopo aver ricevuto il pallone, ma comunque tosto da buttare giù, e ha sorprendente resistenza agli urti. Sicuramente gli manca la velocità sul lungo per separarsi e contro la press coverage potrebbe difficoltà, visto il fisico.

Grade: Non so se sia una steal, ma di sicuro Hill avrebbe potuto sentire il suo nome ben prima. | B


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