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Come è andato il Draft NBA 2021
30 lug 2021
30 lug 2021
Dopo le prime tre scelte ampiamente previste, c’è stato diverso movimento nel primo giro del Draft.
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Doveva essere un Draft molto movimentato, e in un certo senso è esattamente quello che è accaduto - anche se non tra le prime tre scelte, che hanno mantenuto le attese. Nonostante le voci della vigilia Detroit, Houston e Cleveland alla fine non hanno ceduto le loro prime tre scelte, così come non lo ha fatto nessuna delle squadre in Lottery nella notte del Draft, ma alcune selezioni hanno certamente sorpreso le attese della vigilia. Nella seconda metà del primo giro invece ci sono stati più scambi, a partire da quello che ha portato Russell Westbrook ai Los Angeles Lakers (con la 22 che è stata utilizzata da Washington per arrivare a Aaron Holiday) e gli Houston Rockets, che non sazi di ben tre prime scelte al primo giro ne hanno aggiunta una quarta prendendola da Oklahoma City, che per contratto non può finire un Draft senza rimpolpare il proprio bottino di scelte future con almeno un paio di pick.

Senza ulteriori indugi, scopriamo e valutiamo come si sono mosse le squadre del primo giro nel Draft 2021.

1. DETROIT PISTONS - Cade Cunningham (GF, Oklahoma St)

Nessuna sorpresa, come prevedibile. Cade Cunningham è una prima scelta assoluta dal momento in cui ha confermato in ambito NCAA tutte le aspettative che si era creato intorno su circuiti delle high school e le uscite con le nazionali under. Un mix di taglia fisica, completezza tecnica e versatilità realizzativa, un giocatore maturo dentro e fuori dal campo che ha sempre accettato senza grossi problemi tutta l’attenzione che lo ha sempre seguito.

La ricostruzione dei Pistons non parte da qui, ma sicuramente ieri notte è stato aggiunto il tassello più importante per compierla, quella pietra angolare attorno alla quale con molta probabilità nei prossimi anni verrà costruita la squadra.

https://twitter.com/lorenzoneri84/status/1370760211376529410

Contro la miglior difesa NCAA Cade non si è fatto grandi problemi.




2. HOUSTON ROCKETS - Jalen Green (G, G-League Ignite Team)

Il ballottaggio finale tra Green e Mobley ha visto uscire vincitore la guardia di origini filippine, realizzatore esplosivo dal primo passo e dalla verticalità mostruosa con margini di miglioramento decisamente intriganti, soprattutto una volta andato via il pezzo pregiato del lotto.

I Rockets puntano sul perimetro per provare a ridare senso a una franchigia che dalla trade di Harden è caduta in una indifferenza preoccupante. Da questo punto di vista Green non è soltanto la miglior scelta dal punto di vista tecnico, ma ha anche quella elettricità atletica necessaria per restituire passione e attenzione alla franchigia texana.


3. CLEVELAND CAVALIERS - Evan Mobley (C, USC)

Scelta a questo punto ovvia per i Cavaliers, anche loro alla ricerca della via d'uscita dall’oblio di questi ultimi anni. Mobley è il lungo più versatile di questo Draft, che combina i suoi 7 piedi di altezza e l’interminabile apertura alare con un profilo tecnico che gli potrebbe permettere di essere usato in una grande varietà di modi sul campo da basket.

A partire dalla difesa, dove ha tutto il potenziale per essere uno dei giocatori di riferimento in questo aspetto, fino ad arrivare in attacco, compensando un fisico da costruire con la capacità di giocare 28 metri anche palla in mano e con grande qualità di passaggio e comprensione del gioco. Per questo motivo il fit con Jarrett Allen, seppur sia difficile veder due lunghi puri in campo nello stesso momento, può essere il vero punto di svolta della sua crescita e del futuro della franchigia dell’Ohio.


4. TORONTO RAPTORS - Scottie Barnes (F, Florida State)

I primi a far saltare il banco delle previsioni pre-Draft, anche se l’ascesa delle quotazioni di Barnes nelle ultime settimane faceva intuire che sarebbe stato lui il vero jolly nelle prime posizioni rispetto a quelle che sembravano consolidate da mesi.

Non è difficile capire cosa abbia stuzzicato le fantasie del front office (e credo anche del coaching staff) dei Raptors: la sua atipicità nell’essere una point guard con misure da orco (206 centimetri 103 chili e 220 centimetri abbondanti di apertura di braccia) con grande presenza difensiva, un giocatore che sembra essere a un tiro consistente dall’essere uno degli interpreti più interessanti in una squadra che punta in alto. In difesa la prospettiva di trovarsi in una foresta di cipressi tra lui, OG Anunoby, Pascal Siakam e Chris Boucher può essere terrificante per gli avversari.

Scottie Barnes in diretta nazionale ha mostrato la miglior pallacanestro della stagione.




5. ORLANDO MAGIC - Jalen Suggs (G, Gonzaga)

In tutto questo i Magic guardano, applaudono, ringraziano e poi si prendono quello che al momento sembra essere il fit più interessante per loro e ben al di fuori dei loro pronostici.

Suggs ha il talento e il carisma per arrivare in Florida e iniziare a imporsi fin dal primo giorno come l'elemento di traino di una franchigia ancora alla ricerca della sua identità. Ha mostrato a più riprese una mentalità vincente e un profilo tecnico da proiettarlo nel novero dei creatori di gioco sui 28 metri forti e atletici, capace di sviluppare la stessa consistenza a metà campo e dividere il ruolo con un altro pariruolo (come Markelle Fultz o Cole Anthony) grazie a misure e difesa per stare sugli esterni. A Gonzaga era nella situazione migliore per emergere, a Orlando dovrà dimostrare la stessa consistenza tra i pro.


6. OKLAHOMA CITY THUNDER - Josh Giddey (G, Adelaide 36ers)

Parlando di giocatori in grande ascesa, Josh Giddey era un sorvegliato speciale tenendo conto di un Draft range che non era ben definito e che alcune franchigie sembravano avere un debole per il ragazzo australiano (ad esempio Memphis, che rumors volevano salita fino alla 10 proprio lui).

I Thunder hanno preso tutti in contropiede assicurandosi uno dei prospetti più intriganti dal punto di vista tecnico: un playmaker dalla grande taglia fisica per il ruolo, con QI cestistico di livello élite e con molta probabilità il miglior passatore di questa classe per precisione, creatività nell’esecuzione e fiuto.

Se riesce a costruire un tiro affidabile e a rendersi quantomeno non deleterio in difesa, questa scelta da sorpresa può diventare geniale.

Mike Schmitz nell’ultimo Lowe Post ha detto che a Vegas, durante l’allenamento dell’Australia, c’erano svariati giocatori NBA… e nonostate questo Giddey era senza dubbio il miglior passatore tra i presenti.




7. GOLDEN STATE WARRIORS - Jonathan Kuminga (F, G-League Ignite Team)

Arrivato 5 anni fa dal Congo, Kuminga è un’ala dalle impressionanti qualità fisiche che lo rendono, nonostante sia uno tra i giocatori più giovani scelti, un giocatore con un corpo NBA-ready che in G-League ha dimostrato di avere efficacia immediata tra gli adulti. Il tutto nonostante stia ancora imparando a interpretare e leggere il gioco e a perfezionare un tiro ancora troppo ondivago nei risultati e nella forma.

È probabilmente il prospetto più lontano dalla sua massima espressione tecnica, ma allo stesso tempo sembra comunque pronto per avere minuti in ambito NBA. Nonostante questo sembra difficile, considerando la timeline degli Warriors, che possa dare contributo immediato alla causa.


8. ORLANDO MAGIC - Franz Wagner (F, Michigan)

Con la seconda pick in top-10 i Magic si assicurano un altro giocatore che risponde a tutte le richieste del front-office in sede di Draft: un giocatore sovradimensionato per il ruolo, ottimo prospetto a livello difensivo, versatile offensivamente ma ancora alla ricerca della quadra per quanto riguarda la pericolosità da fuori.

Wagner è comunque un prospetto molto avanzato per la sua età, passato prima dall’Eurolega (all’Alba Berlino) e poi per le mani di Juwan Howard (allenatore di stampo NBA consolidato) e quindi molto più pronto di quanto si possa aspettare da un giocatore europeo di 19 anni. Con lui, il frontcourt dei Magic (che conta anche sul fratello Moe) sembra a posto per i prossimi anni, sperando che la fortuna stavolta sia dalla loro.


9. SACRAMENTO KINGS - Davion Mitchell (G, Baylor)

A proposito di ruoli consolidati per gli anni a venire: con la scelta di Mitchell i Kings mettono a posto il reparto guardie, aggiungendo a roster un giocatore di grande aggressività fisica e cattiveria agonistica, che ben si adatta sia alle caratteristiche di De’Aaron Fox che a quelle di Tyrese Haliburton, soprattutto nella metà campo difensiva.

Protagonista assoluto dell’ultima stagione NCAA guidando dalla prima all’ultima partita i Bears al titolo nazionale, Mitchell è una point guard con le caratteristiche per essere un grande difensore sulla palla e per essere un ottimo secondo al fianco di un giocatore più creativo con cui spartirsi i compiti di playmaking. Una scelta a breve termine per i Kings, che difensivamente avevano assoluto bisogno di un interprete pronto all’uso.


10. MEMPHIS GRIZZLIES - Ziaire Williams (GF, Stanford)

Come scritto in precedenza, l’interesse principale sembrava essere quello per Giddey, seguendo le voci che circolavano al momento della trade con i Pelicans, ma una volta svanito il sosia di Timotheè Chalamet si è capito che puntavano sul potenziale.

Da questo punto di vista Ziaire Williams è una presa che ha molto senso. Anche dopo aver passato un anno complicatissimo a Stanford, è innegabile che siamo di fronte a un talento realizzativo, un esterno di 6-10 capace potenzialmente di segnare da ogni parte del campo, alla ricerca di consistenza e di una crescita fisica non ancora accennata.


11. CHARLOTTE HORNETS - James Bouknight (G, Connecticut)

Bouknight rispetto ai Mock Draft precedenti all’evento era dato a ridosso dei nomi più importanti, forte della sua capacità di essere un realizzatore versatile, attaccante del ferro, elettrizzante e velocissimo, il prototipo del giocatore da cambio ritmo in uscita dalla panchina nel ruolo di esterno.

La sua caduta credo abbia reso molto felici gli Hornets che non hanno esitato a prendersi un giocatore che promette di essere il complemento perfetto in chiave futura a LaMelo Ball nel ruolo di “bucket-getter”, ovvero colui capace di prendersi le responsabilità primarie a livello realizzativo mentre il rookie dell’anno uscente avrà carta bianca a livello di creazione di gioco.


12. SAN ANTONIO SPURS - Joshua Primo (G, Alabama)

C’è chi cade rispetto alle previsioni ma c’è pure chi sale vertiginosamente, e Joshua Primo alla 12 è sicuramente la scelta più scioccante della lottery.

Molto giovane, considerando compirà 19 anni alla vigilia di Natale, è un giocatore di prospettiva che riesce ad abbinare ottime doti al tiro a un trattamento di palla che può far solo ben sperare in chiave futura. Atleta solido (ma non sembra eccezionale) e difensore volenteroso che rispecchia molto il trend di guardie con buona taglia fisica che sappiano gestire il pallone e segnare dalla lunga distanza. Gli Spurs hanno dimostrato di saper lavorare con questo tipo di scelte sia per ruolo (Dejounte Murray, Derrick White) che per crescita (Keldon Johnson, Lonnie Walker, Devin Vassell).

Ecco cosa devono aspettarsi i tifosi Spurs.




13. INDIANA PACERS - Chris Duarte (G, Oregon)

L’arrivo di Rick Carlisle sulla panchina dei Pacers credo rispecchi in maniera evidente la volontà di vincere nel minor tempo possibile. Poco tempo da perdere quindi, e il miglior prospetto possibile che possa inserirsi nella timeline della franchigia nell’immediato.

Chris Duarte ha già 24 anni e una carriera universitaria che lo ha visto passare dal Junior College per rimettere a posto qualche voto, ma negli ultimi due anni ad Oregon ha mostrato una pallacanestro di quantità e qualità, agendo in vari ruoli e mostrando di essere un jolly tattico intrigante sui due lati del campo. La definizione di solid fit.


14. GOLDEN STATE WARRIORS - Moses Moody (GF, Arkansas)

Considerando il contesto tecnico, le esigenze a breve termine e il roster a disposizione, possiamo dire che a questo punto del Draft Moses Moody si sceglieva da solo.

Profilo da solido titolare con pochi accorgimenti, classico esterno 3&D con lunghe leve, di prospettiva non solo perché giovane ma anche perché sembra poter avere in faretra altre frecce al proprio arco, oltre a essere uno dei ragazzi con maggior spessore mentale fuori dal campo.


15. WASHINGTON WIZARDS - Corey Kispert (F, Gonzaga)

Ingiustamente catalogato come semplice 3&D nel corso delle valutazioni pre-Draft, quando invece Corey Kispert nella sua esperienza a Gonzaga ha mostrato nel corso degli anni di aggiungere sempre qualcosa al suo gioco.

Pronto al contributo immediato, forte dell’ottimo profilo da tiratore in varie situazioni, adattabile facilmente anche al piano di sopra, e a una presenza difensiva solida nonostante non rispecchi i canoni dei giocatori iper-lunghi ed esplosivi.


16. HOUSTON ROCKETS - Alperen Sengun (C, Besiktas)

Dopo aver preferito un esterno alla seconda scelta assoluta, i Rockets una volta visto che il lungo turco rimaneva libero dopo la Lottery si sono fiondati su di lui e hanno imbastito una trade con i Thunder per assicurarselo.

Sengun è un centro puro che strizza l’occhio ai puristi del gioco per la sua tecnica in post basso e in area che lo rendono un realizzatore interno di tutto rispetto e che gli ha permesso di dominare il campionato turco, ma allo stesso tempo è mobile, talentuoso e sta ampliando il range del suo tiro, sfruttando le mani morbidissime. Le scommesse su difesa e atletismo sono aspetti su cui i Rockets dovranno lavorare maggiormente con lui.

https://twitter.com/lorenzoneri84/status/1393614550679838724

MVP di un campionato in cui ci sono Efes e Fenerbahce… non un brutto biglietto da visita.




17. NEW ORLEANS PELICANS - Trey Murphy (F, Virginia)

Giusto accerchiare Zion Williamson con tiratori, ancora meglio se sono lunghi, promettenti e se possono dare un contributo significativo nella propria metà campo.

Murphy sembrava non dovesse uscire dal college ma nel momento in cui ha preso la decisione le sue quotazioni sono decollate fino ad arrivare ai piedi della lottery: ala di sistema che garantisce spacing, difesa multi posizionale (anche se meglio in aiuto), tutto condito da buona stazza e atletismo. È il Cameron Johnson di questo Draft.


18. OKLAHOMA CITY THUNDER - Tre Mann (G, Florida)

Per i Thunder Mann è un fit prettamente tecnico. Con lui inseriscono un giocatore che può garantire tiro, sia dal palleggio che lontano dalla palla, in una squadra che a maggior ragione dopo la scelta di Giddey ne avrà bisogno come il pane.

In una jump-shooting league, un prospetto del genere con buona taglia fisica (in attesa dello sviluppo anche in termini di stazza), senza smuovere mari e monti, ha sempre la sua grande utilità.


19. CHARLOTTE HORNETS - Kai Jones (FC, Texas)

Altra mossa fatta durante la notte: gli Hornets hanno acquistato dai Knicks questa scelta per arrivare a quello che è l’unico vero unicorno di questa stagione.

Kai Jones è un lungo con caratteristiche atipiche per il ruolo, intrigante in prospettiva per la sua capacità di giocare entrambi le situazioni sui pick and roll, tagliando usando atletismo e rapidità notevoli per uno di 211 centimetri o aprendosi per il tiro piedi per terra, e per la capacità di proteggere il ferro e scommettere sui piedi per poter cambiare sugli esterni all’occorrenza. Un giocatore ancora molto astratto, ma un lungo moderno come quelli che ora fanno la vera differenza in campo.


20. ATLANTA HAWKS - Jalen Johnson (F, Duke)

Una stagione a Duke che non è finita (ma neanche iniziata) come ci si aspettava ha messo un po’ in ombra le caratteristiche tecniche di un’ala di 206 centimetri con un trattamento di palla da esterno e un apporto difensivo versatile e multifunzionale, sovrastato invece dalle informazioni su un carattere non facile.

In modo anche da proteggersi dalla free-agency di John Collins, gli Hawks hanno l’opportunità di aggiungere un prospetto di reale talento nella rotazione delle ali, sperando che le voci sul suo conto siano solo infondate.


21. L.A. CLIPPERS - Keon Johnson (G, Tennessee)

Atleta incredibile, proiettato a inizio stagione all’interno della lottery ma poi calato col passare del tempo a causa di un apporto realizzativo tutt’altro che all’altezza delle attese.

Difensore spettacolare in aiuto per istinti e reattività immediata, in attacco deve partire da un primo passo bruciante (forse il miglior assieme a quello di Jalen Green) per lavorare sulla consistenza al tiro e sulla pericolosità dal palleggio. Misurato attorno all’1.95 di altezza ma in campo gioca molto più big rispetto a quello che è realmente.


22. INDIANA PACERS - Isaiah Jackson (C, Kentucky)

Lungo rapidissimo e velocissimo e con passo NBA che dovrà garantire rim running e protezione del ferro, senza chiedere troppo a un profilo tecnico povero rispetto al livello generale ma perfettamente adatto a un contesto dove può crescere con molto talento intorno. Uno dei lunghi più veloci a correre i 28 metri da rimbalzo difensivo.


23. HOUSTON ROCKETS - Usman Garuba (FC, Real Madrid)

Probabilmente Garuba esce da questo Draft come sconfitto, ma lo stesso non si può dire per Houston che nella parte finale del primo giro riesce a prendersi il prospetto più interessante dal punto di vista difensivo. È già ora impressionante la sua comprensione e la capacità di marcare l’uomo più pericoloso per un ragazzo del 2002, e chi ha visto l’amichevole della Spagna contro Team USA se ne sarà certamente reso conto. Potenziale superstar a livello difensivo.

https://twitter.com/lorenzoneri84/status/1387871101833916416

Se ne pentiranno?




24. HOUSTON ROCKETS - Josh Christopher (G, Arizona State)

Freshman che non ha avuto una grande stagione al college, tanto da minare in maniera evidente le vere capacità di questo ragazzo che a un certo punto sembrava rassegnato al secondo giro. Tiratore che deve dimostrare di essere del livello promesso, facendo leva anche sulla capacità di creare separazione che a questi livelli non guasta mai. Houston fa il pieno di esterni aggiungendo lui e Green al già presente Kevin Porter Jr.


25. NEW YORK KNICKS - Quentin Grimes (G, Houston)

I Knicks con questa scelta sono andati su un giocatore che si candida ad essere uno dei pretoriani di coach Tom Thibodeau. Grimes è un esterno di grande solidità difensiva, che in attacco non ha caratteristiche realizzative eccezionali ma può ricoprire vari ruoli, passando da tiratore spot-up a portatore di palla secondario a seconda delle esigenze.


26. DENVER NUGGETS - Nah’Shyon “Bones” Hyland (G, VCU)

È invece molto intrigante ed interessante la parabola che può raggiungere “Bones” Hyland dal punto di vista realizzativo, specialmente se lo si immagina al fianco di un facilitatore come Nikola Jokic o al fianco di un realizzatore come Jamal Murray.

Hyland è principalmente conosciuto per la sua capacità di segnare dal palleggio con pochissimi sforzi anche da distanze siderali, ma a questo vanno anche aggiunti degli istinti difensivi che saranno fondamentali in attesa che il programma di potenziamento fisico dei Nuggets faccia effetto su un corpo a dir poco scheletrico (non è chiamato “Bones” per caso).


27. BROOKLYN NETS - Cameron Thomas (G, LSU)

Anche Cameron Thomas è un realizzatore che non conosce limiti in termini di distanza delle conclusioni, dove probabilmente non esce dai primi 3 tiratori dal palleggio del Draft, se non il migliore in assoluto.

Il problema è che anche la sua considerazione di sé non conosce limiti. Sarà quindi importante vedere come si rapporterà con una squadra di estremo talento come i Nets, dove se sarà furbo a sfruttare la situazione potrebbe trovare vantaggio nel prendere le conclusioni più aperte che abbia mai trovato.


28. PHILADELPHIA 76ERS - Jaden Springer (G, Tennessee)

Springer fino a ieri viaggiava su un ottovolante tra chi lo voleva ai piedi della Lottery e chi invece relegato al secondo giro, e anche lui come Garuba potrebbe aver sofferto la grande propensione difensiva che però non si interfaccia al meglio con quello che dà davanti. Potenziale per essere un elemento di rotazione solido grazie a un'ottima difesa del punto di attacco, senza dimenticare che essendo ancora molto giovane è probabile che offensivamente sia ancora tutto da scoprire.


29. BROOKLYN NETS - Day’ron Sharpe (C, UNC)

Prospetto molto particolare per il ruolo (perché ha tutte le connotazioni del lungo d’area, piazzato fisicamente e con una grande propensione alle lotte a rimbalzo) e in generale sotto i tabelloni, ma allo stesso tempo ha qualità di passaggio poco comuni (e si parla di un tiro da fuori che ha sviluppato fuori dalle spaziature killer di Roy Williams a UNC). Non un percorso facile comunque, visto il 50% ai liberi.


30. MEMPHIS GRIZZLIES - Santi Aldama (FC, Loyola MD)

Proveniente dal piccolo college di Loyola-Maryland, nella sconosciuta Patriot Conference, Aldama è sempre stato un prospetto nelle liste degli scout per le sue ottime prestazioni in campo europeo con la maglia della nazionale spagnola giovanile. Skillset di alto livello per un lungo capace di condurre il contropiede come di tirare da fuori o trovare canestri giocando ad alto livello senza palla. Senza dimenticare che i Grizzlies con questo tipo di scelte difficilmente sbagliano.


Segnalazioni sul secondo giro

Sicuramente la situazione più suggestiva è quella di Sharife Cooper, playmakerino da Auburn che non conosce mano debole dal palleggio ed è uno dei giocatori più divertenti e creativi da vedere. Uscito inaspettatamente dal primo giro si è ritrovato agli Hawks, dove punterà a fare il backup di Trae Young in quello che potrebbe diventare un appuntamento fisso sul League Pass.

Mano destra, mano sinistra… non fa differenza.

I Thunder e Sam Presti hanno accumulato ulteriori scelte future scambiando per tutta la notte con i New York Knicks. Alla fine la franchigia dell'Oklahoma ha portato a casa Jeremiah Robinson-Earl da Villanova, il lungo più intelligente che vorreste vedere uscire dalla vostra panchina, mentre New York ha abbracciato sia Miles McBride - una combo dalle spiccate doti difensive ma che promette potenziale in attacco - che Rokas Jokubaitis, il quale però verrà lasciato a Sarunas Jasikevicius a Barcellona, nelle migliori mani e nella miglior situazione in cui far crescere un prospetto.

Infine da non sottovalutare i Kings che con il portoghese Neemias Questa aggiungono un rim protector/pallavolista che potrebbe guadagnare minuti interessanti fin da subito in una squadra che ha bisogno di un’identità difensiva.


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