È giugno, chiudono le scuole. Indossiamo i sandali, mangiamo verdure grigliate e dalla mattina alla sera parliamo una lingua esoterica, la lingua del calciomercato. La leggiamo sulle pagine dei siti e su quelle dei giornali unti di crema solare, la discutiamo nei bar e sulle spiagge, insieme al vasto clan degli iniziati a quel linguaggio. Le parole sono le stesse di sempre, ma hanno un contesto diverso che le fa cedere a un piccolo slittamento figurativo. “Fa la corte”, “Suggestione Politano”, “Ultimatum a Dybala”, “le parti sono lontane”. Parliamo questa lingua a metà tra l’esterna di Uomini e Donne e le aule di tribunale. È un linguaggio opaco, perché opaco è il mondo che vuole descrivere: quello vago e lattiginoso del calciomercato, il regno dell’immaginario calcistico per eccellenza. Le notizie sono sempre confuse, approssimative, si sforzano di descrivere trattative lunghe e singhiozzanti, rincorrendo l’incertezza. A volte queste notizie riguardano addirittura momenti precedenti le vere trattative, un universo di “idee”, “suggestioni”, “cotte”. Se il giornalismo ha a che fare con i fatti, il giornalismo del calciomercato manipola solo l’immaginario.
I giocatori, sotto forma di nomi, vagano tra i titoli degli articoli, in un limbo tra una squadra e l’altra. Oggetti delle fantasie dei tifosi, che proiettano le proprie speranze per il futuro – calcistico ed esistenziale – sulla costruzione della propria squadra del cuore. Ogni stagione che riparte, la vita che ricomincia: col calciomercato fissiamo il nostro livello di aspettative. Per i tifosi, però, è difficile orientarsi: è come cercare di decriptare un linguaggio in codice che ha perso ogni trasparenza con la realtà.
Un linguaggio che ricorda la nebulosa semiotica del linguaggio amoroso, a cui Roland Barthes ha dedicato un libro iconico, Frammenti di un discorso amoroso, che qualcuno di voi ha regalato alla fidanzata al primo anno d’università. In quel libro Barthes decostruisce la complessità vaga del linguaggio amoroso, il “languore”, le “scenate”, la “dichiarazioni” sono trattate come figure di un discorso. Viste le conclamate similitudini tra discorso calcistico e discorso amoroso vale la pena fare un piccolo dizionario del calciomercato, utile a orientarsi nella bruma estiva di trattative, contratti e cotte calcistiche per calciatori mai sentiti nominare. I titoli di articoli utilizzati come esempi sono tutti realmente esistenti.