“Io lo sapevo che questo sarebbe successo
Che io e te avremmo rotto
Facendo cosucce pazze
Fuori dal normale”
Jey M, nome d’arte di Jesé Rodriguez
Il 26 ottobre del 2013, al Camp Nou, sembrare degli intrusi è opera semplice. Nel Clasico in cui si omaggia Tito Vilanova, che in estate aveva lasciato definitivamente il Barcellona per il tumore che l’avrebbe ucciso l’anno successivo, in campo ci sono Messi, Benzema, Neymar, Modric, Xavi, Di Maria, Iniesta, Cristiano Ronaldo, Mascherano, Sergio Ramos, Dani Alves, Marcelo, Piqué e Pepe. Il livello è irreale non solo leggendo i nomi. Nel primo tempo Iniesta lancia Messi in porta con un passaggio verticale dalla linea di centrocampo mentre è pressato spalle alla porta da Modric, nel secondo Benzema prende una traversa paurosa da trequarti campo. Il Barcellona passa in vantaggio al 18esimo con un tiro basso sul palo più lontano di Neymar, trovato dentro l’area ovviamente da Iniesta, poi raddoppia nel secondo tempo con un cucchiaio di Alexis Sanchez che sarebbe il gol più bello nella carriera della maggior parte dei calciatori in attività. Quando la partita sembra ormai finita, e la rilassatezza è tale che Dani Alves si permette di fare un tunnel a Cristiano Ronaldo da mettersi le mani nei capelli (ve lo consiglio: è al minuto 5.30), nella sua narrazione si intromette un nome inaspettato.