Nella sua autobiografia, pubblicata nel 2013, Ferguson descrive alla perfezione Berbatov. «Vedendo Dimitar con il Tottenham pensavo che avrebbe fatto la differenza, perché aveva una certa compostezza e una consapevolezza che mancavano nel nostro gruppo di attaccanti. Ma mancava un po’ di sicurezza nei suoi mezzi, stranamente. Non aveva la vanità di Cantona e Cole, o l’autostima di Sheringham. Credeva nelle proprie capacità, che però si esprimevano in un certo modo di giocare. Lui non riusciva a entrare del tutto in sintonia con il gioco. Non aveva riflessi rapidi, preferiva il gioco lento. In allenamento si esercitava per migliorare la velocità con la palla, ma quando la nostra azione si interrompeva lui tendeva a fermarsi e camminare. Nella nostra squadra, non puoi farlo. Ma era capace di grandi cose». Berbatov è sul mercato, Ferguson cerca acquirenti. Si arriva all’accordo con la Fiorentina.
Bonus track: 55 secondi di diretta Instagram di Evra e Berbatov. «Quando morirò, voglio rinascere Dimitar Berbatov. È il re della Bulgaria».